Il mondo tra le mie braccia
Il tenente Flynn entrò nel suo ufficio e chiuse la porta. Lei era seduta alla scrivania.
"Non è stata colpa mia!" Disse lui avvicinandosi alla scrivania.
"Tenente …"
"No, adesso devi ascoltare me. Non ho fatto nulla di male. Ho solamente parlato e allora lei si è irrigidita o qualcosa del genere, ma non avevo alcuna intenzione di offendere il tenente Paris. Se lei ha fatto qualche lamentela nei miei riguardi è solo perché io le ho risposto, diciamo in maniera poco elegante. Comunque, non volevo uscire con lei e lei ha insistito, quindi le ho detto di no e poi ho aggiunto che non mi interessava, tutto qui."
"Ha finito tenente?" Chiese lei togliendosi gli occhiali e appoggiandoli sulla scrivania.
"Sì, ho finito." Disse lui abbassando gli occhi.
"Non era per questo che l'ho chiamata qui."
"Ah no?!" Disse lui sorpreso.
"No, era per parlare di altro. Ma in ogni modo, riparleremo anche del tenente Paris."
"Senti Sharon, non avevo capito. Cancella quello che ho detto, era una stupidaggine." Disse lui abbozzando un sorriso imbarazzato.
"Vuoi stare zitto per un momento Andy?!"
"Sì certo."
"Siediti."
"Ok." Lui si sedette sulla sedia difronte alla scrivania e rimase in silenzio.
"Allora ti ho chiamato voglio che parliamo di quello che sta succedendo tra noi."
"Oh, certo. Di cosa vuoi parlare?"
"Hai presente quello che è successo ieri sera tra noi, te lo ricordi?"
"Sì che me lo ricordo … hai gridato il mio nome, due volte!" Disse ammiccando.
"Sto parlando seriamente Andy! Dove ci sta portando questa relazione?"
"In che senso?" Chiese lui sorpreso.
"Tu fai finta che non sia successo niente!"
"No aspetta! Sei tu che mi ha detto che al lavoro non volevi che nessuno sapesse di noi, quindi io non ho detto nulla, anzi."
"Anzi cosa?"
"No, niente. Cioè, ho fatto in modo di comportami come mi comporto sempre con te, cioè non quando siamo da soli, ma quando c'è Provenza e gli altri." Disse lui abbassando gli occhi.
"Ti comporti da stronzo! Ecco come ti comporti Andy!"
"Scusa, ma io avevo capito che così nessuno avrebbe scoperto che noi…. Però se tu vuoi che io, cioè che non faccia lo stronzo, per me va bene."
"Andy il vero problema è un altro."
"Quale problema? Siamo una coppia favolosa e ha letto facciamo scintille! Ok, non vuoi venire a fuori a mangiare una pizza con me, la mangiamo a casa, ok. Mi sembra che quando stiamo insieme, stiamo bene. Almeno io sto bene, mi sento in pace e vorrei potermi sentire sempre così con te. Vorrei dire a tutti che sei una donna bellissima e meravigliosa e che sai amare con passione." Silenzio. "Anche tu stai bene con me, vero Sharon?"
"Certo Andy che sto bene con te."
"Allora vediamo giorno per giorno, eravamo d'accordo di fare in questo modo?" Disse lui conciliante.
"Sì, eravamo d'accordo in questo modo. Però Andy sono passati vari mesi e pensavo che noi non ci saremmo più frequentati."
"Non sono passati vari mesi, sono passati 3 mesi e 12 giorni."
"Hai tenuto il conto?" Disse lei sorpresa.
"Certo! Pensavi che la mia fosse la passione di un momento?" Disse lui agitandosi.
"Andy tu cambiavi ragazza come cambi i tuoi calzini e con Provenza avete una reputazione da donnaioli che vi precede …. Cosa dovevo pensare?"
"Non lo so cosa dovevi pensare, Sharon. Io pensavo di piacerti."
"Andy tu mi piaci, però ..."
"Però cosa? Mi stai scaricando vero?! Tu mi vuoi lasciare e non ne hai il coraggio!"
"Andy non ti voglio lasciare, io sto bene con te."
"Allora se mi vuoi bene e stai bene con me qual è il problema?"
"Ecco, ora hai capito. E' di questo che dobbiamo parlare."
"Tu mi farai diventare pazzo!" Urlò lui.
"Abbassa la voce, ci possono sentire!"
"Non mi interessa se ci possono sentire, almeno la finiamo con questa farsa!"
Toc Toc. Qualcuno aveva bussato alla porta. Lei gli fece cenno di stare zitto. "Avanti!" Disse lei con voce risoluta.
"Scusi capitano, va tutto bene?"
"Certo sergente Eliot, va tutto bene. Il tenente Flynn stava appunto andando via."
"Ma capitano Raydor …. "Disse lui sorpreso.
