PREFAZIONE
Questa storia è intesa come il seguito di alcune altre mie fanfiction pubblicate su Fanfiction . net, in particolar modo "A Mali Estremi".
Per quanto non sia obbligatorio, consiglio quindi di leggerla per comprendere appieno la trama.
Buona Lettura
*Questioni di lingua*
Il tenente Uhura sedeva alla console delle comunicazioni dell'astronave della federazione Enterprise. Il suo corpo snello dalla pelle nera, come i suoi capelli lunghi fino a metà schiena, si abbinava perfettamente con la corta divisa rossa che indossava. L'attenzione della giovane terrestre, però, non era rivolta al suo abbigliamento, ma a ciò che stava avvenendo in quel momento: la nave rimbombava del leggero ma persistente suono dell'allarme giallo, le luci in plancia si erano affievolite e lo schermo principale mostrava uno strano vortice bianco, comparso poco prima a qualche milione di chilometri di distanza dalla nave, che si era avvicinata per indagare. La terrestre era concentrata, il dispositivo di ricezione posto sull'orecchio, pronta ad analizzare qualunque possibile segnale proveniente dall'anomalia spaziale. Ma finora registrava solo silenzio, nello spazio.
"Che cosa ne pensa, signor Spock?" chiese il capitano, rivolto al suo primo ufficiale.
"Curioso, capitano." rispose quest'ultimo, sollevando un sopracciglio. "sembrerebbe un'alterazione del continuum spazio-temporale. Ma a cosa essa sia dovuta, non so spiegarlo."
"Non sarà un altro visitatore dal futuro, mi auguro." esclamò il medico della nave, nel suo solito tono acido. "Ne ho avuto abbastanza di paradossi temporali e astrusità simili".
"La struttura di base dell'anomalia appare molto diversa da quella provocata dalla tecnologia del ventiquattresimo secolo, dottore." intervenne il vulcaniano, alzando lo sguardo dall'analizzatore scientifico. "La lunghezza d'onda emanata dai bordi della stessa è molto più instabile, e inoltre…"
"Sono un dottore, non un fisico." proruppe McCoy, stizzito. "E' inutile che elenchi ogni particolare rivelato dai sensori. Mi chiedevo soltanto se dobbiamo prepararci ad un conflitto a fuoco con qualche altra nave futuristica!"
"Come le stavo dicendo," riprese Spock, impassibile. "l'instabilità della fenditura spaziotemporale fa escludere che sia stata creata intenzionalmente. Ci troviamo di fronte ad un fenomeno naturale."
"Beh, cerchiamo comunque di evitare sorprese da questo 'fenomeno naturale'." disse il capitano della nave. "Signor Sulu, l'anomalia continua a spostarsi?"
"Sissignore." rispose prontamente l'ufficiale di plancia asiatico. "Rotta 3-2-0, si muove a metà impulso."
"Ci sono sistemi solari abitati lungo quella rotta?" domandò Kirk, serio.
"Nossignore," riprese Sulu, "nulla per centinaia di anni luce. Sembra che potremo analizzare l'anomalia senza fretta e… "
"Un momuento!" esclamò all'improvviso l'ufficiale tattico della nave. "Riluevo qualcuosa provenire dall'anuomalia! Emissiuoni cronotuoniche in aumento!"
"E' il nucleo di curvatura, capitano!" esclamò l'ufficiale scientifico, la voce di poco più alta. "Sta interagendo con l'anomalia!"
"Invertire la spinta! Allontaniamoc…"
Il giovane capitano della nave spaziale non fece in tempo a concludere la frase. Dal vortice bianco di fronte al vascello fuoriuscì un lampo accecante, che colpì in pieno la sezione a disco, propagandosi in essa e provocando diverse piccole esplosioni in plancia, alterandone la visibilità. Dopo pochi secondi il caos cessò, e le luci del ponte di comando si ristabilizzarono.
"Rapporto danni!" ordinò James T. Kirk, rimettendosi seduto sulla poltrona dalla quale era appena stato sbalzato via.
"Divuerse piccole fualle nello scafo." cominciò a riferire Chekov, gli occhi fissi sul pannello comandi di fronte a lui. "Campi di fuorza in funzione. Non si reguistrano feriti."
"Un momento…" la voce del medico di bordo era stupita, e anche spaventata. "...dov'è Uhura?"
Tutti i presenti si voltarono a guardare il retro della plancia, dove era posizionato il banco comunicazioni della nave Enterprise. Il posto dell'addetto alle comunicazioni era vuoto. Il ricevitore acustico giaceva a terra, immobile.
-o-o-o-
La ragazza dai lunghi capelli neri osservava sullo schermo della plancia la strana anomalia comparsa a poca distanza dall'Enterprise, stupita e affascinata da tale visione. Il guardiamarina sapeva che, durante la missione, avrebbe avuto modo di esplorare 'strani, nuovi mondi', ma non si sarebbe mai immaginata di trovarsi di fronte un grosso buco bianco nello spazio.
"E nel database vulcaniano non c'è nulla al riguardo?" chiese il capitano, rivolto al suo consigliere scientifico.
