────── ❖ ᴘʀᴏʟᴏɢᴏ ❖ ──────

L'orologio digitale - ben saldato sul suo polso - segnava le 23.45, mentre velocemente camminava su i bassi tetti delle strutture industriali, nella periferia della cittadina.

L'incarico era di trovare, e neutralizzare, uno dei maggiori mafiosi ucraini in circolazione che, per chissà quale motivo, aveva scelto proprio quella misera città per svolgere i suoi loschi affari. Isaiah le aveva dato poche informazioni: il bersaglio viaggia con due guardie del corpo, ed usa una semplice utilitaria per gli spostamenti. Stupido, potrebbe sembrare. In realtà questa tecnica era usata da molti, con la convinzione di passare realmente inosservati. Natasha conosceva bene questi piccoli ed incoscienti tentativi di sparire dai radar, e sapeva quanto raramente servissero. Fyodor doveva avere dei rivali piuttosto stolti, se erano cascati in una ragnatela così debole; la russa, comunque, non si lasciò sfuggire l'occasione, recandosi in quello che sembrava esser il locale di punta della zona.

L'Ucraino era famoso per la sua. . . passione per il divertimento,ed i locali destinati ad accogliere un pubblico decisamente più giovane.

Una smorfia di disgusto si dipinse sul volto della giovane spia, mentre attendeva l'uscita dal locale del suo obbiettivo.

[ . . . ]

L'attesa era da sempre stata la parte che Natasha preferiva di meno, nonostante desse quel pizzico di adrenalina in più.

Poi, finalmente, era uscito in compagnia dei suoi scagnozzi e di qualche ragazzina talmente stupida da averlo seguito fuori da quel sudicio locale.

❝ / Вот вы, ублюдок. / ❞

Sussurrò, pronta ad entrare in azione. Gli avrebbe concesso giusto il tempo per arrivare all'auto, posto che avrebbe anche attirato meno occhiate di curiosi; dopotutto doveva neutralizzare l'uomo, e neutralizzare significava soltanto una cosa, nel mondo di cui faceva parte. Una spia. . . un'assassina.

Il fucile di precisione era appoggiato al muro di fianco alla gamba destra della donna, pronto ad esser afferrato ed usato per il suo obbiettivo; nessun rimorso avrebbe afflitto la fredda mente della donna, Fyodor si sarebbe semplicemente unito agli infiniti ricordi macchiati di rosso, che la popolavano.

Successe tutto in pochi istanti, poi.

Una lieve folata di vento smosse - di poco - i capelli che le ricadevano sulla schiena, facendo, così, scattare la mano destra sulla sua Glock 19, sfilandola velocemente dalla fondina.

In pochi istanti, Natasha, si era completamente voltata - dando le spalle alla sua missione -, puntando la pistola contro quello che le sembrò un uomo decisamente troppo alto.

Lo sguardo freddo della donna non si staccò dalla figura eterea di fronte a lei, lasciando che la mente analizzasse ciò che stava accadendo.

Un uomo l'aveva sorpresa alle spalle, in un vicolo cieco e non sembrava esser minimamente spaventato dall'arma puntatagli contro. Due erano le opzioni: o era stupido, oppure avrebbe dovuto rimandare il suo incarico primario ad un'altra sera.

❝ Non ti servirà a molto quella, Rossa. ❞

Disse, poi, con un sorriso fastidioso sul viso ed una sicurezza che raramente aveva visto in vita sua, Natasha. L'uomo avanzò lentamente verso di lei, poggiando il petto contro la canna dell'arma, guardandola dall'alto.

❝ Chi diavolo sei? ❞

Chiese, la rossa, con tono fermo e deciso, senza mai interromper il legame visivo creatosi fin da subito.

────── ❖ ᴄᴏɴᴛɪɴᴜᴀ… ❖ ──────

note:

(*) = "Eccoti qui, bastardo."