1.
"Noi abbiamo un dono speciale ormai è certo"
"E quale sarebbe, quello di riuscire a cacciarci nei guai in ogni circostanza, anche in viaggio di nozze?!"
"Sei arrabbiata"
"Sì! Ok sì. Dovevi per forza scoprire perché la nostra guida di diving spariva tutte le notti? Non potevi semplicemente usare la fantasia, costruirci una bella storia sopra e basta!"
"Ma io… aveva una pistola nella muta e poi quelle casse"
"Appunto!"
"Ok, sei arrabbiata e non vuoi conoscere il nostro dono speciale"
"No, non lo voglio sapere ok? voglio uscire da questo sgabuzzino prima di scoprire in quale modo hanno deciso di ucciderci"
"Ci sto lavorando… aspetta ancora qualche secondo… ecco! La serratura è scattata. Non sento più nessuno parlare già da un po', secondo me se ne sono andati a concludere i loro loschi affari, vedrai che saremo fuori di qui in un battibaleno"
"Me lo auguro, questo silenzio è… sospetto"
"Sei tu che sei sempre troppo diffidente"
"È il mio mestiere esserlo, ok?"
"dai usciamo di qui…"
"Aspetta! Non puoi sapere se c'è qualcuno armato lì fuori! Stai attento"
"Ma certo tesoro, qualcosina l'ho imparata guardandoti… libero!"
"sei un idiota"
"ma mi ami"
"ma ti amo"
li avevano rinchiusi nella cambusa del catamarano su cui Johnny, il simpatico sub che li aveva scarrozzati in ogni cala possibile a fare immersioni divine, aveva stipato della casse 'sospette', a dire di Castle
ovviamente ci aveva preso, Johnny per arrotondare si dilettava in import-export di qualsiasi cosa fosse illegale nel suo paese e se la faceva con tizi molto sospetti, e molto più accorti di lui, li avevano sopresi sul catamarano subito dopo aver ucciso un povero pescatore, lui testimone casuale dei loro traffici, loro ficcanaso fastidiosi ed anche unici testimoni di quell'omicidio, li avevano storditi e gettati nella cambusa minacciando di farli fuori
salirono in superficie convinti di essere ad un passo dalla salvezza, pregustando un salto verso il legno sicuro del pontile e poi una corsa a perdifiato verso la capitaneria di porto, rimasero senza respiro
"dio, no!"
"Ma quando siamo stati privi di conoscenza?"
erano in mare aperto, era notte fonda e la barca stava affondando lentamente ma inesorabilmente
"le vele, hanno spezzato il pennone"
"e siamo leggermente inclinati su un lato… devono aver aperto una falla nel galleggiante sinistro, imbarchiamo acqua lentamente, per ora"
"Rick guarda laggiù"
In quella notte senza stelle e senza luna, il cielo coperto da una fitta coltre di nubi, l'orizzonte iniziò ad illuminarsi ad intermittenza, annunciando l'inizio della tempesta Edgar, così l'avevano ribattezzata i meteorologi e le battute di Kate si erano sprecate sciogliendosi in una miriade di allusioni a cui Richard Edgar Castle non si era certo sottratto. Ma in quel momento nessuno dei due ebbe voglia di riprendere a scherzare, stava decisamente venendo verso di loro
"proviamo a rimettere in moto questo trabiccolo"
"non è un trabiccolo, è un Fountaine Pajot Bahia 46, 14 metri a doppio motore"
Kate gli passò davanti dopo avergli scoccato un'occhiata feroce, ma lui continuava a snocciolare le caratteristiche del natante, che sì, gli piaceva un sacco e aveva anche accarezzato il pensiero di comprarne uno simile una volta tornati a casa, e cercava disperatamente di sdrammatizzare quella situazione
"Allora… ecco, i motori si accendono qui"
Kate spinse il grande bottone rosso su cui campeggiava la scritta start, ma il motore accennò solo un borbottio, provò e riprovò senza successo, l'ultimo tentativo si trasformò in un pugno di frustrazione sul pulsante
Rick le prese la mano che lei si era portata alla bocca in un gesto istintivo di protezione dal dolore che si era procurata, la strinse tra le sue
"ehi, troveremo il modo di andare via di qui"
Lei annuì abbassando leggermente il viso, non era da lei perdere il sangue freddo a quel modo, ma aveva la sensazione di essere totalmente in balia degli elementi, e questo la spaventava da morire. Era più facile fronteggiare un delinquente in un vicolo buio che dominare la forza del mare
Un tuono li fece trasalire entrambi, mentre la leggera brezza che li aveva avvolti fino a quel momento si stava vigorosamente trasformando, spezzata da folate sempre più energiche e fredde, quello stesso mare caldo e verde smeraldo in cui avevano trascorso giorni indimenticabili ora era scuro e minaccioso, e tutto ad un tratto anche essere in short e maglietta li fece sentire totalmente vulnerabili
"Ci hanno lasciato qui apposta, sapevano che sarebbe arrivata la tempesta, volevano farlo sembrare un'incidente, chi mai avrebbe avuto il sospetto per due americani incauti e alle prime armi in fatto di nautica… ma mi ascolti Castle?"
