Eccolo, il trio, che impavido e all'apparenza senza paura entra nel salone di Villa Malfoy. Nel salone di casa mia, Draco Lucius Malfoy, quasi ad occuparla e a conquistarla. Quanto odio, quanto disprezzo, quanta rabbia covo contro di loro. Per le delusioni che mi hanno provocato, certo, ma anche per tutto ciò che hanno in più di me. Non sono così ipocrita e stolto da credere che i soldi sono tutto ciò che ho bisogno, e invidio Potter, Lenticchia e la Mezzosangue per tutto ciò che hanno: amici, una famiglia affettuosa, anche se non solo formata da parenti ma anche da amici, e soprattutto una casa, un posto confortevole e in cui ci si senta davvero a casa. Li odio per questo, soprattutto Potter e Lenticchia, perchè con quel poco che hanno riescono ad essere felici. E adesso sono lì, con uno sguardo spento sul viso, ad aspettare la loro fine.Non so perchè, ma quando mi chiamano per riconpscerli qualcosa mi spialnge a mentire. Forse è stato un atto di ribellione, che mi prende inaspettatamente, ma fatto sta che al momento di dire "Sì, è Potter", rispondo «Non ne sono sicuro». I ragazzi mi fuardano male, e nella mia mente penso di averli salvati e provo un certo sollievo, una sorta di senso di colpa che si dirada leggermente. Ma mia zia, che sta iniziando a farmi paura per il suo sguardo perennemente da folle, nota subito la spada di Godric Grifondoro. Afferra la Granger per i capelli e la trascina al centeo della stanza. «Portate questi due nei sotterranei. Noi dobbiamo parlare tra donne.» Il suo tono mi preoccupa. Penso che non sarà una chiacchierata pacifica e amichevole. Quando toglie la bacchetta dalla tasca, un campanello d'allarme e di panico suona nella mia testa. Mi dice "Fermala, salva la Granger". Ma io non mi muovo, e le urla iniziano a risuonare nel salone. La Mezzosangue è riversa al suolo, singhiozzante, ma niente riesce a toglierle dal volto quell'espressione determinata che a volte le ammiro. Sono come bloccato, ma solamente lo sguardo che mi rivolge mi fa agire. Scatto in avanti, penso al primo luogo che mi viene in mente, un boschetto dove mi ha portato mia madre da bambino, spingo di lato zia Bella e afferro la Granger per la mano. Un attimo dopo siamo nel boschetto.