Capitolo 1
Avanti... dannazione... dove diavolo sono?!
Il marine continuava a cercare incessantemente dei documenti nel classificatore in metallo.
Come lo avessero convinto ad accettare quel lavoro proprio non lo sapeva. Il Commodoro era un uomo... beh, irascibile era dir poco. Se lo avesse trovato lì a rovistare nei documenti della base sarebbe stato un marine morto.
L'allarme cominciò a suonare e dal corridoio si sentirono i soldati che si precipitavano in cortile, il punto di raccolta. Doveva sbrigarsi, qualcuno avrebbe potuto trovarlo da un momento all'altro.
"Soldato, cosa fai qui?" ...appunto!
Il Sergente era entrato nella stanza come una furia, probabilmente in cerca del Commodoro e lo aveva beccato con le mani nel sacco. Si raddrizzò di scatto e fece il saluto militare senza chiudere il cassetto del classificatore, sarebbe sembrato sospetto.
"Nulla signore, ordini del Commodoro" ...che sfiga.
Il Soldato sentì una gocciolina scendergli lungo la tempia. Se il Sergente avesse guardato con più attenzione, avrebbe visto una came-ko poggiata sul classificatore. Questo non sarebbe dovuto succedere, uno esperto come lui non avrebbe dovuto lasciarsi cogliere alla sprovvista in quel modo. Per fortuna il Sergente era di fretta e non notò la piccola lumaca.
"Ora non è il momento, non hai sentito la sirena?! Devi raggiungere il piazzale insieme agli altri! Sbrigati!"
Merda... proviamo con la compassione...
"Si signore, mi lasci sistemare e chiudere l'ufficio del Commodoro... se vedrà qualcosa fuori posto si arrabbierà molto."
Un eufemismo bello e buono, il Commodoro Wütend era un pazzo furioso quando si trattava di ordine e disciplina.
Il Sergente preso in contropiede dalla risposta ci pensò un attimo, sbiancò e alla fine deglutì.
Eh già, il tuo superiore è un irascibile pezzo di merda.
"Giusto Soldato, metti tutto in ordine e chiudi bene l'ufficio poi corri in cortile. Se non ti vedrò entro cinque minuti, sarai di corvèe per una settimana!" e con quell'ultima chicca il Sergente finalmente se ne andò.
Il marine sospirò, chiuse la porta e riprese la frenetica ricerca dei documenti.
Eccoli! Sia ringraziata la dea. Fece velocemente le foto dei documenti e li ripose ordinatamente al loro posto; con i grimaldelli richiuse la serratura del classificatore e la porta dell'ufficio. Si guardò intorno nel corridoio e non vedendo nessuno s'incamminò nella direzione opposta rispetto al cortile.
Bene ora devo andare verso l'uscita del porto e dirigermi al Grove 73. Ho appuntamento con il cliente al Woldor Estoria tra 36 minuti...
"Ehi tu, dove stai andando, il cortile è dall'altra parte! Sbrigati idiota!" un soldato ritardatario lo afferrò per un braccio e lo condusse verso il luogo di raccolta proprio quando stava per lasciare la base.
Non ci posso credere... una sfiga dietro l'altra.
Non potendo controbattere senza destare ulteriori sospetti, si ritrovò in fila sull'attenti insieme agli altri soldati nel cortile principale. Il Commodoro Wütend prese la parola urlando dentro una povera den den mushi:
"Soldati, ci è stato riferito che tre Supernove tengono prigionieri tre Draghi Celesti alla casa d'aste del Grove 1. L-" il delirio.
I marine andarono nel panico e una gran confusione si propagò come un incendio in tutta la base. "SILENZIO RAZZA DI INDISCIPLINATI BASTARDI".
La voce già alta del Commodoro, amplificata dalla den den mushi, spaccò i timpani di tutti i marine presenti, riportando una parvenza d'ordine.
"Ora, come stavo dicendo prima di essere interrotto da subordinati SENZA UN BRICIOLO DI DISCIPLINA, tre Supernove hanno preso in ostaggio il Nobile Roswald, la Nobile Shalulia e il Nobile Charloss alla casa d'aste del Grove 1. I tre pirati sono stati identificati come Eustass "Capitano" Kidd, Trafalgar Law e Monkey D. Rufy rispettivamente con una taglia da 315.000.000, 200.000.000 e 300.000.000 di berry. Ovviamente non devo dirvi quanto siano pericolosi e che tutti e tre hanno i poteri di un frutto del diavolo. La nostra prerogativa è portare in salvo i tre Nobili Mondiali senza che venga loro torto NEANCHE un capello. Per i tre pirati abbiamo ordine di prenderli vivi o morti e di non lasciarceli sfuggire prima dell'arrivo dell'Ammiraglio Kizaru. Se qualcuno di loro dovesse fuggire SARETE PUNITI IN MODO ESEMPLARE!" e con questo il Commodoro passò la parola al Tenente.
"Verrete divisi in due squadre. La squadra 1 si occuperà di tenere impegnate le tre Supernove e le rispettive ciurme, la squadra 2 dovrà entrare nella casa d'aste e recuperare i Draghi Celesti!"
Il Sottotenente iniziò a chiamare le varie unità per suddividerle nelle rispettive squadre.
Il marine impostore, non avendo una sua unità, scelse di unirsi alla squadra 1, sperando di sgattaiolare via nel mezzo della battaglia.
Com'è possibile, in nome della dea?! Oggi la sfortuna mi sta perseguitando. Quantomeno il Grove 1 è vicino al 73...
Dopo poco più di dieci minuti le squadre furono formate e si diressero verso la casa d'aste. In quindici minuti arrivarono sul posto e si disposero per bloccare qualsiasi via di fuga ai pirati. Si può dire tutto sui Marine tranne che non siano veloci ed efficienti. Il Commodoro Wütend diede istruzioni per sistemare i cannoni e fece puntare i fucili verso l'entrata principale, dopo di che riprese la povera den den mushi e la sua voce si propagò da tutti gli altoparlanti del Grove.
"Prova... prova... PIRATI... liberate immediatamente Roswald e i suoi figli. L'Ammiraglio sarà qui a minuti. Vi consiglio di arrendervi immediatamente o le conseguenze per voi saranno TERRIBILI. MI SONO SPIEGATO?!"
Parlando così spera veramente che si arrendano? Ti prego, è proprio un idiota.
Il falso marine si era sistemato nelle retrovie vicino al limitare dello spiazzo, così da potersela svignare al primo segno di confusione.
Forza piratucoli venite fuori, ho un appuntamento importante.
Come se lo avessero sentito, delle voci provenienti dall'entrata della casa d'aste, si fecero sempre più forti e distinte:
"Sarò io ad attaccare per primo"
"Neanche per sogno"
"Ah si invece"
"Mi occupo io dei soldati punto e basta"
"Eh no basta lo dico io"
"Non prendo ordini da te"
...Stanno davvero litigando per questo?!
I marine rimasero stupefatti a osservare i tre Capitani, nonché Supernove con una taglia ben superiore ai 100.000.000 di berry, litigare come bambini che si contendono l'ultima fetta di torta. Il falso marine si nascose, perché diciamolo pure, combattere contro quei tre pirati non era nelle sue intenzioni e non lo sarebbe mai stato. Lui era un ladro, uno che andava sotto copertura, che non si esponeva mai e rimaneva sempre nell'ombra portando a termine i suoi incarichi senza lasciare tracce... MAI. Di conseguenza uno scontro faccia a faccia con la peggior feccia in circolazione e con un Ammiraglio della marina in arrivo non era decisamente nei suoi piani.
Sfruttando lo stupore generale dovuto al battibecco ancora in corso, il ladro si defilò dietro una grande mangrovia ed iniziò a correre verso il Grove 73.
Bene è fatta, tra poco potrò finalmente togliermi questo dannato travestimento. Oh dea, se riesco a superare indenne questo incarico, mi prenderò due settimane di vacanza su un'isola tropicale.
Sognando drink, spiagge e la totale assenza di marine e pirati, il ladro non si accorse subito di star andando incontro alle truppe speciali...
"Ehi tu, soldato, dove stai andando?"