Si era girata verso di lui e lo aveva trovato con lo sguardo perso verso l'orizzonte
"eh, sì certo… no scusa, guarda lì" stese il braccio davanti a lui, indicando il nulla"
"lì dove? è buio pesto Rick!" rispose esasperata, possibile che avesse voglia di scherzare ancora
"no, aspetta la prossima saetta, rimani con lo sguardo verso quel punto, ecco hai visto!"
"terra, c'è una costa! Ma sarà lontana più di dieci miglia!"
"beh io la vedo vicina quasi dieci miglia, ok? dobbiamo provare"
"Hai ragione, perdonami…"
"No tu perdonami per averti trascinata in questa situazione"
Le scostò la ciocca di capelli che ricadeva ribelle, impregnata della salsedine portata dal vento, non resistette oltre e la baciò, si era mostrato ottimista quando in cuor suo aveva il terrore di perderla, e sapeva perfettamente che era lo stesso per lei.
"Cerchiamo nelle cabine, ci sarà qualcosa che può esserci utile che so, pistole di segnalazione, salvagenti…"
Effettuarono la ricognizione mentre la barca iniziava ad ondeggiare in modo sempre più scomposto, il mare ingrossandosi aveva accelerato anche l'affondamento del galleggiante sinistro che era quasi del tutto invaso dall'acqua.
Kate non si diede per vinta nella sua personale sfida con i motori, scese in coperta per capire perché non partissero, scoprì dei fili tagliati, provò a riconnetterli giuntandoli con del nastro che aveva trovato durante la perlustrazione.
"Rick, riprova ad avviare i motori!"
Dovette urlare per farsi sentire perché ora il vento fischiava intensamente e le onde si erano alzate almeno di un metro
Rick eseguì, mentre lei lo raggiungeva al timone, l'avvio del motore fu salutato da un grido di vittoria
"Sei grande, moglie!"
L'aveva cinta alla vita stampandole un bacio sulle labbra
"non so quanto resisterà ma almeno tentiamo di avvicinarci alla costa"
"sì, mio capitano!"
Rick prese il timone e si accorse subito che non sarebbe stato facile tenere dritto il catamarano
"Tieniti Kate!"
Riuscirono a procedere miracolosamente per qualche miglio, navigarono nel silenzio più assoluto, il vento che urlava con sempre maggior forza, le onde sempre più alte, ogni volta che arrivavano al culmine di una, la discesa era un terribile precipitare verso gli abissi, chiedendosi se la chiglia avesse retto la spinta
e lo fece, tenne fino a circa tre miglia dalla costa, poi un'onda arrivò di traverso, la chiglia di sinistra s'inabissò del tutto trascinando con sé il resto della barca, Kate e Rick fecero in tempo a saltare evitando di essere trascinati giù insieme al catamarano
nonostante si fossero gettati tenendosi per mano, le onde li separarono quasi subito, vissero attimi di terrore in cui ciascuno dei due vide il giubbotto arancione dell'altro apparire e poi sparire dietro un'onda, illuminato da un lampo e poi nel buio più assoluto
Rick si era caricato sulle spalle una sacca piena di tutto ciò che aveva ritenuto necessario per un naufragio nonostante le rimostranze di Kate su quel peso che lo avrebbe portato sul fondo quasi certamente. Ci andò molto vicino, aveva avuto ragione la moglie e sperò di potersi sentir dire 'te l'avevo detto'.