"Stava andando via, vero tenente?" Disse lei folgorandolo con lo sguardo.
"Certo capitano. Sergente Eliot." Disse Flynn uscendo. Il sergente Eliot rimase davanti alla porta continuando a guardare il capitano Raydor.
"Sì sergente?"
"Capitano, posso parlare liberamente?" Chiese lui in maniera educata.
"Certo sergente, dica pure."
"Signora, lei è una donna intelligente, indipendente, forte e risoluta. Mi può spiegare cosa ci trova nel tenente Flynn? E' un perfetto idiota, buffone e pieno di sé. Pensa di essere elegante e di sfoggiare il suo fascino come uno stallone italiano. Mi chiedo perché lei frequenta il tenente Flynn?"
"Credo che a parlare sia la sua gelosia, sergente. Comunque mi ha posto delle domande intelligenti, come sempre. Quando avrò le risposte, le saprò rispondere perché continuo a frequentare il tenente Flynn e perché sono affascinata da lui. Nel frattempo confido nella sua discrezione."
"Capitano non volevo essere sfacciato, spero che lei …"
"Sergente le ho detto io di parlare liberamente, se non mi interessasse la sua opinione, le avrei risposto di farsi gli affari suoi. La ringrazio per la sua opinione e mi creda, ci rifletterò."
"Conti pure su di me e sulla mia discrezione signora. Se mi vuole scusare, capitano." Disse lui uscendo.
"Grazie sergente."
La giornata proseguì con una rogna dietro l'altra, le tensioni si accumulavano e la squadra della Crimini Maggiori era sempre sotto la lente del capitano Raydor alla ricerca della talpa. Finalmente il capo Johnson decise di mandare tutti a casa. Velocemente ognuno andò via, Flynn aspettò che gli altri andassero via e poi andò davanti alla macchina del capitano Raydor. Dopo una ventina di minuti sentì il rumore dei suoi tacchi, dopo qualche secondo lei apparve, bellissima come sempre e lo guardò stupita.
"Avevi detto che volevi parlare, eccomi sono qui. Ora nessuno ci potrà disturbare, sono andati tutti via." Disse lui.
"Allora prendi la tua macchina e ci vediamo al mio condominio."
"Va bene, prima passo a prendere del cibo cinese, tu prendi il solito?" Chiese lui gentilmente.
"Sì, va bene il solito. Aspetta … ma questa volta toccava me?"
"Tranquilla, ci vediamo da te." Sperava di risolvere la tensione che c'era tra di loro, già ce ne era abbastanza al lavoro e sperava che almeno tra loro le cose si sistemassero. Passò dal cinese a prendere del cibo per entrambi e poi andò a casa di Sharon. Quando arrivò, lei stava apparecchiando la tavola. Era ancora con gli abiti del lavoro. Entrò e lasciò il cibo sul tavolo. Lei andò a cambiarsi e lui lasciò pistola e distintivo all'entrata, si tolse la giacca e l'aspettò. Cominciarono a mangiare, senza dire troppo parole, c'era tensione tra di loro, ma sembrava che nessuno dei due volesse cominciare a parlare.
"Vuoi parlare con me, Andy?" Chiese lei gentilmente.
"Vorrei parlare con te, ma ho paura di dire qualsiasi cosa …. Non lo so … non lo so nemmeno io. Sono stato uno stronzo oggi e mi dispiace, mi dispiace per tutte le volte che mi comporto come uno stronzo con te davanti agli altri, ma a volte tu sei talmente irritante ..." Silenzio. "Mi vuoi lasciare?"
"No, non voglio lasciarti? Perché dici così?" Chiese lei risentita.
"Perché oggi quando eravamo nel tuo ufficio ho avuto la sensazione che tu stessi cercando di scaricarmi …"
"Se non volessi stare con te, lo direi senza troppi giri di parole."
"E mi spezzeresti il cuore." Mormorò lui. Silenzio.
"Andy non ti voglio lasciare, ok! Non voglio lasciarti, vorrei chiarire la nostra situazione, tutto qui."
"Lo so che sono insopportabile, però vorrei … vorrei che ci fossimo solo noi due, come adesso e vorrei poter essere me stesso con te, dire a tutti che stiamo insieme e …"
"Ho paura di quello che mi sta succedendo Andy." Disse lei con aria spaventata. Si alzò e si allontanò dal tavolo e da lui.
"Ti stai innamorando di me?" Chiese lui sorridendo.
"Sì. Ho paura proprio di questo." Disse lei abbassando gli occhi.
"Non sono poi così male capitano." Disse lui ammiccando e si alzò dal tavolo.
"Andy si vede. Oggi anche il sergente Eliot ha capito di noi due."
"Chi? Quel bastardo di Eliot!"
"Andy!"
"Perché cosa ti ha detto?!"
