COME HERMIONE DIVENTA UNA STREGA CAPITOLO I
Pian piano la luce mattutina del sole iniziò a filtrare dalla finestra, lenta e così luminosa scalava a passo di lumaca le mie coperte da letto fino quasi a raggiungermi.

Ad un tratto sentii un fascio di luce illuminarmi l'intera faccia, mi voltai dall'altra parte con un grugnito e mi tirai le coperte fin sopra la testa. Era veramente impossibile dormire, soprattutto se almeno una cinquantina di uccellini cinguettavano allegramente in giardino, e un gatto rumoroso miagolava disperatamente davanti alla porta di casa pregando per entrare. Ormai decisi di svegliarmi, mi alzai con goffaggine e andai dritta dritta in bagno, dopo qualche minuto scendevo lenta e ancora mezza addormentata le scale diretta in cucina.

Ad accogliermi c'era il mio gatto, era entrato dalla finestra aperta ed ora stava mangiando i Corn Flakes preparatomi da mia madre prima di uscire per il lavoro. Lo presi e lo buttai a terra.

"Cattivo gatto" gli dissi duramente "chi ti ha aperto la finestra? Probabilmente papà"

Presi un bicchiere e ci versai dentro il succo d'arancia, mentre lo bevevo corsi in salotto e accesi la Tv, seguita a ruota dal mio gatto.

"Sta quasi per iniziare. Ti devo ringraziare micino per avermi svegliata, altrimenti mi sarei persa il programma!"

Mi sedetti comodamente sul divano mentre aspettavo impazientemente che la pubblicità sul Canale 1 finisse. "Dio la pubblicità" sbuffai.

Il mio gatto era interessato al mio succo d'arancia, a quanto pare i cereali non gli erano bastati. Lo guardai meglio e mi accorsi che aveva un piccolo taglio dietro l'orecchio.

Posai sul tavolino di vetro l'aranciata, ispezionai la ferita e con se anche tutto il corpo per essere ben certa che non ci fossero altri tagli, guardai ben bene tra il suo splendido pelo rosso fino a quando anche lui si stufò di tutto questo e scese dal divano tenendo la coda bassa diretto probabilmente in cucina in cerca di qualcos'altro da mangiare. Ritornai quindi interessata al mio programma il cui titolo era "Strani fenomeni" era molto interessante perché parlava di ogni tipo di fenomeno, sia esso fisico, geologico o misterioso. In più erano presenti in studio testimoni di questi fenomeni. La puntata della settimana trattava di streghe e di maghi, e anche se era una cosa in cui non credevo, sarebbe stato comunque molto interessante vedere a che cosa poteva arrivare l'immaginazione della gente.

Il presentatore fece la sua entrata in studio mentre il pubblico lo applaudiva, con una piccola panoramica su di esso scoprii che era formato soprattutto da bambini.

"Buongiorno miei piccoli amici!" evidentemente anche lui si era accorto dei singolari spettatori in sala " oggi tratteremo di argomenti misteriosi che parleranno di maghi, streghe, e delle piccole apparizioni che la gente qui dietro di me (dietro di lui erano sedute su comode poltroncine blu tre persone, tutte e tre dallo sguardo molto teso) ha avuto proprio a che fare con queste persone dotate di poteri magici!"

Feci un piccolo sbuffo che poteva assomigliare molto ad un ridolino camuffato. Il primo servizio trattava della storia delle prime streghe, di come erano state messe al rogo, e di quante donne fossero morte per questo stupido malinteso. Subito dopo si parlava di alchimisti, veggenti, cartomanti, e anche delle sette che la magia aveva portato a fondare. Quasi a fine puntata passarono all'argomento che avevo aspettato fin dall'inizio: i testimoni che parlavano di fatti soprannaturali. Mi misi ritta a sedere con i capelli tirati ben bene dietro le orecchie. Aspettavo questo momento già da una settimana, non sapevo il motivo, sapevo soltanto che mi interessava moltissimo.

"Il nostro primo ospite -iniziò il presentatore- ha avuto a che fare con un fatto veramente strano! Ce ne vuole parlare Mr. Johson?"

