Cerco di respirare più piano che posso.

Per non far alcun rumore.

Perché la gelida aria della notte non trasformi in innocenti nuvolette il mio alito di vita.

Mi concentro a tal punto che, rallentando la respirazione, rimango sospeso nell'illusione di non esistere più.

Ma dopo qualche secondo i miei polmoni, sciocchi, richiedono ossigeno e io non posso trattenermi dall'assecondarli.

Faccio un respiro profondo e, inginocchiato sulle fredde pietre, mi domando perché la vita tenga tanto a farmi compagnia.

Riprendo a respirare lentamente, in silenzio, per illudermi, di raggiungere la pace nella muta voce del tempo che accarezza gli alberi.