eccoci di nuovo, questa storia è molto diversa dalle 50 sfumature... no il sesso c'è... l'amore anche... ma si basa su altro... credo^_*

non ha una vera collocazione temporale, rispetto alla messa in onda... ma non posso scrivere di Frost vivo... e devo abituarmi ai nuovi arrivati... ma la storia è prettamente sulle ragazze ed il loro avvicinarsi...

come ovvio non posseggo i personaggi questo è solo a scopo di intrattenimento... per darci quello che la serie non ci da!

Buona lettura e come sempre commentate numerosi... significano molto per me xxx


Tutto era decisamente cambiato da quel giorno, Maura se ne era accorta, non subito certo, all'inizio sembrava tutto casuale, Jane non sembrava diversa, per un pò pensò addirittura che fosse lei ad ingigantire gesti di nessuna rilevanza, in fondo era attratta da Jane da così tanto che, pensò, si stesse immaginando cose che aveva sempre desiderato, ma poi rifletté e lo fece per svariati giorni, settimane e poi capì che tutto era cambiato da quella sera

Jane era in ritardo, non era colpa della doccia lunga che aveva fatto, i capelli erano ancora umidi, aveva recuperato il tempo, ma quando le cose rispettano la legge di Murphy tutto va storto: la macchina era in riserva, non permetteva un viaggio che superasse la stazione di benzina, ma era l'ora di punta, tutti fuori casa, così dovette mettersi in coda, ed ovviamente, per la legge sopracitata... un anziano cercava di fare il pieno di carburante, mai visti movimenti più lenti, mai vista tanta difficoltà, più volte pensò di scendere ad aiutarlo, come gesto di cortesia si intende, ma la scritta sul lunotto posteriore la fece desistere " vado piano per scelta non perché sono vecchio! Ma sappi che a mandartici sono velocissimo" così attese pazientemente!

Finalmente pronta, passò a prendere un film, e lì il tempo si sprecò, cosa prendere che piacesse ad entrambe? Un film storico, per sentirla lamentare delle imprecisioni storiche? Un film d'amore? No non piacevano a nessuna delle due, fantascienza? Azione? Si fece consigliare dalla ragazzina del videonoleggio, neanche guardò il titolo, era veramente tardi e doveva ancora passare a prendere la pizza!

Doveva essere da Maura per le sette, ma era in ritardo di quasi quaranta minuti!

Film, pizze e gelato in mano suonò con il gomito il campanello, attese, ma nessuno aprì, si sentiva musica ad alto volume, sbuffando appoggiò a terra tutto il suo carico e dalla tasca della giacca tirò fuori le chiavi di casa, nel suo mazzo c'era anche la chiave di casa di Maura.

Aprì e la musica si fece più forte, rimase sorpresa per il volume ma non per la scelta, sembrava il famoso tenore italiano, quello morto... a si Pavarotti, soddisfatta di aver ricordato il nome chiamò a gran voce "MAURA? MAURA SONO ARRIVATA!" appoggiò la pizza calda sull'isola di cucina, vicino al film... Una notte al museo 3... beh almeno avrebbe fatto due risate, ma Maura quante imperfezioni storiche avrebbe trovato? Sorrise!

"MAURA MI SENTI?" prese una bottiglia di birra dal frigo la aprì e ne bevve un lungo sorso, era assetata, troppo tutto di fretta e poi Maura cosa diavolo stava facendo?

Preparò il vino per Maura ma non lo aprì, ultimamente beveva anche lei la birra, con la pizza, si chiese di che umore sarebbe stata in questa occasione.

Cominciò a preoccuparsi, Maura era uscita dal lavoro ed era andata dritta a casa, perché non era già pronta? Così decise di salire a controllare "Maura? Maura dove sei? Tutto bene? La pizza si fredda!"

la musica era molto alta, probabilmente non riusciva a sentirla. Bussò alla porta di camera, nessuna risposta, aprì lentamente "Maura sei qui? MAURA? Tutto beneee?"

nessuna risposta, Jane si stava preoccupando sempre più, che diavolo stava succedendo?

Si guardò intorno, la camera era ordinatissima, la musica proveniva dal bagno, da sotto la porta si vedeva la luce accesa "Maura sei lì? MUARA SEI IN BAGNO TUTTO BENE?" ancora nessuna risposta , accidenti e se le fosse successo qualcosa?

