Jane Rizzoli é appena arrivata nel suo nuovo appartamento,si é trasferita a Venezia perché da sempre è la città dei suoi sogni. Viveva con i genitori e i nonni in un piccolo paese della Lombardia, chiamato Revere, molto carino, ma un pó noioso per una persona con il suo carattere estroverso.

Appoggia le valigie per terra ed inizia ad aprire le finestre per far entrare la luce, è mattino presto. Il sole che entra dalle finestre rivela un appartamento meraviglioso, costato a Jane tutti i risparmi di una vita, ma la vista sul Canal Grande è qualcosa di magico che ripaga tutto. Lo guarda, pensando che proprio domani sarà li per lavorare, perché farà il gondoliere.

Inizia a sistemare nell'armadio tutto quello che ha in valigia e quando ha finito decide di scendere e andare al mercato a fare un pó di spesa per riempire la cucina.

Rientra in casa all'ora di pranzo, sistema tutto quello che ha comprato e poi si prepara il pranzo. Quando ha finito riordina la cucina e decide di andare a visitare un pó la città, prima d'iniziare a lavorare le piacerebbe riuscire a visitare tutti i posti che ha sempre visto solamente in fotografia, ma non ha avuto il tempo di chiamare l'agenzia per avere una guida turistica, così, munita di varie carte inizia a fare il suo percorso.


Maura Isles, dopo cinque anni d' università studiando lingue, finalmente é riuscita a trasferirsi nel paese dei suoi sogni. Per il suo 24esimo compleanno i suoi genitori le hanno regalato un appartamento nella seconda città più bella d'Italia, Venezia, e da qualche settimana, quando si é trasferita, ha iniziato a lavorare come guida turistica nella città, inizialmente per i bambini, in italiano e in inglese per gli stranieri.

Dopo aver pranzato, si rilassa e poi verso le tre di pomeriggio va al lavoro, dove il suo primo gruppo di turisti la aspetta alle tre e mezza. Chiaramente a Venezia non ci sono macchine, quindi si fa una bella passeggiata e quando arriva l'orario stabilito inizia a portare una classe di bambini in giro per Venezia, mostrando loro tutti i posti più belli e cercando di rendere la storia interessante per non farli distrarre.


Dopo un paio d'ore, quando la visita é finita, Maura entra in un bar in piazza San Marco per fare una pausa prima del suo secondo gruppo di turisti della giornata, ordina un caffè e si appoggia al bancone aspettando e sfogliando alcuni appunti per la visita successiva.

Jane si siede in un bar, dopo aver fatto una lunga camminata per tutta Venezia, in Piazza San Marco, ordina un caffè e mentre lo sorseggia legge un libro sulla città, alzando ogni tanto lo sguardo per ammirare le persone che passano e si guardano intorno, incantate dalla bellezza del luogo. Dopo qualche minuto si alza dal tavolo recuperando le varie carte e la tazzina da caffè vuota, entra e l'appoggia sul bancone rivolgendosi al barista.

"Mi scusi, sono nuova di qui, mi sono appena trasferita, mi chiedevo se potesse consigliarmi qualche posto da vedere, sto girando da sola, non ho avuto tempo di chiamare per una guida.." mette i soldi del caffè sul bancone.

Maura alza gli occhi dal foglio guardando la ragazza vicino a lei, beve il suo caffé mentre aspetta che il barista finisca di parlare e poi lascia velocemente qualche moneta sul bancone per fermare la ragazza che ora sta uscendo dal bar.

"Ehi, scusami!" le tocca un braccio.

Jane si ferma e si gira "Ehi,dimmi." sorride.

"Ho sentito che avresti bisogno di una guida," sorride "E senza offesa, ma il barista ha tralasciato metà dei posti che chi é appena arrivato a Venezia deve assolutamente vedere."

"Allora non chiederò mai più ad un barista di farmi da guida ." ride "Si,sono nuova e vorrei visitare un pó la città prima d'iniziare a lavorare domani."

"Beh, io sono una guida.." guarda l'orologio "Ora ho un gruppo, ma se aspetti un'oretta e mezza quando finisco ti faccio fare un giro volentieri. Venezia é anche più bella verso sera." sorride alla ragazza.

"È la mia giornata fortunata!" sorride "Volentieri grazie mille." prende il telefono che sta suonando "Devo proprio rispondere, ci vediamo qui davanti fra un'ora e mezza allora?!"

"Certo! A dopo." sorride e la saluta allontanandosi di fretta per non far tardi.


Jane fa una passeggiata parlando al telefono con la famiglia e raccontando un pó del viaggio, poi si siede sul muretto che da sul canale e osserva i turisti che salgono sulle gondole. Dopo mezz'oretta trascorsa seduta li, si rimette in piedi, sistema lo zaino sulle spalle e torna verso il bar. Quando arriva l'aspetta appoggiata ad un muro che è fresco, siamo ad inizio estate e c'è un gran caldo, per rinfrescarsi un pó. Si toglie la maglia e rimane in canottiera, sventolandosi con la cartina della città.

