Il dolore alla testa era piuttosto forte non ci erano andati per nulla leggeri, riaprì gli occhi ma non riuscì subito a mettere a fuoco, era stesa a terra, accanto a lei doveva esserci Castle, riconobbe il profumo del suo dopobarba, si puntellò con le mani per riuscire a mettersi seduta, le girava tutto. Quando finalmente la stanza decise di fermare quel vorticoso girarle attorno, si rese conto di trovarsi ancora nell'ufficio di Kurt, insieme ai tre impiegati della banca e a Castle che sembrava privo di sensi come era stata lei fino qualche secondo prima, dovevano averli tramortiti entrambi, non ricordava come e perché solo loro due. Gli altri sembravano solo impauriti, ma non avevano i segni di alcuna violenza.

Si concentrò su di lui, non lo aveva ancora visto in volto perché era riverso a terra con la testa girata dalla parte opposta alla sua, si accorse che era l'unico con le mani legate dietro la schiena, lei e gli altri avevano i polsi legati sul davanti.

"Castle, ehi" provò a chiamarlo mentre si trascinava dalla parte dove aveva il viso, quando finalmente fu nella giusta posizione rimase impietrita "oddio, Rick, che cosa ti hanno fatto?"

"aveva un taglio sulla fronte e segni di percosse s'intravedevano dalla camicia aperta davanti" si mosse appena sotto il suo tocco leggero

"credo che quei ceffi non amino molto i poliziotti, quando hanno scoperto che era un detective, lo hanno massacrato di botte" il più giovane dei tre impiegati aveva parlato alle sue spalle, Kate aveva avuto bisogno di qualche secondo per processare quelle informazioni

"ma lui non…" maledizione Castle cosa pensavi di fare?

All'improvviso rammentò tutto quello che era successo, le passò davanti come film

"Dovevamo per forza fermarci ora in banca, non potevi farlo questa mattina prima di venire al distretto? Non sono la tua autista Castle!"

"Scusa, hai ragione, ma il direttore mi ha chiamato solo ora, è questione di un attimo, una firma per mia madre e siamo liberi"

Le aveva lanciato uno dei suoi sguardi da cucciolo che lei ancora non aveva deciso se odiare, per quanto fosse irritante, o amare alla follia, per le emozioni che riusciva comunque a smuovere trapassando la sua corazza gelida e impenetrabile

"Dai entra anche tu, te lo presento è un mio vecchio amico del college, ti sembrerà incredibile, ma frequento gente interessante e poi non sopporterei di sapere che mi aspetti in auto, così sembri veramente il mio autista…però potrebbe essere intrigante, no ho mai avuto un'autista donna" le aveva scoccato un'occhiata di sfida divertita, ma lei non si stava divertendo affatto

"ha, divertente Castle, davvero…no, aspetto qui" gli aveva risposto con un tono seccato, forse un po' troppo, si capiva dall'espressione di Rick, che sembrava chiedersi cosa avesse detto o fatto di così tremendo.

Il problema era che lei non riusciva a togliersi l'immagine con cui si erano lasciati prima dell'estate, a braccetto con Gina, ma forse la cosa peggiore era stata capire che probabilmente non sarebbe tornato, se le loro strade non si fossero incrociate per caso. Dopo quell'incontro fortuito in cui si erano quasi sparati a vicenda, se lo era ritrovato al distretto, no non era esatto, aveva fatto in modo scientemente, di farlo rimanere, perché in realtà non poteva fare a meno di averlo intorno

"E dai, ma che ti costa fare un po' di socializzazione vera, per una volta, non devi pensare che tutto il mondo sia costituito da gente da interrogare…"

"Ok, hai vinto…ma solo perché altrimenti so che avresti continuato ad insistere, mi evito uno dei tuoi discorsi logorroici"

"oh, Grazie!" era soddisfatto, almeno l'aveva estratta dal guscio in cui si era rintanata

Per entrare all'Amster Bank avevano dovuto oltrepassare una specie di trincea creata da alcuni lavori stradali proprio davanti all'ingresso. Kate aveva guardato l'orologio, erano quasi le sei del pomeriggio, le era sembrato strano che ci fossero operai ancora a lavoro a quell'ora, pensò si trattasse di interventi urgenti.

"e così il tuo amico ti fa entrare in banca anche dopo l'ora di chiusura?"

