I Ricordi di Lei

Mi ero dimenticato di lei. Per tanti anni… non riuscivo a ricordare il suo viso. Né la sua voce.
È normale. Era passato tanto tempo. Avevo solo tre anni, ero troppo piccolo per capire. E tanto dolore si era poi sovrapposto a quelle poche, sbiadite immagini di felicità… che avevo finito per nasconderle in un angolo di me stesso e considerarle un semplice sogno. Nonostante siano state proprio quelle a darmi, tante volte, la forza di andare avanti.
Credevo di non averla mai conosciuta. Non avevo ricordi del tempo precedente a quella casa, all'abbandono, alla solitudine. E ne provavo amarezza… rabbia... senso d'ingiustizia. Mi avevano detto solo che era morta. Non come, né perché… o dove potessi pregare sulla sua tomba. Pensare a lei non mi riportava alla mente nulla, per quanto l'avessi tanto amata. Questo… era un torto nei suoi confronti. Nei confronti di tutto ciò che aveva fatto per me. Quanto me ne vergognavo. Quanto me ne vergogno ancora.
Ma forse avevo sepolto quel ricordo perché mi faceva troppo male. O forse… perché non mi consideravo degno d'amore. Neanche del suo. Che cos'ero mai, perché qualcuno dovesse amarmi?
Ho cominciato a ricordarla solo quando ho conosciuto voi. Voi che mi accettavate così come sono, incondizionatamente. Ho visto il suo volto nel momento in cui stavo per morire, e l'ho riconosciuta. Sono riuscito a combattere fino all'ultimo per quel volto… oltre che per un altro. Come potevo lasciare che dei mostri malvagi sopravvivessero per rovinare il mondo in cui lei era vissuta? Doveva vedermi vincitore… sapere che avevo fatto del mio meglio. Doveva essere fiera di me.
E pian piano… dopo quel lampo… ne sono venuti altri. Ho ricostruito il mio tempo con lei. La prima breve stagione della mia felicità. Il suo nome. La sua bellezza, la luce dei suoi occhi stupendi. E la sensazione netta, forte, del suo amore per me… che mi conforta indicibilmente. Con le poche informazioni che ho raccolto, sono riuscito a ritrovare il luogo della sua sepoltura… a tornare da lei. Rivederla, parlarle. È stato come trovare un'ancora. Qualcosa che mi appartenesse veramente. Poche cose mi hanno reso così felice.
Mi ha spinto a ricordarla il fatto di avere di nuovo una famiglia. Qualcuno che tiene a me. Tante persone il cui affetto continuo mi consola l'anima. Ma soprattutto… non avrei mai potuto ricordarla così chiaramente…
…prima di innamorarmi perdutamente di qualcuno. Di te, che in qualche modo me la ricordi così tanto. A poco a poco, o forse di colpo, così naturalmente come il sole che sorge dopo le tenebre, tanto da non sentire nemmeno il momento in cui è accaduto. Innamorarmi con tutto il mio cuore. Con tutta quella parte di me che aveva pianto in silenzio negli anni passati senza di lei.
Teneri occhi infiniti tanto simili ai suoi… che mi guardano proprio come mi guardavano i suoi allora. Un amore così puro, così limpido e senza macchia. Una bellezza che mi toglie il fiato… più grande di quanta ne avessi mai conosciuta in vita mia.
Mi ha dato un futuro. Una speranza di vita. Ma mi ha anche restituito il mio passato. Mi ha restituito a me stesso. Non ero sempre stato allontanato e rifiutato. Sono stato voluto da lei. Sono stato amato. E sono amato ora.
Questo non basta a rendermi degno di essere amato? Questo non basta a rendermi umano? Degno di una vita piena di più amore di quanto potessi credere… mio per gli altri, degli altri per me.
Tuo, e mio.
Ed anche suo. Per la vita che lei mi ha dato, e che è degna di essere vissuta.
Per i ricordi di lei, i ricordi di mia madre… e per te… io vincerò sempre.
E per la vita che un giorno continuerà attraverso di noi.