Corvo prese un'altra abbondante boccata d'aria fuori dalla finestra della Dunwall Tower.
In lontananza il fiume Wrenhaven scorreva placidamente mentre una lunga fila di carri passava di fianco ad esso, testimone lampante di come il loro lavoro non fosse ancora finito.
Egli ricordava ancora quel che era successo negli ultimi mesi: subito dopo l'incoronazione di Emily Kaldwin, figlia dell'amata e defunta Imperatrice Jessamine Kaldwin, l'aria di terrore, malattia e morte, che aveva caratterizzato sia la Reggenza del Capospia di Corte Hiram Burrows che quello più breve dell'Ammiraglio Havelock, si era rapidamente dissolta, e mentre Piero Joplin e Anton Sokolov, le due menti più brillanti e intelligenti dell'Impero (e forse di tutto il mondo finora noto), creavano finalmente una - a lungo attesa - cura dalla peste, Emily si metteva d'impegno per ricostruire tutto ciò che era stato distrutto dalla malattia. Sotto alla sua giovane ma già saggia guida parecchi distretti erano stati ripuliti e curati dall'epidemia mentre gli allagamenti venivano prosciugati, gli incendi spenti, i ratti sterminati col fuoco o con le armi, palazzi e case in rovina venivano ricostruiti pronti a accogliere nuovi inquilini provenienti da tutta Gristol venuti a ripopolare la città semideserta e le bande di ladri, assassini e tagliagole che bazzicavano nei distretti abbandonati venivano progressivamente catturate, distrutte o spinte a ritirarsi. Allo stesso tempo il pesante controllo militare aggressivo sulla popolazione e l'ordine civile imposto dall'ex Lord Reggente veniva un poco alla volta allentato (e alla fine sospeso) mano a mano che la situazione nei distretti diminuiva di gravità. Tutti oramai erano concordi che il peggio fosse parte del passato e che per Dunwall e per tutto l'Impero Insulare si profilasse una nuova grande Età dell'Oro sotto la guida illuminata di Emily la Saggia.
Tuttavia anche ora che Piero e Sokolov lavoravano assieme, la peste era ancora dilagante per numerosi quartieri della città e il vaccino che essi avevano inventato, sebbene fosse oramai già ampiamente diffuso tra la popolazione, non era ancora sufficiente. Sokolov continuava a dire che se avesse avuto i mezzi di cui disponeva quando era al servizio del Lord Reggente avrebbe potuto perfezionare e produrre l'antidoto molto più velocemente e in quantità maggiori di quanto avessero mai avuto finora, ma Emily aveva proibito nella maniera più assoluta al Medico Regio la possibilità di poter nuovamente fare esperimenti sui suoi sudditi, sebbene non avesse mancato di notare il possibile utilizzo di tale minaccia come "espediente".
A tal proposito, era ora di tornare da Sua Maestà. Mentre il Protettore Reale di Dunwall si dirigeva a grandi passi verso l'attuale Studio/Sala del Trono dell'Imperatrice, gli venne in mente l'attuale clima politico che serpeggiava in città: Emily era ancora a rischio, anche con Campbell marchiato come eretico, i fratelli Pendelton intrappolati nella loro stessa cava, Lady Boyle nelle mani di Lord Brisby e Hiram ed Havelock rinchiusi nella prigione di Coldrige. I nobili e gli aristocratici della città, classi trattate durante l'effimero regno del Capospia come dorate salamandre, non avevano smesso con i loro intrighi, con ogni casata, famiglia o nobile che cospirava per occupare nel minor tempo possibile i posti lasciasti vuoti nei due precedenti regimi. Corvo li vedeva quasi ogni giorno pomposi ed arroganti fino al midollo, fieri della loro ricchezza e del proprio blasone, mentre venivano in visita alla nuova imperatrice, ognuno promettendo favori vuoti, speranzosi di ottenere il sostegno di Emily alla propria casata o contro i propri avversari. In fondo per loro non era cambiato nulla: il regime era sempre lo stesso, erano solo cambiate le facce a cui inchinarsi davanti.
