Titolo:
Comment s'appellera-t-elle?.
Fandom:
Harry Potter
Personaggi: Bill Weasley, Fleur Delacour.
Rating:
Verde.
Tipologia: one-shot.
Disclaimer: Harry Potter e i personaggi della serie non appartengono a me ma a J.K. Rowling e non vengono usati da me a scopo di lucro.
Credits: il titolo della raccolta è tratto dalla canzone La porta dei sogni di Luciano Ligabue. E' legato al nome Astoria, che significa stella.
Note autrice: nuova fiction su HP. E' da un po' che non scrivevo su questo fandom. E' una Bill/Fleur, in cantiere da molto tempo. Se vi va, leggete anche Full Moon, la mia prima one-shot su questa coppia. Non betata, scusate eventuali errori.
Commenti e critiche sono graditi come sempre.
Detto questo, buona lettura!
S.
COMMENT S'APPELLERA-T-ELLE? (*)
Victoire: avantage qu'on remporte sur les ennemis dans une guerre, dans une bataille.
A
volte Fleur si ritrova distesa sul divano, a fissare sovrappensiero
il soffitto di Villa Conchiglia, mentre le sue dita tracciano piccoli
cerchi sulla pelle attorno all'ombelico. E a volte, da quando le è
apparso quell'enorme pancione, si ritrova a sobbalzare leggermente
quando sente il piccolo - la petite,
si corregge subito mentalmente in quei momenti - muoversi.
Fleur
ne è certa, sarà una bambina, non un maschio, come si ostina a
credere Bill. Lo sente, lo percepisce
dentro di sé. Ed è certa che il suo istinto di futura mamma non si
sbaglia.
Un sonoro crack
proveniente dalla cucina le annuncia l'arrivo di Bill e non può
fare a meno di sorridere. Lo sente sfilarsi il cappotto, che cade da
qualche parte con un soffice pof,
e chiamarla a gran voce.
"Sur
le divan.(**)" gli urla in
risposta, voltandosi verso la porta della cucina.
Si alza piano,
spostandosi di lato per lasciare spazio a Bill, che appare subito
dopo nel salotto, tenendo tra le braccia un piccolo orsacchiotto di
peluche, verso il quale Fleur lancia uno sguardo curioso.
"Me
l'ha dato Philip. Porta sfortuna fare regali prima della nascita
del bambino, lo so." spiega Bill, sedendosi accanto a lei e
circondandole le spalle con un braccio. "Però ci teneva tanto a
fare un regalo al piccolo." aggiunge, passandole il peluche.
Fleur
se lo rigira fra le mani per un po', affondando le dita nel
materiale soffice e seguendo il contorno del vestitino alla marinara
che l'orsacchiotto indossa.
"E' blu." constata, alzando
un sopracciglio.
"Sì. Perché sarà un maschio." replica con
decisione, annuendo piano.
"Sarà una femmina." ribatte
Fleur, alzandosi un po' per guardarlo.
"Maschio." ripete
lui, con un sorriso divertito stampato sulle labbra.
"Femmina."
"No, sarà un maschio."
Fleur sbuffa e si rimette seduta,
appoggiando la testa alla spalla di Bill. Chiude per un attimo gli
occhi e sospira. Controbattere è tutto inutile. Le dita di Bill si
infilano tra i suoi capelli, cominciando ad arricciarli.
"Che
ne dici di Arthur?" chiede all'improvviso con nonchalance,
appoggiando il regalo per il piccolo sul tavolinetto accanto al
divano.
Fleur gli tira un pizzicotto sul braccio, facendolo
sussultare.
"Ok. Ok,
è una bambina." si rassegna, dandole ragione.
"Però
dobbiamo trovarle un nome. Che ne dici di Megan?"
"Mh,
no."
"Amanda?"
"No."
"Isabelle?"
"Non."
Bill si zittisce, mentre le sue dita riprendono a giocare con una
ciocca dei capelli di Fleur.
"Muriel?" propone infine,
cercando di rimanere serio, ma i suoi tentativi risultano inutili
quando scoppia a ridere, aggiungendo, in un sussurro, qualcosa del
tipo 'a quella pazza di mia zia
farebbe davvero
piacere'.
Fleur arriccia il
naso in disapprovazione sentendo l'ultimo nome.
"Non."
dichiara decisa, imbronciandosi per un attimo. "Mi piasce
Victoire." dice, continuando a tracciare piccoli cerchi con la
punta delle dita sulla sua pancia.
"Victoire." ripete Bill,
provando a scandire bene il nome, con qualche difficoltà. Lo ripete
ancora, e ancora. "Sì, mi piace." ammette, prima di abbassarsi
verso di lei per darle un bacio leggero.
E Fleur non riesce a
trattenere un sorriso.
*
2 maggio 2000
Il pianto della sua bambina - "La
mia petite", mormora con una punta
d'orgoglio - è forse il suono più dolce che abbia mai sentito.
Fleur pensa che non si potrebbe mai stancare di guardare quei suoi
occhioni azzurri, quell'accenno di capelli sulla sua piccola
testolina, quelle manine che si stringono attorno alle sue dita.
"E'
perfetta." sussurra Bill al suo orecchio, stringendo Fleur a sé.
"Oui."
"La nostra piccola Muriel." aggiunge il ragazzo, con una
risata.
"Victoire."
lo corregge Fleur immediatamente, lanciandogli un'occhiataccia,
prima di lasciarsi sfuggire a sua volta una risatina.
E Bill
ripete ancora quel nome, il nome di sua figlia, come quella volta a
Villa Conchiglia. Sorride, accarezzando piano quella piccola creatura
che lo osserva incuriosito.
Fleur inclina la testa di lato,
appoggiandosi alla spalla di Bill. Guarda per un attimo davanti a sé,
incrociando lo sguardo di un infermiere sorridente che sbircia dalla
soglia della porta.
I Medimaghi del San Mungo, Fleur ha notato,
passano spesso davanti alla sua camera, trovando scuse per lanciare
un'occhiata rapida a lei e alla sua bambina. Fleur ne conosce il
motivo, sa perché la sua petite
attira tutta l'attenzione del personale dell'ospedale.
Sono
passati due anni dalla guerra che ha portato alla sconfitta di
Voldemort. Due anni da quando la guerra ha portato via molto a molti,
da quando la vita di numerose famiglie è cambiata drasticamente. E
in quel giorno di ricordo, la sua piccola è venuta al mondo.
E
Fleur pensa che quel nome sia davvero perfetto.
"Bienvenue,
Victoire.(***)" mormora, posandole
un bacio sulla fronte.
FIN
Note finali.
(*) Come si chiamerà?
(**) Sul divano(sottinteso Je suis)
(***) Benvenuta, Victoire.