Ma porca puttana è uno scherzo!? Non è possibile, oggi è proprio una giornata di merda!
Facendo il saluto militare all'omone vestito con una tutina rossa e un'enorme ascia sulla schiena, il falso marine maledì la sua sfortuna.
Perché proprio loro?! Di tutti proprio le truppe speciali e Sentomaru?!
"Signore, sono stato mandato a cercarla dal Commodoro Wütend. La situazione si sta facendo critica, le tre Supernove stanno attaccando tutte insieme la squadra d'assalto e il contrattacco non sta sortendo effetti. Il Commodoro richiede rinforzi."
Si, è abbastanza verosimile che quei tre stiano dando una vagonata di calci in culo ai marine...
"Non è un mio problema, io ho l'ordine di aspettare l'Ammiraglio e i pirati in caso di fuga. Il Commodoro e le sue truppe dovranno cavarsela da soli".
...Che stronzo.
"Ho capito signore, riferirò al Commodoro" e con questo scappò nella direzione opposta rispetto alle truppe speciali.
Per fortuna i Pacifista non l'avevano riconosciuto altrimenti sarebbero stati dolori: era forte ma non avrebbe potuto combattere contro una truppa di Pacifista E contro Sentomaru tutti assieme. In più se avesse combattuto, l'avrebbero di sicuro scoperto.
E non poteva permetterlo.
Dove poteva andare adesso? Il Grove 73 era a Ovest, il lato Nord-Ovest era presieduto da Sentomaru e dalle truppe speciali, il lato Sud-Ovest invece conduceva ai Grove dal 60 al 69, dove era situata la base della marina e di certo non sarebbe tornato lì. Ora doveva decidere se prendere il collegamento diretto con il 70-79, dove stava avvenendo lo scontro tra le Supernove e la Marina, o fare il giro lungo passando per il 50-59.
Il falso marine sospirò stancamente, non poteva assolutamente perdere altro tempo e accumulare ritardo con il cliente... Beh la decisione era presa. Si diresse direttamente verso il collegamento per la zona alberghiera.
Più si avvicinava al luogo dello scontro più i rumori della battaglia si facevano assordanti: le urla, i colpi di cannone, i fucili... le risate?! Giunto al piazzale della casa d'asta non poté credere ai suoi occhi: le Supernove stavano combattendo in modo... originale. Rufy Cappello di Paglia aveva un braccio enorme che stava per abbattere sui malcapitati marine davanti a lui, Eustass Kidd aveva attirato a sé tutte le armi in metallo del nemico formando un braccio altrettanto gigantesco e Trafalgar Law era in una bolla azzurra con parti del corpo di marine che svolazzavano tutte intorno a lui. Che scena... era esterrefatto. Questa era la potenza delle nuove leve?! Bizzarri era dir poco. Anche un po' macabri a pensarci... l'impostore cominciò a ridere fra sé e sé.
Oh mia dea, questi novellini sono proprio forti, la Marina avrà di che preoccuparsi se entreranno nel Nuovo Mondo.
Riavutosi dalla sorpresa, vide che l'attacco delle due braccia gigantesche aveva falciato via più di metà della squadra 1, Law invece si era divertito ad 'incollare' varie parti di marine in combinazioni molto artistiche. Il pirata gli piaceva, aveva quella sottile vena sadica che era sempre utile nelle loro professioni...
Aveva letto di lui: proveniva dal North Blue, la sua prima taglia, se non ricordava male, ammontava a 54.000.000 di berry, una cifra spropositata considerando che non era ancora entrato nella Grand Line e da quel momento in poi era solo aumentata. Grazie al suo frutto del diavolo si era guadagnato il soprannome di Chirurgo della morte e ora capiva il perché... dea era un potere formidabile. In più si vociferava fosse un medico strepitoso... e che torturasse e sezionasse marine vivi... già... affascinante!
Mi ricorda qualcuno...
Approfittando della confusione, fece il giro della casa d'aste e si diresse al ponte di collegamento per il Gr. 73.
I suoni della battaglia lo seguirono finché non raggiunse la meta; non ci poteva credere, finalmente era riuscito a lasciare il maledetto Grove 1, ancora un quarto d'ora al massimo prima di potersi liberare di quel dannato travestimento. La maschera in silicone stava iniziando a prudergli. Giurò a se stesso di non mettersene mai più una in vita sua.
Piuttosto chili e chili di fard e fondotinta che questa merda sintetica!
Se si fosse sbrigato, sarebbe riuscito ad arrivare all'appuntamento in tempo, pregava solo di non avere altri contrattempi...
"Soldato non identificato, Soldato non identificato. Prego, dichiarare il numero di matricola per l'identificazione".
È uno scherzo vero?! Non è possibile, qualche divinità ce l'ha per forza con me. Il karma, il destino o qualche stronzata del genere è contro di me. Oh dea ti prego fulminami e poni fine alle mie sofferenze!
Un Pacifista era appostato appena sopra il sentiero che portava ai quartieri degli alberghi, probabilmente in attesa dei pirati, nel caso fossero fuggiti.
"Sono una nuova recluta assegnata al presidio della Marina dell'arcipelago Sabaody, Gr. 64. Recluta Fisck, numero di matricola 157842."
Sperava davvero che aver imparato a memoria tutta quella solfa non sarebbe mai servito ma, a quanto pareva, quella era una giornata problematica.
"Nominativo e numero di matricola corrispondente corretti, ricerca database... ... tratti somatici non corrispondenti, nemico, nemico."
Ma certo ora hanno anche il riconoscimento facciale, stronzo di un Vegapunk. Merda, qui si mette male.
Il Pacifista si mise in assetto da battaglia ed iniziò a caricare il laser della bocca.
"Ok cyborg del cazzo mi hai davvero stufato, vediamo cosa sai fare!"
Esasperato dalla giornata, dalla continua sfortuna, dal ritardo, dal maledetto lavoro che aveva accettato e dalla stra-cazzo di maschera in silicone, il ladro si preparò allo scontro.
Bene finalmente mi posso sfogare un po'.
Il raggio laser colpì il punto dove, fino ad un secondo prima, stava il falso marine: spiccando un balzo riuscì ad evitare il colpo, fece una capriola in aria e si catapultò sulla testa del cyborg. Lo centrò in pieno con un calcio rivestito di haki e fece uscire qualche scintilla dai circuiti del falso Kuma.
"Ah, visto?! Sono ancora in forma razza di lattina ambulante" ...cantò vittoria troppo presto.
Il Pacifista non sembrò risentire troppo del colpo e si preparò subito a sferrare un nuovo attacco laser. I colpi arrivarono veloci e ravvicinati, costringendolo a ripiegare.
Qui c'è bisogno di strategia e non solo di forza bruta, se non posso usare tutte le mie carte, devo per forza usare la testa. Mi serve un diversivo...
Come se li avesse chiamati, i pirati di Kidd arrivarono dal Gr.1 distruggendo il ponte di collegamento. "Eustass Kidd, taglia da 315.000.000 di berry."
Il cyborg identificò immediatamente il nuovo arrivato e lo attaccò con un raggio laser che lo colpì di striscio alla coscia. La ciurma di Kidd rimase imbambolata a guardare il falso Kuma, increduli per l'attacco improvviso. Il ladro era esterrefatto, come fossero sopravvissuti fino a lì con quei riflessi era un mistero.
"Ehi banda di rincitrulliti, questo bestione vi sta attaccando, datevi una svegliata!"
Novellini del cazzo. Ormai le taglie le regalano.
Con quell'osservazione si guadagnò un'occhiata assassina da parte di ben cinque pirati, senza contare che il Pacifista stava nuovamente per attaccarlo. Doveva imparare a starsene zitto.
"Ehi marine, non parlarci in questo modo. Chi ti credi di essere?!"
"Già, solo perché hai uno degli Shichibukai a pararti il culo non credere di potertela cavare!"
Aveva finito gli aggettivi per descrivere la sua sorpresa. Veramente non avevano capito che era in pericolo tanto quanto loro? E pensavano davvero che quello fosse Bartholomew Kuma?! Assurdo!
