Suga's Point of View
Gemetti, con le sue mani che mi accarezzavano il petto, che passavano sui capezzoli, indurendoli.
Le mie labbra libere di gemere, quando le sue cominciarono ad accompagnare le sue mani, vezzeggiando di baci umidi e lenti tutto il mio addome.
Raggiunse l'ombelico, e le sue mani, passarono sulla schiena, facendola inarcare al loro passaggio.
"D-Daichi"-Gemetti, immettendogli le mani tra i capelli-.
Superò l'ombelico, baciandomi il fianco sinistro, scendendo, prima di togliermi gli slip, mordicchiandomi la pelle, lasciandovi un segno violaceo.
La mia pelle tesa all'inverosimile, venne liberata dalla stoffa che lasciò definitivamente il mio corpo, ma il suo obiettivo non era quello, gli arrivò indecentemente vicino, ma lo superò, aprendomi la gamba, scendendo sulla coscia, baciandola e mordicchiandola leggermente, continuando a scendere.
Sorrisi.
Avevo capito.
Le sue labbra giunsero alla fascia di stoffa, intrappolandola tra i denti, giocandovi.
Ansimai ancora, stringendogli i capelli tra le dita.
Portò due dita alle mie labbra, che dischiusi all'istante per accoglierle.
Le accolsi, cominciando a lubrificarle con la mia stessa saliva, lentamente, mugolando.
Le sfilò con urgenza, per poi spingerle in un sol colpo tra le mie carni.
"D-Daichi... AH!"
La bellissima fascia di raso e pizzo, ancora tra i suoi denti, cominciò a scendere lungo la coscia, con una lentezza disarmante, mentre le sue dita cominciarono a muoversi dentro di me, sempre più veloci e sempre più a fondo.
Il mio corpo era scosso dai gemiti e dai brividi, le mie dita stringevano le lenzuola, mentre continuava a scendere, inesorabilmente lenta oltre il ginocchio, quando cominciò a sforbiciare.
Urlai quasi, a dimostrazione del piacere che stavo provando in quel momento.
Man mano che scendeva lungo la mia gamba, più forti ed intensi diventavano i suoi movimenti di polso, e l'ampiezza del suo sforbiciare, e quando passò, oltre il piede, rimase tra i suoi denti, mentre le sue dita lasciavano le mie carni.
Si alzò dal mio corpo, guardandomi famelico, ancora con la mia giarrettiera tra i denti.
Sorrisi, con gli occhi socchiusi, aspettandomi tutta la foga che potessi immaginare.
