Vestendo la Stessa Divisa

Ancora un altro giorno.
Un altro giorno a combattere con addosso la stessa divisa.
A tornare a casa con questa divisa sporca di fango, sporca di pioggia e guerra.
È passato tanto tempo, che non so più se la amo o se la odio.

È l'abito che ci hanno infilato addosso quelli che volevano renderci macchine di morte, senza chiedere il nostro parere. Così come hanno infilato macchine e fili nei nostri corpi, violandoci.
È il simbolo di ciò che abbiamo deciso di diventare. Della nostra unione, della nostra passione e delle nostre speranze.
Quando la tocco, al tatto sembra gommosa. Muovendomi, emette un suono innaturale che mi ricorda quanto io stesso sia ormai innaturale.
È quella che indossavamo proteggendo degli innocenti, salvando delle vite.
È quella che mi accomuna a tutti i miei compagni… tutti parti dello stesso corpo, della stessa persona.
È quella che portavo quando ho dovuto fare scelte difficili e dare la morte anche se non avrei voluto.
Quella che portavo quando ho vissuto i miei sentimenti più profondi.

Con questi colori stridenti sembra quasi uno scherzo. Roba da fumetto.
Ma può fermare pallottole, resistere all'attrito, sopportare la pressione oceanica e un calore di migliaia di gradi. Sono anche andato nello spazio indossandola.
Mi protegge… dalle poche cose da cui il mio corpo non può già proteggersi da solo. Ovvia al fatto che per metà è ancora un corpo fragile, di carne.
Mi permette di continuare a combattere conservando in parte il mio corpo di carne.
Rappresenta tutto ciò che vorrei cambiare di me… e tutto ciò a cui non vorrei mai rinunciare.

E a volte penso che non la toglierò mai. Mi sembra di averla addosso anche quando sono in borghese.
Credereste che il mio più grande desiderio sia di non vederla mai più. Di poter dimenticare quello che sono nelle cose di tutti i giorni. Nel tocco di due soffici mani umane che la guerra non l'hanno mai conosciuta.
E forse un tempo poteva anche essere così.
Ma ora…
–Sei tornato.
Le mani soffici che si protendono ad accarezzarmi, le braccia che si alzano verso di me, sono vestite di questa stessa divisa.
Identica per tutti, eppure come diversa, dall'uno all'altro di noi… da me a te…
Non potrei mai odiarla, vedendotela addosso.
È la prima cosa che abbiamo condiviso. Io e i miei amici, io e te. La prima di tante. Di tante gioie, di tanti dolori, di tante lacrime che soltanto noi conosciamo. Noi, la guerriera e il guerriero. Di questo è impastato il nostro amore.
È diventata… troppo importante.
Non potrò mai odiare questa vita che mi ha dato qualcuno da amare.
Quest'abito mi ricorda il male che mi hanno fatto. Ma anche il bene che sono riuscito a fare. Quanto ho potuto combattere contro quello stesso male.
E non c'è onore più grande per me che continuare a combattere al tuo fianco ogni giorno, vestendo la stessa divisa.