Destiny

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Seattle – casa di Meredith

"Ora basta! Non hai il diritto di parlare di cose che non conosci o del mio matrimonio. Sono stato sposato12 anni con quella donna, merita almeno un po' di rispetto, nonostante quello che tu puoi pensare è una brava persona, un bravo medico!"

"Se non sbaglio eri tu quello che la chiamava Satana…"

"… Non fare la bambina Meredith!"

"Che cosa?!... Allora tu smettila di mettere la tua ex moglie su un piedistallo!"

"Meredith conosco Addison da tanto tempo, dai tempi dell'università, non puoi dare di matto solo perché hai letto quel biglietto…"

"Tu dici che mi ami? Allora butta quel dannato biglietto!"

"Dovresti avere un po' di rispetto per i miei sentimenti, non hai il diritto di arrabbiarti, né di giudicare o di offendere le persone che voglio bene. Detto questo non butterò assolutamente nulla, né tantomeno quel biglietto. Sono i miei ricordi Meredith, non si cancellano 15 anni con una persona, anche se hai deciso di ricominciare una nuova vita"

"Una nuova vita, Derek? Ti ricordo che noi siamo sposati!"

"Tecnicamente no Mer, abbiamo scritto i nostri voti su un post-it, siamo una coppia, conviviamo, ma non siamo sposati. Io ed Addie invece lo siamo stati, e ti assicuro che la maggior parte degli anni che abbiamo passato insieme sono stati felici, anzi, entusiasmanti…"

"Addie? Adesso è Addie?!... Ho sentito abbastanza Derek, esci da casa mia!"

E' assurdo, questo comportamento è assolutamente assurdo e ingiustificabile, pensava Derek, dopotutto cos'era successo di tanto tremendo, Meredith aveva solo trovato un vecchio biglietto di auguri, mentre sfogliava il suo manuale di neurochirurgia, non c'era motivo di fare in quel modo.

Così prese la sua giacca e il biglietto incriminato e uscì di casa per fare due passi, aspettando che la giovane specializzanda calmasse i suoi nervi.

Era da tanto che non vedeva quel biglietto, però quando lo guardò fu pervaso da una grande tenerezza. Era un biglietto dei peanuts, lui ed Addison li adoravano, lui si sentiva Charlie Brown e lei era la sua ragazzina dai capelli rossi. Apri il biglietto e finalmente dopo tanto tempo lo lesse.

C'era scritta una poesia di Nazim Hikmet

"Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
Il più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto"

Era il biglietto che Addison gli aveva scritto per il loro primo anniversario di matrimonio, erano innamorati a quel tempo e, come tanti giovani, pensavano che il loro amore sarebbe durato per sempre.

Rileggendo quel biglietto Derek, si sentì improvvisamente come svegliato da un lungo sonno, come poteva aver gettato via così il suo matrimonio. Quando aveva scelto Addison, lo aveva fatto senza la minima convinzione, quasi come se volesse punirla. In quel momento Derek si sentì male ripensando a come l'aveva trattata in quei mesi a Seattle, non voleva darle una seconda chance, voleva solo ferirla, e si sa, che più dell'odio quello che riesce a ferire di più è l'indifferenza, soprattutto quando chi è indifferente è la persona che più ami al mondo, e lui era convinto che Addison fosse ancora innamorata di lui. Non lo avrebbe messo in una piccola scatolina e reso insignificante se non fosse ancora innamorata di lui.

Forse avere regalato il suo matrimonio con Meredith ad Izzie e Alex non era stata una idea così cattiva, forse sposare Meredith sarebbe stato solo il suo ennesimo errore, e poi Izzie aveva organizzato quel matrimonio come se fosse il suo, nonstante il tumore, la chemioterapia, il dolore e la nausea. Si, per una volta dopo tanto tempo, Derek aveva fatto la cosa giusta, e anche Meredith non sembrava così dispiaciuta, quello non era il suo matrimonio, lei non avrebbe mai camminato per la navata della chiesa al suono della marcia nuziale, era perlopiù una ragazza da matrimonio a Las Vegas.