"Nulla." rispose T'pol, fredda e impassibile come al solito. "Pare che abbia appena scoperto un nuovo tipo di anomalia spaziale, capitano."
"L'anomalia Archer." suggerì il timoniere dell'Enterprise, con un sorrisetto. "Potrebbe entrare di diritto nei testi dell'accademia, signore."
"Non cominciamo a volare con la fantasia." sbottò il capitano Archer, trattenendo un sorrisetto. "Dobbiamo ancora capire bene di che si tratta, e…"
L'osservazione del comandante della prima missione umana nello spazio profondo venne interrotta dal suono del comunicatore interno della nave. Dopo un attimo di smarrimento, Jonathan Archer premette il pulsante posto sul bracciolo della sua poltrona, rispondendo così alla chiamata.
"Archer." dichiarò, con tono serio e calmo.
"Capitano, qui c'è qualcosa di strano." La voce dell'ingengnere capo, distorta dagli altoparlanti della plancia, era preoccupata.
"Spiegati meglio." ordinò il capitano.
"Il motore a curvatura sta facendo le bizze. Non so a cosa sia dovuto."
"Capitano." disse T'pol, alzando gli occhi dall'analizzatore della sua postazione. "L'anomalia emette alti livelli di cronotoni. Sembrerebbe che il nucleo di curvatura interagisca con essa."
"Polarizzare le corazze! Allontaniamoci, Trav…"
La scarica colpì la nave all'improvviso, facendola sbandare dalla sua posizione e sbalzando da un lato, nonostante gli smorzatori inerziali, l'intero equipaggio. Pochi secondi dopo i membri della plancia si rialzarono da terra e si attivarono per bloccare le fuoriuscite di vapore dalle pareti, rimettendosi successivamente ai propri posti.
"Rapporto!" ordinò l'umano al comando della nave.
"Abbiamo subito diversi danni capitano!" incominciò Travis, concentrato. "Diverse corazze dorsali danneggiate, due condotti EPS saltati."
"Ci sono feriti?" chiese Archer, teso.
"Solo ferite lievi, capitano." rispose l'addetto ali armamenti, con una nota di sollievo nella voce.
"Un momento… dov'è Hoshi?"
All'osservazione del guardiamarina, gli ufficiali di plancia dell'Enterprise si voltarono verso la postazione linguistica, ora non più nascosta dal vapore. Era vuota. Del guardiamarina Hoshi Sato non c'era alcuna traccia.
-o-o-o-
Il capitano Janaway osservava l'anomalia temporale con aria attenta, ma tutt'altro che emozionata. Nel quadrante Delta la Voyager si era imbattuta in ogni forma di fenomeno spaziale, da buchi neri ad aree di spazio alterato. Un evento simile era ormai considerato come normale routine. Ma era comunque degno di essere analizzato.
"Analisi, signor Kim." ordinò la donna, con fare neutro.
"E' un'anomalia temporale di classe 8, capitano. Curioso," aggiunse poco dopo il ragazzo asiatico. "l'anomalia sta emettendo particelle cronotoniche!"
"Sembra che l'anomalia reagisca al nostro nucleo di curvatura." intervenne Tuvok, in tono pacato ma, per chi sapeva coglierne le sfumature, allarmato.
"Alzare gli scudi. Signor Paris, allontaniamoci."
L'ordine del capitano fu seguito immediatamente da una scarica energetica simile ad un lampo, che colpì gli scudi della nave, dando uno scossone all'intero vascello. Il capitano dello stesso si tenne aggrappato ai braccioli della sedia solo per un secondo, prima che la spinta si interrompesse e la nave ritrovasse la sua stabilità.
"Vorrei evitare altri scossoni se possibile." disse la donna, ora molto più concentrata.
"Scudi all'ottantasei per cento". informò l'ufficiale tattico, in tono neutro.
"A questa distanza non dovremmo più avere problemi." sentenziò il tenente Thomas Eugine Paris, voltandosi verso la postazione del capitano.
"Ottimo lavoro. Cerchiamo di tenerci alla larga da altre scariche come quella di prima." disse la donna dai capelli rossicci, con una nota di sollievo nella voce.
"Torres a Janaway." asserì una voce femminile dagli altoparlanti della plancia.
"Qui Janaway, che succede?"
"Abbiamo due intrusi a bordo, capitano." dichiarò la voce, con un tono leggermente stupito.
"Sono ostili?" chiese la donna al comando della nave della federazione Voyager, alzandosi in piedi.
"Non credo, capitano. Ma dovrebbe venire in sala macchine."
"Arrivo subito. Janaway chiudo." disse la donna, incamminandosi poi verso la porta situata alle spalle della sedia del capitano.
Poco più tardi la stessa donna fece il suo ingresso nel locale motori della nave, camminando a passo svelto, cercando il suo ingegnere capo con lo sguardo. Una volta individuata, la mezza Klingon mosse velocemente lo sguardo dal suo capitano al nucleo di curvatura, sul quale si spostò l'attenzione dell'ultima arrivata. Sul pavimento della sala, due figure umane dalle fattezze e dalle uniformi molto diverse tra loro erano stese a terra, svenute, i capelli neri di entrambe sparsi disordinatamente a terra.
