Salve a tutti! Sono ritornata. Questa volta però vi propongo una traduzione. L'autrice si chiama Babyjapan e il titolo originale è Amantes y enemigos (se voleste cercarla nella sezione di spagnolo). Per cui qualsiasi cosa inventata nella storia è tutta roba sua, tranne la canzone in corsivo che si chiama Si tu me miras ed è di Alejandro Sanz.

Buona lettura

Capitolo 1: Amanti nemici

"Qué fácil decir te quiero cuando estamos solos /lo difícil es hacerlo cuando escuchan todos /Si tú me miras, si tú me miras /te enseñaré a decir te quiero sin hablar /mientras tengamos un secreto que ocultar. /La locura de quererte como un fugitivo /me ha llevado a la distancia donde me he escondido /Si tú me miras, si tú me miras. /Cuanto más crezca la injusticia ya verás /que son más grandes nuestras ganas de luchar"

Camminava verso la sala di ritrovo. Il corridoio era molto scuro, illuminato solamente da alcune candele sospese nell'aria, merito della magia ovviamente. Era ormai giunta quasi alla fine del corridoio, quando si accorse che qualcuno la stava seguendo. Si fermò bruscamente. Si guardò alle spalle, ma a parte qualche quadro, i cui occupanti parlavano tra di loro senza prestarle la minima attenzione, dietro di lei c'era solo il vuoto. Tornò a guardare di fronte a sé e a camminare. Il cuore le batteva a mille e respirava sempre più velocemente. Era inverno inoltrato; faceva talmente freddo che riusciva a vedere il respiro uscirle dalla bocca, disegnando strane figure nell'aria. Subito fu catturata nuovamente da quella sensazione d'inseguimento, m questa volta non era solamente un presentimento. Udì dei passi, i quali non diminuirono neppure quando la ragazza si fermò bruscamente. I passi procedevano direttamente verso di lei, senza fermarsi fino a quando non la raggiunsero. Lei questa volta non si voltò. Fu presa dal panico, rimase lì immobile nel corridoio del secondo piano, e gli unici muscoli che si muovevano erano quelli degli occhi. I passi si avvicinavano sempre di più, lei tremava, sudava freddo, e i passi erano ormai a pochi metri da lei. Voleva scappare…correre fino alla Sala Grande, ma non era in grado di muoversi. Lo sentiva, ora sentiva perfino il suo profumo, sapeva che era lui, lo sapeva……

"Palabras de un lenguaje nuevo /que he construido para nosotros /para el amante perseguido que tiene que esconder su voz /cuando decidas aprenderlo /no habrá silencio, no te hará falta /usar la voz para romperlo/si tú me miras me hablarás"

Sentì le sua mani sulla propria pelle liscia e delicata, che lui adorava tanto accarezzare. Non si voltò a guardarlo, non voleva perdersi nei suoi occhi un'altra volta. Quegli occhi che un tempo odiava tanto. Improvvisamente la sua anima fu avvolta da un caldo tepore. La respirazione di lui era ora agitata come la sua. Le sue labbra si avvicinavano lentamente al collo mentre le mani scendevano fino a cingerle la vita. Il calore iniziava ad aumentare sempre di più, come anche il senso di vertigine. All'improvviso il ragazzo la girò con forza, obbligandola così a guardarlo negli occhi. La sentì tremare quando si avvicinò ancora di più a lei. Rimasero lì, loro due soli nell'oscuro corridoio del secondo piano, così vicini, provando qualcosa di unico l'uno per l'altra. Lei si rendeva conto che non sarebbe mai più stata quella di prima, lui sapeva che ciò che provava era vero. Finalmente le loro labbra si unirono, ansiose di darsi questo agognato bacio. In entrambi ardeva un fuoco che partiva dal profondo, lo stesso fuoco che non li lasciava dividere. Le mani di lei circondavano il collo di lui, sfiorate dai suoi capelli. Quelle di lui invece percorrevano la sua schiena salendo e scendendo. Il suo dolce profumo lo inebriava, i suoi morbidi capelli castani lo facevano impazzire. Voleva averla per sempre al suo fianco, voleva che fosse sempre e solo sua.

"Yo me seguiré negando pase lo que pase /a exponer mi corazón en este escaparate /Si tú me miras, si tú me miras /nos amaremos en la justa oscuridad /en la trastienda que me ha visto suplicar"

Improvvisamente udirono alcuni passi. Il bacio terminò. Le loro labbra si separarono bruscamente. Si guardarono intorno. Poi sentirono delle voci di ragazzi e ragazze che si dirigevano allegri verso la Sala Grande per la cena. Dovevano separarsi, altrimenti li avrebbero scoperti. Ma non erano in grado di farlo. Le sue mani cingevano ancora i suoi fianchi, senza poterle togliere, come anche lei non poteva levargli le mani dal collo. Si guardarono negli occhi con passione, ma le voci adesso erano più vicine. Senza dire nulla, si separò dal ragazzo, che rimase a guardarla intensamente. Entrambi i cuori battevano all'impazzata, perché i loro corpi frementi non volevano essere divisi, anche se era necessario farlo. Lei se ne andò senza voltarsi indietro. La vide allontanarsi con la speranza di poterla baciare ancora una volta quella stessa notte.

"Si tú me miras me hablarás"

Hermione arrivò con le guance arrossate, affannata e con lo sguardo perso. Qualche attimo prima aveva provato un sentimento così inatteso, così irreale, ma al tempo stesso così meraviglioso. Si avvicinò al tavolo dei Grifondoro, dove già erano seduti Ron e Harry che come al solito parlavano di Quidditch.

