Autore: MsLittleItaly
HP/RW/HG
6°anno
Capitolo 1Ancora sbadigliando, Ron scese le scale scricchiolanti della tana per andare in cucina. In teoria, oggi doveva arrivare Harry, accompagnato da Silente. Sperava che il suo amico stesse bene, dopo la morte di Sirius e tutto il resto.
Arrivò in cucina dove fu accolto dal profumo di salsicce, e, come ogni mattina, il suo sguardo fu attirato dalla sua futura sister-in-law che cinguettava a fianco a Bill. Il suo cervello si intoppò finche guardava i lunghi capelli argentei e l'aura incantevole che circondava la ragazza francese. I suoni si fecero ovattati mentre il suo cervello registrava, al rallenty, i movimenti aggraziati delle mani di Fleur che gesticolava e si passava le dita tra i fili d'argento…
« Buongiorno Ron, ancora perso nel mondo dei sogni?» la voce sprezzante di Ginny attraversò il suo intorpidimento e lui prese coscienza degli altri occupanti della stanza. Sua sorella lo guardava con un sopracciglio alzato, seduta accanto ad Hermione, che non lo guardava affatto, apparentemente concentrata sul suo succo di zucca.
« Ciao Ginny. – disse – Ciao Hermione.»
« Buongiorno Ronald. » rispose l'amica riccia, ancora con gli occhi sulla sua colazione, mentre sua mamma lo invitava a sedersi e mangiare. Merlino quanto odiava quando Hermione lo chiamava Ronald: gli ricordava sua madre quando era arrabbiata con lui. Anche se, a dire il vero, questo comportamento lo aiutava a guardare l'amica negli occhi senza arrossire come un pomodoro. Senza arrossire come la prima volta che lei era entrata nei suoi sogni, al loro 4°anno: il momento a partire da cui i suoi sogni bagnati non erano più immagini indefinite di distese di carne morbida, ma flash di occhi nocciola e ricci castani…e ancora distese di carne morbida. All'epoca non era riuscito a guardarla in faccia per giorni. Un po' per imbarazzo, un po' perché il suo sguardo continuava a cadere su altre parti del corpo, chiedendosi come l'amica fosse sotto la divisa scolastica. I sogni erano diventati molto più spinti da allora, ma ora era abituato (e anche affezionato) a loro. Erano una parte essenziale della sua vita quotidiana di maschio adolescente, ed era diventato piuttosto bravo a separare i suoi sogni dal suo rapporto con l'amica. Questo non gli impediva di desiderare che i suoi sogni fossero una realtà. Ma il loro rapporto come era ora era diverso dal loro rapporto nelle sue fantasie, e, nel mezzo, c'erano dei passaggi delicati e imbarazzanti che davvero non sapeva come fare.
Meglio andare con la corrente. Si riempì il piatto di salsicce fumanti e parlò giusto quando aveva la bocca piena:
« Quando arriva Harry?» chiese guardando sua mamma, e ignorando completamente il suo rimprovero sulla sua totale mancanza di buona educazione.
« Harry è già arrivato ieri notte» gli rispose sua sorella infilzando delle uova strapazzate con la forchetta.
Ron scattò la testa dal piatto « Oh! –deglutì in fretta e sorrise– andiamo a svegliarlo allora»
Hermione si concesse un piccolo sorriso, finalmente, nella sua direzione «Sono sicura che puoi finire la colazione prima»
Ron le sorrise in cambio, contento che lei fosse tornata di buon umore (non si sapeva mai con Hermione, donne!), e si affrettò a ingurgitare il resto della sua colazione. Bevve il suo bicchiere di succo di zucca e si alzò aspettando che Hermione lo seguisse.
Lei gli sorrise più ampiamente, seguendolo fuori dalla cucina, con l'inevitabile « Grazie mille per la colazione signora Weasley ».
