Primo capitolo di questa stramba FF! Nata per scherzo un giorno via skype durante una chiamata tra StefyKiddo e RizzoliAlex.
Due coppie di amici Maura, Susie, Jane e Korsak decidono di fare un viaggio a Barcellona. Arrivando da due "mondi" diversi inevitabilmente si scontreranno portando a situazioni surreali e speriamo divertenti. Prenderemo in giro (senza offendere ovviamente) la rigida milanesità e la simpatia dilagante dei romani e napoletani. Se vi piace continueremo con gli altri capitoli. Fateci sapere cosa ne pensate! Buona lettura.
Maura Isles e Susie Chang erano due giovani ragazze iscritte alla facoltà di design a Milano.
Entrambe nate nella città meneghina erano praticamente come sorelle. Provenienti da famiglie benestanti si conoscevano da tanto tempo.
Dopo un anno di studio con ottimi profitti, avevano deciso di prendersi una meritata vacanza nella terra più amata dagli europei, Barcellona. Attirate dall'architettura moderna che questa città offriva ai turisti.
Il padre di Maura, Geremy Isles, era un noto professore di arte che viveva a Boston. Spesso chiamato a Milano per delle consulenze aveva conosciuto la moglie, Elisa.
Yao Chang era un uomo d'affari cinese che aveva intenzione di aprire una filiale della sua società in Italia. Con la famiglia decise di trasferirsi a Milano per poter controllare di persona il suo investimento. Doveva essere una cosa temporanea ma poi decisero di rimanere.
Era un caldo giorno di agosto, Maura e Susie erano da poco arrivate all'aereoporto.
Nemmeno nei suoi incubi peggiori la giovane Isles, avrebbe mai potuto immaginare che la sua vita si sarebbe presto incrociata con quella di una teppistella e totalmente ineducata ragazza di nome Jane Rizzoli.
Dopo una breve corsa su un taxi malmesso e senza aria condizionata, le due ragazze arrivarono davanti all'imponente Hotel 5 stelle nella Plaza De Garcia. Entrarono sicure di se.
"Buongiorno" disse l'addetto alla reception
"Buongiorno a lei, mi chiamo Maura Isles e ho prenotato una camera per due, tre giorni fa" rispose la donna accaldata.
L'uomo controllò nelle prenotazioni e la cosa portò via molto tempo, facendo spazientire la già nervosa ragazza.
Dopo varie ricerche si rese conto che c'era stato un errore nella registrazione della prenotazione. La stanza destinata alle due ospiti era stata assegnata ad una personalità molto importante. L'uomo impallidì visibilmente cominciando a sudare. Doveva trovare una soluzione e informò le clienti del disguido.
"Siamo desolati Miss Isles, c'è stato un errore al computer e la sua camera non si libererà fino a venerdì" disse l'uomo mortificato
"Oh mio Dio! E ora dove andiamo mi scusi? Adesso lei ci trova una sistemazione immediatamente!" rispose la donna infuriata
"E' la settimana di ferragosto siamo pieni..." continuò l'addetto sempre più agitato
"Lei ha fatto il guaio e lei ora trova una camera adeguata per me e la mia amica!" disse Maura rimproverandolo.
L'uomo fece una ricerca veloce al computer e poi fece una chiamata.
"Ci sarebbe un ostello" disse timidamente il ragazzo
"Cosa? Sta scherzando vero?" rispose Maura scandalizzata
"Purtroppo no... Pagheremo noi il disagio... Sono solo tre giorni..." disse l'uomo sperando un miracolo.
Maura guardò con disperazione Susie che annuì. "Temo che non abbiamo altra scelta... Va bene mi dia l'indirizzo!". Prese il fogliettino con aria scocciata poi si diresse verso la porta girevole dell'hotel, seguita da una Susie visibilmente contrariata.