Rick le aveva lanciato uno sguardo ammiccante "certo, non è la prima volta, facciamo spesso in questo modo, così poi ci andiamo a bere una cosa assieme ma non stasera, lo so, abbiamo un caso da chiudere" ci aveva provato a proporle qualcosa che li portasse fuori dalla loro area di confort, ma era bastata una sua occhiataccia per spegnere qualsiasi intraprendenza

Nonostante la banca fosse chiusa c'era ancora la guardia di sicurezza, rimaneva finché c'erano impiegati all'interno. Kate si era sfilata pistola e distintivo per mostrarli all'agente ed evitare il metal detector.

Rick si era distratto a parlare con la guardia che gli aveva chiesto di lasciare comunque i documenti in una cassettina poco distante, lei era già andata avanti, attraversando la hall dell'istituto a grandi, nervose falcate.

Kurt Davenport era stato felicissimo di rivedere Rick e di conoscere la sua Musa, l'abile e bellissima Kate Beckett! Kate quella sera aveva scoperto che Rick tesseva le sue lodi con i suoi amici più stretti e che effettivamente quattro chiacchere rilassate non avevano mai ucciso nessuno. Aveva ragione Rick, Kurt era una persona amabile ed era gradevole discorrere con lui, in realtà era rilassante anche stare assieme a Castle che riusciva a rendere leggera e piacevole anche la firma di scartoffie bancarie. Ci vollero effettivamente due minuti per sbrigare le faccende economiche, s'intrattennero, di più solo per il gusto di farlo.

Le chiacchiere erano state interrotte da un rumore sordo, la prima che capì di cosa si trattasse era stata proprio Kate

"hanno sparato!" stava alzandosi con la pistola già in mano, ma Kurt l'aveva bloccata, li aveva visti dal monitor di sicurezza che aveva sulla scrivania

"sono in quattro, se esci così quelli ti sparano senza pensarci troppo! Hanno ucciso Charlie, la guardia giurata!"

Li avevano sentiti urlare fuori dalla porta agli impiegati degli uffici, alle casse non c'era già più nessuno da un'ora ormai

"Sdraiatevi tutti per terra!"

"muovetevi! Muovetevi!"

due di loro stavano venendo verso l'ufficio di Kurt, erano vestiti da operai edili, quelli dei lavori incorso lì fuori! si erano calati delle mascherine sul volto, ed avevano tutti armi di grosso calibro e pistole

"ma che vogliono a quest'ora! Tutti sanno che il caveau è a chiusura oraria!" Kurt aveva esternato la sua perplessità, allarmato da quell'insolita intrusione, sanno tutti che le banche si rapinano quando sono aperte e quella tecnicamente era già chiusa da un'ora, impossibile tirare fuori un solo centesimo

Loro erano vicini alla scrivania, Kate si era sfilata di corsa la pistola e l'aveva nascosta sotto una sedia, se gliel'avessero trovata indosso sarebbero stati guai, in questi casi era sempre meglio non far sapere immediatamente ad un rapinatore che ha tra le mani un poliziotto. Le opzioni per i banditi sono sempre due, se sono folli si fanno prendere dal panico e ammazzano il poliziotto seduta stante senza pensare alle conseguenze, se sono freddi e calcolatori lo useranno nelle inevitabili trattative.

La porta si era spalancata proprio quando Kate stava per nascondere anche il distintivo, le era caduto, davanti a Rick, che l'aveva spostato con il piede e lo aveva raccolto per nasconderlo

"in ginocchio, tutti e tre! ehi Jey avevi detto che non dovevano esserci clienti a quest'ora!"

"infatti, doveva esserci solo lui, dannazione!" quello che avevano chiamato Jey indicò Kurt con la canna della pistola,

I quattro uomini si chiamavano tra loro solo con una lettera e basta, Jey, Qu, Ty e Key, erano tutti piuttosto palestrati, davano l'idea di poterti stritolare con una mano.

Fecero entrare nel grande ufficio di Kurt anche i tre impiegati, Kate aveva notato subito i modi, piuttosto violenti con cui interagivano con gli ostaggi, erano sopra le righe, probabilmente avevano ingerito degli eccitanti, erano molto pericolosi

"i cellulari! Buttate qui avanti a me i vostri cellulari! E questi due incomodi?" uno degli energumeni indicò di nuovo Rick e Kate

"Fagli fare bei sogni Qu, non vogliamo altri impicci, già ci sono i tre impiegati, ma loro ci serviranno dopo, questi sono proprio di troppo"

Qu si era avvicinato a Kate che aveva cercato di ribellarsi, aveva visto cosa aveva in mano, ma alle sue spalle era arrivato anche un altro, che le prese le braccia stringendole dietro la schiena, mentre Qu scaricava il taser nello spazio tra collo e spalla, l'ultima cosa che ricordava era la voce di Castle che gridava di lasciarla stare