Ziggler e Vickie erano sul ring a ridere di un Chris Jericho steso a terra, ma si zittirono bruscamene quando videro una ragazza correre giù per la rampa, scivolare sul ring e mettere KO Vickie con una stunner poi velocemente si inginocchiò vicino a Jericho e disse, rivolta a Ziggler:
"Non è più divertente quando si è in parità numerica, vero?"
"Tu chi saresti piccoletta?" chiese Ziggler con la sua solita aria strafottente
"Sono quella che ti farà ingoiare la lingua se la chiami ancora piccoletta, hai capito finto biondo?" rispose lei guardandolo con gli occhi azzurri assottigliati in due fessure.
Nel frattempo Jericho si era ripreso, almeno in parte, e leggermente incredulo mormorò:
"Alexia? Cosa ci fai qui?"
"Te lo spiego dopo" rispose la ragazza: "Ora, ce la fai ad alzarti?"
"Credo di si." allora la giovane si alzò e disse:
"Il mio nome è Alexia, ma se volete potete chiamarmi Lexi, sono la nuova diva WWE" poi si giro versò Dolph e aggiunse
"Chi è che ruba la scena adesso?" dopo aver aiutato Jericho a rialzarsi si avvio verso l'entrata del back stage, una volta dietro le quinte Chris disse:
"Wow Alexia, questo è stato decisamente Awesome!"
"Ehy, l'unico awesome qui è Mike, io ho semplicemente mostrato a Ziggler quanto lui sia patetico." disse con l'espressione di chi sta sottolineando l'ovvio, poi Jericho riprese la parola:
"Quindi tuo padre ha deciso di lasciarti unire alla WWE!"
"Be', non esattamente." tentennò la ragazza
"Cosa hai fatto Lexi?"
"Diciamo che sono scappata di casa."
"Tu… tu sei scappata di casa? E poi ti fai vedere in TV? Tuo padre sarà qui in 2 ore e nel frattempo avrà allertato tutta la federazione."
"Lo so Chris ok?! Ma non ci posso fare niente questo e ciò che sono e mio padre deve farsene una ragione, ci ho provato con le buone adesso è tempo di usare le cattive, quando verrà qui tra due ore sarò qui ad attenderlo" prima che il ragazzo potesse replicare videro camminare verso di loro un Triple H 'leggermente' infuriato che disse:
"Alexia Katherine Austin, tu sei scappata di casa e hai interrotto uno show come me lo spieghi?!"
"Diciamo che a 22anni uno vuole fare un po' come gli pare ed evadere, letteralmente, da casa sua, ecco, io ho seguito questo schema, mettiamola così…" disse mettendo su la migliore faccia da gatto con gli stivali di Shreck che le riuscisse, il che ebbe un minimo d'effetto sul COO dato che sembrò calmarsi, dopo di che riprese
"Ok, e adesso la tua mente 'geniale' cosa ha intenzione di fare?"
"Convincere mio padre a lasciarmi qui."
"In che modo esattamente?" lo scetticismo era ovvio nella voce del COO, Alexia era un'ottima lottatrice, ma il padre non aveva sentito ragioni fino a quel momento e non sarebbe stato così semplice convincerlo
"Improvviserò."
"Chi me lo ha fatto fare, prima Punk e ora tu, prima o poi impazzirò, me lo sento"
"Noooo, non dire così Hunter, diciamo che pazzo lo sei già puoi solo peggiorare" disse Lexi dando pacche ironiche sulla schiena di Triple H.

La ragazza che ha appena deliberatamente interrotto uno degli show della federazione di wrestling più famosa al mondo sono io, lasciate che mi presenti Alexia Katherine Austin, si, Austin come Stone Cold Steve Austin e, nel caso ve lo steste chiedendo si, sono sua figlia e no, lui non è decisamente come appariva in televisione, non prendetela nel verso sbagliato, solo che è un padre "leggermente" iperprotettivo e non ha mai capito quando smettersela e io sapevo bene che se quella bravata non avesse funzionato mi sarei ritrovata chiusa in casa con tanto di sbarre alle finestre e tanti saluti al fatto che ormai avevo 22 anni; proprio per questo motivo non potei impedire a un brivido di percorrermi la spina dorsale quando il mio telefono squillò segnalando l'arrivo di un messaggio.
Lo aprii con estrema calma, non essendo esattamente felice di averlo ricevuto così in fretta, sulla finestra di dialogo apparve solo una parola, che in ogni caso faceva presumere quanto mio padre potesse essere arrabbiato, la parola era "esci." Chiaro e conciso, pensai sarcasticamente avviandomi verso l'uscita, seguita dallo sguardo preoccupato di Chris.
Camminavo a testa alta perchè non è da me buttarmi giù, però sapevo benissimo cosa mi aspettava per cui pensavo a tutte le punizioni possibili ed immaginabili che mi avrebbe potuto dare mio padre, preso da così tanta ira; ero sovrappensiero ma una spallata improvvisa mi riportò al mondo reale.
Mi girai di scatto per vedere chi mi avesse urtato e possibilmente anche per infamarlo ben bene visto che il mio umore non era dei migliori, però vidi una ragazza dai capelli corti e scuri, sfrecciare su uno skateboard urlando scusa, probabilmente era indirizzato a me quindi non mantenendo i nervi saldi per evitare di inseguirla e usarla come sacco da boxe continuai a camminare, finché non mi ritrovai davanti alla macchina di mio padre, il quale abbassò il finestrino, pronto a dirmene quattro per via della mia "sventata azione".

