A/N: Allora per cominciare, ho deciso di scartare ViJiThur come cosa. All'inizio avevo pensato che poteva funzionare, poi mi sono accorto che non poteva andare chissà quanto avanti, non con così poco background con quei tre. Quindi ho deciso di cominciare d'accapo e SPERO che sia l'ultima volta che elimino un fanfic, mi turba aver sprecato così tanto tempo... ma sbagliando si impara. Poi mi sono anche accorto di un errore grave, di cosa si tratta non ha importanza, l'importante è di averlo notato prima che fosse troppo tardi.

Quindi... ecco qui, l'inzio della rinascita de JiThur, e intendo fare un mix dei modi in qui faccio i capitoli, quelli in cui la storia va avanti e quelli che non centrano con la trama, (Dei specie di One-Shot, in pratica) ma che si incentra su questi due e su come passano il tempo insieme.

Ho intenzione di cambiare Arthur un pochettino (Ma non troppo!) la sua personalità, poi si vede come, nel corso della storia.

Comunque, spero che vi piaccia.


Non più solo

C'era pace e silenzio nella casa dei Kingsmen, proprio come lo desiderava lui, non c'era sua sorella che gli rompeva le scatole, per una giocherellosa come lei, è strano che non l'ho ha ancora disturbato, su quante avventure ha avuto con il suo amico nelle terre lontane e sconosciute da questo mondo.

Suo padre era troppo occupato a fare i suoi sporchi mestieri, sempre occupato con le altre famiglie, a concludere ed incominciare affari, sempre lontano da casa... e senza una decenza per farsi mostrare vivo una volta ogni tanto. E sua sorella, è l'unica fonte di notizia su come stava loro padre, anche se lei ne sapeva poco... almeno erano sicuri che fosse ancora vivo.

E quanto riguarda la sua madre... non sapeva se poteva chiamarla... madre ancora per tanto tempo, ha scoperto che ha dato le corna al loro padre, di cui, Arthur non poteva biasimarla... ma Semper Fidelis, significa per sempre... e lei l'ha rotta uscendo con un'altro uomo, che, guarda a caso, è divorziato, e tiene dei figli. Quindi, si doveva aspettare di avere altri fratellini e/o sorelline in casa sua, in un momento all'altro... un giorno ne dovevano parlare con il loro padre e smetterla di amarsi falsamente, è durata fin troppo a lungo questa finta tra loro due, è meglio per loro, che per Arthur e Anya.

Arthur stava dormendo, per una volta, in santa pace. Niente urli, ne litigi tra Samantha e Anya, niente specchi rotti in cui lui doveva aggiustare per tenersi in comunicazione con Anya, niente di niente. Solo un magnifico, e stupendo riposo.

Finchè la sveglia del suo telefono, non ha incominciato a squillare fastidiosamente nelle orecchie di Arthur. Ha grugnito un pochettino, le sue braccia erano ancora addormentate, mentre ha provato ad alzarsi il viso dal cuscino, ottenendo un mezzo successo quando il viso ha toccato il cuscino un'altra volta, questa volta, rivoltata verso il suo telefono a destra.

Il sangue incominciava a circolare nelle vene delle sue braccia, sentendole finalmente mente prendeva il cellulare un pò infuriato e spense la maledetta sveglia, inanzi tutto, si chiedeva perchè l'ha messo proprio oggi, poi, gli è arrivato un messaggio da parte di una persona a lui cara, Jinny.

/Jinny: Buooooon giorno! Come sta il mio piccolo lupacchiotto? Hai dormito bene?/

Arthur lasciò un sorriso gentile dalle sue labbra, Jinny sapeva perfettamente come fargli ritornare il buon umore. Era una delle poche persone che accettavano per quello che era, so non l'unica persona che ha mai conosciuto...

/Arthur: Diciamo che ho avuto delle notti migliori... tu, invece?

Jinny: Hmm... Diciamo di si... ero, e ancora sono emozionata per stasera! Quindi ho avuto delle difficoltà nell'adormentarmi... ma alla fine, ho dormito bene.

Arthur: Emozionata? Perchè, che c'è stasera?/

Ha leggermente grattato la nuca del suo collo, mentre ha finito di scrivere le ultime parole, prima di mandare il messaggio. Era leggermente confuso... che c'era per stasera? Non si ricorda niente di importante...

/Jinny: Artie... Non dirmi che te lo sei gia dimenticato...

Arthur: Uhhh... No...?

Jinny: Lupino dei miei stivali... Che giorno è oggi?/

Arthur posò il telefono sul letto per un secondo, si mise in ginocchio nel letto e si è girato per vedere il Calendario, a lui sembrava un giorno qualsiasi di Febbraio...

/Arthur: Il 15 Febbraio.

Jinny: e...?

Arthur: L'anno 2017.

Jinny: E...?!/

Arthur morse le labbra in furia, facendosi male nel processo, avvolte si scordava della sua identità... prese un fazzoletto dal tavolino di letto, e quando lo prese, vide una foto di Jinny e di lui, quando erano ancora bambini.


Era l'anno 2003, si ricordava di quel giorno come nessun'altra... Era da solo, come sempre nasconto dentro l'albero, mentre viene preso in giro dai soliti bulletti del quartiere, ridendo della sua paura nell'uscire fuori di giorno.

"Vedo che qualcuno si era nuovamente addormentato nell'albero."

Lo sbruffone se lo rideva, seguito dai suoi sgherri che stavano praticamente imitando il loro padrone, gli piaceva prenderlo in giro anche del suoi problemi di sonnambulezza. Si aspettava solamente che lo mettesse, un'altra volta in luce di questa sua ossessione di rimanere sveglio per troppo tempo.

"Cosa c'è? Ti devi ancora svegliare per caso?"

Ed eccolo li, preciso come un orologio Svizzero. Non avevano niente di meglio da fare che dare fastidio a lui? Si ricordava che stava cercando la sua benda, così poteva andarsene via da loro, senza avere il timore di sentire gli occhi incentrati sui suoi denti.

"Cercavi per caso, questo?"

Per una volta, quel bulletto ha fatto una mossa intelligente, anche se lo adduolava ammetterlo, l'ho ha messo le spalle sul muro, o come un agnellino sotto i riflettori, aveva tutte le carte in tavola, pronto ad avere il suo divertimento con lui.