Stava per mollare quel peso mortale quando un frammento del catamarano lo sfiorò quasi colpendolo, ebbe il sangue freddo di lanciarcisi sopra, e riuscì nell'intento, era piccolo e stretto, ma galleggiava!
Non appena fu fuori dall'acqua iniziò a chiamare la moglie con tutto il fiato che aveva in corpo, si rendeva conto che il vento portava via il suono della sua voce, ma non poteva fare altro.
Il vento calò con la stessa velocità con cui era arrivato, non fu così per l'impeto delle onde che continuò deciso per ore.
Alla fine scorse di nuovo il giubbotto arancione, chiamò senza ottenere risposta, ebbe un tuffo al cuore non poteva essere, lei sapeva nuotare benissimo, era in gamba… remò con le mani fino ad accostarsi a lei, aveva la testa fuori dall'acqua e gli occhi chiusi e sangue che usciva dalla fronte
La chiamò di nuovo, e lei sbarrò gli occhi come se fosse appena riemersa da un incubo, si agitò per qualche istante rischiando di andar giù
"Rick! qualcosa mi ha colpito…"
Era ancora confusa, sentì una mano afferrarla
"Sali, ce la fai a tirarti su"
Arrivò una spinta da dietro e si ritrovò distesa una superficie bianca e liscia, il bisogno di tornare a respirare normalmente la distolse per qualche secondo dalla situazione in cui si trovavano, quando riuscì a mettersi seduta si accorse che Rick era rimasto in mare, si teneva ad un bordo
"Cosa fai lì, sali anche tu"
"Non c'è posto e non reggerebbe il peso di entrambi"
"Allora faremo a turno" mentre lo diceva ebbe un capogiro che sperò lui non notasse
"Sei ferita non se ne parla" la vide increspare la fronte in quel modo così particolare che aveva di mostrare inquietudine
Rimasero a guardarsi per qualche secondo "questa scena mi ricorda qualcosa… di inquietante, ma certo! Sembriamo Jack e Rose, stessa posa"
"stai davvero citando il Titanic, Rick?"
"oh, non preoccuparti, non ho alcuna intenzione di fare la fine di Jack Dawson"
"vorrei vedere e poi qui l'acqua almeno non è gelida… ed io non sono Rose"
"no, sei più bella"
"come puoi metterti a flirtare con me in un momento simile?"
"perché no? Dovremmo ammazzare il tempo in qualche modo… e poi sappi che c'è chi si è preso la briga di misurare la zattera di Rose e ci sarebbero potuti stare entrambi benissimo!"
"ma dove le leggi certe cose, no non dirmelo, ho paura di saperlo, oh" si portò la mano alla testa
"ti fa male la testa vero? Maledizione"
"Dobbiamo trovare il modo di raggiungere la costa"
"Pensi che ci siano squali qui"
"Cosa aveva detto il buon Johnny? Ad est branchi di maco… siamo ad est?"
"Non ne ho la più pallida idea e non ho alcuna intenzione di scoprirlo, non voglio essere protagonista né della brutta copia tropicale di Titanic e neanche del reboot de Lo squalo, ok?" perse la presa per qualche secondo facendo urlare Kate per lo spavento
"Lascia andare quel sacco, lo vedi che non ce la fai"
"No, non lo lascio c'è la cassetta del pronto soccorso e la pistola di segnalazione…"
"Ok, allora sfilatelo di dosso e dallo a me"
La manovra fu più complessa di quanto pensassero perché le cinghie si erano incastrate nel giubbotto salvagente di Castle, fu costretto a toglierlo e poi rimetterlo rischiando più volte di finire sott'acqua. La manovra li impegnò per diversi minuti, quando ebbero terminato precipitarono in un silenzio angosciato.
"Potrei provare a spingere, nuotando…"
"Di quanto potremo avvicinarci?"