Ron alzò gli occhi al cielo, mentre sua mamma rispondeva con il dovuto 'di niente cara', incamminandosi alla vecchia camera di Fred e George, dove, da giorni, sapevano che Harry avrebbe dormito.
Lui e Hermione avevano parlato spesso di Harry, della profezia e della morte di Sirius. Ma nessuno dei due aveva avuto il coraggio di ipotizzare cosa dicesse l'ampolla rotta al Ministero dicesse, preferendo preoccuparsi dello stato di Harry. Giusto la sera prima si chiedevano se l'amico sarebbe arrivato di un umore peggiore rispetto al loro 5°anno, una cosa che Ron reputava piuttosto impossibile. Hermione temeva che fosse depresso e non sapeva se parlargli o evitare l'argomento. Come al solito non erano arrivati a nessuna conclusione, e, come al solito, erano preoccupati ma entusiasti di vederlo. Essere amico di Harry era un casino di ansia e pericolo, ma ne valeva la pena. Il ragazzo aveva un caratterino terribile quando era in vena, ma Ron sapeva che era un amico leale e dolce. Non che Ron dicesse o addirittura pensasse spesso a queste cose: gli uomini non sono per i sentimenti.
Arrivati alla camera di Fred e George, Ron aprì la porta come una cannonata e vide il suo amico nella penombra della camera, che scattava a sedere, probabilmente svegliato dal rumore. Spalancò le tende e si girò a guardare Harry. Il suo sguardo incontrò un groviglio di fili neri, una pelle più pallida che abbronzata, una maglia del pigiama troppo grande per lui, che cascava giù da una spalla: un assonnato Harry Potter si riparava gli occhi con una mano cercando invano a tentoni gli occhiali con l'altra.
«Cosa succede?» la voce di Harry era roca e flebile dal sonno mentre si stropicciava gli occhi. Il cuore di Ron si gonfiò: Merlino, era bello rivederlo!
« Non sapevamo che eri già qui.» disse a mo' di saluto dandogli una pacca sulla schiena.
« Ron, non picchiarlo!» Il rosso ignorò la ragazza iper-premurosa e aspettò che l'amico si infilasse gli occhiali. Alzò la testa verso di lui e rimase a guardarlo un po' con le labbra imbronciate e gli occhi annebbiati. Poi lo mise a fuoco e gli sorrise. Il sorriso di Ron si allargò ancora, andando da un orecchio all'altro.
« Tutto bene?».
« Mai stato meglio» l'amico sbuffò fuori, ripiombando sul cuscino e accoccolandosi di nuovo tra le lenzuola « e tu?».
« Non male» Merlino, non si era accorto quanto Harry gli era mancato.
Ron e Hermione gli chiesero del suo arrivo con Silente, sperando che le informazioni che cercavano arrivassero spontaneamente, ma seppero solo che l'amico e il preside erano andati a trovare un nuovo insegnante di nome Lumacorno, per convincerlo a tornare a Hogwarst. Poi il cervello di Ron ebbe un nuovo black-out con l'arrivo di Fleur, che portava un vassoio carico di colazione. La voce gorgogliante gli entrò nella mente e lui la guardò, a bocca aperta, senza nemmeno capire quello che diceva. La ragazza posò con grazia il vassoio sulle gambe del suo amico, baciandolo due volte. Qualcosina dentro di lui pizzicò in allarme e fastidio finche il suo amico arrossiva sulle guance. Ron registrò solo altri cinguettii e qualche risposta timida di Harry, prima che la ragazza si chinasse di nuovo a baciare il moro e veleggiasse fuori dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
« Bhà! » Ron si accorse vagamente che anche sua madre e sua sorella erano entrate, e stavano ripetendo un discorso che avevano già fatto mille volte, sulla compatibilità tra Bill e Fleur. Poi la signora Weasley uscì, chiudendosi la porta alle spalle.
Ron, che si sentiva ancora vagamente intontito, si scosse, sentendo il suo amico ridacchiare leggermente.