Jane Rizzoli e Vince Korsak erano amici di vecchia data. La donna era nata e cresciuta a Napoli per poi trasferirsi con i genitori a Roma, perchè avevano deciso gestire un'osteria ereditata da un lontano parente. Vince invece era romano di nascita, la mamma Cesira si era innamorata di un commesso viaggiatore russo Konstantin Korsak che, dopo alcuni anni, era scappato dall'Italia perchè aveva già una famiglia in precedenza e rischiava di essere arrestato per bigamia. Lasciando la moglie e il figlioletto da soli. Cominciò quindi in tenera età a lavorare nel locale dell'amica. Dopo la morte dei genitori di Jane, divenne socio alla pari nella gestione del ristorante occupandosi della cucina. Lasciando alla donna la parte commerciale.
Il viaggio l'avevano vinto grazie ad un concorso legato alla raccolta punti. Korsak, senza dire nulla a Jane aveva comperato una quantità spropositata di conserva di pomodoro in mega lattine da 2 kg. Riempiendo interamente una parete del magazzino facendola infuriare. Ma il suo gesto avventato aveva commosso la Dea Bendata che aveva concesso loro la vittoria del premio.
Jane e Korsak erano già in volo da un'ora ormai. Il viaggio era abbastanza noioso e le noccioline offerte dalla compagnia aerea erano terminate da un po'. La donna si girò verso il compagno di viaggio.
"Korsak andiamo in Spagna, non alle Hawai!" gli occhi di Jane erano fissi sulla camicia dell'amico che mostrava un disegno molto floreale
"A me piace!" replicò lui con tanto orgoglio, sfoderando un sorriso enorme.
Jane tornò a guardare fuori dal finestrino, ignorando l'amico e sperando che il viaggio finisse al più presto.
"Oh nun ce la faccio più, vado ar bagno" Korsak si alzò e si diresse verso la coda dell'aereo.
Dopo pochi minuti il capitano avvisó che c'era una turbolenza e che tutti i passeggeri erano pregati di tornare ai loro posti e di allacciarsi le cinture. L'aereo iniziò a traballare proprio mentre Korsak stava uscendo dalla toilette. Fece una corsa verso il suo posto, si sedette in tutta fretta sgomitando Jane e allacciandosi tremante la cintura, stringendo poi i braccioli del sedile.
Ad un certo punto, preso da panico cominciò ad urlare "MY DAY, MY DAY!" attirando l'attenzione dei passeggeri e dei membri dell'equipaggio.
Jane si coprì il volto con entrambe le mani per la vergogna, sprofondando il più possibile nel sedile...
Dopo un'altra interminabile corsa in taxi, sempre senza aria condizionata le due ragazze arrivarono all'ostello, ma con disappunto si accorsero che era chiuso. Avrebbe riaperto fra due ore. Esasperate e stanche cominciarono a camminare per le strade di Barcellona, trascinando i loro numerosi bagagli firmati.
"Amo, decisamente una pessima idea quella di mettere un tacco dodici per il viaggio... Queste scarpe mi stanno uccidendo!" si lamentò Maura
"Sì, però sei davvero troppo di tendenza così. Very, very beautiful!" rispose l'amica guardandola con ammirazione
"Hai ragione Susie!" disse la bionda tamponandosi la fronte con un fazzolettino di pura seta
"Maura darling, fermiamoci a mangiare qualcosa... " disse Susie vedendo un piccolo ristorantino.
"In effetti ho un po' di fame anch'io" e così si sedettero al tavolino fuori, in attesa di essere servite e tenendo bene sotto controllo le loro valigie.
"Estoy aquì!" gridò dalla gioia Jane non appena toccò il suolo spagnolo. "Dai Korsak andiamo all'ostello. Posiamo sta roba e andiamo a mangiare, ho voglia di tortillas"
"Ok però nun correre così che con ste infradito me perdo i pezzi!" rispose ansimando l'uomo.
Per entrambe le coppie di amici questa doveva essere una vacanza spensierata e molto divertente. Ma non tutte le ciambelle escono con il buco...