"Andy ha capito. Poi tu ti messo a gridare come un pazzo, ha sentito e non è uno stupido, ha messo insieme i pezzi…"
"Uhm… e cosa ti ha detto?"
"Non è importante cosa mi ha detto. La cosa importante è che ha capito."
"Non vuoi dirmi cosa ti ha detto, vero? Tu lo difendi sempre! E' il tuo preferito!" Disse lui alzando la voce.
"Sei geloso!?"
"Io geloso?! Di Chi? Di Eliot? stai scherzando vero? E' un perfetto idiota." Disse lui sorridendo.
"Smettila Andy di parlare così del sergente Eliot."
"Tu perché non mi vuoi dire cosa ti ha detto?"
"Va bene, va bene! Sei insopportabile! Ok, mi ha detto che non capisce, come mai io frequenti uno come te! Adesso sei contento?!"
"Ti ha detto così?! Non ci credo e sicuramente non ha usato quei termini, Eliot mi odia!"
"Ok, mi ha chiesto perché frequento un perfetto idiota, un buffone pieno di sé!"
"Adesso sì, direi proprio che può aver detto così." Disse lui con aria soddisfatta.
"Andy..." Disse lei, sedendosi sul divano. Silenzio.
"Sono curioso di sapere cosa hai risposto, capitano." Silenzio. "Sharon …" Silenzio.
"Non ho la risposta alla sua domanda. Ho detto che quando avrò trovato la risposta gli risponderò, contento?" Silenzio.
"Se vuoi rompere con me, basta che me lo dici."
"Andy, la verità è che ho infranto l'unica regola che mi ero imposta, non avere storie con colleghi o con i subordinati. Tu mi hai fatto infrangere questa regola."
"Non è vietato dal Dipartimento avere dei legami sentimentali tra colleghi."
"Questa regola è del Dipartimento, ma le mie regole sono altre."
"Non mi sembra una cosa grave."
"Forse per te, ma io non dovevo." Silenzio.
"Hai infranto una regola per me, mi stupisci capitano. Allora devo essere davvero importante." Disse lui sorridendo maliziosamente e sedendosi vicino a lei sul divano.
"Smettila Andy, non capisci le implicazioni, persino Eliot si è accorto di noi!"
"Non mi interessa di Eliot, non vedi che ti muore dietro, capisco quel povero sergente, continua a guardarti e non può averti, è solo un poveretto. Tanto quanto me."
"La verità Andy è che da quando Jack se n'è andato dalla mia vita, mi ero ripromessa di non avere storie con i colleghi e tanto meno con i subalterni. Poi sei arrivato tu e tutto è andato a pallino. La testa mi dice che è stato solo un errore cedere a te, eppure non sono capace di dirti di no per ogni tuo bacio. Non riesco a ragionare e a concentrarmi, penso a te e a quanto mi piace quando stiamo insieme."
"Allora capitano … hai infranto le regole... vuol dire che allora vuoi bene a questo povero tenente."
"Smettila Andy di fare il buffone, lo sai che mi piaci."
"Sì, però stamattina parlavi come se volessi lasciarmi …io non voglio perderti."
"Andy, tu non vuoi capire in che situazione mi sono messa per colpa tua."
"Oh lo so, capitano, lo so benissimo." Disse lui ridendo. "Adesso devo perquisirti per vedere se mi hai nascosto qualcos'altro, oltre ad aver infranto le regole." Si avvicinò a lei e la fece sdraiare sul divano. Le prese i polsi e portò le braccia dietro la testa e poi sorridendo disse: "Ora vediamo se nascondi altro capitano …" I suoi occhi erano pieni di desiderio.
"Mi arrendo tenente…" Disse lei ridendo.
"Uhm …vediamo cosa nascondi qui …" Scese lungo i suoi fianchi e tirò fuori la sua camicetta dalla gonna, cominciò a slacciare i bottoni della camicetta: "Cosa c'è qui sotto, oh..." Aprì la camicetta e la tolse via, lei rimase in reggiseno. "Lo sapevo che indossavi questo reggiseno...ti fa i seni grandi e sexy." Disse lui ammiccando.
"Smettila Andy mi fai arrossire... come fai a riconoscere il mio reggiseno?"
"Tu mi farai morire: questo reggiseno bordeaux in pizzo è quello che indossavi la prima volta che… diciamo, ti ho portato a casa, ti ricordi?"
"Vagamente, ero giusto un po' ubriaca, ma come mai te ne ricordi?"
"Non dimenticherò mai la vista di te sul letto in reggiseno e perizoma, erano questi vero?"
"Credo di sì."
"Il mio fascino ti ha colpito capitano e non hai resistito."
"Mi hai fatto qualche incantesimo tenente?"
"Sei tu la strega cattiva, non ti ricordi?"
"Stupido!" Disse lei schiaffeggiandolo dolcemente.
"Sono uno stupido follemente innamorato di te." Lui si sporse e la baciò.