« Non ci si fa l'abitudine vivendoci assieme?»
« Bhè si, ma se ti compare davanti all'improvviso, come prima…»
« Patetico!» esclamò Hermione, che si allontanò da lui come se avesse una malattia disgustosa. Era sempre di cattivo umore quando si parlava di Fleur. Ron supponeva che fosse invidia… dopotutto la francese era in parte Veela.
« I tuoi gusti in fatto di donne sono così banali!» Il rosso alzò lo sguardo incredulo a sua sorella.
« Banali? Certo che sono banali, perché un uomo non dovrebbe pensare che Fleur è bella? Lei è bella!».
« Vedere che una persona è bella e sbavare su di lei come un cane sono due cose diverse.»
« Fammi un esempio!» la sfidò.
« Bhè» disse Ginny irritata « posso vedere che Harry è bello, ma non rimango in stato vegetativo quando entra in una stanza» Ron effettivamente rise, mentre Harry soffocava imbarazzato sulle uova.
« Oh si certo, com'era: occhi verdi di rospi in salamoia! Qualcosa del genere vero?» Ginny arrossì come solo un Weasley può fare, ma riuscì ancora a parlare come se Ron avesse cinque anni.
« Infatti Ron: avevo undici anni, tu ne hai sedici.»
« Stai dicendo che mi comporto come un undicenne?» disse diventando rosso come sua sorella. Ginny aprì la bocca per rispondere, a quella che, chiaramente, era una domanda retorica, quando Harry li interruppe:
« Okay, okay, calmi!» Ron riscattò la testa verso il suo amico, trovandolo con le guance in fiamme. Distrattamente si chiese come Harry riuscisse ad arrossire tenendo le orecchie bianche. Tutti i Weasley arrossivano dalle orecchie, a tutto il viso, il suo amico, invece, arrossiva cominciando dalle guance, dandogli un'aria febbricitante/carina.
Hermione sbuffò, dal suo angolo, guardando Ron come se non avesse desiderato altro che Ginny lo sbranasse. Donne!
Per un poco nessuno disse nulla, ma il rosso, ancora irritato e convinto a dimostrare l'assurdità delle due ragazza, chiese:
« Bhè, Harry, non è bella Fleur?» Sentì forte e chiaro il rumore indignato di Hermione, ma voleva avere il suo amico al suo fianco, maschi contro femmine, in un po' di solidarietà maschile.
« Mh!» Harry lo guardava con gli occhi verdi sgranati, increduli. Ron ignorò la vocina nella sua testa che gli chiedeva se era masochista a ricacciarsi in questo discorso. Notando che anche le ragazze aspettavano in silenzio una risposta, Harry ricominciò ad arrossire. « Bhè, ehm, lei è bella » disse titubante « ma non è il mio tipo suppongo.»
Sorprendentemente Ginny ridacchiò.
« Che vuoi dire? » Ron incalzò, non soddisfatto della risposta. Non poteva fermarsi a 'è bella'?
« Che ha paura di essere ammazzato se ti dà ragione» Hermione rispose aggressiva, guardando Harry con aria tradita e immensamente infastidita.
« No!» Harry sembrava allarmato, gli occhi ancora più grandi « No, lei è bella, perché, bhè, non è brutta. Ma è… bella, sai, bella e basta.» Rimasero in silenzio. Harry, ancora con le guance rosse sotto tutta quell'attenzione e la natura imbarazzante dell'argomento, spostò lo sguardo tra i suoi tre amici, sperando che avessero capito ciò che intendeva.
« Che diavolo vuol dire 'bella e basta'?» Ron guardava il suo amico come fosse pazzo
« Vuol dire» rispose Ginny compiaciuta «Che Fleur è ovviamente bella, ma che non trova che quel po' di bellezza sia abbastanza per sbavarci dietro come un cane.»