"Che spirito di osservazione ragazzi, davvero... MA SIETE COMPLETAMENTE SCEMI!? Non vedete che sta attaccando anche me? E poi lui non è Kuma ma-"
"Adesso basta! Non parlarmi così, stronzo di un marine. Io sono il grande Capitano Kidd con una taglia che supera i 300 milioni di berry e tu sei solo un verme in divisa. Non m'interessa quale sia la vostra strategia per ingannarci. Io vi ho scoperti e vi annienterò tutti e due!"
Oh mia dea, perché a me?! Perché A ME?!
Incapace di credere alle sue orecchie, riprese lo scontro cercando di capire come svignarsela da quel carosello d'idioti.
"Ehi Kidd, credo che il marine abbia detto la verità. Lo Shichibukai lo sta attaccando seriamente e poi non mi sembra..."
"Zitto Killer, non farti abbindolare, è una nuova strategia della Marina per catturarci. Forza! Occupiamoci di Bartholomew Kuma, non vedevo l'ora d'affrontare uno del suo livello".
Lo scontro continuò senza esclusione di colpi. I pirati attaccarono il cyborg senza lasciargli neppure un graffio mentre l'impostore doveva guardarsi sia dai raggi laser sia dalle armi lanciategli da Kidd. Stava iniziando ad incazzarsi, era sempre più tentato di rivelare il suo potere per poter finalmente andare dal suo cliente quando, annunciati dal crollo di un altro ponte, arrivarono i pirati Heart con il Capitano al seguito.
Oh ma bene, altri pivelli che si aggiungono alla festa, che fortuna...
"Trafalgar Law, taglia da 200.000.000 di berry".
Il Pacifista identificò il nuovo arrivato e preparò il colpo laser.
"Conosci il mio nome?"
Law sguainò la nodachi e il colpo laser lo prese in pieno. La sua ciurma non si scompose più di tanto, sicura delle capacità del proprio Capitano. Egli, infatti, sbucò dal fumo dell'esplosione senza neanche un graffio.
Kidd e Law iniziarono a discutere, neanche fossero soli e non nel pieno di una battaglia quasi mortale con un cyborg del Governo che sparava raggi laser.
"Ma vi sembra il momento di discutere?! Il Pacifista sta attaccando."
I due lo guardarono come se si fossero accorti in quel momento che era ancora lì, Trafalgar, in effetti, non l'aveva ancora visto.
Il falso Kuma continuò ad attaccare senza nessuna interruzione nonostante i colpi potentissimi sia dei pirati sia dell'impostore, il quale, era sempre più preoccupato.
Cazzo cazzo cazzo... sono troppo in ritardo, devo sbrigarmela subito altrimenti il cliente mi fucila.
Proprio quando stava per dare il colpo di grazia, a rischio della copertura, Kidd sferrò un attacco potentissimo... che non servì a nulla. In più arrivò anche un plotone della Marina.
Eustass ne approfittò per prendere, con il suo potere, altre armi da lanciare al cyborg ma non potevano continuare così. Neanche lo strano potere di Law aveva alcun effetto perché continuamente bombardato dai laser. Gli altri sottoposti erano stremati, era uno scontro al di sopra delle loro capacità.
Non posso continuare così, fanculo la copertura.
"Bene signori mi sono stufato, ora me ne occupo io, state indietro non vorrei vi faceste male."
Non la presero bene.
"Non darmi ordini, marine, se non vuoi finire male!"
"Sei ancora qui bastardo? Devo ucciderti con le mie mani per toglierti di torno? Repel!"
Una spada andò verso di lui, lanciata con il potere del frutto del diavolo di Kidd. La evitò con una leggera torsione del busto.
"Ti ho già detto che non sono un marine, decerebrato!"
"Non m'interessa chi sei. Mi stai sul cazzo." Un coltello lanciato e di nuovo evitato.
"Guarda che anche a me non stai simpatico ma siamo sulla stessa barca ed in più io sono in ritardo quindi scansati, me ne occupo io."
"Tu non ti occupi proprio di nulla. Ehi tu, Shichibukai, prenditela con me, questa volta ti finirò".
Il cyborg lanciò un potente raggio laser verso Kidd che parò grazie agli oggetti metallici accalcati sulle sue braccia. Riuscì a resistere al colpo e rispose con una potente massa metallica che colpì in pieno il falso Kuma. Questi volò per parecchi metri per poi schiantarsi al suolo con uno schianto così potente da creare un cratere.
"Nessuno s'è più rialzato dopo essere stato colpito così. Ahahah finalmente abbiamo sistemato questo bastardo. Ora tocca a te marine."
"Primo, non sono un marine. Secondo, se credi davvero di averlo sconfitto allora sei più stupido di quanto pensassi"
"Come ti permetti razza di-".
Il Pacifista si rialzò. Dagli squarci che il colpo di Kidd aveva creato s'intravedevano i circuiti di cui era formato il suo corpo.
"Ma cosa?! Quest'uomo è una macchina? Un cyborg!?"
"Sto cercando di dirvelo da una vita!"
Fu come parlare al vento: tutti osservarono orripilati, il falso membro degli Shichibukai mentre caricava il colpo per finire Kidd.
O quasi tutti... Law salvò la situazione piantando la sua nodachi in uno degli squarci del cyborg, mandandolo in cortocircuito.
"Perché dovevi interferire Trafalgar?"
"Poni troppa fiducia nelle tue capacità Eustass-ya. Credevate davvero che questo fosse uno Shichibukai?"
"No. È quello che sto cercando di dirvi da un secolo. Quello non è Bartholomew Kuma."
I due lo guardarono di nuovo come se si fossero appena accorti della sua presenza. Questa cosa iniziava davvero a farlo incazzare, non era invisibile!
"Comunque grazie Trafalgar Law per averlo messo temporaneamente fuori gioco. Io me la squaglio, ciao ciao."
"Ehi tu, chi diavolo sei marine?"
"Kidd sei proprio tardo, te l'ho già detto... Non un marine!" e con quello superò i due Capitani e il Pacifista a terra e si diresse verso il Gr.73.
"Capitano... ha detto temporaneamente?".
...
Le parole del visone orso polare, elemento della ciurma di Law, lo accompagnarono ancora per qualche tempo.
Gli dispiaceva lasciarli in balia del cyborg ma era davvero in ritardo e poi, se fossero stati svelti a svignarsela, forse gli sarebbero sfuggiti... ma chi voleva prendere in giro? Fuggire da uno di quei cosi? Impossibile per loro!
Continuò a correre come se avesse un branco di marine alle calcagna, cosa molto probabile, e cercò di non pensare ai pirati che si era lasciato alle spalle.
Sentì in lontananza lo schianto di un laser e si fermò sul posto. Non poteva lasciare che li uccidesse… sarebbe stato uno spreco… soprattutto l'orso...
Ma che stai facendo?! Girati e riprendi a correre, forza! Hai un lavoro importante da portare a termine e sarai pagato profumatamente... Inoltre non è il caso di fare incazzare Mister Sayf...
Si sentì un'altra esplosione, il ladro era ancora fermo in mezzo al nulla, sommerso dai sensi di colpa.
Non provare a fare cazzate, non sei un fottuto eroe del cazzo, tu inganni, derubi, uccidi non SALVI la fottuta gente!
"FANCULO! Fanculo, fanculo, fanculo..."
Il falso marine tornò indietro.
"Non ci posso credere... Sono un idiota! Un fottuto idiota del cazzo! Ora mi daranno una fottuta medaglia al valore e mi ricopriranno di onorificenze... Che idiota, demente, deficiente, stupido..."
Arrivò sul posto in pochi secondi e si posizionò sull'altura al di sopra dello scontro, così da monitorare la situazione.
Erano nella merda fino al collo: il Pacifista aveva colpito in pieno Kidd, il quale era a terra privo di sensi, Killer stava attaccando con le sue armi rotanti ma il cyborg lo colpì con un manrovescio che lo mandò a schiantarsi contro una mangrovia. Gli altri pirati di Kidd stavano attaccando ma senza successo, così come gli Hearts. Il visone era a terra e Law era davanti a lui, cercando di difenderlo. Era evidente che fossero spacciati.