"Adesso... te ne pentirai di essere nato, creatura immonda. Sarai appeso sulla croce, per bruciare nei inferi, proprio dove tu meriti di essere."

Il bullo aveva, più o meno cinque o sette anni in più di lui, quindi, ripensandoci da adulto aveva senso sul perchè lo odiava così tanto. Ma da bambino... era spaventato e confuso dalle sue parole, sapeva che lo odiava per qualche ragione... ma non si aspettava certe parole da lui.

Veramente meritava la morte, solamente perchè è un lupo mannaro? È questo che era? Un abominio? Senza una persona da amare? E con questi pensieri da bambino... accettò la sua sorte, e si abbracciò fortemente, aspettando il colpo fatale che gli sarebbe arrivato.

"Fermi!"

All'inizio, da bambino non riconobbe quella voce, ma quando si avvicinava verso il buco dell'albero... lo riconobbe subito. Era la stessa bambina che lo visitava di tanto in tanto, senza però scambiando alcune parole.

"Cosa vuoi tu adesso? Non vedi che abbiamo un lupo mannaro da uccidere?!"

Si era messa in fronte al buco dell'albero, con mani spalancate, bloccando l'accesso dei bulli folli.

"Non vi lascierò a fargli del male!"

Era confuso, perchè rischiarsi la vita per lui? Mica lo conosceva? Non gli aveva manco mostrato la faccia, solo gli occhi ambri, che brillavano nelle ombre, e gridavano di smammare, ed invece... era qui, pronta a protegerlo.

"E che te ne importa di questo... essere? Levati, prima che ti facciamo spostare con la forza!"

Era una domanda che voleva posare anche lui, lei non ha motivi per proteggerlo da loro... era sempre distante e freddo con lei ogni volta che provava ad avvicinarsi... non aveva senso del cio che stava vedendo in questo momento.

"Inanzi tutto, è un lui, anche i lupi mannari hanno un sesso, sai? Seconda cosa, è molto più civile di voi tre messi insieme, e terzo... lui è un mio amico!"

Come faceva a sapere che era un maschio? Era sempre nascosto dentro l'albero, e le ombre facevano il resto per coprire la sua faccia. Eppoi... amico? Ma... perchè ha mentito? Era ben oltre da essere un amico... sopratutto su come lo ha trattata... o meglio... su come NON l'ha trattata.

"Quindi, se avete un briciolo di rispetto, ve ne andate, senza fare storie. Ed io in cambio non vi denuncio alla polizia per attentato di omicidio!"

Vide come le carte in tavola si sono ribaltate contro di loro, se osavano a toccare quella creatura immonda, c'era un testimone per l'omicidio... e di sicuro non si abbasava al livello nel far male ad una femmina... ha stretto i denti e ha buttato la benda d'avanti alle gambe della bambina e ciminciarono ad andarsi via.

Jinny aveva un sorriso vittorioso sulle labbra, lo stesso sorriso che lei portava sempre intorno ad Arthur. Prese la benda lanciato d'avanti ai suoi piedi e si rivolse verso di lui con un tono molto più gentile.

"Non ti preoccupare, se ne sono andati, puoi uscire adesso."

Con un pò di timore, uscì dall'albero, lentamente mostrando il suo volto giovane e fanciullesco.

"Come sapevi che sono un maschio? Sei una maga, per caso?"

Ed ecco la prima volta che sentiva la sua risata soffice e benevole, si è accovacciata verso di lui, mentre ha passato la sua mano libera verso di lui.

"No, zuccone! Non sono una maga. Ti ho semplicemente visto correre verso questo albero un paio di volte, e da quel che potevo vedere, ero all'ottanta per cento sicura, che tu fossi maschio, e a quanto pare... avevo ragione!"

Dopo che Arthur prese un pò di coraggio, afferrò la mano di questa sconosciuta e si mise subito la benda intorno alle sue guance.

"Ah! Il mio nome è Jinny! Lieta di conoscerti! Tu come ti chiami?"

Arthur, con un pò di confidenza, diede il primo sorriso piccolo e debole, e diede il suo nome mentre Jimmy fissava i suoi occhi affascinata.

"I-... Io-... Io mi chiamo, Arthur."

All'inizio Arthur non ha notato lo sguardo di Jinny rivolto sui suoi occhi, poi con qualche minuto di silenzio, Jinny ha finalmente rotto il silenzio con una voce molto abbassata.

"I tuoi occhi..."

Questo prese l'attenzione di Arthur, e nel momento in cui si era girato verso di lei, vide su come lo stava fissando... probabilmente odia i suoi occhi...

"... sono FIGHISSIMI!"

Jinny aggrappò le sue guance, e ha ammirato i suoi occhi ambri che luccicavano gentilmente nelle ombre dell'albero.

"Sembrano un mischio tra... occhi da lupo, con quelle umane."

Era la prima umana che non era disgustato o impaurito dalle sue sembianze, e come se non bastasse, ha apero le sue labbra per controllare i suoi denti.

"I tuoi canini... sono così appuntiti! Le voglio anch'io!"

A questo punto Arthur non riusciva a resistere nel ridere, ma non era una risata di cattivo gusto o qualcosa del genere. Questa umana... lo faceva sorridere, non era spaventata o disgustata da lui, voleva essere un suo amico... un vero e proprio amico!

"Arthur!"

I suoi genitori stavano correndo verso di loro, una volta erano cosi diversi... non c'erano litigi, Anya stava ancora con loro prima che se ne andasse in un'altro universo assieme a Jane, rimanendo solo con sua madre, badandola con servizzi in casa che lei non e' capace di fare, e Jinny era l'unica persona aldi fuori dalla famiglia che gli vuole bene.

"Ah... Jinny! Mia cara, come stai?"

Samantha chiese con una voce dolce e gentile, conoscevano la famiglia di Jinny da molto tempo, ancor prima che lui o Anya fosse nato, ed erano in buoni rapporti, quindi conoscevano bene Jinny e suo fratello Jane.

"Tutto bene, grazie!"