Busso alla porta rumorosamente, nella speranza di farsi sentire "MAURA POSSO ENTRARE? MAURA?" la musica era assordante e fuori luogo, il tenore parlava del buon giorno!

aprì lentamente la porta la musica le invase con cattiveria le orecchie, e la costrinsero a strizzare gli occhi per un attimo e poi la vide, nello spiraglio della porta, rimase pietrificata, lì vicino alla vasca, un'immagine che mai nella sua vita avrebbe potuto dimenticare.

Maura era nuda, completamente nuda e lucente, gli occhi di Jane la guardarono tutta, la mente assorbiva ogni immagine come uno scanner, si stava sensualmente spalmando la lozione per il corpo sulle gambe, la gamba appoggiata al bordo della vasca, canticchiava e ondeggiava a tempo di musica, capelli semi legati, alcuni ciuffi le accarezzavano le spalle e la schiena liscia e lievemente lentigginosa, la curva del sedere sodo, i capezzoli rosa ed i seni sodi che tentennavano lievemente al ritmo.

Quello che provò la mandò in confusione, sentiva le guance, tutta la faccia prendere fuoco, il cuore batteva forte, l'imbarazzo crescente, una eccitazione la prese dalla bocca dello stomaco e scese, la bocca secca, aperta, si lecco le labbra, come assaporando il corpo difronte a lei, l'imbarazzo, se possibile, aumentò a causa del pensiero appena fatto.

Aprì un po' di più la porta, con un gesto totalmente inconscio, Maura sentì l'aria fresca sulla pelle, ebbe un brivido istantaneamente, l'effetto sul suo corpo fu naturale, ma per Jane fu miracoloso.

"oh Jane sei qui" spense subito la musica "io.. io scusa non rispondevi!" "tutto bene Jane?" "non volevo essere indiscreta voglio dire" "oh no nessun problema ho finito, mi vesto e scendo" guardò l'orologio appoggiato sulla mensola "oh mamma mia ma è tardissimo, tu sei in ritardo e lo sono ancora di più, è stato il bagno, ho perso la cognizione del tempo" Jane non riusciva a distogliere lo sguardo "si già beh, ti aspetto giù!"

Quello che successe dopo è semplice, mangiarono la pizza guardarono il film e risero, beh Maura rise e fece osservazioni sui fatti ed i personaggi storici, Jane replicò a monosillabe, aveva la mente bloccata, disse che era stanca e quella sera preferì tornare a casa a dormire... dormire le ci vollero ore per calmarsi, continuava a vederla nuda e splendente, nuda e sexy e nuda e sensuale mentre si accarezzava la gamba, nuda!

Non aveva mai provato una cosa simile, certo trovava Maura bella, bellissima, sempre così elegante, sempre dolce e sorridente, con quello sguardo, che la sapeva obbligare a fare le cose più assurde ma erano amiche, migliori amiche, accidenti a lei piacevano i ragazzi!

Eppure senza rendersene conta voleva toccarla, aveva sempre difronte l'immagine della sua nudità e di quella pelle, così chiara e voleva solo sentire se era così liscia come sembrava, il corpo di Maura era sempre difronte a lei tanto che con il tempo era diventato familiare.

I primi giorni, le prime settimane era come un insistente e martellate pensiero, con il quale combattere ma poi lentamente si era trasformato in un'immagine familiare, addirittura rilassante, come un quadro d'autore, un'opera d'arte, anche la sensazione di eccitazione era qualcosa che sentiva di non voler perdere, nonostante inizialmente la infastidisse, sopratutto quando era con Maura, visto che aumentava, al pensiero... sapendo come era sotto.

Jane non si rese assolutamente conto di fissarle il sedere, quando Maura era di spalle, immaginandolo come lo aveva visto, liscio nudo candido, o di fissarle il seno prosperoso immaginando i capezzoli, rosa turgidi invitanti.

Non vide di se i cambiamenti, probabilmente, anzi sicuramente perché li negava a se stessa, lei era attratta dagli uomini, ed era una persona pudica, la nudità di Maura l'aveva imbarazzata, solo imbarazzo, nulla di più e così tutto era come prima.