"Fanculo a me, dannato buon samaritano del cazzo!"
Il ladro prese un respiro profondo e attivò il potere del suo frutto del diavolo.
Law era ormai stremato, il cyborg si era rialzato, proprio come aveva detto lo strano marine e ora doveva combatterlo da solo insieme ad una manciata di suoi uomini.
Eustass era a terra e i suoi sottoposti non erano abbastanza forti da ingaggiare uno scontro decente contro il nemico. Sentì Bepo dietro di lui che riprendeva conoscenza. Una preoccupazione in meno, almeno il suo Primo Ufficiale stava bene. Il sollievo durò poco: il falso Bartholomew aveva puntato il laser contro Shachi e Penguin.
Law attivò la Room e trasferì i due dall'altra parte del campo di battaglia così che potessero attaccare il cyborg alle spalle. Stava iniziando a stancarsi e non riusciva più a mantenere il suo potere attivo per più di qualche secondo. La sua frequenza cardiaca era alle stelle e l'unica cosa che lo faceva andare avanti era l'adrenalina. Se fosse stato fortunato avrebbe resistito ancora per cinque minuti. Che ironia, aveva sopportato sofferenze indicibili e sarebbe morto a causa di un cyborg senza aver nemmeno raggiunto il Nuovo Mondo.
Jean Bart, il nuovo membro della sua ciurma, attaccò il nemico e lo scaraventò a terra; in pochi secondi però fu di nuovo in piedi e, con un colpo laser, spedì Jean contro una mangrovia.
A quel punto l'attenzione del falso Kuma si focalizzò nuovamente su Law ed iniziò a caricare il colpo. Il Capitano sorrise sfrontato e creò una Room ma, prima che potesse fare alcunché, successe il finimondo: il terreno cominciò a tremare e da esso fuoriuscirono grandi viticci neri e spinosi che si attorcigliarono intorno al cyborg, stritolandolo. La forza mostruosa esercitata dalle strane piante compresse il nemico, da cui iniziarono ad uscire scintille e pezzi di metallo; Law cercò la fonte di quel disastro. Il suo sguardo si focalizzò sul tizio travestito da marine, in piedi sull'altura alle spalle di Bartholomew, con la mano protesa verso il nemico. Era lui la causa di tutto quello? Ma perché li stava aiutando? Domande inutili in quel momento ma la mente di Law non smetteva di cercare risposte. I suoi uomini e la ciurma di Kidd guardarono affascinati le strane piante nere che si avvolsero attorno al cyborg, il quale si piegò in angolature innaturali. Che forza magnifica e mostruosa.
Nonostante Bartholomew fosse ormai spacciato a causa dei danni irreparabili, riuscì a liberare un braccio e a sparare un colpo laser verso il falso marine che, preso alla sprovvista, venne colpito alla spalla destra. Il colpo gli trapassò la carne, lasciando un buco bruciacchiato e grondante di sangue. L'impostore non si scompose e scagliò contro il cyborg delle gigantesche spine nere, le quali uscirono direttamente dalla pelle dell'altro braccio. Il nemico venne impalato e, finalmente, si disattivò.
Il silenzio calò nella radura… per due secondi...
"FOTTUTO BASTARDO, AHHHH SCHIFOSO PEZZO DI MERDA, DANNATA LATTINA, MI HAI FATTO UN MALE CANE! FIGLIO DI PUTTANA…".
La voce, alquanto femminile, del marine ruppe il silenzio. Law lo vide iniziare a saltellare sul posto tenendosi la spalla sanguinante.
"Ed io che pensavo che fosse un duro..."
"Sta zitto Shachi! Hai visto quello che ha fatto?! E poi vorrei vederti a te con un buco gigantesco sulla spalla."
"E quello lo chiami gigantesco?! Ma per favore Penguin, sarà a malapena largo come una monetina."
"Monetina?! Ma sei cieco?! È enorme!"
"Smettetela voi due."
"Si Capitano!"
Law, dopo aver redarguito i suoi subordinati, si rivolse a Kidd che si era risvegliato.
"Eustass-ya hai visto? A quanto pare quello lì non è poi tanto debole."
"Sta zitto Trafalgar! Ehi tu, lassù, si dico a te marine. Chi cazzo sei e perché l'hai distrutto? Ce la stavo facendo anche senza di te!"
Law giurò di aver visto del fumo uscire dalle orecchie del falso marine…
"TU! BRUTTO IDIOTA! CE LA STAVI FACENDO?! MA SE ERI A TERRA COME UNA DONZELLA IN PERICOLO! E NON TI AZZARDARE ANCORA A DARMI DEL MARINE, CI SIAMO CAPITI!".
Si, il fumo l'aveva visto davvero e aveva il presentimento di dover fare un esame per l'udito a se stesso e alla sua ciurma, una volta tornati al sottomarino. La voce di quell'individuo non era decisamente maschile! Non sapeva nemmeno che un essere umano potesse raggiungere ottave così alte... ma come poteva biasimarlo? Anche lui faceva fatica a mantenere la calma con Eustass...
"Kidd forse non dovresti urlargli contro, ci ha appena salvato il culo."
"Sta zitto Killer!"
"Dovresti ascoltare il tuo subordinato Eustass-ya, la persona che hai davanti non è come tutte le altre. Ha distrutto un cyborg del Governo con due colpi."
"Non me ne frega un cazzo, io non ho bisogno di aiuto. Se quell'insetto non si fosse messo in mezzo, l'avrei sconfitto io!"
"IO INSETTO?! TU LURIDO BASTAR-"
"Va bene non è il caso di continuare. Tu Eustass-ya smettila di fare la testa di cazzo e tu, chiunque tu sia, gradirei che smettessi di urlare in quel modo, sembri una ragazzina."
"TU NON IMMISCHIARTI!".
La risposta venne da entrambi. Law non ci poteva credere... sembravano dei bambini. Beh non era un problema suo, presto sarebbero arrivati i marine e molto probabilmente anche altri cyborg, doveva tornare al Polar Tang con la sua ciurma.
"Bepo, come ti senti?"
"Sto bene Capitano."
"Bene allora andiamo al sottomarino, tra poco arriverà la marina."
"Aye, Capitano!"
Si lasciarono alle spalle gli schiamazzi dei due bambinoni e si avviarono verso il porto, dov'era ancorato il Polar.
Come avesse fatto a farsi coinvolgere in quella situazione proprio non lo sapeva... (lo aveva già detto vero? Beh amen). Che cazzo stava dicendo, certo che sapeva come: la sua dannata indole da buon samaritano era rispuntata fuori.
Perché, in nome della dea, riusciva sempre a cacciarsi nei guai?! Perché di guai si stava parlando, guai belli grossi anche. Aveva aiutato due bande pirata ad abbattere la nuova arma segreta del Governo Mondiale, la suddetta arma l'aveva colpito alla spalla destra passandola da parte a parte, aveva una consistente emorragia in corso, faceva un male del diavolo ed in più, invece di prostrarsi ai suoi piedi per la gratitudine, Eustass 'Cazzone' Kidd gli aveva dato dell'insetto. Stavano continuando ad insultarsi nonostante sapesse benissimo che, a momenti, sarebbe arrivata la Marina con altre truppe speciali, le quali, appena avessero visto il suo lavoretto, l'avrebbero identificato immediatamente, mandando in fumo l'operazione.
Ma non poteva farci niente, Kidd gli mandava in tilt il buon senso.
Con la coda dell'occhio vide Law e la sua ciurma allontanarsi, loro si che erano furbi. Ok ora basta, doveva andare all'albergo immediatamente, fanculo Kidd.
"Va bene cazzone, continueremo la prossima volta, ora devo proprio andare. Vedi di farti uccidere, già che ci sei, così non dovrò più vedere il tuo brutto muso."
"TU LURIDO BASTARDO, COME TI..."
Voltò le spalle al demente e si diresse verso il quartiere alberghiero, non ascoltando più i suoi insulti.
Bene, ora che hai fatto la tua buona azione annuale, puoi finalmente andare a consegnare le informazioni. Hai ben venti fottuti minuti di ritardo, LUI non sarà per niente felice.