Jinny strinse le spalle di Arthur, portandolo piu' vicino verso di lei, ed entrambi i suoi genitori ridacchiarono per la faccia che faceva.

"Vedo che sei riuscito a fare amicizia con nostro figlio..."

Le labbra di Jinny si erano allargate da quel commento, sentire la parola amicizia con Arthur l'ha fatta sorridere ancora di piu'. Era una cosa che voleva esserlo con lui dal primo momento che l'ho ha visto sedersi attorno a quell'albero.

"Si, siamo ufficialmente amiconi! E c'erano anche dei bulletti cattivi che volevano fargli del male! Li abbiamo scacciati con le code tra le cambe!"

Bugia, era solamente grazie a lei che se ne erano andati, e volevano fare ben'altro che fargli del male... volevano ucciderlo, pensandoci da adulto, gli sono venuti dei brividi a pensare che dei ragazzini di 12 anni avrebbero avuto il fegato di uccidere... ma si era tenuto le labbra cucite, sapendo che era meglio se non sapevano i veri intenti di quei psicopatici.

"Bravo figliolo! Con una persona come Jinny, nessuno ti osera' a torcerti un capello."

Era uno dei rari pregi di suo padre... e sentirlo che era cosi' fiero di lui, anche se quel che ha detto Jinny era una bugia... l'ha fatto sorridere dentro un pó. Sua madre prese una fotocamera dal suo borsello, felice ed emozionata a scattare una foto, il giorno in cui lui ha fatto amicizia era il 15 febbraio, e in un'tratto, si ricordo' quanto importante fosse questo giorno per lui... che per Jinny.


Si era incantato d'avanti alla foto che ha fatto sua madre, Lui e Jinny erano cosi' vicini... che le loro guance hanno toccato quello dell'altro, hanno dato un segno con le loro dita formando un V, e Jinny aveva lo stesso sorriso ammaliante, mentre lui dava il suo solito sorriso debole d'avanti alla fotocamera.

Il telefono ha vibrato un'altra volta nelle sue mani, si e' lentamente ripreso dal tuffo nei ricordi, e vide 7 nuovi messaggi da Jinny, chiaramente sarcastici.

/Jinny: Allora?

Jinny: Hey! Ti sei addormentato per caso? Svegliati, lupone!

Jinny: Uffaaaaa! Artie, come fai ad esserti addormentato cosi. Hai mangiato un agnellino ieri sera?

Jinny: Non ci credo, ti sei veramente addormentato? O stai cercando di nascondere il fatto che non ricordi che giorno importante é oggi? (secondo me, é la seconda, lupacchiotto furbacchione che non sei altro ;3)

Jinny: Daaaaai! Mi annoio~! Svegliati che pure mio fratello e' sveglio da un'ora! E sai che lui si sveglia difficilmente!

Jinny: Artie, non mi arrabbio se non ti ricordi. (Bugia. Sarei molto arrabbiata con te, lupo cattivo! ^w^) Pero' fatti la decenza di svegliarti.

Jinny: Giuro che sei peggio di Sans! Dormi molto piu' di lui! Il ristorante non rimarrá aperto fino a mezzanotte sai? Quindi alza quel culo e rispondi alla tua padrona ( ͡° ͜ʖ ͡°) /

Arthur rise un pochettino sull'ultimo messaggio, non che anche gli altri gli toglieva una risata o due, Jinny si é abituata a chiamarlo Lupo o Lupacchiotto, ma maggiormente lo chiama per nome. Ha messo le sue dita sullo schermo del telefono, e inizio' a risponderle.

/Arthur: Scusami, mi sono distratto un pochettino. Comunque, é il giorno in cui siamo diventati amici... 14 anni se non mi sbaglio.

Jinny: Ah, sei sveglio! (Non darmi la scusa del distratto! Io non la bevo U3U) Hai quasi azzeccato! 13 anni di amicizia e un anno insieme *Cuoricino*. E oggi noi... per la prima volta usciamo in un ristorante insieme, ti ricordi?

Arthur: ... GIUSTO!

Jinny: Allora ti sei scordato del nostro accordo come primo appuntamento? CATTIVO! UwU

Arthur: Scusa~ D; Ero molto stanco e distrutto ieri sera. Mia madre ha rotto un'altra volta lo specchio ):

Jinny: Poverinooooo~ Dai, su su, oggi si mangia bene. Ho sentito che servono anche del carne di agnello e di maiale in quel ristorante ;^3

Arthur: MMMH! Ho la bava in bocca solo pensandoci~

Jinny: Allora, si va?

Arthur: Certo che si!

Jinny: Okey~ Io vado a prepararmi, ci vediamo li verso l'una, Bacini! :3

Arthur: Bacioni! oωo /

Arthur poso' il cellulare sul tavolino, mentre ha lasciato il letto con un grugnito... era cosi morbida e soffice... e raramente aveva delle giornate in cui poteva godersi un po' di riposo, forse avrebbe dormito qualche oretta in piu'... tanto aveva tempo prima dell'appuntamento. Il suo stomaco, invece, aveva altri piani, era affamato, ed erano le 9, era ora di fare colazzione e lui non voleva saltarlo.

Quindi, dopo essersi sforzato dal letto, si e' allungato le mani e ha cominciato a muoversi il collo un po', ottenendo uno sbadiglio animalesco. si e' grattato la guancia e ha notato che i peli sulla guancia stavano cominciando a rinascere, a questo punto forse era meglio lasciarli crescere... tanto si era stufato di tagliarsi la barba ogni santo giorno, ma come se lo prenderebbe Jinny? Il Pizzetto non la disturbava mai, ma una barba? Forse se li manteneva corti non c'erano problemi.