Pensando a Meredith in quel momento cercò di focalizzarsi su quello che amava di più della ragazza, e improvvisamente ricordo le parole di Addison 'Lei è l'anti-Addison, era quello di cui avevi bisogno', forse Addie aveva ragione, con Meredith non doveva confrontarsi ogni giorno, il loro non era un rapporto paritario, lui era un chirurgo affermato, un neurochirurgo, un bell'uomo pieno di fascino, inoltre, era il suo capo, e questo lo faceva apparire come un Dio, una favola, non a caso il suo nickname era proprio McDreamy. Ma per Addison lui non era tutto questo, era il suo compagno di viaggio, il suo amico, il suo amore. Già il suo amore…

Derek tornò a casa, ormai era sera, non si stupì di non trovare nessuno, probabilmente Meredith era con gli altri ragazzi a bere qualcosa da Joe. Improvvisamente pensò che quello non era il suo posto, gli Stati Uniti non erano il suo posto, forse New York, la sua città natale, lo era, ma il posto che veramente chiamava casa era uno solo, Roma. Era lì che si era trasferito dopo la morte di suo padre, lui era il più piccolo e il più vulnerabile dei suo fratelli, sua madre era distrutta, così suo zio Alfredo, il fratello piccolo di sua madre (ben 10 anni di differenza), decise che la cosa migliore da fare era distrarre il bambino, e offrì a sua sorella Carolyne (il nome alla anagrafe era Carolina, ma la madre di Derek aveva deciso di americanizzare il suo nome, quasi come se volesse nascondere le sue origini, chissà perché si era sempre chiesto Derek, il nonno è un professore di latino e greco in pensione e lo zio è un bravo magistrato, non aveva molto di cui vergognarsi) di badare per un po' al piccolo Derek insieme all'aiuto dei nonni e della sua giovane moglie Eleonora. Quella che per Derek doveva essere un vacanza estiva ben presto si trasformò in una vita, Derek era felice a Roma e sua madre questo non poteva negarlo, così decise che la cosa migliore da fare era affidare il bambino a suo fratello e ai suoi genitori. Si, Roma era sicuramente la sua città, era lì che aveva studiato, elementari, medie, superiori e infine la laurea in medicina e chirurgia! Pensando alla sua vita, Derek decise di impacchettare le sue cose, perlopiù vestiti e libri e di lasciare la casa di Meredith.

Quella sera tornò alla sua roulotte, domani l'avrebbe venduta, insieme a quella proprietà sterminata che doveva significare l'inizio della sua nuova vita, ma che in verità non significava proprio nulla, 'santo cielo, pensò tra sé e sé, potevo almeno lottare per la brownstone in New York'. Domani avrebbe rassegnato le sue dimissioni a Richard e poi sarebbe volato a Roma, senza dire nulla a nessuno.

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Seattle Grace Hospital

"Derek che significa quella lettera di dimissioni sulla mia scrivania??!!"

"Come che significa, Richard? Mi sembra molto chiaro…"

"Che cosa hai intenzione di fare? Derek, hai ricevuto delle offerte migliori da altri ospedali del Paese? Sai quanto ti pago…"

"Non è per i soldi e non ho ricevuto altre offerte di lavoro, voglio solo tornare a casa…"

"A New York?"

"Ciao Richard, è stato un piacere lavorare con te, ti ringrazio per la grande fiducia che hai riposto in me, mi mancherai…"

Nel giro di poche ore Derek si ritrovò su un aereo, destinazione Roma.

Sapeva che le cose non erano perfette in Italia e che non avrebbe mai avuto uno stipendio alto come quello che aveva al Seattle Grace, ma non gli dispiaceva……

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Roma

"Accidenti che caldo spaventoso!" Disse Derek al tassista

"Signò stamo a Roma ed è giugno. Dove la porto?"