Percepì l'avvicinarsi di un gruppo di persone, probabilmente i marine... il problema era che percepiva anche un paio di grossi 'vuoti' che li seguivano... e venivano proprio dalla direzione che avevano preso gli Hearts...
Cazzo no, non ci pensare nemmeno, tu non sei una fottuta crocerossina!
Ma perché non vanno nella direzione di Kidd? Li lascerei andare volentieri da quel pezzo di merda irriconoscente... Perché ho un debole per i visoni?! Perché?!
Non farlo ti prego, ti riconosceranno. NON FARLO CAZZO!
Lo fece.
Arrivò sul posto proprio mentre i pirati venivano avvistati dai marine e dai due Pacifista. Non diede tempo a nessuno di capire cosa stesse succedendo. Usò il suo potere del frutto del diavolo per far crescere una selva di spine velenose che intrappolò il plotone. Stritolò un Pacifista con i suoi rovi ma, prima che potesse distruggerlo completamente, l'altro lanciò un potente raggio laser che lo prese di striscio alla gamba destra. Non fece caso al dolore bruciante e lanciò due spine gigantesche al cyborg che l'aveva attaccato continuando, nel frattempo, a stritolare l'altro. Una spina trapassò il busto del Pacifista che però, non sembrò avvertirla, infatti sparò un laser verso il marine, il quale riuscì ad evitarlo. L'altro Pacifista però riuscì a sparare un altro laser, che lo prese di striscio al braccio sinistro. Stringendo i denti ed ignorando il dolore stritolò definitivamente il primo Pacifista e, lanciando altre tre spine al secondo, si sono un po' incazzato, lasciatemi infierire, lo inchiodò ad una mangrovia distruggendolo completamente.
La spalla, la gamba e il braccio sanguinavano copiosamente e la testa gli sembrava sempre più leggera. Si diede un paio di schiaffi lasciandosi delle striature di sangue sul viso.
Cavoli devo essere uno spettacolo grottesco in questo momento...
Decise che era finalmente giunto il momento di lasciare tutto e tutti e andare all'hotel. Anche se lo scontro non era durato neanche un minuto, aveva comunque un ritardo di ventuno cazzo di minuti. Decisamente troppi.
Si avviò verso l'albergo e non fece caso ai pirati che lo guardarono esterrefatti.
Non so neanche io perché l'ho fatto, non guardatemi così.
Era così stanco e provato per le emorragie che non vide ne sentì il proiettile che lo centrò alla schiena.
Uno dei marine era riuscito a liberarsi dalla selva e, anche se ormai in fin di vita a causa del veleno, aveva deciso di vendicare i compagni caduti uccidendo il mostro, travestito da marine, che ne aveva fatto uno strage.
Appena questi cadde in ginocchio il marine sentì un dolore bruciante al petto, abbassando lo sguardo trovò una lama piantata fino all'elsa nel suo cuore. L'ultima cosa che vide prima di spirare furono occhi grigi, come l'acciaio della spada, che lo guardavano con fredda rabbia.
Il falso marine sentì le ginocchia cedergli e, senza neanche accorgersene, si ritrovò disteso a terra. Non sentiva dolore, solo freddo.
Ecco cosa si ottiene facendo buone azioni... a quest'ora potrei già essere con le tasche piene di berry e senza questa cazzo di maschera... dea, che morte di merda...
Perse conoscenza.
Law estrasse la nodachi dal corpo ormai senza vita del marine, il quale si accasciò a terra.
Pulì accuratamente il sangue sull'uniforme del morto e solo allora si girò a guardare: l'impostore era a terra in una pozza sempre più grande del suo stesso sangue mentre Shachi e Penguin si erano precipitati a soccorrerlo girandolo sulla schiena. Penguin, cercando di arginare l'emorragia sempre più consistente, strappò il foulard blu al marine ed iniziò a premere la ferita al costato, Shachi invece iniziò a monitorare le funzioni vitali.
"Il soggetto è incosciente, colorito cianotico dovuto all'abbondante emorragia in corso, temperatura corporea in crollo con sudorazione, Glasgow 9, polso tachicardico, tachipnea. Il proiettile ha perforato il polmone, pneumotorace in corso, necessita di toracostomia per decomprimere il polmone. Ho bisogno di qualcosa di affilato per incidere, Penguin hai un coltello?"
"No idiota, sai che non uso coltelli. Cerca qui intorno, sicuramente qualche marine ne avr-"
"Cosa state facendo?"
I due vennero interrotti dal loro capitano che li aveva guardati affaccendarsi sul falso marine fino ad allora. "Non è il momento di gingillarsi, dobbiamo andarcene il prima possibile, tra poco arriverà un Ammiraglio."
"Ma capitano non possiamo lasciarlo morire, ci ha salvato il culo per ben due volte!"
"Si, infatti, ha ragione Shachi, non possiamo lasciarlo qui!"
Law li guardò con un accenno di divertimento nello sguardo.
"E da quando v'importa degli altri? Siamo pirati ricordate? Non salviamo le persone, le uccidiamo e deprediamo i loro averi!"
I due lo guardarono con disapprovazione.
Assurdo, in tanti anni insieme non lo avevano mai contraddetto e ora sembrava quasi che li avesse delusi.
"So chi sono, ma non per questo ho intenzione di lasciar morire una persona che ha rischiato la vita per la mia pellaccia e so che anche Shachi la pensa così!"
"Certo socio! Ti prego capitano, abbiamo un debito enorme verso di lui..."
"Non siate ridicoli, non gli dobbiamo niente, ha scelto lui di mettersi in pericolo! Io rispetto la sua scelta e ora lo lascerò morire qui; sono sicuro che sarebbe d'accordo con me! Ora smettete di fare gli idioti e andiamocene."
Law voltò le spalle ai due soccorritori improvvisati e si avviò verso il porto. Dopo pochi passi però si accorse che non lo seguiva nessuno... proprio nessuno.
"Bepo andiamo!"
L'orso era rimasto fermo e dava le spalle al suo capitano.
"No capitano, dobbiamo salvarlo!"
Law sentì un muscolo sotto l'occhio contrarsi, a sottolineare il suo stato d'animo. Anche il suo Primo Ufficiale, il suo migliore amico da quasi quindici anni, lo stava contraddicendo. Nonostante l'alterazione prese un profondo respiro e si espresse in modo calmo e controllato.
"Bepo, lo sai che non gli dobbiamo niente, ora prendi quei due idioti e andiamo al Polar Tang."
"No capitano, mi dispiace ma voglio salvarlo."
Bepo, in tanti anni insieme, non era mai andato contro un suo ordine diretto e tanto meno gli aveva mai chiesto qualcosa. Una piccola parte di lui si sentì colpita dall'atteggiamento del visone. Si fidava ciecamente di lui e del suo giudizio. Bepo non avrebbe mai messo in pericolo lui o la sua ciurma, di conseguenza, non si sa come, il falso marine doveva avere qualcosa che gli facesse pensare di potersi fidare di lui, a rischio di contraddire il suo stesso capitano. La curiosità di Law si accese come un faro, chi era questa persona capace di fargli rivoltare contro i suoi stessi uomini? Inoltre quel potere distruttivo era decisamente interessante, chissà come avrebbe potuto sfruttarlo... Prese una decisione. Con il ghigno stampato in faccia si girò verso i suoi sottoposti.
"Molto bene allora! Shachi, Penguin trovate delle bende per bloccare l'emorragie, della toracostomia me ne occupo io!"
Law si avvicinò al corpo dell'impostore e s'inginocchiò al suo fianco; i due andarono ad eseguire i suoi ordini per cui, quando si sporse verso l'orecchio dell'incosciente, nessuno sentì le sue parole.
"Non sarò gentile! Cerca di non morire, ho dei progetti per te... Room!"
Si sentiva decisamente di merda, anche la morte faceva schifo... Altro che eterno riposo e luce perpetua. Tutto il suo corpo faceva male, anche le radici dei capelli erano indolenzite!
Il dolore peggiore era respirare, sembrava di avere delle puntine da disegno nei polmoni con un ballerino da 100 kg che ballava la tarantella sul petto. Oh dea che dolore... aspetta... stava respirando...