…..se Serpeverde vince il prossimo incontro con Tassorosso, cosa molto probabile, e Grifondoro la vince con Corvonero, cosa che dipende da te Harry, Serpeverde e Grifondoro saranno pari…. fu la prima cosa che sentì la ragazza quando si sedette di fianco al ragazzo dai capelli rossi.

Ma se tu parassi tutte le pluffe – aggiunse Harry senza accorgersi che Hermione si era seduta di fronte a lui – avremmo molte più probabilità di vincere facendo più punti, no?

Ok, ok…hai ragione….- ma smise di guardare Harry per osservare la ragazza che si stava servendo la cena in maniera molto nervosa – oh Hermione!

Oh che? chiese la ragazza guardandoli tutti e due.

Ma, niente, è solo che non ti avevo visto arrivare rispose un po' imbarazzato.

Forse perché eri troppo preso a parlare di Quidditch ribatté infastidita.

Ti senti bene? le chiese Harry avendo notato la sua difficoltà nel servirsi la carne dal vassoio.

Perché me lo chiedi?

Perché sei strana, come se ti fosse successo qualcosa d'imprevisto le rispose Ron senza levarle gli occhi di dosso.

Non mi è successo proprio nulla, continuate pure a parlare di Quidditch, quella sì che era una conversazione interessante rispose ironica e senza volerlo i suoi occhi s'incrociarono con altri occhi, che la fissavano da lontano.

"Si tú me miras, si tú me miras /nos amaremos en la justa oscuridad"

Chi stai guardando? cercò di scoprire Ron non appena si accorse non solo la ragazza non gli prestava la minima attenzione, ma che stava addirittura guardando da tutt'altra parte della sala. Il ragazzo dai capelli rossi guardò nella stessa direzione di Hermione; lo stesso fece Harry girando la testa, ma tutti e due non videro altro che qualche studente di Serpeverde intento a cenare.
Dicevi Ron? chiese Hermione tornando ad armeggiare con il vassoio.
Hermione...hai già la carne nel piatto disse Harry con cautela vedendo che la sua amica si stava servendo per la seconda volta il pollo.
Eh? Oh! Ah, si, si...me ne sono accorta...
Che cavolo ti sta succedendo? - esclamò Ron perdendo la pazienza - E' chiaro che hai qualcosa!
Non ho niente Ron! Mamma mia, che stress che siete voi due! e senza aver dato nemmeno un morso a quella cena deliziosa si alzò bruscamente e si diresse verso l'uscita.
Hermione! Hermione! urlò Ron, ma era troppo tardi. La ragazza uscì velocemente dalla Sala Grande senza neanche voltarsi.
Che cavolo le ha preso? chiese Harry stupito al suo amico.
E che ne so!

Ma se è la tua ragazza! Qualcosa dovrai pur sapere no!

Ma Ron non sapeva come rispondere, non riusciva a capire come mai Hermione, da qualche giorno, fosse così strana, così nervosa, così irascibile con tutti, soprattutto con lui che era il suo ragazzo.

"Yo me seguiré negando pase lo que pase a exponer mi corazón en este escaparate"

Hermione uscì dalla Sala Grande. Le dava fastidio stare insieme a Ron, essere la sua ragazza e al tempo stesso appartenere completamente a un altro. Un altro che era stato uno dei suoi peggiori nemici e con cui si vedeva di nascosto da due settimane. Ogni notte le loro labbra disperate si univano con travolgente passione. Ogni centimetro dei loro corpi veniva accarezzato. Si concedevano ogni piacere, e niente e nessuno glielo poteva vietare. Non tornò alla sala di ritrovo. Invece di salire le scale che portavano al ritratto della Signora Grassa, scese fino ai sotterranei e proseguì lungo le freddi pareti di pietra. Il desiderio di stare di nuovo insieme a lui aumentava sempre di più, il suo corpo lo desiderava. Iniziò a correre, e corse fino ad arrivare, finalmente, al luogo dell'incontro tanto atteso. Girò a destra e vide con gioia l'ultima porta del corridoio. Man mano che si avvicinava rallentava la sua corsa. La porta era semiaperta. Questo significava che lui era già lì, aspettandola per un altro incontro appassionato. Sfiorò la maniglia dorata e spinse leggermente la porta. La sua allegria aumentò quando si trovò di fronte un paio di occhi grigi. La stanza era accogliente e illuminata da candele fluttuanti, al centro c'era un divano foderato rosso sangue, completamente rifinito lungo i bordi sottili con rose intarsiate nel legno. In un angolo c'era un tavolo con sopra varie bevande magiche, mentre in quello opposto un fuoco ardeva con violenza nel camino.

"Si tú me miras, si tú me miras /nos amaremos en la justa oscuridad /en la trastienda que me ha visto suplicar"

Ti stavo aspettando disse il ragazzo avvicinandosi a lei lentamente. Una lentezza che rendeva Hermione ancora più impaziente di abbracciarlo. Pensavo che non saresti più venuta…

Non me lo sarei mai perdonato rispose seria mentre chiudeva la porta dietro di sé.

Non sai quanto mi sei mancata in tutte queste ore senza poterti parlare le disse, bloccandola contro la porta.

Ho bisogno che mi baci adesso disse la ragazza tirandolo a sé con impeto, sentendo così su di lei tutto il peso del ragazzo. Adesso Draco

"Si tú me miras, si tú me miras /nos amaremos en la justa oscuridad /en la trastienda que me ha visto suplicar"

E senza aspettare un minuto di più, Draco Malfoy la prese in braccio mentre la baciava con passione, saziando completamente la sete di Hermione.