Il malcapitato si muoveva sulla poltrona come se fosse stato punto da uno spillo, la sua faccia era bianca, e stava passando al verde. "Vede ecco." bisbigliò piano piano. "Suvvia, Mr.Johnson! Non abbia paura, siamo tra amici!" lo intimò il presentatore.

L'ospite acquistò un po' più di coraggio, si schiarì la voce, e incominciò come prima. "Vede ecco, questo fatto strano è iniziato quando il mio nuovo vicino di casa si è trasferito accanto alla mia villetta. Da buon vicino il primo giorno, sono andato a dargli il benvenuto, tutti e due ci dimostrammo cordiali verso l'altro e lui non mi diede nessun segno di anormalità." -Man mano che andava avanti a raccontare Mr. Johnson acquistò sempre più coraggio-

"Ma però questi fatti anormali non tardarono ad arrivare, infatti un giorno uscii di casa per andare a buttare la spazzatura, e vidi un gufo partire da casa sua con un piccolo fagotto legato tra le zampe. Incuriosito andai a bussare alla porta del vicino che mi aprì con non poco sgomento! Aveva la faccia verde che andava quasi sul viola, quando mi vide mi chiese che cosa volevo, e gli dissi in modo gentile che avevo visto un gufo uscire da casa sua. Il vicino accennò ad un allevamento di gufi e mi invitò ad entrare, mi fece accomodare nel salottino e si diresse in cucina, a parlare con sua moglie che avevo sempre visto di sfuggita. L'uomo sembrava veramente spaventato per qualcosa ma non badai ad ascoltare quel che dicevano dato che io non mi impiccio degli affari degli altri." -"Uffa!" borbottai "su Mr. Johnson arriva al dunque!".- "Quindi mi guardai intorno e mi accorsi che la casa era veramente grande e sospettai che quei signori fossero molto ricchi.

Il mio vicino entrò nel salotto con in mano due tazze di tè seguito da sua moglie che portava dei biscottini. Ci presentammo e parlammo normalmente del più e del meno, ma a ogni domanda che facevo mi sembrava mandarli letteralmente a disagio, finchè non gli domandai del loro lavoro. I due si scambiarono un'occhiata fugace e la moglie iniziò nel dire che il marito lavorava nella politica, dopodiché non chiesi altro ma mi accorsi che vicino alla finestra era posto un passeggino con dentro un bambino addormentato di quasi due o tre anni. Mi accorsi che aveva i capelli biondi e che assomigliava molto al padre. Gli dissi che dovevo andare, quindi mi accompagnarono fuori dalla porta e li salutai ringraziandoli di tutto.

Appena fui sul vialetto sentii ancora le voci terrorizzate dei due e non potei non fermarmi ad ascoltare, mi accovacciai sotto la finestra e sentii che l'uomo diceva: "Guarda Narcisa, guarda cosa c'è scritto sulla gazzetta del profeta di oggi: "Voi-Sapete-Chi ucciso da un bambino di un anno!" "Harry Potter famoso!" E. guarda questo titolo, "Festa grande la sera per le città di tutto il mondo", e. questo poi, "Harry Potter: il nostro salvatore!" Pensavo che la coppia tanto gentile con cui avevo avuto a che fare fossero degli agenti segreti, e che stessero parlando in codice. La donna alle parole del presunto marito ribatté: "Lucius, ti prego non urlare così svegli Draco! -che doveva essere il nome del figlio- dobbiamo comunque fare qualcosa, noi saremo i primi sospettati per i seguaci di Tu-sai-chi, abbiamo ucciso non so quanti Babbani, e se qualcuno di noi Mangiamorte cede, non so che potremo fare! - Sentii il sangue gelarmi nelle vene per quelle affermazioni, capisce signore? Quei due avevano assassinato delle persone! E molte anche! Comunque dopo un po' di silenzio vidi Lucius avvicinarsi al camino e prendere qualcosa posto sopra.-

"Per prima cosa dovremo andare a trovare qualcuno prima che lo prenda il Ministero della Magia!"