"Vedo che la bella addormentata si è finalmente svegliata."
Una voce profonda e canzonatoria la strappò definitivamente al suo sonno. Aprì gli occhi e si ritrovò a guardare un soffitto in metallo.
I molti anni di addestramento la costrinsero a trovare qualsiasi via d'uscita, a classificare il livello di pericolo nella stanza ed eventuali intrusi. Si trovava in un'infermeria abbastanza grande con una decina di letti su due file, ciascuno diviso da quello accanto da una tenda, lei era nel primo letto della fila di destra, alla sua sinistra si trovava una doppia porta con ante basculanti, accanto vi era una scrivania ingombra di scartoffie con svariati armadi in metallo tutti intorno e un lavandino nell'angolo. Dall'altra parte della stanza rispetto alla scrivania, c'era un'altra doppia porta basculante, così come in mezzo alla fila sinistra di letti. In totale tre possibili vie di fuga. C'era solo un piccolissimo problema... Accanto a lei stava Trafalgar Law in tutta la sua fottuta gloria!
Era seduto comodamente, con i piedi appoggiati al letto dov'era distesa e le braccia incrociate. In faccia aveva un fottuto ghigno, evidentemente si stava godendo lo spettacolo, fottuto psicopatico!
"Che cazzo hai da ridere?!"
Merda riusciva a malapena a respirare... si ricordò degli scontri con i Pacifista e delle sue imprese da buona samaritana che le erano costate una spalla perforata e un proiettile nella schiena... evidentemente il colpo doveva averle lesionato il polmone, il che spiegava la difficoltà respiratoria e il fottuto dolore al petto nonché le cannule nasali per l'ossigeno che in quel momento le davano un fastidio assurdo... si ricordò anche che in teoria avrebbe dovuto essere ancora sotto copertura... Merda!
"Sai mi chiedevo il perché di un così accurato travestimento... non mi sono accorto di nulla finché non ti ho spogliato per operare il pneumotorace. Immagina la mia sorpresa nel trovarmi davanti un seno, non che mi stia lamentando sia chiaro... Devo ammetterlo, deve essere stato scomodo portare quella fascia costrittiva tutto il giorno..."
"Ti sbagli, è stato molto più scomodo indossare la maschera."
Schifoso saputello, pensava davvero che provocarla in quel modo avrebbe sortito qualche effetto? Lui non era odioso quanto Kidd (anche se avrebbe potuto cambiare idea molto presto) e lei non era sicuramente timida!
In quel momento si rese conto che finalmente non portava più quella robaccia sulla faccia. Le venne da piangere per il sollievo, avrebbe anche potuto baciare Law per avergliela finalmente tolta, dea che liberazione.
Salve bipolarità...
"Ah giusto la maschera, si, in effetti, posso immaginare il fastidio di portarla tutto il giorno insieme alla parrucca. Devo dire che mi hai stupito: hai fatto di tutto per travestirti e mischiarti a quella massa di marine idioti poi, non ne ho ancora capito il motivo, hai deciso di smascherarti aiutando dei pirati contro le nuove armi del Governo Mondiale, usando il tuo potere piuttosto singolare. Dimmi, perché avresti fatto una cosa così stupida?"
Già, aveva centrato il punto... perché? Non lo sapeva neanche lei il perché. Forse dopo anni a desiderarla finalmente era arrivata la pazzia con il suo oblio, il problema era che si sentiva decisamente lucida! Cazzo!
"Non sono affari tuoi Law, le mie motivazioni sono solo mie ed ora dimmi, Chirurgo della morte, perché Tu mi hai salvato?"
Law non perse il suo ghigno e non mostrò nessun segno di disagio, rimase calmo e rilassato come se non avesse nessun pensiero al mondo, lei però sapeva quanto fosse attento ad ogni sua mossa. Era inoltre molto probabile che si trovassero all'interno della bolla blu dove il pirata poteva fare tutto ciò che voleva. Non era uno stupido e dopo aver visto l'entità del suo potere aveva per forza preso delle precauzioni... quello oppure pensava che nelle sue condizioni non fosse pericolosa. Beh non aveva tutti i torti, non sarebbe riuscita a muovere neanche un muscolo in quel momento. Riusciva a malapena a respirare! Questo non voleva dire che fosse indifesa, lei era sempre letale... che lo volesse o meno.
"Non sono stato io a salvarti, il mio equipaggio ha voluto a tutti i costi restituirti il favore per uno strano senso di orgoglio o qualcosa del genere... io ho solo deciso di assecondarli e magari ricavarne qualcosa."
Cosa voleva ricavare da lei? Beh probabilmente aveva capito quanto fosse pericolosa, ma fin dove era arrivato quel suo schifosamente subdolo ed intelligente cervello?
"Cosa vuoi da me? Io non ti devo niente. Anzi sei tu tecnicamente a dovermi qualcosa, visto che ti ho salvato il culo per ben due volte, caro mio."
Non accolse la provocazione e semplicemente rimise i piedi a terra congiungendo le dita davanti alla bocca. "Sai, a me non interessa quante volte mi hai aiutato, io non te l'ho chiesto e sicuramente non ti ripagherò il favore. Te l'ho detto, quelli dal cuore tenero sono i miei uomini, io un cuore non ce l'ho."
"È piuttosto ironico detto dal capitano dei pirati Heart."
Lo prese in giro lei. Voleva spaventarla, il novellino? Forse pensava che fosse una sprovveduta facilmente impressionabile o una sorta di donzella in pericolo con manie da eroina... lasciamo stare le manie da eroina... tornando a noi sicuramente non avrebbe assecondato il pirata e, appena possibile, sarebbe andata via... CAZZO, L'APPUNTAMENTO!
"Che ore sono? Quanto sono rimasta incosciente?"
"Dopo che sei svenuta per la perdita di sangue, ho effettuato una toracostomia d'emergenza su di te perché avevi un polmone perforato. La toracostomia è una proced-"
"Lo so cos'è, SBRIGATI!"
"Non darmi ordini! Come stavo dicendo, effettuato l'intervento, ti abbiamo portato al mio sottomarino. Grazie alle attrezzature disponibili qui e al mio potere sono riuscito ad operarti e a rinsaldare il danno polmonare in non più di mezz'ora, dopo di che sei rimasta incosciente per un'altra mezz'ora. In questo momento ti sto somministrato la seconda sacca di sangue. Hai una ripresa formidabile comunque, un altro al posto tuo sarebbe rimasto fuori combattimento per un giorno..."
Non lo stava più ascoltando, l'unico pensiero nella sua testa era un'ora e quarantacinque di ritardo, un'ora e quarantacinque di ritardo... come cazzo avrebbe fatto a giustificarsi? Non riusciva neanche a muoversi, cosa poteva fare? Non poteva chiedere a nessuno di aiutarla, non con questo cliente, non con LUI di mezzo... merda! Era nella merda fino al collo... l'unica cosa da fare era tamponare i danni e cercare di arrivare il prima possibile, anche strisciando!
Il cardiofrequenzimetro accanto al letto iniziò a segnalare il suo battito in aumento.
"Dammi dell'adrenalina o della morfina, no la morfina mi rallenterebbe, dammi qualcosa per il dolore, devo andare! ORA!"
Law rimase un attimo spiazzato dal cambio d'argomento, ma si riprese subito.
"Non posso darti l'adrenalina, moriresti in un nano secondo e sei già sotto morfina per questo sono sorpreso che tu sia già sveglia. Come medico devo dirti che se proverai ad alzarti e ad andartene probabilmente morirai, come pirata posso dirti che non ti lascerò andare finché non mi avrai detto chi sei e cosa stavi facendo travestita da marine."
Okay, Law stava ufficialmente salendo nella sua classifica personale delle 'Persone che mi fanno partire l'embolo', non aveva assolutamente alcuna intenzione di rispondere alle sue domande, ma doveva sbrigarsi o LUI l'avrebbe cercata ovunque e fatta uccidere in un modo orribile...
