Tutto intorno a lui era buio, da qualsiasi parte lui si voltava vedeva sempre quello: non poteva scappare da esso.

c'è nessuno? domandò in cerca di qualcuno, ma le sue parole si persero nel vuoto: era terrorizzato, non capiva dov'era e come uscirne da quel vuoto.

Vanelope! Dove sei? Il re candito non sapeva dove si trovava sua figlia, la cercò in quel buio ma non vedeva niente né sentiva qualcosa:

Aiuto! gridò con tutta la sua voce, ma era inutile: nessuno lo avrebbe aiutato, nessuno lo avrebbe fatto uscire da quelle tenebre.

Cominciò a pensare a sua figlia, alla sua piccola Vanelope, al suo consigliere Aspro Bill e al suo regno: cosa avrebbero fatto senza di lui?

Vanelope era troppo piccola per gestire un regno e Aspro Bill, beh, re candito non credeva ne fosse capace: ma i suoi più grandi pensieri andarono a Vanelope, chi se ne sarebbe preso cura?

Cominciò a piangere, lacrime silenziose caddero chissà dove sotto di lui.

AHHHHHHHHHH! un urlo echeggiò fra le tenebre, un urlo di una bambina: non ci volle molto al re per capire chi fosse.

Una luce si accese in lontananza e vide Vanelope correre verso di lui:

Vanelope! esclamò il re cercando di raggiungerla.

papà! esclamò lei piangendo e correndo dal suo papà.

Si erano quasi raggiunti quando un piccolo uomo con la tuta bianca e il casco bianco con una striscia rossa si mise davanti a loro:

EHEHEHEHE! la sua risata diede i brividi sia al re che a Vanelope.

Turbo! Cosa ci fai qui? domandò il re guardandolo male.

voglio entrambi! rispose, si girò a guardare Vanelope che stava piangendo: sorrise malignamente mentre si avvicinò a lei.

LASCIALA STARE! gridò il re con tutte le sue forze

Turbo lo guardò maliziosamente:

perché dovrei farlo?

prendi me ti prego, ma risparmia lei! rispose sul punto di piangere, non voleva che prendesse Vanelope: non aveva idea di cosa gli avrebbe fatto.

Turbo valutò la proposta e poi esclamò:

troppo tardi! esclamò sorridendo.

Turbo si girò verso Vanelope e poi la trascinò via con sé nelle tenebre:

NOOOOO! VANELOPE! gridò il re ormai disperato, cominciò a tremare e a piangere: aveva perso il suo tesoro più grande e sapeva che non l'avrebbe più rivista.