"Proviamoci"
"Sì, ma appena ti senti stanco fermati"
"Giuro" le fece l'occhiolino
Iniziò a nuotare senza strafare, batteva i piedi regolarmente, la zattera di fortuna sembrava muoversi senza difficoltà
"Credo che siamo dentro una corrente favorevole…Kate…Kate, rispondimi, riesci a stare sveglia…"
Smise di nuotare provò a tirarsi su coi gomiti per riuscire a scuoterla ma la sottile lamina che li teneva oscillò paurosamente, riuscì solo a sfiorarle la guancia, il contatto seppur debole ebbe l'effetto di scuoterla
"Raccontami qualcosa, ok? ti va?"
"Mi gira tutto Rick…lo sai che non sono brava… con le parole"
"come no, lo sei eccome…la tua promessa è stata così, perfetta… io ti sono venuto dietro, lo ammetto"
"lo dici solo per farmi sentire meglio…"
"no, lo dico perché ascoltare la tua voce pronunciare quelle parole mi ha fatto sentire l'uomo più fortunato della terra… anzi no, cosa dico, dell'universo!"
"non hai riscontri fuori dal pianeta Terra"
"e tu cosa ne sai…ho contatti molto in alto"
"nessuno dei tuoi contatti può scendere qui a salvarci?"
"uhm, non sono quel tipo di contatti… mi spiace"
Riprese a nuotare mentre lentamente la luce del sole iniziava a irradiarsi in fondo all'orizzonte annunciando l'alba incipiente, sarebbe stato tutto più facile con la luce, pensò, mentre spingeva la zattera, gli sembrava di aver fatto progressi, o forse era solo la luce che ora rendeva la loro meta più nitida.
"Ci siamo Kate, ancora qualche minuto, ci siamo…oh ma che diavolo!"
Sentì un dolore lancinante alla gamba che quasi gli tolse il fiato, si pentì immediatamente di aver urlato, non voleva agitare Kate che lottava per non addormentarsi, smise di nuotare per guardarsi attorno, il sole era sorto e i raggi lambivano l'acqua radenti, la giusta inclinazione per vedere sotto la superficie, centinaia di sacche galleggianti di colore azzurro-violaceo, alcune fucsia, lunghe circa una quindicina di centimetri, li circondavano trasportate dalla corrente, esattamente come loro
Per un attimo smise di respirare, cercando di non farsi prendere dal panico, cosa diavolo erano? Meduse? in quella zona c'erano una miriade di specie diverse, alcune urticanti, altre velenose al punto da essere mortali, ricordò la piccola lezione teorica fatta alla prima immersione, si rese conto con sollievo che non erano le velenosissime cubo-meduse.
S'impose di ragionare nonostante un'altra puntura dolorosissima, erano… come le aveva chiamate l'istruttore Physalia portoghese, caravella… Physalia physalis con tentacoli lunghi anche 20 metri che contengono tossine che possono causare fortissimi dolori e se le incontrate state alla larga, troppe punture potrebbero farvi andare in arresto cardiaco, ricordatevi, se vi punge che non è propriamente una medusa è un sifonoforo – ossia un organismo composto da più corpi, più elementi che vivono dipendenti l'uno dall'altro, i rimedi contro le meduse non funzionano... la voce dell'istruttore rimbombò nella sua testa mentre un filamento si avvolse al braccio facendolo imprecare di nuovo
"Rick, che… succede?" la voce impastata di Kate gli fece capire che non si era resa conto del pericolo, fu felice che fosse ancora cosciente
"Devo accelerare Kate, ci siamo… quasi"
Non poteva fermarsi, doveva uscire di lì il prima possibile, iniziò a sentire punture ovunque, ma continuò a battere i piedi senza sosta fino a quando i muscoli cominciarono ad indurirsi, era sfinito, i crampi iniziarono a flagellarlo mischiandosi al dolore per le punture
"Kate… ascolta…tu devi farcela ok…devi farcela"
Kate rispose con un lamento, erano a poche decine di metri dalla riva ormai, ed erano entrambi allo stremo delle forze.
Riuscì a spingere la zattera nel punto in cui le onde si rompevano sulla battigia, poi lasciò andare la presa senza più energie neanche per pensare, sentiva il cuore accelerare nonostante non riuscisse a muovere più neanche un muscolo