Ma stavolta le cose non potevano più tornare come prima, erano cambiate troppe cose: la peste aveva colpito in modo pesante il cuore dell'impero e anche nel migliore dei casi ci sarebbero voluti mesi, se non anni, a ristabilire pienamente e nel modo più efficiente le relazioni tra le regioni più disparate. La gente aveva colto al balzo la possibilità di testare il giovane governo di Emily. Alcuni vedevano la possibilità di deporre una bambina ed imporre se stessi come nuovi Lord Reggenti, altri quella (più realisticamente realizzabile) di diventare consiglieri e governare usandola come fantoccio. Nessuno in realtà sapeva che l'Imperatrice, la signora assoluta di Dunwall, la massima autorità di tutto l'Impero, la figura più importante di tutto il mondo fosse in realtà una pura e semplice bambina di undici anni fragile e spaventata che passava la notte a piangere. Tutti credevano che Emily piangesse per le sofferenze del proprio popolo, per il male che avveniva all'impero, per il peso della corona e delle sue numerosissime responsabilità e per le tante difficili prove che doveva subire ogni giorno. Solo un ristretto numero di persone sapeva che in realtà Emily piangeva tanto amaramente per la morte della madre, uccisa davanti ai suoi occhi, un evento che aveva tolto allo stesso tempo ad Emily madre, sicurezza e innocenza, proiettandola in un mondo di adulti spietato e cinico, dove lei era solo uno strumento nelle mani di strateghi più grandi di lei. Corvo e Callista, assieme a tutti coloro che avevano conosciuto Emily da vicino durante i giorni della Cospirazione dei Lealisti, avevano sempre avuto la massima cura di supportarla in quei momenti difficili: Corvo aveva letteralmente perso il conto delle volte in cui Emily si era recata di nascosto in camera sua chiedendogli di poter dormire in sua compagnia e spesso anche Callista era stata costretta a passare le nottate a tranquillizzare la piccola raccontandole fiabe antiche per facilitarle il sonno.
Si fermò davanti alla porta della sala del trono. Ricontrollò mentalmente l'orario: ora che era divenuta Imperatrice la sua agenda era sempre piena di lezioni, lavori da imperatrici e doveri a cui dover adempiere. La mattina dopo essersi alzata Emily faceva la sua reale colazione (e guai ai cuochi se si dimenticavano della sua pietanza preferita), dopodiché, dopo un breve periodo libero di un ora, iniziava la sua tipica giornata di studi con Callista, e Emily stessa aveva finito con ammettere che ora trovava le lezioni molto più facili da seguire non dovendo più stare tutto il giorno nascosti in un vecchio pub abbandonato facendo attenzione a non essere scoperti dalla milizia. Successivamente dopo il reale pranzo Emily teneva udienza, ascoltava il Parlamento, passando in rassegna reparti della milizia e/o edifici pubblici, officiava alle cerimonie e teneva udienza nei confronti di chiunque volesse andare da lei a chiedere il suo onorevole giudizio sui prpri casi. Ovviamente i nobili e i ricchi cercavano di far passare i loro casi come i più importanti ma con una mossa senza precedenti mai stata tentata finora nella storia di Dunwall Emily aveva aperto anche alle classi meno abbienti come i commercianti, gli stranieri non nativi di Dunwall o la brava gente comune. I nobili erano rimasti visibilmente disgustati da una tale decisione, rifiutando nel modo più assoluto di mescolarsi alla cosiddetta "plebaglia" ma naturalmente si guardavano bene dal dire una cosa del genere davanti a lei.
In effetti sin dall'inizio il governo di Emily si era dimostrato nei rapporti con la popolazione contrario alle preferenze del Lord Reggente: Emily aveva espresso sin da subito il suo impegno nei confronti del popolo e nel farlo non esitava a farne carico sulle classi privilegiate. I nobili, i ricchi, i benestanti e tutti color che fino a quel momento avevano vissuto nel lusso e nella sicurezza si erano ritrovati all'improvviso l'onore e l'onere di dover provvedere alla ricostruzione della loro città dal punto di vista economico. Il primo atto ufficiale del governo di Emily era stata una particolare riforma fiscale che stabiliva che i fondi per la ricostruzione di Dunwall sarebbero stati appannaggio esclusivo delle famiglie più ricche della città, le quali sarebbero state costrette a sborsare fino al 30/40 % delle proprie entrate mensili fino alla fine delle operazioni di recupero cittadino. Chi cercava di sottrarsi al proprio dovere o tentava di consegnare meno del dovuto rischiava il sequestro totale dei propri beni. Allo stesso tempo erano stati emanati numerosi decreti di interesse pubblico per prevenire l'ulteriore diffusione della peste sia per ridurre il degrado pubblico, come la mobilitazione obbligatoria per ogni individuo sano attualmente privo di lavoro nelle squadre di manovalanza o la costituzione di ospedali stradali pubblici per le vittime della peste. Molti nobili naturalmente avevano protestato, arrivando perfino a contestare la legittimità di un governo guidato da una bambina, ma guai maggiori erano stati evitati grazie a Corvo, il quale anche senza la sua spada sarebbe stato in grado di farsi ubbidire da una banda di Cappellai, e al rapido intervento dei membri della Milizia lì presenti avevano fatto capire ai nobili che non era una semplice "bambina".