Usci' dalla sua camera di letto con la pigiama addosso e i piedi nudi, senti' subito il pavimento freddo al primo passo, e sinceramente... il freddo non lo turbava, ma quasi lo amava. Ha chiuso la porta della sua camera, e si era direzionato verso il bagno, un po' di acqua fredda sulla guancia poteva farlo svegliare un pochettino, cosi' si é lanciato 2 ondate di acqua sul suo viso e guardo' nello specchio, non stava troppo male con la barba, o almeno non sembra brutta se prendeva abbastanza attenzione e cura su come crescono e fin dove arrivano, era comunque inevitabile... ogni Lupo Mannaro maschio teneva la barba, poca o tanta che sia, crescendo il corpo si abitua con le sembianze dei Licantropi, non fisici, per fortuna, non voleva di certo delle orecchie da lupo o una coda mentre manteneva il suo corpo umano, ma piu'... esteriori, come la barba, i peli, i capelli... queste cose qui. Infatti i capelli crescevano anche assai, ovviamente si teneva a bada per non farli arrivare fino all'asfalto, ma si poteva chiaramente vedere che gli si arrivavano fino alle gambe, e se provava a tagliarli... si sarebbero comunque ricresciuti in un paio di giorni, non che gli dispiaceva avere i capelli lunghi... ma nota i sguardi dei vicini o delle persone sulla strada quando passa nei paraggi, Jinny, come sempre, riesce a fargli risalire il morale su qualche battutina, come per esempio quando gli disse che gli stanno veramente bene, che era gelosa dei suoi capelli, e che magari anche lei poteva averle cosi lunghi, ovviamente scherzava sulla parte della gelosia, anche se era un pochettina-ina gelosa di come gli si ricrescevano cosi' velocemente, ma gli piacciono veramente i suoi capelli innaturalmente cosi' lunghi... per fortuna.

Si e' asciugato la faccia, e usci' dal bagno, con lo stomaco che gli ricorda di aver tanta fame, prese le scale, e con un po' di attenzione scese verso la cucina.

"Mamma! Ci sei?"

Come se lo aspettava... non c'era nei paraggi, ormai gli e' diventata un' abitudine, e smise di farsi domande sul perche' non resta un maledetto mattina a mangiare insieme a lui, lascio' un sospiro innervosito e turbato, e comincio' a camminare verso il frigorifero, lentamente notando una piccola cartina appesa sulla maniglia del frigorifero, lo prese e lo lette...

Carissimo Arthur

Ormai sono anni che litighiamo... non c'e' mai pace in questa casa, e sinceramente...
mi sono stufata ad essere arrabiata con te o con la tua sorellina.

Ormai sei grande, hai 21 anni, e credo che... e' ora-... e' ora che tu inizi a vivere felice.

So che non sono stata una buona madre con voi due, per fin troppo tempo...
Ormai non é piu' un segreto che ho smesso di amarvi come un tempo...

E ti prego, non incolparti per la mia decisione affrettalata, tu o tua sorella non c'entrate niente con questa storia tra me e tuo padre.

Avvolte si passa dei limiti in cui... non si puo' andare indietro, e quel che ho fatto io era passare uno di quei limiti,
Sono sicura che non e' piu' un segreto, che sto con un'altro uomo, uno che mi vuole veramente bene, proprio come voi.

Questa e' un addio, avrei dovuto andarmente piu' presto... ma avevo paura che saresti rimasto solo.

Ora lo so, che non rimarrai da solo, hai una persona che ti vuole veramente bene...
una persona che si prenderá cura di te, come tu prenderai cura di lei.

La tua carissima Jinny... sara' li per te, come Jane é in Europa per Anya.
E posso andarmene da qui, con la coscienza pulita, e con la felicita' per i miei bambini...

Saluta Anya per me... e digli... che mi dispiace.

Un bacio

-Samantha.

E cosi, che l'umore di Arthur e' scesa drasticamente dal essere felice, sua madre lo ha abbandonato... lui e sua sorella hanno perso anche lei.

Suo padre sta sempre in giro al mondo, Anya sta in Europa, e adesso... sua madre se n'e' andata chissa dove, e' rimasto veramente solo.

Prese il foglio dal frigorifero, arrabbiato e confuso da questa notizia inaspettata... voleva strappare in mille pezzi il fogliettino, buttarlo, e bruciarlo nel cestino. Strinse il suo pugno destro, mentre manteneva il foglio con la sinistra, e per qualche motivo... non riusciva a strappare il foglio... forse ne ha avuto abbastanza nell'essere sempre arrabbiato con sua madre, se; se ne voleva andare e dimenticarsi che aveva dei figli, buon per lei! Che se ne vada nei inferi quella-...

Comincio' a calmarsi il respiro, poso' il foglio sopra il frigorifero, non voleva piu' vederlo per oggi, aveva fame, e comincio' a preoccuparsi su come dare la notizia ad Anya. Apri' il frigorifero, prese il latte, un bicchiere, e dei cereali, chiaramente il suo appetito era scesa tantissimo, ma doveva pur mangiare qualcosa, e i cereali erano abbastanza leggeri da digerire.

Ha mangiato un bicchiere di cereali... e non riusci' a mangiarne di piu', il suo appetito se ne era completamente andato, e sperava che questo non si intrometteva mentre va al suo primo appuntamento con Jinny.

Jinny... ecco di cosa lui doveva pensare. Ma non adesso, non ora, doveva pensare a dare la notizia a sua sorella, poi poteva preoccuparsi di altri affari. Anya merita di ricevere questa trista notizia al piu' presto possibile.

Cosi' mise il bicchiere nel lavandino, e il latte nel frigorifero, ignorando completamente il foglio, facendo finta che non esiste, si giro' e comincio' a salire le scale, finche' non e' arrivato nella stanza dei suoi genitori, e si inginocchio' verso lo specchio.

"Specchio specchio delle mie brame, mostra mia sorella, Anya per favore."

Lo specchio si é lentamente materializzato la faccia, imitando uno sbadiglio mentre ha sorriso d'avanti al giovane Licantropo

"Oh, Arthur. Come mai cerci Anya a quest'ora? E' un po' presto, non vi pare?"

"Ho notizie importanti da darle, e preferisco avvisarla al piu' presto possibile."

Lo specchio annui' un pochettino, mentre ha avvisato che stava per fare.

"Un attimo allora, per favore. Anya sta pranzando in questo momento, a quanto vedo. La avviso subito di venire, per le vostre notizie."

Lo specchio divento' vuoto per qualche secondo, poi ricorparve.

"Anya venira' qui al piu' presto possibile."

Arthur annui', entrambi disturbati da questo silenzio, e lo specchio chiese per curiosita' che per rompere questo silenzio.

"Se posso chedervelo, Arthur. Che notizie portate?"