Ron guardò di nuovo l'amico, chiedendogli in silenzio conferma per le parole di sua sorella. Anche se, in realtà, non aveva ancora capito bene cosa intendesse.
« Bhè, sì» Harry lo guardò, cercando di decifrare se l'amico si sentisse tradito dalla sua risposta. «lei è bella, quindi, la guardi. Perché è bella da vedere. Ma suppongo che non sia il mio tipo, perché, vedo solo che è bella. E, si, non basta che sia bella perché, non so…» gesticolò come se si aspettasse che le pareti gli suggerissero una parola adeguata «ti colpisca dentro.»
I due ragazzi continuarono a guardarsi, il moro con le guance sempre più rosse, mentre si accorgeva di quanto da ragazzina sdolcinata suonasse quella frase.
« Bene!» Hermione aggiunse dallo scatolone su cui era seduta, guardando il suo amico più piccolo, con aria tra il fiera, il compiaciuta, e il semplicemente felice «almeno esistono ragazzi non totalmente superficiali.»
Harry, in cambio, le rivolse un sorriso incerto, ancora un poco rosso, passandosi imbarazzato la mano sulla nuca.
« Cosa aveva la Chang che 'colpisce dentro'?» chiese Ron. Aveva sempre pensato che l'amico uscisse con la cercatrice Corvonero, perché era bella (di una bellezza diversa da quella di Fleur. Invece che alta e flessuosa era più minuta, ma ancora dotata di curve), ma stando al ragionamento di Harry, la ragazza orientale doveva avere qualcosa che, guardandola, ti colpiva, oltre la bellezza.
« Oh, niente di che, conoscendola. Ma mi era parsa, non so, forte?»
« E' una domanda?»
« Non so… ma pensavo fosse altro che bella. Ovviamente lo è» aggiunse in fretta, guardando le ragazze in fretta, come impaurito di essere accusato di scortesia «ma, non per me.» Si guardò attorno, giocando con le lenzuola «ha un senso quello che ho detto vero?»
« Si!» dissero subito le due ragazze. Silenzio. Poi tutti guardarono Ron.
«Si, ok. Credo di avere capito» disse il rosso. Poi aggiunse «Ma questo non mi vieta di vedere che una ragazza è bella, anche se la trovo solo bella, o non è il mio tipo, o quello che volete.»
Le ragazze sospirarono esasperate, ma Harry sorrise divertito all'amico.
« Merlino, spero che Dean sia meno superficiale di te Ron. No, aspetta, è ovvio che è meno superficiale di te.»
«Come sta?» chiese il moro, guardando incerto verso il suo amico, in cerca di qualche traccia di gelosia fraterna.
« Bene!» Ginny sorrise ampiamente all'amico « e, a proposito, ora dovrei andare a scrivergli.»
« Gli hai già scritto ieri, o sbaglio.» chiese Ron, ferocemente, guardando la sorella con gli occhi stretti.
« Non ti azzardare a controllarmi, Ron!» la ragazza rossa passò dal sorriso ad un'espressione furiosa con velocità sorprendente. «Dean mi piace, io gli piaccio, storia conclusa: tu non centri nulla!» I fratelli si guardarono in cagnesco per un po', poi Ginny si rivolse a Harry « Bhè, è stato bello rivederti. Ci vediamo più tardi.» dopo di che salutò Hermione e uscì dalla stanza.
Ron fissò la porta con un broncio. Non è che non gli piacesse Dean. Era un bravo ragazzo. Ma era un ragazzo. Ron ricordava bene i discorsi che aveva sentito in dormitorio, tra Dean e Seamus (e spesso lui stesso), sulle ragazze. Dean era un ragazzo con sogni e desideri da ragazzo. L'idea che sua sorella comparisse nei sogni bagnati di Dean gli faceva venire la nausea. E anche la voglia di uccidere il compagno di stanza. Chissà se Ginny si rendeva anche conto che il suo boyfriend voleva mettergli le mani sotto la gonna.