Ma ovviamente non lo era, Maura lo aveva capito, ma non subito, quando Jane ancora confusa cercò fortemente di nascondere le sue sensazioni, ma dopo quando le immagini divennero familiari nella mente della bruna, fu allora che il vero cambiamento avvenne, ed anche la sua famiglia notò il cambiamento, ma non ne capì l'entità. Non avevano il quadro completo, non vedevano quello che vedeva Maura.

A più di due mesi da quella sera, da quella visione Jane sembrava diventata incapace di tenere le sue mani lontana da Maura, la mattina durante la colazione quando Maura le passava la tazza del caffè, Jane le sfiorava le mani, se Angela aveva preparato qualcosa da mangiare, Jane si alzava e le passava il piatto con dolci sorrisi sforandole le mani ed il corpo se poteva, quando uscivano da una stanza, non solo Jane le apriva sempre la porta, quello già succedeva spesso, ma le appoggiava costantemente una mano sulla schiena, una mano leggera, che con il passare delle settimane scese fino a raggiungere incavo naturale della schiena, proprio prima dell'inizio del sedere, non era invadente o volgare e nemmeno non gradito, era un piccolo e dolce segno di possesso, che Maura adorava.

Jane sentiva dentro un lieve desiderio persistente di volerla toccare, come un piccolo tarlo che lavora solitario ed instancabile, un tarlo che Jane pensò di ignorare così che non avrebbe influito sul suo agire, ma le cose erano ben diverse, il tarlo instancabile prese possesso di una ancora ignara Jane: fu così che una sera al Dirty Robber, mentre bevevano tutti insieme alla fine di un caso Jane, spinta da quel tarlo dal desiderio lieve ma persistente, appoggiò la mano sulla coscia di Maura, pelle a pelle, nascosti dal tavolo di legno.

Jane era impassibile, la mano destra accarezzava con lievi movimenti il ginocchio di Maura.

Maura al primo contatto ebbe un sussulto, che fortunatamente nessuno notò, non disse niente, accolse il gesto sorpresa, si voltò verso Jane che sorseggiava la sua birra e rideva con gli altri, come se il gesto fosse usuale e naturale per loro.

Le dita spostandosi toccavano la coscia da sopra la gonna, e Maura sentiva una eccitazione tra le sue gambe nude che la rendeva irrequieta, ma Jane rimase salda nella sua posizione, anche quando parlava direttamente con Maura non sembrava imbarazzata o complice, il suo sguardo era sereno, rilassato, divertito, come la serata prevedeva, come se non stesse toccando sensualmente la coscia di Maura.

Maura al contrario guardava Jane in modo insistente alla disperata ricerca di una risposta, di un chiarimento che non arrivò.

Fu da allora che ogni volta che sedevano accanto, in un locale e a tavola Jane finiva sempre per metterle una mano sulla coscia, inizialmente era un gesto dolce, delicato, che lasciava Maura sempre senza fiato. Ma con il tempo la mano si fece più audace, cominciò a toccare la pelle accarezzandola, iniziando dal ginocchio.

Le gonne da lavoro di Maura lasciavano, quando seduta, scoperto il ginocchio, e se prima la mano si appoggiava sulla coscia, sopra la gonna, con il tempo la mano si appoggiò sulla pelle scoperta della gamba, con le dita che sembravano seta su seta nei piccoli movimenti.

Anche Maura si fece più audace, cominciò a mettere gonne più corte, se aveva la possibilità di cambiarsi dopo il lavoro o le volte che c'era un'occasione andando in un locale o un ristorante o quando si riunivano tutti, familiari e amici, a casa sua.

Ma sapendo che non sempre poteva cambiare la sua gonna, cominciò ad usare per il lavoro gonne della giusta lunghezza ma con piccoli spacchi, che seduta le scoprivano metà coscia.

Maura si rese conto che a seconda del lato dello spacco Jane la faceva sedere in modo che avesse libero accesso alla sua coscia nuda. Una volta che, con una gonna nuova, Maura aveva piccoli spacchi da entrambi i lati, Jane chiese a Maura dove preferiva sedersi.

Maura lo sapeva bene: alla sua destra! Jane è mancina, così se usa la mano sinistra per bere o mangiare qualcosa, la mano destra non si sarebbe mai mossa dalla sua coscia, se non per accarezzare la sua pelle.

