Hey salve ragazzi, siamo due ragazze appassionate del telefilm lost girl! Volevamo proporvi la nostra prima FanFiction scritta a 4 mani! fateci sapere nelle recensioni! Accettiamo qualsiasi critica! Questo era un flashback proveniente dalla fine della terza stagione. Il prossimo capitolo entrarà subito nel vivo della nostra storia! vi aspettiamo!
"Sei più viva tu di qualsiasi persona che io abbia mai incontrato"
Lacrime, calde, scesero lente sul viso della bionda, bagnando il suo volto. Era preparata a tutto, ma non a lei. Non era preparata al suo sguardo: spaventato, ma allo stesso tempo fiducioso. Non era preparata neanche alle sensazioni che stava provando: sentiva la vita che, lentamente, le scivolava via dalle mani e sapeva che, se avesse spinto di più la lama, la mora non sarebbe l'unica a morire.
"Non so cosa fare" sussurrò tremando, Tamsin, trattenendo i singhiozzi.
"Combatti" rispose Bo. Tamsin avrebbe voluto tanto ci fosse una maniera per combattere, ma come si poteva immaginare di combattere con qualcosa di più grande della vita stessa? con qualcosa la cui forza supera quella di un intero esercito? Non riusciva a smettere di chiederselo, ma, quando i suoi occhi incrociarono quelli di Bo, sembrò che, dalla sua mente, fosse sparito il bisogno di risposte. La guardò un'ultima volta prima di abbassare la lama, le sue mani iniziarono a tremare, la bionda sentiva di averle appena condannate. Bo rilasciò un lungo sospiro, Tamsin, al contrario, non riusciva ad essere tranquilla come lei, non ci riuscì neanche quando la mora le accennò un piccolo sorriso, nel mentre le accarezzava un braccio.
"E' ok" disse la mora, cercando di tranquillizzarla.
"No, no, no. Ho maledetto entrambe" rispose, con la voce spezzata dalle troppe lacrime che provavano ad uscire. "Tu non hai idea" continuò, terrorizzata al pensiero di quello che Odino avrebbe potuto fare a loro. "Verrà a cercarci" disse infine, sapendo che era solo questione di tempo prima che lui fosse venuto a cercarle.
"No, devi ascoltarmi. Dobbiamo ricomporre la squadra, raggrupparci, ok? da qualche parte al sicuro!" le rispose Bo, molto convinta delle sue parole, forse pensando che la forza di volontà sarebbe bastata per affrontare qualsiasi cosa.
"Al sicuro?" chiese, provando ad illudersi.
"Si." Rispose decisa, con il suo solito sguardo, lo stesso sguardo che gli aveva rapito il cuore.
Erano così, una di fronte all'altra. Tamsin era sconvolta, non riusciva a dire una parola. Aveva paura. Aveva il cuore che le rimbalzava nel petto, non riusciva a controllarlo. Lo stomaco era accartocciato e sapeva che forse quella era l'ultima volta che la vedeva.
Era lì ferma davanti a lei e non mosse un passo.
"Sei la persona migliore che abbia mai conosciuto" disse Tamsin, abbassando tutte le sue difese. "In tutte le mie vite." Aggiunse, lasciandosi scappare un piccolo sorriso. Nella testa della bionda scorrevano fiumi di pensieri. Perché non era riuscita a ucciderla? Era il suo compito fin dall'inizio. Ma poi tutto si è terribilmente complicato. La guardava e non riusciva ad astenersi dal pensare quanto fosse perfetta. Quanto la faceva sentire viva. Tamsin si malediceva, perché aveva lasciato avvicinarla così tanto?.
Bo si avvicinò titubante: con gli occhi lucidi e le guance leggermente arrossate. Erano l'una ad un soffio dall'altra: la mano di Bo cercò quella di Tamsin, ma quest'ultima subito la spostò.
"Dobbiamo trovare gli altri, io penso a Dyson" disse Tamsin, allontanandosi, e, senza aspettare ulteriore risposta fuggì dalla stanza. La paura di nuovo vinse su di lei e ancora una volta fuggì prima che una delle due cedesse all'altra. La tensione era troppa e non poteva permettere che la situazione si complicasse ulteriormente.
"E io troverò Kenzie" rispose con un filo di voce Bo, guardando la bionda che fuggiva dalla stanza. "Vorrei tanto che ci fosse tempo anche per questo, Tamsin" sussurrò Bo, ormai sola nella stanza.
Uscita dalla porta, Tamsin iniziò a correre più forte che poteva, a stento riusciva a trattenere le lacrime. Era una valchiria, una creatura del male, eppure si sentiva a pezzi. Per secoli si era sentita invincibile, superiore. Adesso si sentiva fin troppo piccola, schiacciata da un'amore troppo grande e maledetto per lei. Continuò a correre, uscì dall'edificio e trovò Dyson, coperto di sangue e con pezzi di umano ovunque. Aveva ucciso il dottore.
"Lupo, dobbiamo andare, e per favore datti una pulita, il tuo culo sulla mia macchina non ce lo metti conciato in questo modo!".
Bo restò solo un altro secondo impalata, dopo di che uscì in fretta e furia dal laboratorio. Una volta fuori si guardò intorno spaesata, non era assolutamente vicina al Dal.
In lontananza vide due guardie, vicino ad una macchina, gli si avvicinò con aria spaesata. "Scusate ragazzi, sapete mica dove posso trovare il centro commerciale?" I due si guardarono confusi, per poi mettere mano alla pistola. Bo si avvicinò di più, riuscendo a toccarli e a trasmetterli energia. Immediatamente le loro espressioni mutarono. "Bravi ragazzi, adesso, mi accompagnereste al locale, chiamato Dal, in centro?" "Ogni tuo ordine è sacro, farò tutto quello che vuoi" Rispose uno. Una volta arrivati di fronte al Dal Bo succhiò l'energia ad entrambi i ragazzi, sperando che loro si dimenticassero di tutto.
Tamsin e Dyson Sfrecciavano a tutta velocità. La bionda pensava solo a fuggire il più lontano possibile, ma lo vide, era là in mezzo alla strada girato di spalle. Il viandante. La persona che aveva sempre servito e rispettato e che ora odiava con tutta se stessa. Era stato lui ad assoldarla per portargli Bo. Spinse l'acceleratore a manetta e lo travolse. Il suo ultimo ricordo fu una luce accecante e poi il vuoto.
" They call me the wanderer Yeah, the wanderer I roam around, around, around Oh well, there's Flo on my left and there's Mary on my right And Janie is the girl with that I'll be with tonight And when she asks me, which one I love the best? I tear open my shirt I got Rosie on my chest 'Cause I'm the wanderer Yeah, the wanderer I roam around, around, around "
Fu questa la canzone che Bo sentì appena arrivata al Dal, notando che non c'era nessuno intorno ciò la spaventò. Si guardò intorno, non trovando niente, tranne che una carta per terra. Si avvicinò e la tirò su, in quel momento si ricordò del viaggio nella città dei Dark con Tamsin, quella era la carta che le aveva preannunciato la maga. Tutto d'un tratto fu circondata dal fumo nero, si sentiva soffocare, il suo ultimo ricordo fu una luce accecante e poi il vuoto. Di Bo altro che non l'immagine era rimasta, racchiusa dentro la carta, vicino alla figura, più imponente, del Viandante.
