Conosci. Nutri. Uccidi. Ripeti.

Il tipo entrò barcollando nella bettola.
Era una piccola stanza scura, quasi vuota, coi muri anneriti da fumo e sporco.
Tre uomini sedevano a un tavolo – gli unici clienti.
Il 'barista' stava più o meno dormendo dietro il bancone.
Il tipo ci andò – senza dire una parola, raccolse qualcosa dalla lurida asse di legno – qualcosa che poteva essere cibo.
Lo mangiò.
Il barista dormiva.
Gli uomini lo guardavano – un sorriso in faccia 'Sveglio, il ragazzo'.
Lo chiamarono per sedersi con loro, gli offrirono del sake – "No, grazie, davvero, non ho ancora mangiato, mi taglierebbe le gambe" – quindi uno di loro si
alzò e andò nella stanza sul retro, tornando con un piatto di roba tipo pasta.
Il tipo la mangiò, in silenzio.
Poi gli uomini cercarono di trascinarlo nella loro discussione: X voleva uccidere Y.
"Se combattono, chi vince?
Chi pensi sia meglio che vinca?"
Il tipo li guardò con espressione vuota e occhi spenti, poi sorrise – una specie di ghigno – e i suoi occhi all'improvviso si accesero, come se ci fosse una stella dentro.
Rispose:
"Tutta la questione, secondo me, fa schifo".
Gli uomini lo guardarono per un momento – poi scoppiarono a ridere insieme a lui.
Lui continuò a mangiare – e riuscì a farsi offrire ospitalità "per le prime notti".
Uno degli uomini sembrava pensare che lui fosse un tipo – abbastanza disponibile.
In effetti era vero, era sempre stato – di quella parrocchia.
Ma, capendo quello che pensava l'uomo, il tipo ghignò ancora.
Il problema non era l'uomo.
Il problema non era neanche il tipo; il problema era qualcosa che questo tipo aveva.
Sulla pelle.
Su tutta la pelle.

Sasuke lasciò Naruto e andò a casa, pensieroso.
Quella roba incredibile che aveva visto!
Sì, Sasuke non era molto sveglio – non era veloce di cervello, davvero lento – contando la sua età e il suo sangue.
Sasuke aveva a malapena realizzato ciò che aveva visto – due mostri che lottavano, sì.
Il suo migliore amico era quasi stato ucciso, e anche lui, sì.
Quel ragazzo che – eruttava – quel mostro enorme – Sasuke pensò che loro due - quel tizio e Naruto - erano simili.
Qualcosa gli dava fastidio, in questo.
Era già un problema per lui il fatto che Naruto fosse più forte.
Lui voleva essere il più forte dei due.
Non sapeva perché, se lo era chiesto spesso; Naruto non lo voleva uccidere.
E lui voleva tenersi Naruto vicino.
Allora, che senso aveva essere più forte di lui?
Sarebbe stato meglio, essendo amici, se fossero stati pari.
Ma lui non voleva questo.
Lui voleva che Naruto fosse più debole – più piccolo – di lui.
Il suo affetto per Naruto cresceva sempre di più.
Era facile identificarlo: non era la storia del 'pari', era una questione di 'bisogno'.
Lui aveva bisogno di Naruto.
Poi, quest'altro – come lui.
Un altro più forte di Sasuke – ma a Sasuke non importava.
Perché?
Avrebbe dovuto.
Nelle ore successive rifletté su queste cose – sì, gli ci vollero ore – sdraiato sul letto, vestito e con le scarpe.
Si sentiva sempre così solo.
Qualcosa gli mancava, come l'ossigeno e il cibo.
Qualcosa che non poteva mancargli.
Pensò che la solitudine lo stesse fottendo.
Decise di tornare da Naruto.
L'altra sua compagna, Sakura, avrebbe potuto equivocare quel suo apparire di notte, a quell'ora.
Trovò anche Naruto sveglio.
Anche lui stava pensando a qualcosa.
La somiglianza fra Sasuke e Gaara.
Paragonato a Gaara, Sasuke era psicologicamente più debole.
Gaara sicuramente aveva vissuto cose peggiori che Sasuke, era persino in una situazione peggiore di quella di Naruto.
Gaara, oggettivamente, non aveva MAI sentito amore.
Naruto pensò 'Lui ha bisogno di me.
Come ho fatto a non capirlo prima?
Io sono l'unico che può comprenderlo.
E Sasuke – POTREBBE comportarsi meglio.
È sempre – così codardo.
C'è qualcosa, in questa sua attrazione per Orochimaru, che mi fa pensare che anche loro – sono simili in qualche modo.
Sono oscuri, ma quell'oscurità significa MALE.
Oh, dai...Sasuke cattivo?
...Ma alla fine, insomma.
Neanche Orochimaru sembrava cattivo, scommetto, alla nostra età.
Sarebbe così doloroso...così sbagliato, se Sasuke lo fosse.
Ma devo davvero pensare a Gaara...è come se, anch'io, io potessi avere qualcuno che comprende – la mia situazione.
Sasuke neanche
SA del Kyuubi.
Come faccio a dirglielo?
Sì, dai, sono un mostro, e l'ho sempre saputo e non te l'ho mai detto.
Mi manderebbe a fanculo...'

Grazie per avermi amato