Come il suo nome
Titolo: Come il suo nome
Autore/data: Ida59 – 9 gennaio 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: flash-fic
Rating: per tutti
Genere: angst, introspettivo
Personaggi: Severus, Personaggio originale
Pairing: Severus/Lily
Epoca: Post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: Un sorriso. Dolcissimo, proprio come il suo nome. E' il seguito di "Per lui"
Parole/pagine: 328/2.
Nota: Storia scritta per la sfida "Sette giorni per un sorriso" lanciata da "Il Calderone di Severus"
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Il personaggio originale, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.
Questa storia appartiene alla Raccolta "Sorrisi" così composta:
Per lui
Come il suo nome
Sempre
Stanco
Brivido
Inconcepibili
Non voglio morire
Comprensione
Il calderone della mente
Parole come pensieri
Maschera infranta
Un sorriso tra le lacrime
Bella
Angelo del perdono
Capricci
Sorriso
Occlumanzia
Confusione
Elyn
Amore
Chiaro di luna
Sogno
Sussurri di futuro
Il futuro è già incominciato
Primi passi
Libero
L'attesa
La visita
Affetto
L'offerta
Dimissioni
La casa sulla scogliera
Notte d'amore
Risveglio
Tra passato e futuro
Conoscersi
Ritorno a Hogwarts
Severus Piton, preside di Hogwarts
Applauso
Sfilata di sorrisi
Ritorno al passato
Tempo di ricordi
I sotterranei di Hogwarts
Un sorriso nel vento
La Foresta Proibita
Neve a Hogwarts
Alba d'innocenza
Il regalo più desiderato
Notte d'argento
Per tutta la vita
Nuova vita
Le rughe del sorriso
Come il suo nome
Era di nuovo sprofondato nei suoi incubi, dove i consueti fantasmi del passato gli tenevano lugubre compagnia incoronandolo con le lancinanti spine delle sue colpe.
Non poteva neppure urlare, lamentarsi o gemere: la gola dilaniata non gli permetteva di deglutire neppure il dolore, che restava lì, sempre a galla, a mozzargli il respiro e comprimergli l'anima.
Le urla c'erano, però; venivano dal profondo della sua mente, dai tormentosi ricordi, dal violento vorticare delle orrende fiamme del Cerchio bestiale.
Le zanne di Nagini scricchiolarono sinistre sulla vittima che si dibatteva impotente e terrorizzata nel suo ultimo istante di vita, uno stremato sorriso che si disegnava su pallide labbra scarlatte, per sempre condannate al silenzio della morte.
Chiudere gli occhi non serviva.
Tapparsi le orecchie era inutile.
Il passato imperava crudele nei suoi ricordi rinnovando continuamente le sue colpe, senza lasciargli scampo alcuno.
Lily senza vita, scomposta sul pavimento.
Albus che volava leggero e perduto oltre i merli della torre.
Mille vittime in processione, nei suoi opprimenti rimorsi, a stringergli la gola ardente con scheletriche mani lorde di sangue.
Poi, un tocco gentile, fresco, delicato.
E una boccata d'aria profumata, una brezza leggera che gli restituiva il respiro rubato dall'orrore dei ricordi, compresso dal rimpianto della colpa, bruciato dallo strazio dei rimorsi.
Le conosceva, quelle mani affettuose, ricordava le loro carezze che lenivano l'abisso di sofferenza in cui languiva da giorni.
Doveva sforzarsi, doveva riaprire gli occhi.
- Severus…
Un ultimo sforzo e avrebbe avuto il suo agognato premio.
La tenue luminosità della stanza carezzò le iridi nere, ancora in parte coperte dalle palpebre tremanti nello sforzo di sollevarsi.
Il sorriso era là, tremolante e sfocato al suo debole sguardo.
Dolcissimo.
Come il suo nome sulle labbra appena dischiuse:
- Severus…
Richiuse gli occhi, già spossato dallo sforzo, conscio che qualcosa d'importante, però, era accaduto.
La luce di quel sorriso aveva scacciato le tenebre degli incubi ed ora poteva finalmente riposare, cullato dall'incredibile dolcezza che risuonava nel suo stesso nome.
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