"Va bene Lucius, aspetta che prendo Draco." - Stavo già pensando ad una scusa da dire ai due per il mio spionaggio, ma non uscivano ancora di casa. Quindi azzardai un altro po' tirando più sù la testa per vedere quello che stava succedendo nel salottino: Lucius aveva in mano una specie di vasetto, ma non avevo nessuna idea di che cosa volesse farne. Lo passò alla moglie, che prese un po' della polverina che c'era dentro e la buttò nel camino, ad un tratto della grandi fiamme verdi iniziarono ad avvampare. Mi presi un colpo quando vidi la donna gettarsi dentro il fuoco e gridare "Notturn Alley" credevo che si volesse suicidare per tutti gli omicidi che aveva commesso. Però un attimo dopo non c'era più, pensai che almeno di lei si dovesse ancora vedere il corpo che bruciava tra le fiamme, invece non c'era traccia di lei, si era volatilizzata nel nulla, lei e il bambino che aveva in grembo, dopo un po' anche il marito fece la stessa operazione e anche lui come la moglie sparì letteralmente nel nulla! Vi dico la mia faccia quando tornai a casa!

Mia moglie mi portò subito all'ospedale dato che quella notte stessa ebbi un infarto, anche se non morii, ed ora sono qui a raccontarvelo. Questo accadde quasi undici anni fa, e quando tornai dall'ospedale i miei vicini non c'erano più, mia moglie mi disse che il giorno prima c'erano, e il giorno dopo, come avevo detto io, si erano volatilizzati nel nulla!"
Al racconto di quel signore rimasi veramente sgomenta, non credevo a quello che aveva detto, ma c'era una forza dentro di me che mi diceva di credere a quell'uomo. Decisi di ignorarla e di continuare a guardare il programma come se nulla fosse.

Il presentatore dopo questa confessione rimase in un finto sbalordimento (si vedeva da un metro che non credeva ad una sola parola di quello che aveva detto Mr. Johnson).

"Be' caro signore -riprese il presentatore- questa è la storia più incredibile che abbia mai sentito in vita mia! A parte tutte quelle che mi raccontava mia nonna quando ero piccolo!"

Ad un tratto ebbi una strana sensazione, come se sapessi già quello che sarebbe accaduto dopo, come se stessi guardando il programma per la seconda volta. "Adesso, la persona seduta nella poltroncina in mezzo, dirà che anche sua nonna gli raccontava storie strambe, e che da prima non vi credeva ma che dopo uno strano fatto accaduto proprio a lui si sarebbe convinto." Mormorai tra me e me.

Ad un tratto lo spettatore che stava seduto in mezzo attirò l'attenzione del presentatore e disse: "Anche mia nonna mi raccontava storie strambe, prima non vi credevo ma dopo lo strano fatto che mi è accaduto mi sono convinto." Ebbi un tuffo al cuore, che cessò di battere per qualche secondo. Poi mi ricordai di respirare, quindi feci un profondo respiro, mentre sentivo la testa pulsarmi.
Nella mente mi passavano almeno mille pensieri al secondo, quindi mi dissi: "Basta Hermione! Non hai mai creduto a queste cose! Che cosa ti sta succedendo ora? Non vorrai ritrovarti anche tu un giorno ospite di questi programmi stupidi a confessare cose strane che ti sono accadute, passando per una matta?!" Poi ad un tratto ebbi un'illuminazione, la soluzione a quello stupido problema. "Dè javù!" Gridai saltando sul divano. "Ma certo! Era soltanto un piccolo dè javù! Ne avevo sentito parlare, ma non mi era mai capitato!" Tornai a sedermi con il cuore che mi batteva all'impazzata per il salto che avevo fatto, mi ricomposi un pochino e tornai a guardare il programma con il solito interessamento di prima. L'ospite seduto al centro stava già raccontando la sua storia: "Vede, come dicevo, mia nonna, quando ero piccolo, era sempre solita raccontarmi strane vicende di streghe, fantasmi, e cose come queste. Deve sapere che mia nonna è sempre stata un po' matta, diceva di essere una strega, mi raccontava di fatti che le erano accaduti mentre frequentava una certa scuola di magia e stregoneria di nome Hogwarts. Mi raccontava di lezioni di incantesimi, di trasfigunonsochè.di pozioni, mia madre mi diceva soltanto di non starla ad ascoltare, e che da quando lei era nata la nonna non era mai stata a posto con la testa. Mia nonna mi diceva anche che dopo che era stata espulsa dalla scuola, i suoi poteri stavano venendo meno finchè poi scomparvero per sempre, diventando una Magonò, mi pare."