Morse leggermente le labbra inferiori, era un'argomento scottante, ma ormai ha deciso che tutti dovrebbero saperlo nella famiglia, e lo specchio, per quanto strano sembri, faceva parte della famiglia.

"Notizie su Samantha."

"Vostra madre?"

Vide che il Licantropo biondo annui' con una certa tristezza attaccata sulla sua faccia, qualsiasi notizie che erano... di sicuro non erano felici. Senti' Anya chiamarlo dall'altro specchio, e subito ha mostrato i riflessi di uno dell'altro, come se fosse un portale, con la differenza che non si poteva passarci dentro.

"Ciao, sorellina."

"Ciao, fratellone!"

Anya era felice di vedere suo fratello, e' da anni che non l'ho ha visto in faccia. Certo, si tenevano in contatto via cellulare... ma non si era presentato d'avanti allo specchio per molto tempo. E' cambiato un sacco fisicamente, aveva i capelli molto piu' lunghi, e teneva lo stesso pizzetto di prima, solamente un po' piu' lunghi di prima, ma ha notato qualcosa che l'ha fatta sorprendere piu' di qualsiasi altra cosa.

"Oddio! Ti sta crescendo la barba? Perche' se questa era la notizia importante... devo dire che mi hai sorpresa!"

Arthur non resisto' a ridere un pochettino da quel commento, aveva giurato di odiare la barba... e guarda caso... ora non gli dispiace a farselo crescere un po'. Ma non era la notizia importante da darle, oh... se non lo era; magari lo fosse stato... sarebbe tutto piu' facile. Ma non era il caso, e la realta' e' ben piu' grigia di quel che Anya ne sapeva.

"Magari lo fosse... Porto notizie che... non sono proprio belle da sentire. Ma credo proprio che meriti di saperle."

Si e' messo comodo sul pavimento, ha lasciato qualche respiro profondo, chiuse gli occhi e li riapri' lentamente, pronto a darle la notizia.

"... Nostra Madre se ne e' andata da casa, per sempre."

Il sorriso confidente di Anya si era lentamente svanita, era sicura che qualsiasi notizia potesse dare Arthur, lei poteva consolarlo... ma... sentendo che la loro Madre ha lasciato suo fratello da solo in casa... gli si e' spezzato il cuore.

"M-... Mi dispiace; Arthur... non so che dirti..."

Anya era rimasta senza parole... come poteva consolarlo adesso? Non poteva passare attraverso lo specchio e abbracciarlo, o qualcosa... poi in un tratto, un'idea gli e' passato nella mente, mentre vide lo sguardo di Arthur, incentrato sul pavimento della stanza, noto' come provava a mantenersi sotto controllo... a non piangere d'avanti a lei, o non sfogarsi d'avanti a lei.

"Oggi hai un'appuntamento con Jinny, giusto?"

Questo prese l'attenzione di Arthur, si ricorda che l'ha avvisata ieri sera che stava per andare al primo appuntamento con Jinny, solo non sapeva cosa c'entrava in questo momento.

"Beh... voi vi conoscete da un bel po'... ed e' chiaro che avete una relazione. Quindi... adesso che nostra madre non c'e' piu' a casa, e che tu sei da solo... perche' non le chiedi di vivere insieme a te?"

Le guance di Arthur si sono arrossite per l'imbarazzo, ottenendo una piccola risata da parte di Anya, alla fine e' riuscita a trovare una soluzione... e Arthur poteva cominciare finalmente ad essere felice.

"M-M-M-MA... Siamo insieme da un'anno! S-Serve tempo per questo, e sicuramente ha meglio di fare che trasferirsi in casa mia..."

"Oh Artie... Vi conoscete praticamente fin da piccoli bambini! Avete condiviso l'albero senza problemi... qual'e' il problema nel condividere una casa con lei~?"

"Ma noi... siamo ancora troppo giovani..."

"Oh non dirmi questa stronzata! Sto vivendo insieme a Jane da 3 anni, siamo pure piu' giovani di te e Jinny... poi, fai come vuoi, io te lo dico per il tuo bene, e di Jinny."

"... Ci penso sopra."

Si alzo' dal pavimento e sbatte giu la polvere dalle sue gambe, erano le nove... e doveva fare il bagno e vestirsi, prima di andare all'appuntamento. Decise di non dirle le ultime parole di sua madre, non voleva che Anya si sentisse in colpa.

"Beh... ci sentiamo piu' tardi, io mi devo prepararmi per l'appuntamento."

"Ed io sono occupato ad avere le coccole da Jean~ Ci sentiamo, fratellone!"

Il miraggio ebbe fine, ringrazio' lo specchio per l'aiuto e usci' dalla camera di letto dei suoi genitori, non prese niente per coprirsi... tanto non c'era nessuno a casa, e non faceva chissa' quanto freddo.

Prese il cellulare per mantenersi in contatto con Jinny, ed invio' un messaggio

/Arthur: Io vado a farmi il bagno, porto il cellulare con me, in caso se ci sono cambiamenti di programma./

Dopo qualche minuto per Jinny ad aprire WhatsApp e vedere il messagio, ha risposto.

/Jinny: Devi ancora fare il bagno? Chissa' quanto ci metterai ad asciugarti i capelli~.../

Arthur: Non ci dovrei mettere troppo... basteranno due ore...

Jinny: Per uno con i capelli lunghi NORMALI! Tu c'e' li hai piu' lunghi di me... come credi di asciugarli in 2 ore?!

Arthur: ... Trovero' un modo. -3o b /

Mise il telefono sul lavandino, era abbastanza vicino per aggrapparlo in caso se arrivasse una notifica da Jinny, apri' il rubinetto della vasca, controllando se l'acqua non era, ne troppo fredda, ne troppo calda, butto' il suo pigiama dall'altra parte del bagno, ricordandoselo che dopo doveva lavarlo quando aveva tempo, e si mise nella vasca, godendo l'acqua calda che copri' il suo corpo umano.

Ha cominciato a godersi il bagno... forse anche troppo. Doveva sbrigarsi dopotutto, e non aveva tempo di spendere troppo tempo in bagno. Cosi prese il sapone, e comincio' a pulire il suo corpo.