Derek diede l'indirizzo al tassista e dopo quasi un'ora di traffico arrivò finalmente a casa.

Lui e Addison avevano a Roma una casa piccola ma molto carina, non enorme come la loro brownstone di NYC, ma sicuramente confortevole. Era proprio qui che avevano passato i loro 5 anni di specializzazione, forse gli anni più felici del loro matrimonio, sicuramente Meredith non avrebbe sopportato l'idea di lui e Addison felici, eppure era così. Aprendo la porta Derek ricordò l'ultima volta che era stato in quella casa, i piccoli gesti quotidiani e insignificanti, quelli che più rimpiangi quando chiudi una storia con una persona, perché sono quelli che fanno parte della tua routine e della tua vita.

Dopo avere sistemato le valige e i suoi vestiti, Derek prese il telefono e chiamò la sua migliore amica

"Harrison (era così che chiamava la sua migliore amica Alessandra)!!! Coma stai?"

"Incasinata, come sempre, oggi c'è l'inferno al pronto soccorso ostetrico… Da quale parte del mondo chiami, 'cretino'?"

"Dalla città eterna, sono a Roma…"

"Ma dai, sei serio?? Pensavo ti piacesse vivere nel bosco, insieme ai tuoi simili, gli alci! (sottile riferimento alle corna…)" Derek rise pensando agli alci "Già, ma avevo bisogno di tornare alla civiltà"

"Intendi Roma??!! Hai mai preso il raccordo anulare dopo le 7 di sera, ce mòri de vecchiaia!"

"Hai impegni per stasera?" Chiese Derek "pensavo di fare pizza e Risiko…"

"Ok, a che ora vengo?" "alle 20.30 e porta qualcuno che siamo pochi, a dopo, Harrison"

Roma - Policlinico

Alessandra era stranita dalla telefonata che aveva appena ricevuto, quando improvvisamente una sua collega le si avvicinò "Hey Harrison, hai già mangiato?"

"Non ancora, ho 45 minuti prima di andare in sala operatoria, andiamo a prendere qualcosa alla mensa?"

"Ok"

"Che intervento devi fare?"

"Un cesareo alla 39 esima settimana, il tracciato ha mostrato delle decelerazioni stamattina, ti lavi con me?"

"Ok, intanto andiamo a mettere qualcosa sotto i denti…"

"Non puoi sapere chi mi ha appena telefonato?"

"Chi?"

"Il tuo ex-marito!"

"Derek?! Che problemi ha?... non dirmelo Meredith, la dodicenne, è incinta, perfetto questo rovina definitivamente la mia giornata…"

"Addison, veramente non ha parlato di Meredith, è a Roma, a quanto pare mi ha invitato, anzi 'ci' ha invitate per stasera a casa sua, niente di particolare solo pizza e risiko, ovviamente ci saranno anche altri, se lo conosco bene lo avrà detto anche a Giacomo e Flavio"

"Che cosa? Vuoi che venga con te?"

"Già"

"assolutamente no! E poi non ho voglia di vedere Meredith!"

"ma dai, veramente pensi che se c'era Meredith, lui si sarebbe messo a giocare a Risiko, non scherzare…"

"Eppure c'è qualcosa che non mi convince, insomma lui si è sposato meno di due settimane fa con Meredith, si suppone che sia con lei in qualche zona esotica a farle venire una cistite da Luna di Miele, non a Roma a pensare a giocare a risiko!"

"Già… allora vieni?"

"Si, porterò il vino!"

"Sbrigati che un cesareo ci aspetta! Il miracolo della vita!!!" disse Alessandra facendo fretta ad Addison "che bello, questa volta sono io il chirurgo in prima, quando si dice 'l'allievo supera il maestro'!"

"Zitta, che sei quasi coetanea di Meredith!"

"La tua è un'ossessione, non fai altro che parlare di lei!"