Mi accorsi che l'uomo che non aveva ancora parlato, ad ogni cosa strana che diceva l'uomo accanto a lui emetteva un gridolino, forse poteva essere anche uno sghignazzo. Infatti il cameraman faceva di tutto per non inquadrarlo, ma ci riusciva ben poco, dato che lo strano uomo si dondolava di lato quando il suo vicino parlava.

Poi però quando questo parlò dei poteri della nonna che scomparivano fece una faccia molto strana, che cosa stava a significare?

"Bè naturalmente io ci credevo a quello che mi diceva quando ero piccolo -riprese l'uomo- ma sa, poi quando si diventa grandi non si crede più a queste cose, così con la morte della nonna io non ci pensai più, e non tentai nemmeno di ricordare queste cose, era come se qualcuno mi avesse strappato via i ricordi - l'uomo accanto emise un altro sghignazzo -. "Poi però accadde qualcosa di incredibile, mentre stavo cercando in soffitta degli attrezzi da lavoro trovai anche delle foto di mia nonna, e tutti i ricordi che erano stati cancellati dalla mia mente riaffiorarono in un sol colpo -L'uomo accanto bisbigliò qualcosa che sembrava come: "Gli incantesimi di memoria di oggi sono più efficienti!"-. "Poi ad un tratto mi misi a cercare, non so bene che cosa sapevo soltanto che dovevo trovare qualcosa.

Mi misi davanti al baule di mia nonna, quello che lei voleva che io non aprissi, e contro la mia volontà le mie mani si alzarono, aprirono il lucchetto, e sollevarono il coperchio del baule. Quando guardai dentro emisi un grido di stupore, da quello vi estrassi un piccolo bastoncino che poteva assomigliare ad una bacchetta, un cappello a punta, libri con strani titoli che avevano a che fare con la magia, e una divisa che veniva non so da quale scuola perché non lo mai vista.

Quindi mi voltai un attimo sicuro che in giro non ci fosse nessuno, poi posi nuovamente il mio sguardo su quella roba e vidi che si stava dissolvendo pian piano, davanti i miei occhi, quella roba stava scomparendo! Cercai di trattenere la bacchetta tra le mani, ma anche quella piano si faceva trasparente fino a scomparire definitivamente! Lei non sa cosa ho dovuto fare per accettare tutto questo! Mi è costato due anni di terapia avanzata dallo psicologo!"

Ad un tratto era come se l'uomo accanto a lui non ce la dovesse più fare, e scoppiare, si alzò in piedi e gridò:

" VOI BABBANI CHE NON SIETE ALTRO, VOI QUESTE COSE NON LE DOVRESTE SAPERE! LA MAGIA ESISTE VERAMENTE, VOLETE UN ESEMPIO?"

L'uomo estrasse dai pantaloni un bastoncino che assomigliava ad un bacchetta da mago, quindi la agitò e da essa uscirono fiamme rosse e d'oro. Il cuore ricominciò a battermi all'impazzata, la testa mi girava, stavo quasi per svenire, la mia concezione di vita, che la magia e tutte queste cose che non esistevano fu totalmente ribaltata.

Mentre le persone fuggivano da tutte le parti giunse ad un tratto un uomo vestito con un lungo mantello verde, un cappello a punta, e uno stemma attaccato al petto sul quale c'era scritto: Ministero della magia- Reparto Protezione Babbani.

Quello estrasse dalla manica un bacchetta, la fece ondeggiare e l'uomo che faceva spruzzare scintille venne scagliato contro il muro, poi si rivolse alla telecamera, pronunciò delle parole incomprensibili e ad un tratto la mia mente si fece confusa, i ricordi scivolavano dalla mente e lì svenni, cadendo pesantemente sul divano.