Quanto Fa Male
Nessuno può saperlo.
Gli hanno tutti fatto i complimenti per la sua prontezza di spirito. Non era facile capire di avere davanti dei doppioni. Non era facile avere il sangue freddo di farli tutti fuori, nonostante si comportassero e parlassero quasi esattamente come gli originali. Nonostante alcuni di loro mormorassero morendo parole di rimprovero, o anche chiamassero disperatamente il suo nome… Qualcuno degli altri ha anche storto un po' la bocca, insinuando che forse ha avuto fin troppo sangue freddo: «Io non ci sarei riuscito… bella cosa essere in grado di a ragionare sempre così spassionatamente, eh? Fai perfino un po' paura, delle volte…»
Nessuno di loro lo sa. Nessuno può sapere quanto fa male.
Tranne forse una…
–Sei di nuovo qui?… Ti farà male perdere il sonno… E se…
–Non… riuscivo a dormire.
–Ancora quel brutto sogno?…
La luce che abbandonava gli occhi ben noti. Le voci familiari che si spegnevano, davanti al suo sguardo. Trafiggendolo. Incolpandolo.
E se si fosse sbagliato?
Ragionare freddamente… certo. Per forza. C'è costretto. Un suo errore può significare la morte. Per se stesso, per gli amici, per degli innocenti. Si addestra tutti i giorni per questo. Per valutare nel modo giusto. Per controllare non solo la sua forza fisica, ma anche le debolezze della sua mente…
Eppure…
–Ti somigliava tanto… Ti… somigliava…
Il rimorso di aver ucciso così a bruciapelo. Anche se si trattava di cloni… duplicati senz'anima… programmati per simulare le emozioni degli originali, privi di personalità propria. Almeno, vuole credere che sia così…
Anche se si trattava di una questione di sopravvivenza…
Ma se si fosse sbagliato?…
Non poteva esserne certo, in quel momento. Era giusto affidarsi al suo istinto… alla ragione, ai sentimenti… a qualunque altra cosa gli dicesse che quelli non erano i suoi amici? È giusto affidarcisi per qualsiasi cosa? La sua anima è umana. È fallibile. Cosa sarebbe successo se fosse stato certo di avere davanti degli impostori… e avesse invece sparato a quelli veri?
E cosa lo rendeva tanto certo… che gli amici incontrati in quella stanza, alla fine dell'illusione, fossero invece reali?… Come c'era entrato, là dentro? Se anche quella fosse stata un'illusione? Se avessero cercato di nuovo di ucciderlo?… Se gli si fossero rivoltati contro nel sonno… se fosse stato costretto a sparare anche a loro?
O forse aveva già ucciso quelli veri… e ora era circondato da doppioni…
Sa che non è così… ma per un momento, solo per un momento, nel vederseli intorno… non ha potuto impedire a quel sospetto di incrinargli l'anima… per quanto se ne vergogni… per quanto lo tormenti…
Così come nel trovarsi di fronte gli impostori… aveva avuto bisogno di credere… di illudersi… che fossero veri… perché avrebbe fatto tanto meno male crederci, e lasciarsi uccidere…
Si può dire… che quel folle scienziato, dopotutto, ha avuto la sua vendetta.
–Ti somigliava… tanto…
Nessuno saprà mai per quante notti continuerà a svegliarsi coperto da un sudore gelido, e a vagare per la casa come uno spettro. Prima che quell'incubo lo lasci libero.