"Alessandra se stasera c'è Meredith ti ammazzo!"

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Più tardi a casa di Derek

"Chi è?"

"Cretino apri sono Alessandra!"

"Here you are"

"Smettila di parlare in inglese, anzi 'americano'…"

"Ma non dovevi portare una tua amica?"

"Si infatti, è solo cretina, come te… Avanti sali quella stupida rampa di scale ed entra!" gridò Alessandra ad Addison, che non sapeva come affrontare Derek

"Ciao Derek!"

"Addison" esclamò Derek piacevolmente colpito di vederla

"E' stata una pessima idea venire, ti ho portato il vino…"

"Addie aspetta, non sono arrabbiato che tu sei qui, assolutamente, anzi meravigliato, non è strano che siamo tutti e due qui a Roma…"

"Già un segno del destino" disse Addison sarcasticamente "sei qui in luna di miele?"

"Non proprio, non c'è stata nessuna luna di miele, alla fine il matrimonio non è stato celebrato, o almeno, il mio non è stato celebrato, ho regalato il mio matrimonio ad Izzie e Alex, sai lei ha un brutto tumore, un melanoma, al IV stadio…"

"Mi dispiace, l'ultima volta che ho visto Izzie mi sembrava stesse bene, anche se pensandoci bene Alex sembrava spaventato di qualcosa…"

"Come sta Archer?"chiese Derek per cambiare discorso e continuò "Cosa ti porta qui a Roma? Pensavo che la tua vita fosse a L. A."

"Ehi piccioncini, noi qui vorremmo ordinare le pizze e giocare" gridò Giacomo rompendo l''idillio' tra i due ex coniugi.

Dopo essersi rifocillati i 5 giocatori cominciarono il gioco Derek aveva scelto come sempre le armate blu, Alessandra le gialle, Addison le rosse, Giacomo e Flavio rispettivamente le nere e le verdi.

Improvvisamente Addison chiese a Derek "Ti ricordi quella maglietta che ti ho regalato? Quella con il carroarmato di risiko con scritto Kamchatka o morte?"

"Si certo, anzi dovrei averla qui, ora la cerco e me la metto…"

Dopo tre ore di partita Alessandra si dichiarò vincitrice "Come vedete ho la supremazia sul tabellone e poi ho conquistato i territori che mi servono per vincere, Addison è inutile che polemizzi, lo abbiamo capito tutti che il tuo obiettivo era distruggere le armate blu, e Derek mi sembra ancora abbastanza presente in 3 o 4 territori, detto questo è tardi ed io domani mattina alle 8 ho ambulatorio di ecografia, quindi me ne devo andare, ti serve un passaggio?"

Sentendo questo Derek disse "Ale non ti preoccupare, vai a casa, è tardi, accompagno io Addie a casa."

"Ok, Addison per te va bene?"

"Si certo, credo che dopo 12 anni di matrimonio mi posso fidare di questo ragazzo. Vai a nanna, che domani ti aspetta una giornata pesante."

"Domani mattina non sei in ospedale?"

"Ho il turno dalle 14 alle 20"

"Dalle 14 alle 20?" chiese Derek "che ne dici di un cinema dopo, Addie?"

"Vediamo…" Non ci credo mi sta quasi corteggiando, a Seattle non mi ha mai chiesto se volevo andare al cinema, chissà che cosa è successo tra lui e meredith, pensò tra sé e sé Addison.