"Mi chiamo Calliophis Rose e sono un mercenario, ero infiltrata nella base della marina per rubare informazioni per un cliente. Ora che hai finalmente risolto l'arcano dovrei davvero andare, il suddetto cliente sta aspettando e deve ancora pagarmi quindi, se fossi così gentile da drogarmi e lasciarmi andare, te ne sarei davvero grata."
L'ultima parte le uscì fra i denti. Stava davvero pensando di ucciderlo, ma poi sarebbe rimasta bloccata in un sottomarino pieno di pirati e con il capitano morto al suo fianco. Già, cattiva idea...
Il tempo passava inesorabile e ogni minuto trascorso era un minuto in più di ritardo; non aveva mai fatto così tanto ritardo, ma che stava dicendo, non aveva mai fatto ritardo punto!
Il cliente l'avrebbe uccisa, la sua reputazione, così faticosamente guadagnata sul mercato nero, in fumo nel giro di mezza giornata, anni e anni di duro lavoro gettati alle ortiche e tutta la sua vita, ed il suo futuro, nelle mani di un pirata novellino e capriccioso che voleva giocare all'allegro chirurgo...
Sei proprio caduta in basso Rose...
"Tu sei Calliophis Rose?! Il mercenario che attualmente è il più richiesto sul mercato nero?! Così famoso che il Governo Mondiale sta pensando di mettere una taglia sulla sua testa?! Tu?! Mi stai prendendo in giro ragazzina? Non avrai neanche vent'anni!"
Si... sembrava giovane ed era piuttosto bassa (anche se non lo avrebbe mai ammesso, neanche sotto tortura) e probabilmente non sembrava molto pericolosa stesa in un letto d'ospedale, con una flebo al braccio, attaccata all'ossigeno e con un camice bianco senza forma aperto sul retro... a proposito, dove erano finiti i suoi vestiti?!
"Ascoltami bene perché non lo ripeterò una seconda volta! Non chiamarmi mai più ragazzina, sono più grande di te, novellino! Ora che abbiamo chiarito, vorrei un medicinale che mi faccia camminare e che mi permetta di raggiungere il luogo d'incontro con il mio cliente, così che possa incassare la mia ricompensa e lasciarmi questa storia alle spalle e, se la dea vuole, non rivederti mai più!"
Law la inchiodò con lo sguardo grigio acciaio e lei, per la prima volta da quando si era svegliata, si accorse davvero di quanto fosse in svantaggio. Se avesse voluto, Law l'avrebbe potuta tagliare in tanti piccoli pezzettini prima che lei potesse dire o fare qualcosa. Non si sentiva così impotente da quando... No Rose! Concentrati!
Il pirata si sporse verso di lei, appoggiando le braccia sul letto... decisamente troppo vicino. Ebbe giusto il tempo di registrare un leggerissimo odore di sandalo e disinfettante prima che iniziasse a parlare.
"Non credo che tu sia quella Calliophis ma, considerando che sei comunque molto forte, ho deciso che non ti ucciderò per avermi chiamato novellino, sarebbe uno spreco di risorse. Considerati fortunata, ho ucciso per molto meno. Ora che abbiamo appianato le nostre divergenze, cercherò di spiegarmi chiaramente. Tu non andrai a ritirare i soldi da questo cliente, se vuoi potrai contattarlo per dirgli che non se ne fa niente, ma dovrai fare la chiamata con me presente e, se dirai qualcosa sul mio coinvolgimento o inizierai a parlare in codice, ti ucciderò seduta stante, spreco di risorse o meno. Dopo di che, rimarrai qui finché non ti sarai ristabilita ed allora potremo parlare di affari. Abbiamo un accordo Rose-ya?" lo schifoso terminò la frase con un ghigno ancora più profondo di quelli già visti, doveva averne un repertorio pieno.
Se pensava davvero di poterle dare ordini era decisamente fuori strada, lei aveva un asso nella manica e non si sarebbe fatta problemi ad usarlo: in fondo i sentimentalismi li aveva abbandonati anni fa...
"Mio caro, vorrei davvero fare un accordo con te ma sai... sei un bastardo testa di cazzo ed io non faccio accordi con persone del genere (cazzata), quindi mi dispiace ma no, non abbiamo un patto! Ora, se non vuoi che i tuoi compagni muoiano tra atroci sofferenze, dovresti proprio andare a prendermi il farmaco."
Appena minacciò i suoi sottoposti, Law cambiò espressione: da divertita e gongolante passò a fredda e incazzata. Era decisamente affezionato alla sua ciurma e, in un altro momento, forse lo avrebbe ammirato per quello, ma non era questo il caso.
"Non riesci nemmeno ad alzarti, devi essere davvero molto stupida per minacciare i miei uomini, davanti a me, in queste condizioni"
"Beh, vedi Law, non sto minacciando. Di fatto, i tuoi uomini staranno già soffrendo come cani..."
"Spiegati! Ora!"
"Su, su, calmati, non c'è bisogno di scaldarsi, sono sicura che potrebbero resistere ancora un quarto d'ora. Considerando che li ho visti combattere, posso dire che sono uomini di corporatura forte ed il veleno ci metterà un po' di più a fare effetto, o forse no, in fondo che ne può sapere una ragazzina..."
Law, man mano che spiegava la situazione, si rabbuiava sempre di più... non fosse stata estremamente sicura di avere il coltello dalla parte del manico, avrebbe iniziato a spaventarsi sul serio... quell'uomo aveva uno sguardo spaventoso.
"Se non mi dici esattamente cosa sta succedendo, giuro che-"
"Che cosa Law? Non puoi farmi assolutamente niente se non vuoi che i tuoi uomini muoiano!"
Si stava proprio divertendo, non credeva che qualcuno avesse mai rimesso in riga il Chirurgo della morte, era un'esperienza da fare almeno una volta nella vita.
"Vedi, quando mi hai detto che i tuoi uomini mi hanno soccorso, ho ricordato qualcosa. Non so come si chiamino, ma so che almeno due dei tuoi sono entrati direttamente in contatto con il mio sangue. Credo che anche tu sia stato avvelenato, ma non ne posso essere certa al cento percento; considerando che sei un medico esperto avrai sicuramente preso precauzioni ma beh... nella foga del momento forse..."
"Cosa centra il tuo sangue?" Una vena aveva iniziato a gonfiarsi sulla sua tempia, era davvero fuori di sé...
"Conosci l'altro nome con cui sono conosciuta?"
Vide le rotelle nel suo cervello girare a mille, facendo e disfacendo collegamenti poi, finalmente, le sembrò quasi che una lampadina gli si fosse accesa sopra la testa.
"TU!"
"Già... non è soltanto un soprannome... è quello che sono!"
L'amara verità era che Calliophis Rose o Poison Rose era velenosa. Letteralmente!
Qualsiasi persona entrasse in contatto con il suo sangue, moriva nel giro di tre ore al massimo e solo i più forti ci arrivavano: un bambino poteva resistere un'ora se entrava in contatto diretto con il suo sudore. Un uomo adulto resisteva due ore con la saliva, un'ora... beh con altro. Il sangue però era il più potente.
Che i suoi uomini fossero entrati in contatto diretto con il suo sangue e fossero ancora vivi dopo un'ora e un quarto, era già di per se un record. Non si aspettava niente di meno da dei pirati che avevano attraversato la prima parte della Grand Line indenni.
Il problema con il suo veleno però era l'imprevedibilità: ognuno rispondeva in modo diverso all'esposizione. Certo, c'erano dei sintomi comuni come il mal di testa, il dolore addominale e l'ematemesi ma aveva visto anche altre problematiche quali emolacria, comparsa di ematomi estesi su tutto il corpo, improvviso arresto cardiaco e respiratorio... insomma, brutta roba. Era un talento molto utile sul lavoro, soprattutto se doveva fare la parte della vedova nera, ma in ambito privato... beh era una rogna. Dover spiegare al tuo amante il perché di un'iniezione prima di qualsiasi contatto non era semplice, per cui aveva preso l'abitudine di farla di nascosto, senza che nessuno se ne accorgesse.
Non si può arrivare a capire la libido di un uomo finché non gli si fa una puntura e lui neanche ci fa caso. Uomini...
