–Mi dispiace tanto.
Lugubre fumo nero che sale dalla pentola, il suo musetto aggrondato. Di solito è una brava cuoca, ma stavolta la ricetta della nonna tentata per la prima volta… o quella copiata dalla rivista… l'ha tradita. Non c'è abituata.
È così carina nel suo grembiulino da cucina mentre allarga le braccia mortificata. –Mi dispiace, credimi, non pensavo… tutti gli altri via per conto loro e noi soli per l'intero fine settimana, volevo che fosse tutto perfetto… non so proprio come sia successo… oooh, mi sento… perché ridi?
Le ultime parole avevano un tono leggermente irritato. Ma ci mette un attimo a capire e ad unirsi al sorriso.
No, non sto ridendo per te. Non è ovvio il perché? Una coppia normale. Una cucina normale. Io che torno e ti trovo quasi in lacrime per una cosa così semplice, così di tutti i giorni. Invece che per una morte o una tragedia. Come succede a migliaia, a milioni di innamorati ovunque, in questo stesso momento. Nient'altro che la vita. Ed è di questo che è fatta.
È questo che voglio dividere con te, giorno dopo giorno. Le piccole gioie, i piccoli dolori.
E anche i tuoi piccoli meravigliosi fallimenti.