Dopo una mezzoretta per lavarsi i capelli, decise che era abbastanza, ed erano abbastanza pulite per mostrarsi decentemente all'appuntamento.

Non prese nessun messaggio da parte di Jinny o Anya, e sembrava tutto fin troppo calmo, si aspettava che almeno Jinny mandasse un messaggio per prenderlo giocherellosamente in giro su quando cavolo avrebbe smesso di stare nel bagno, sa perfettamente che AMA stare nel bagno, l'acqua calda lo fa sempre rilassare...

Non aveva tempo per pensarci troppo... doveva sbrigarsi, se voleva arrivare in tempo, anche se non crede, che in caso di ritardo, lei se la prenderebbe male, ma se doveva per forza arrivare in ritardo... almeno spera che arriva meno in ritardo possibile.

/Arthur: Ho finito di lavarmi, adesso arriva la parte piu' difficile -3- /

Usci' dal bagno... e senti' subito il poco di freddo che c'era, accogliere allegramente il suo corpo, un po' di vento freddo non faceva mai male, senti' il telefono vibrarsi e vide, che Jinny e Anya hanno mandato un messagio.

/Jinny: Ne hai messo di tempo! hai due ore e mezza per asciugarti completamente i tuoi capelli, credi che c'e' la farai? :3

Arthur: Almeno non ci ho messo troppo tempo :P Non sono completamente sicuro che arrivo puntuale al ristorante... e' un pochettina lontana da casa mia.

Jinny: Non ti preoccupare :D Il ristorante non scappa mica, prenditi tutto il tempo che ti serve~ *cuoricino*

Arthur: Grazie tante! -3-

Jinny: -3- /

:-:-:-:-:-:-:-:-:

-/ Anya: Hai deciso allora?

Arthur: Sorellina... sono passati trenta minuti...

Anya: Lo so, ma prima decidi, meglio e'.

Arthur: Maledizione Anya... non farmi innervosire D,:

Anya: Mai :3

Arthur: Sei Cattiva!

Anya: Lo so :^3

Arthur: ... vedro' come va a finire, poi decido, okey?

Anya: Okey. :) /-

Ha avuto qualche problema durante l'asciugamento dei capelli, avvolte il cavo si staccava, avvolte ha avvicinato l'asciugacapelli troppo vicino, rischiando di prendere una brutta bruciatura, e ricordo' quanto difficile era asciugarsi i capelli da soli, specialmente quando erano cosi' lunghi, di tanto in tanto prese una manciata di capelli e lo mise sulle sue gambe, trovando il modo per asciugare la punta dei suoi capelli, ma aveva ancora problemi ad asciugarli dientro.

Lentamente si era scocciato, erano ancora un po' bagnati, ma abbastanza asciutti per non prendere una malattia, ha acceso lo schermo del telefono per vedere che ora erano, le dodici e quarantacinque, si doveva muoversi se voleva arrivare puntuale.

Apri' l'armadio, e cominciava a rovistare in giro per trovare dei abiti buoni. Prese delle scarpe casual, nere; un pantalone marrone scuro; una maglietta bianca; un giacca nera e... una sciarpa verde.

Un regalo di Jinny... praticamente da quando hanno cominciato a frequentarsi... in cambio lei si mise una sciarpa gialla, per entrambi era come un piccolo tesoro personale, doveva metterlo? Cosa ne direbbe Jinny a riguardo? Forse che era ora che lo mettesse intorno al collo.

Cosi, con un piccolo sorriso, mise la scarpa intorno al collo con un nodo semplice, coprendo per bene il collo, sia la sua bocca e il suo naso in caso se vorrebbe farlo. Si mise d'avanti ad uno specchio, per vedere come stava con questo piccolo cambio di stile.

Era sodisfatto su come sembrava, e anche lo specchio approva che non stava per niente male, prese le chiavi, il telefono e usci' di casa chidendo la porta a chiave, e comincio' a camminare verso il ristorante.

/Arthur: Sono appena uscito da casa, tu sei gia' arrivata al ristorante?

Jinny: Pfff! Sono qui da mezz'ora, io vado ad ordinare una tavola per noi, poi ti do i dettagli su dove mi sono seduta.

Arthur: Okey, potrei arrivare tardi pero'...

Jinny: Artie, fa niente, non devi romperti la schiena se arrivi un pochettino tardi.

Arthur: No, non capisci... potrei arrivare tardi, perché... ci sono i liberalisti in mezzo all'autostrada.

Jinny: ... Oh no... Beh... Prenditela con calma, okey? Sai quanto possono essere aggressivi questi liberalisti...

Arthur: Okey. - Uhm, stanno appena bruciando la bandiera americana.

Jinny: Davvero?

Arthur: Si, e stanno bloccando il traffico alla gente, e stanno... oh cavolo... stanno prendendo a cazzotti una macchina della polizia!

Jinny: Fai attenzione! Non importa se arrivi qui, domani o dopo una settimana... basta che non ti fai del male.

Arthur: Staro' attento, ci risentiamo quando sono arrivato al ristorante. /

Ha spento il telefono, adesso la situazione era troppo scottante per scrivere in mezzo alla strada. Prese qualche vicolo che conosceva bene, riuscendo ad evitare la maggior parte dei oppositori, ma non poteva evitarli per sempre, e si era imbattuto in un gruppo abbastanza mediocre, di oppositori che stavano ricoprendo una auto di benzina, uno di loro si e' avvicinato verso Arthur, dandogli una cassetta di fiammiferi.

"Hey fratello! Vuoi bruciare un po' di cose?"

Lentamente, tutti notarono la presenza di Arthur, erano una decina in tutto, e ognuno di loro lo guardava come una capra espiatoria, per uscirne puliti senza tracce. Arthur ridiede la cassetta di fiammiferi allo sconosciuto, non voleva niente a che farne con loro.

"Grazie, ma no. Sono di corsa per un'appuntamento, e sto gia' facendo ritardo, quindi, scusatemi..."

Gli stavano dando delle occhiate, di intento assassinoso, e Arthur non voleva restare qui fino a troppo.

"Fai come vuoi."