Derek e Addison sistemarono insieme la casa come tante altre volte avevano fatto durante il loro matrimonio, "allora dove ti devo accompagnare?" disse derek mentre spazzava il pavimento

"Il mio albergo è poco lontano da qui, è il Montecarlo, se preferisci prendo un taxi…"

"Stai scherzando vero, comunque se preferisci puoi rimanere qui, mi fa piacere, puoi dormire nello studio o sul divano, o nel mio letto, nel 'nostro letto'…" e cominciò a baciarla, con piccoli baci dati da labbra bagnate, come era abituato a fare, quando erano ancora derek&addison, e non c'erano Mark o Meredith, ma erano solo loro con il loro sogno di vivere una vita insieme. Addison non si ritrasse a Derek che continuandola a baciare la portò in camera da letto dove cominciò i primi movimenti dell'amore, la conosceva, sapeva cosa fare, sapeva come amarla. Si amarla, era questo che voleva fare. Dopo l'amore la strinse forte e lei appoggiò la sua testa sul suo petto e dopo poco tempo si addormentò, e dopo tanto tempo pensò che era di nuovo felice.

La mattina dopo Addison non sapeva se questo fosse un sogno bellissimo o un terribile errore. Era confusa, ormai erano quasi sei mesi che non c'era un uomo nella sua vita, e sapeva che avere troncato la sua storia 'mai iniziata' con Noah era stata la cosa migliore che aveva fatto negli ultimi tempi, ma di certo, non poteva immaginare che sarebbe stato di nuovo Derek l'uomo con cui avrebbe fatto sesso dopo Kevin. Improvvisamente sentì Derek alzarsi, era già mattina, lei fece finta di dormire, 'sicuramente sta pensando che quello di stanotte è stato un terribile errore, sarà assalito dai sensi di colpa per Meredith, ed io sono di nuova la puttana adultera', rimuginava Addison. Non era però quello che pensava Derek, che rientrò nella stanza dicendo "Dormito bene, principessa? Ti ho portato il caffè", "Grazie Derek, io non so che dire…"

"Non dire nulla allora, lascia parlare me, stamattina, dopo tanto tempo mi sono alzato felice, per questo credo che finalmente ti debba porre le mie scuse"

"Per cosa, Derek?"

"Per come ti ho trattato a Seattle, non te lo meritavi, anche se hai fatto quello che hai fatto…con Mark… nonostante tutto io non avevo il diritto di trattarti in quel modo, come uno zerbino, volevi solo salvare il nostro matrimonio, e ne avevi tutto il diritto ed io ti ho dato una falsa speranza, solo per nutrire ancora una volta il mio ego. A New York ero uno stronzo che pensava solo al lavoro, che voleva dimostrare a tutti quanto era bravo, nonostante non avessi una laurea presa in una università blasonata e costosa come quelle nordamericane, pensavo di farlo anche per te, per noi, per non sentirmi meno bravo di te, tu eri quella laureata a Columbia, ed io volevo dimostrarti quanto ero bravo, ma non mi ero accorto che così ti stavo perdendo, sono stato un idiota…"

Addison lo aveva ascoltato in silenzio quando ad un certo punto lo interruppe "Pensavo avessi una relazione con un'altra donna, a New York, per questo sono andata a letto con Mark, per ferirti, per lanciare un segnale, lui era lì ed era dolce, gentile e premuroso, come tu da tempo non eri più, ma non lo amavo…" Derek si accorse che Addison stava per piangere e lei approfittò della scusa di andare in bagno e pianse sommessamente sotto la doccia per 15 minuti.

"Alle scuderie del Quirinale c'è una bella mostra, ti va di andarla a vedere? Tranquilla per le dodici ti riaccompagno in albergo così ti puoi preparare per andare a lavoro, inoltre ne approfitto per parlare con il professore, mesi fa mi aveva proposto di rientrare all'università con un assegno di ricerca…

"Assegno di ricerca? mi sembra un po' poco per il primario di neurochirurgia del SGH…"

"Già, mi sa che devo rivedere i miei obiettivi al ribasso se voglio rimanere qui a Roma. Tu invece che ci fai qui?"

"Ho un contratto a sei mesi…2500 euro al mese…"

"Wow con queste cifre a NYC finiremmo a mangiare alla mensa della caritas nel giro di due mesi…"

"Forse anche meno…" aggiunse Addison.

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