Maura porta il suo gruppo di turisti a fare il solito giro, con qualche cambiamento che decide lei per rendere tutto più accattivante, come se Venezia non lo fosse già di suo. Dopo poco più di un'ora e mezza si congeda dal gruppo e torna al bar. Appena vede Jane la raggiunge, togliendosi la giacca del completo di lavoro.

"Ciao, scusa il ritardo." sorride.

"Ciao,nessun problema. " sorride e si stacca dal muro "Comunque sono stata maleducata a non presentarmi prima, sono Jane Rizzoli." allunga la mano.

"Oddio, hai ragione," sorride imbarazzata "Maura Isles." le stringe la mano "Non hai un nome italiano, sei di qui?"

"Sono italo americana a dir la verità, ma vivo da anni in Italia ormai Neanche il tuo cognome è italiano peró.." sorride.

"Interessante.." sorride "Io non sono italiana infatti, sono di Boston, sono arrivata qui qualche settimana fa."

"Boston?!" la guarda un pò sorpresa "Sei la figlia di Costance Isles?"

"Sì.." la fissa stupita "Come la conosci?"

"Sono laureata in arte, ho studiato tua madre,anche se detta così suona male." ridacchia.

"Oh dio, è incredibile, non avevo mai conosciuto qualcuno che avesse studiato mia madre!" ride.

"Ho riprodotto anche un suo quadro per la tesi d'esame, è appeso nella mia camera, nella casa di Revere," sorride "è un'artista interessante."

"E' molto particolare." sorride "che bello, mi piacerebbe vederlo."

"Ho le foto sul computer ,te lo mostrerò prima o poi." sorride ed iniziano a camminare. "Comunque neanch'io ho mai conosciuto la figlia di uno degli artisti che ho studiato, anche perché la maggior parte sono morti secoli fa." ride.

"Effettivamente!" ride "Allora, cos'hai già visto qui?"

"Diciamo che ho visto tutti i monumenti esterni." sorride.

"Bene, allora intanto ti faccio vedere qualche ponte, che con il tramonto valgono la pena." sorride.

"Mi affido a lei signorina guida." le sorride facendo l'occhiolino.

Maura la porta a vedere tutti i ponti di Venezia, non hanno moltissimo tempo purtroppo, ma cerca di raccontarle tutto quello che può.

"Sai davvero un sacco di cose, cioè si insomma, è il tuo lavoro, però non ho mai sentito una guida così informata."

"Grazie!" sorride "Sono appassionata dell'Italia da tanti anni, soprattutto di Venezia."

"È la mia città preferita." sorride guardandosi intorno.

"Anche la mia" sorride e si gira verso di lei "Hai detto che domani inizi a lavorare?"

"Si esatto, per fortuna che ho il lavoro proprio sotto casa."

"Ovvero?"

"Sono un gondoliere."

"Oh é stupendo!"

"È un lavoro molto figo." sorride "Due mesi fa ho chiamato e mi sono fatta costruire una gondola tutta mia,come sicuramente saprai ci vuole almeno un mese per prepararla, ce ne sono voluti due perché l'ho chiesta un pó particolare e così poi quando mi hanno richiamata per dire che era pronta,ho fatto i bagagli ed eccomi qua!" sorride.

"Wow! E' un lavoro molto interessante e inusuale." sorride "Ehi, ti va di andare a mangiare qualcosa?"

"Certo,ma ti avverto, sono una che mangia molto, troppo.." ridacchia.

"Da brava italiana. "sorride "Vieni, c'é un posto qui vicino che vale la pena provare."

Le due ragazze si dirigono verso il ristorante e cenano e poi si salutano, tornando ciascuna al proprio appartamento.

Maura appena arriva a casa si prepara un the e si mette a organizzare le visite del giorno seguente, sarà una settimana molto piena dal momento che ad inizio estate ancora non si muore dal caldo e i turisti hanno voglia di visitare la città,mentre Jane sistema alcune cose che aveva lasciato sparse per l'appartamento appena arrivata.


Il mattino dopo, Jane si alza presto, fa una bella colazione e poi si veste comoda. Esce e si dirige nel porticciolo proprio davanti a casa sua, dov'è stata posizionata la sua nuovissima gondola. Ci sale e la controlla molto attentamente. È bellissima,tutta di legno, con gli interni marroni e delle poltroncine comodissime. Fuori è nera e c'è una scritta "Revere" in omaggio alla sua città, in più c'è dipinto a mano un quadro che lei stessa ha disegnato. La gondola è più grande rispetto a tante altre, Jane vuole farci salire più gente possibile. Quando ha finito di controllare,indossa un cappello e si sistema al suo posto,iniziando a remare per prendere confidenza e studiare il canale, non vedendo l'ora d'iniziare.