Il resto del gruppo avevano le bocche spalancate e coperte dalle loro bende di diversi paesi, Arthur non perse tempo, ed uso' questa opportunita' per levarsi da quella strada al piu' presto possibile. Era rimasto sorpreso sul fatto che nessuno lo stava rincorrendo, probabilmente lui era il capo di quel gruppo.

Non fece domande sul perche' l'ho ha lasciato andare, e si concentro' per trovare la strada verso il ristorante, doveva solo proseguire verso destra, e prendere la prima sinistra, e doveva essere arrivato.

Le prossime strade erano fortunatamente libere, e' scioccante vedere come una via puo' cambiarsi da una con l'altra cosi' drasticamente, accese il telefono per vedere se aveva qualche notifica, 3 messaggi nuovi da Jinny.

/Jinny: Ho avuto la conferma, che cucinano sia l'agnello che il maiale, credo che amerai questo posto. o3o b

Jinny: Ho visto qualche gruppo di ribelli, dalle finestre del ristorante, che stavano correndo da qualche parte. Per un momento mi ero preoccupata che facessero baldoria qui. Non che io non possa a prenderli a calci nel culo... ma non e' la stessa cosa se tu non stai al mio fianco. ^3^

Jinny: Ah, e abbiamo una cosa di cui parlare. Ti spiego quando arrivi da me, mio adoratissimo lupacchiotto. -3- /

Solo al pensiero dei agnelli o dei maiali cotti... gli ritornava l'appetito, e' felicissimo che hanno scelto questo ristorante, ma gli ultimi due messaggi lo turbavano, questi liberalisti hanno veramente perso il senno, solamente perche' non ha vinto il candidato che volevano, fanno baldoria in giro all'America. E dovevano parlare di cosa esattamente? Sperava che non era niente di grave... e a giudicare dalle sue ultime parole scritte, non sembra niente di troppo serio.

Finalmente, ha raggiunto il ristorante, era un po' preoccupato su come torna a casa, forse chiamera' un taxi... sarebbe la scelta piu' saggia e sicura da fare, con Jinny, se anche lei vuole venire in casa sua.

Apri' la porta del ristorante, ed ebbe subito un messaggio da Jinny.

/Jinny: Sono alla tua sinistra~/

Guardando a sinistra, vide Jinny che lo stava salutando, con entrambe le mani, in fondo al ristorante. Non perse tempo e ha incominciato a seguire le mani, che si scuotavano da destra a sinistra, ed infine, raggiunse la tavola in cui Jinny si era seduta, e lei diede il solito sorriso ammaliante, che riusciva sempre a catturare il suo cuore fragile.

"Artie! Sei riuscito ad arrivare allora!"

Jinny si e' alzata, e gli diede un abbraccio calda e forte, ha tolto lo sguardo dai suoi occhi, e comincio' a guardarlo intorno.

"Ti sei vestito bene, Lupacchiotto. Il nero e quell'affascinante sciarpa verde ti dona~ Oh, non parlando di quella barba sexy che ti sta crescendo."

Arthur era sicuro che stava sorridendo come un folle, ma non interessava su come gli altri lo stava guardando, ancora da oggi, crede giocherellosamente che lei sia veramente qualcosa di magico, gli ha rubato il cuore e riesce a tenerlo su di morale in qualsiasi giorno.

"Anche tu ti sei vestita benissimo, Jinny. Il verde insieme al rosso ti dona... con quella sciarpa gialla, l'incantesimo e' al completo. Potresti rubare il cuore di qualsiasi persona, in questo universo."

Lo bacio' dolcemente sulla fronte, Jinny era qualcosa di speciale... qualcosa che non si poteva descrivere con delle semplici parole, senti' la sua dolce risata, mentre entrambi si sono messi a sedere, uno a fianco all'altro.

"Hmm... A me non serve il cuore di nessuno. Il tuo é puro e stupendo... non mi serve altro."

Jinny ridiede il bacio, questa volta sulle sue labbra chiuse, ottenendo la sua guancia arrossita quando il suo cervello ha memorizzato quel che e' successo.

"Jinny... ogni giorno e' una sorpresa con te, sai? Sei sicura di non essere una maga o una stregona? Perche' tu mi incanti sempre..."

Arthur restitui' il bacio sulle labbra, questa volta Jinny si era preparata e gli ha ferocemente attacato le labbra indietro, entrambi erano al settimo cielo, sentirono l'elettricita' scorrersi nelle loro vene, mentre delle farfalline esplodevano nei loro stomachi. Ha aggrappato le guance di Arthur, e sentiva come la sua barba crescente punzecchiava un po' le sue mani, si dovevano fermarsi, prima che questo sarebbe uscito fuori controllo.

"Hmm... Magari potrei essere la tua stregona personale... chi lo sa. Ma adesso... mangiamo, ho una fame da lupi~"

Arthur annui' mentre sentiva il suo stomanco ringhiare dalla fame, non vedeva l'ora di mangiare qualche agnello.

Spendevano la maggior parte del loro tempo nel ristorante a godersi il cibo, scambiandosi qualche bacio sulle guancie di tanto in tanto, e finirono il cibo sodisfatti.

"Come era il cibo, Arthur?"

Ha appena finito una coscia d'agnello, e si girava verso Jinny con la bocca piena, lei lo trovava veramente adorabile, quando fa delle facce cosi' pazzarelle. Ha ingogliato il cibo in pochi secondi, e con un sorriso sodisfatto ha risposto.

"Buonissima! Non ho mangiato un agnello cosi' ben cotto da un bel po'. Tu?"

Jinny guardo' il suo piatto vuoto, una volta ricoperta di salmone, e gli viene la bava in bocca solamente a pensarci...

"Idem! Il salmome era buonissimo!"

Arthur ha cominciato a pulirmi le mani e la guancia dal piccolo tovaiolo, era ricoperto un po' dal ketchap e altre salse varie.

"Uhm... ti ricordi che dovevo dirti una cosa? Ecco... mi sa che e' il momento esatto per dirtelo."

Il cambio di voce istantanea ha fatto preoccupare un po' Arthur, che sara' mai successo? Non la sentiva cosi da un bel po', era sempre giocherellona e festaiola la maggior parte dei tempi, ed adesso, in un tratto, e' diventata completamente seria, ha ottenuto tutta la sua attenzione.