Una sera stavano mangiando cibo cinese sedute sul divano, quando Maura si rese conto di non aver portato le salse di accompagnamento che erano rimaste in un sacchettino sull'isola di cucina "oh accidenti ho lasciato le salse nel sacchettino, le vado a prendere" "oh no stai, tanto ho quasi finito la birra, ci penso io" Jane si alzò e nel fare il movimento diede a Maura un bacio sulla guancia, la bionda lo accolse sorpresa rimanendo attonita "vuoi che ti porti del vino?" "oh cosa? No sono apposto grazie, acqua preferire dell'acqua" "ok!"

Maura era sconvolta, l'aveva baciata, un piccolo bacio inaspettato, ma che diavolo succedeva? Jane le stava chiaramente mandando dei messaggi, ma come avrebbe dovuto rispondere?

La sua amica sembrava cambiata nei gesti, in questo aumento di dolcezza e premure ma solo in certi momenti, Jane non la guardava come farebbe una persona che sta flirtando non era mai fuori luogo sul lavoro.

Maura si sentiva confusa perché quando erano con gli amici a bere qualcosa o a casa, sopratutto da sole Jane aveva modi diversi, non era qualcosa di specifico, erano quelle mani che la cercavano: la mano sulla coscia, la mano sulla schiena per accompagnare i suoi passi, la mano sfiorata mentre passava la tazza del caffè e tanti piccoli gesti che ad un occhio disattento sarebbero passati inosservati ma che davano a Maura la chiara sensazione che Jane era cambiata, anche se Jane stessa sembrava ignorarlo

Maura sapeva che Angela vedeva chiaramente i piccoli gesti mattutini, ma non disse mai niente. Una sera Korsak portando le loro bevute, notò la mano nascosta sotto la sua gonna, abbozzò un piccolo sorriso e non disse niente.

Nessuno parlava nessuno chiedeva niente, nessuno dava spiegazioni, nemmeno Jane alle domande apparentemente casuali di Maura " tutto bene Jane?" oppure "è successo qualcosa Jane?" e la più diretta "c'è qualcosa che devi dirmi Jane?"

a nessuna di queste domande Jane rispose come Maura avrebbe voluto, il più delle volte era un "no Maur tutto apposto perché?" al quale replicava con dei nulla di fatto.

Il tempo passava e Maura, che sia chiaro, adorava questi gesti, adorava ogni tocco di Jane, li adorava a tal punto da non poterne più fare a meno, li adorava a tal punto da volerne di più ma non sapeva come fare, stava diventando insofferente. Come smuovere un muro come Jane Rizzoli? Come farle dichiarare apertamente le sue intenzioni?

Che poi quali erano le sue vere intenzioni?

Molte sere, sempre più sere, Jane rimaneva a dormire da Maura, nel letto di Maura, con la scusa di non voler mettere in disordine troppe stanze.

L'abitudine del bacio della buona notte, o della mano sul fianco mentre si addormentavano.

Ma era tutto ancora così dannatamente platonico, rimaneva tutto su quella linea di confine sfumata, i gesti erano intimi, ma apparentemente casti, certo a nessuno Maura avrebbe fatto toccare la sua coscia così se non ci fosse stato un interesse profondo, ma si muoveva tutto molto lentamente come quella mano sulla coscia o la notte quando la mano sul suo fianco divenne sempre più un abbraccio, con il corpo di Jane sempre più vicino a fare il grande cucchiaio, ci vollero mesi prima che la mano dal fianco cominciasse a viaggiare anche sulla pancia o sulle costole, sempre più vicina al suo seno, invadendo la sua pelle di brividi.

Il viaggio di quella mano era troppo lento per Maura, quei gesti accendevano un fuoco che Jane sembrava solo alimentare e mai voler spegnere.

Inizialmente era bello il gioco che facevano, quei tocchi sempre meno casuali, le carezze sempre più intime, ma poi i baci della buona notte, la mano che vagava sul suo corpo, Maura sentiva l'eccitazione che tutto questo le dava e desiderava solo che Jane facesse quel passo in più, quello che Maura aveva sempre voluto, da anni ormai, ma che era certa di poter controllare finché Jane non cambiò le carte in tavola rendendo sempre più difficile per Maura rinunciare ai suoi desideri.

Così dopo altre settimane di questa danza muta tra loro, Maura decise di partire al contrattacco, se Jane non voleva parlare, Maura l'avrebbe obbligata ad agire.


spero vi sia piaciuta... come sempre spero di poter pubblicare una volta a settimana... ho già diversi capitoli pronti!