Part.2 Erin

Ero di fretta e non riuscivo a pensare ad altro che a quel pignolo di mio cugino che mi avrebbe rimproverato per ore sul mio ritardo; non badavo a niente e a nessuno e credo di non essere mai andata così veloce sul mio skate ma ehi, c'è sempre una prima volta.
Ero appena entrata nel palazzetto ma continuai la mia corsa a tutta velocità senza nemmeno guardare dove stessi andando, per cui diedi varie spallate e pestai un paio di piedi qua e la, ma tra un per messo e un scusi tanto, arrivai a destinazione.
Cercai di frenare ma andavo troppo veloce per cui quello sbruffone di mio cugino mi prese per un braccio e mi fece fermare di botto, lasciando il mio skate vagare per altri 20 metri!
"Ok che sei forte, ma strattonarmi così non è molto di classe"
"Dove sei stata? Saresti dovuta essere qui 30 minuti fa!"
Ero consapevole di avere torto, ma sono una tipa molto orgogliosa, per cui invece di chiedere scusa, portai avanti la mia lotta persa già in partenza:
"Non posso crederci! Io abbandono amici e famiglia per venire a stare da te, e tu mi rimproveri per ogni minima cosa? Non capisci quanto sono turbata emotivamente?"
Seguii una finta lacrima e successivamente un sorrisino da parte di entrambi che fu seguito dalla mia confessione:
"scusa John, stavo suonando e ho perso di vista il tempo che passava."
Mio cugino ed io ci abbracciammo.
"Erin sei davvero una grande attrice, stavo quasi per sentirmi in colpa ma ... ti perdono."
In poco tempo il sui abbraccio divenne una stretta micidiale:
"John ehi ... così mi fai male!"
"Ahhahaha ora ti ho perdonata!"
Mi chiamo Erin, ho 19 anni ed ho da poco abbandonato la scuola per andare a vivere con il mio cuginone, il famoso John Cena! Eh già, voi lo conoscete come il mitico wrestler della WWE ma la verità è che John è un ragazzino troppo cresciuto ed iperprotettivo, a cui ovviamente voglio un mondo di bene.
"Allora, com'è andato il viaggio?" chiese John, squadrandomi da capo a piedi come per valutare le mie condizioni fisiche
"Tutto bene Johnny, se non contiamo il fatto che il tipo seduto di fianco a me in aereo russava come uno Snorlax." dissi, guadagnandomi un'occhiata stranita da parte di mio cugino "Dai John, non mi dire che non hai mai giocato a Pokèmon!" esclamai sorpresa
"Mi dispiace deluderti ma no, non ci ho mai giocato, ma ora ci sei tu che mi puoi costringere, quindi suppongo che mi ritroverò a giocarci presto…" mi rispose sorridendo
Replicai con un sorriso ed un secondo abbraccio.
Il motivo per cui ho abbandonato gli studi è per il semplice fatto che io e la scuola non ci apparteniamo, questo perchè ho sempre pensato di avere molto più sale in zucca io di tutte quelle marionette sedute dietro alla cattedra e questo pensiero mi ha sempre spinto a ribattere e a trovare da dire con ogni "autorità" scolastica.
Mentre John mi faceva domande sui miei genitori, per sapere un po' come ci andava la a Denver, una voce si intromise nella nostra conversazione: "John dobbiamo parlare!"
Io come ho già detto, sono una che non ama farsi mettere i piedi in testa e faccio molta fatica a stare zitta nel momento in cui avrei qualcosa da dire, ed essere interrotta così mentre discutevo con mio cugino, non mi aveva certo fatto piacere.
Mi girai lentamente e cominciai a fissare il terzo in comodo della mia chiacchierata.
"Ehm ... ti serve qualcosa?" disse "l'intruso". Io stavo zitta a braccia conserte con gli occhi spalancati
"Ok senti non ho voglia di parlare con te, chiunque tu sia, ma con Cena." non fece in tempo a finire la frase che io replicai
"Ah immagino, è bellissimo parlare con lui per cui se mi fai continuare la conversazione te ne sarei grata." John mi mise la mano davanti alla bocca e mi prese in braccio per portarmi altrove e si allontanò dicendo
"Scusa Phil, ne parliamo dopo, scusa, scusa."
"Stare zitta mai tu ? Son passati 10 anni ma ancora tu non sei cambiata!"
"Che avrei dovuto fare, lasciargliela passare? L'educazione non è un optional sai?" mio cugino fece un sospiro
"Ascolta, ora io vado a prepararmi per il match, tu aspettami nello spogliatoio e vedi non ammazzare nessuno ok?" risi
"Ci proverò! Buona fortuna, torna tutto intero altrimenti al cinema ci dovrò andare sola soletta." John si allontanò ed io mi diressi verso gli spogliatoi con lo skate sotto braccio, sperando di non incontrare altri guasta feste come Phil.