"Prima di tutto, non essere arrabbiato con Arya... ma mi ha detto cosa e' successo stamattina a casa tua. Sei stato lasciato solo, con un foglietto d'addio sul frigorifero, vero?"

L'umore di Arthur, fu un'altra volta, drasticamente cambiato. Il suo sorriso sodisfatto per il cibo era svanito, e un ricordo per niente piacevole é sbucata al menzionamento di quel maledetto foglio, ancora turbato sul come sua madre se ne era andata...

"... Si."

Come se lo aspettava, Arya stava dicendo la verita', Arthur e' stato completamente lasciato solo, e il pensiero che, Samantha fra tutte le persone, potesse abbandonare una persona cosi buona e gentile... l'ha fatta ratristire, e non poco.

Arthur è rimasto solo, senza una persona con cui vivere insieme... ma Jinny non lasciava che questo sarebbe mai accaduto, conosce Arthur, praticamente da sempre, e si fidava completamente del suo fidanzato. Lei era qui, per lui.

"Arthur... vorresti che noi, cominciamo a vivere insieme?"

Era giustamente preso dalla sorpresa, Jinny... la persona che era sempre li per lui... voleva vivere insieme con Arthur. All'inizio avrebbe rifiutato, pensando che stavano muovendo fin troppo velocemente, dovevano rallentarsi e pensarci sopra. Ma il suo cuore grida di accettare la sua richiesta, non voleva rimanere da solo... e dentro disperatamente gridava aiuto, per trovare una persona a lui cara, che non lo abbandoni, e Jinny era quella persona, una persona che sarebbe stato li, per lei.

"Si."

Una risposta corta, ma chiara. Jinny sorrise per la sua risposta, mentre entrambi pagavano il prezzo del cibo al cameriere. Entrambi si sono alzati, un pò insicuri su come funzionerà questa idea... ma confidenti sull'uno delll'altro.

"Allora... si va in casa mia?"

Jinny aggrappò la mano sinistra di Arthur, portando la sua faccia sulla sua braccia mentre rispose sicura di se.

"Si, a casa tua!"

Si sono scambiati un sorriso, mentre hanno lasciato il ristorante, con Jinny che teneva ancora le mani intorno al suo braccio, mentre Arthur chiamò un taxi per tornare a casa, insieme.

Il viaggio era tranquilla, il tassista sapeva come evitare per bene i protestanti, e sapeva bene qualecstrada prendere, arrivando sani e salvi d'avanti alla casa di Arthur. Ringraziarono il tassista per l'aiuto, e finalmente, si entrarono dentro nella casa.

"Okey, alla tua sinistra c'è il salotto, e alla tua destra, la cucina. C'è un pò di tutto nel frigorifero, quindi non esitare a mangiare qualcosa domani, tanto farò la spesa."

Presero le scale, Arthur era molto emozionato a mostrare tutta la casa, però forse era meglio a non disturbare lo specchio a quest'ora.

"Appena sali le scale, hai il bagno d'avanti a te. A destra, invece, c'è la camera dei miei genitori, inclusi qualche camera per gli ospiti, e a sinistra c'è la mia stanza."

Entrarono nella sua camera da letto, c'erano fumetti e libri posizionati bene sui scaffali, c'era il camputer fisso allineato contro la finestra chiusa, l'asciuga capelli lasciato a terra, il letto mezzo disordinato, con due tavolini intorno, e l'armadio aperto con i vestiti tutto intorno.

"Non è un granchè... ma è pur sempre la mia camera."

Si erano entrambi seduti sul letto.

"Beh... almeno non sei disordinato come mio fratello."

Hanno entrambi riso su quella battuta, ma era anche seria. Arthur doveva imparare a mantenere le cose in ordine, e da domani, Jinny glielo faceva insegnare.

"C'è qualche pigiama nell'armadio, vedi un pò quale è la tua misura."

Jinny si avvicino verso l'armadio disordinato, e prese un paio di pigiame da provare.

"Puoi andarle e provarle nel bagno, io intanto sistemo il letto."

Quando Jinny usci dalla camera di letto, Arthur mise subito in ordine, il letto, e mise via l'asciugacapelli. Ha preso una pigiama... e decise di mantenere la sciarpa intorno al suo collo. Si mise nel letto, e aspettò Jinny di ritornare.

E quando la vide... era tenerissima con quel pigiama. Chiaramente un pò grande per lei, che fece dei piccoli passetti per non inciamparsi sulla pigiama. E, a quanto pare, aveva la stessa idea del mantenere la sciarpa intorno al suo collo.

" Serve aiuto?"

scuotò la testa , un pò testarda per raggiungere il letto senza aiuto, e quando si stava per avvicinare, si era quasi inciampata se Arthur non la aggrappò.

"Grazie..."

Arthur semplicemente annuì, entrambi stanchi e felici per dormire insieme. Non serviva manco a chiedere se Jinny ne era sicura, visto che stava lentamente addormantato nelle sue braccia.

Arthur la posò gentilmente sul letto, e la coprì con il lenzuolo soffice del letto, ed Arthur... ebbe una idea.

"Aspetta un pochettino... non muoverti."

Ha sciolto il nodo della sciarpa di entrambi, portò Jinny più vicina verso di lui, e sentirono subito il calore del corpo di entrambi, era cosi... bella e rilassante.

Ha messo le sciarpe sul collo di entrambi, facendoli avvicinare un pò mentre ha aggiustato i nodi, e a Jinny... non era dispiaciuta per niente questa idea carina da parte dal suo ragazzo, ma lei era troppo stanca per dargli i meritati complimenti, ed invece gli diede un bacio di buonanotte, mentre si era lentamente addormentata nel petto di Arthur.

"Buonanotte, Artie..."

Arthur felicemente a molto delicatamente resituì il bacio sulla sua fronte, mentre ha messo le braccie attorno le spalle di Jinny, ha messo la sua faccia nei capelli di Jinny, e mentre annusava il suo profumo... la voglia di dormire ha attaccato anche lui.

"Buonanotte, Jinny..."

E cosi, entrambi caddero nel sonno insieme, felici ed eccitati a scoprire che riservava il futuro per loro.