Già perché un antidoto c'era... lo aveva sintetizzato lei stessa dopo anni e anni di studi e ricerche. Non sempre però era così magnanima da condividerlo: fabbricarlo era un procedimento lungo ed impegnativo e lei era sempre molto impegnata...
"Allora tesoro, vuoi che i tuoi uomini sopravvivano o no?" si stava decisamente appassionando al viso di Law. Poteva sembrare un uomo freddo e cinico la maggior parte del tempo, e di sicuro lo era, ma quando si incazzava tirava fuori un bouquet di espressioni davvero interessanti. Avrebbe tanto voluto avere la sua came-ko in quel momento, così da immortalare le rare manifestazioni del suo viso... A proposito dov'era la lumachina?
"Credi che non sappia curare un avvelenamento? Con il mio potere potrei benissimo estirpare il veleno dal sistema circolatorio dei miei uomini in poco tempo e a te cosa rimarrebbe in mano?"
Che ingenuo!
"Credi che non abbia tenuto conto del tuo frutto del diavolo? Ho letto di lui nell'Enciclopedia e so benissimo di cosa sei capace. Il mio veleno è più infimo: si diffonde nel sistema circolatorio, si, ma poi intacca ogni cellula che incontra. Ogni cellula del corpo umano Law, ben 37.200 miliardi di cellule moltiplicate per due (forse tre) persone. Ce la faresti in meno di quindici minuti, forse meno? Non credo proprio. Arrenditi caro, neanche tu ce la potresti fare."
Vide la consapevolezza della sconfitta nei suoi occhi.
È stato bellissimo sconfiggere in astuzia Trafalgar Law.
Il pirata si alzò dalla sedia ed andò ad aprire uno degli armadi dietro la scrivania. Tornò da lei con un barattolo di pillole.
"Questo è ossicodone. Con un dosaggio troppo alto e combinato con la morfina che hai in corpo probabilmente ti ucciderà. Non che mi interessi la tua vita, ma se ne prenderai due probabilmente riuscirai ad alzarti e ad arrivare, forse, al luogo dell'incontro. Avrai sicuramente degli effetti collaterali come perdita di memoria, costipazione, affaticamento, vertigini, nausea, mal di testa, bocca secca, ansia, nervosismo, prurito e diaforesi, ma ti darà una sferzata di euforia che ti permetterà di camminare."
Le lanciò la boccetta e si avviò nuovamente alla scrivania. Li si avvicinò ad un tubo e ci parlò dentro.
"Bepo vai a cercare Shachi, Penguin e Jean Bart e portali qui immediatamente."
"Si capitano!"
Non aveva notato il tubo portavoce, avrebbe quasi scommesso che non si usassero più e che ormai fossero stati sostituiti dalle den den mushi. Evidentemente Law era all'antica oppure quello era un vecchio sottomarino. Svitò il tappo della boccetta e prese un paio di pillole. Non si preoccupò degli effetti collaterali e del possibile pericolo di morte. Era abituata a dover combattere continuamente gli effetti del suo stesso corpo ed in più il veleno avrebbe neutralizzato il medicinale nel giro di un'ora. Per quello la morfina non aveva fatto effetto. Su di lei le droghe non funzionavano per molto... bella merda vero?!
Aveva appena iniziato a mettersi seduta quanto il visone orso polare entrò nell'infermeria come uno tsunami portando sotto braccio un ragazzo dai capelli rossi e, sull'altra spalla, un ragazzo con il cappello blu. Rose li riconobbe subito come gli uomini che avevano combattuto insieme a Law contro i Pacifista.
Poverini non erano messi bene... Quello con la scritta penguin sul cappello era in un bagno di sudore e bianco come un lenzuolo, l'altro stava sputando sangue. Erano entrambi svenuti.
"Capitano li ho trovati così nella loro cabina, cos'è successo?" il povero orso era sull'orlo di un attacco di panico.
La porta si riaprì ed apparve il gigantesco individuo con i tatuaggi sulla faccia. Lui era indimenticabile e lo riconobbe subito. Sembrava stare bene, evidentemente non era entrato in contatto con lei.
"Bepo mettili sui letti e non toccarli, probabilmente sei già stato avvelenato anche tu. Jean Bart come ti senti, sei tu che l'hai portata in braccio fin qui."
Law la guardò con odio.
"Io sto bene capitano."
Lei lo osservò più attentamente e vide che indossava dei lunghi guanti, evidentemente si era salvato grazie a quelli.
"Ti consiglierei di bruciare quei guanti e pure il vestito, non si sa mai" il gigante la guardò e fece un impercettibile cenno d'assenso.
"Va e fai come ti ha detto, cerca qualcuno che ti presti un cambio, non credo di avere una tuta della tua misura ora come ora."
"Si capitano"
Jean Bart uscì dall'infermeria. Intanto il visone, Bepo, aveva sistemato i due avvelenati sui letti di fronte a lei e si era allontanato da loro.
Rose sentì che l'ossicodone iniziava a fare effetto: una sferzata di energia la attraversò permettendole di trovare la forza di alzarsi. Si tolse la cannula nasale e la flebo di sangue. Il dolore al petto si faceva via via più sopportabile, l'unico problema ora era il camice che nascondeva poco o niente. Non che le interessasse mostrare il culo al vento, ma non credeva di poter andare in giro svestita così senza destare sospetti. Almeno indossava ancora le mutande...
"Mentre prendo l'antidoto potresti dirmi dove sono i vestiti da marine che indossavo?" si rivolse al visone perché Law non le sembrava incline alla conversazione.
Aveva iniziato a monitorare le funzioni vitali dei suoi uomini e, se la piega tra le sopracciglia era un'indicazione, era decisamente preoccupato. Bepo la guardò indeciso e si girò verso il suo capitano, non ricevendo risposta si rigirò verso di lei e fece una cosa decisamente strana: si inchinò.
"Mi dispiace ma la camicia abbiamo dovuto tagliarla per l'intervento, insieme alle fasce. I pantaloni e le scarpe sono ai piedi del letto."
Ancora stranita per le scuse non necessarie si accorse che, in effetti, i vestiti rimanenti erano proprio dove aveva detto Bepo. Era decisamente messa male se non trovava le cose poste sotto il suo naso.
"Penguin è in tachicardia con la febbre a 41°C, Shachi presenta un'ulcera gastrica con ematemesi. Dov'è l'antidoto?" la voce incazzata di Law la riportò sulla terra.
Con un respiro spazientito attivò il suo frutto del diavolo. Dal nulla, sul suo corpo, comparvero dei tatuaggi: sulla gamba destra apparve un intricato viticcio nero e spinoso che risaliva tutta la lunghezza dell'arto, la gamba sinistra invece presentava un tatuaggio accuratissimo di un enorme serpente attorcigliato su di essa. Sul braccio sinistro apparvero quattro fialette... come se nulla fosse lei le prese con la mano destra e le lanciò a Law, il quale aveva assistito al tutto con uno sguardo indifferente. Era probabile che, nonostante l'atteggiamento, fosse rimasto affascinato dal processo.
"Ecco l'antidoto, una fiala ciascuno mi raccomando."
Law non indugiò oltre e andò a prendere le siringhe per fare le iniezioni.
"Bepo è il triplo di noi, sei sicura dei dosaggi?"
"Vedi che una delle fialette è più scura delle altre? Quella è per lui."
Non si scambiarono altre parole, mentre Law faceva le iniezioni ai suoi uomini e a se stesso, lei indossò i pantaloni e le scarpe. Il camice le arrivava al ginocchio, così lo strappo affinché le arrivasse alla pancia e non le intralciasse i movimenti. Mise la boccetta con l'ossicodone sul braccio e l'assorbì, come con le fiale di antidoto. Si ricordò di aver fatto lo stesso con la came-ko, poco prima che iniziasse tutto il casino con le Supernove.
I tatuaggi sul suo corpo scomparvero. Perfetto era pronta, non le interessava assolutamente recuperare la maschera e la parrucca, che se le tenesse Law come souvenir, non le importava.
Pronta come non mai, si rivolse nuovamente al visone.
"Scusa, potresti indicarmi l'uscita?"
Prima che l'orso potesse rispondere, Law disse solo una parola:
"No."