Rifletté mentalmente sulla situazione: nonostante ora Emily fosse amata e benvoluta praticamente da quasi tutta la popolazione di Dunwall, i pettegolezzi su di lei non mancavano (soprattutto grazie agli aristocratici i quali, per vendicarsi, erano ben noti usare lingue mordaci e maldicenze). Né mancavano sulla sua persona: alcuni trovavano da obbiettare sul fatto che fosse stato il Protettore Reale non solo di una, ma ben di due imperatrici. Altri lo condannavano ancora per l'assassinio di Jessamine. Altri ancora di essere addirittura il padre di Emily. E il gossip peggiorò quando riprese ufficialmente il suo posto di Lord Protettore, ed Emily cominciò a chiedergli consiglio costantemente. Scelse di non rispondere a nessuna di tali voci. Il suo servizio poteva essere stato al servizio dell'Imperatrice, ma la sua lealtà era alla bambina che in quel momento era seduta su quel trono.
Aprì la porta con estrema delicatezza. All'interno l'enorme tavolo era ricoperto di mappe geografiche e commerciali, libri aperti con segnalibri posti per evitare che si richiudessero, diagrammi e rapporti indicanti le principali tratte commerciali dentro e fuori la città e degli spostamenti all'interno delle mura. Emily era in piedi davanti al suo trono e fissava le mappe con aria pensierosa. Accanto a lei Callista attendeva ordini mentre una mezza dozzina di guardie e membri della Milizia che fino a un momento prima tenevano d'occhio al stanza con aria austera, appena videro Corvo entrare, iniziarono a ritirarsi ordinatamente fuori dalla stanza: l'Imperatrice era con il suo Lord Protettore ora, la loro presenza non era più necessaria.
"Quindi da quanto ho capito la peste ha potuto diffondersi così facilmente in città grazie a queste primarie linee di viaggio?"
Callista annui "Sì, Vostra Maestà." A quelle parole Emily la fissò.
"Callista, ho già detto che puoi risparmiarti di chiamarmi così in privato."
"Ne sono a conoscenza lady Emily, ma continuerò ad usarlo affinché possa fare l'abitudine a sentirsi chiamare così."
Questa battuta fece comparire un sorriso sul volto del Protettore Reale. Nonostante i numerosi tentativi di Emily di poter continuare a mantenere un linguaggio informale (perlomeno quando non c'erano ficcanaso in ascolto) Callista continuava ad agire nel modo che secondo lei avrebbe istruito meglio la giovane monarca. Così chiunque altro. Anche Corvo oramai si riferiva quasi esclusivamente a lei come "Vostra Grazia" o nomignoli simili, pur sapendo benissimo che Emily ora era la sua Imperatrice ma nel profondo del suo cuore lei sarebbe sempre rimasta la bimba con cui adorava giocare a nascondino nei suoi momenti liberi.
"Beh, io penso che se davvero la peste si è diffusa attraverso queste rotte, avrebbe senso fare in modo che la cura di Piero e Anton sia condivisa attraverso queste stesse strade"
"Ma Maestà, anche se riuscissimo a farlo, non riusciremmo a curare la gente alla stessa velocità con cui si ammalava. A meno che naturalmente non potessimo far diffondere la cura dai ratti … Maestà?" fece Callista notando lo sguardo sognante di Emily, nuovamente persa tra i suoi pensieri.
"Oh, scusami Callista, stavo solo pensando alla possibilità che i nostri due filosofi naturali locali potessero organizzare qualcosa di simile. Comunque credo che sarà meglio fissare un incontro con il generale Curnow e gli altri comandanti militari della Milizia per stabilire al meglio la distribuzione della cura da parte della Milizia. Se Burrows si è avvalso di tali piste per diffondere la peste, io potrò usarle per liberarci di essa."
"Come desidera, vostra Altezza Reale. Gli invierò subito un messaggio chiedendogli di incontrarvi il prima possibile."
Corvo notò un luccichio di orgoglio negli occhi di Callista mentre si allontanava per riferire a chi di dovere gli ordini dell'imperatrice. Pensò che fosse per il fatto che il suo zio, l'ex capitano Curnow, ora occupasse un'alta posizione di potere e fiducia come Comandante della Milizia di Dunwall. Aveva dovuto dare ragione a Callista, suo zio era davvero un eccellente uomo. Ispirava fiducia negli uomini che comandava e buona volontà nelle persone che aiutava a servire e proteggere. Il fatto che era riuscito a gestire situazioni difficili da una parte e le minacce o tangenti dei nobili da un'altra era già di per sé un fatto impressionante.
Ma poi si rese subito conto che in realtà l'orgoglio di Callista non era suo zio. Era Emily, la sua imperatrice e sua studente. Lo zelo con cui quella bimba cercava di aiutare gli altri era un' esperienza entusiasmante. Il popolo guardava a Emily come la loro guida, ed Emily guardava a Callista come alla sua insegnante.
Corvo si fece avanti "Mi scusi, Sua Altezza, ma avrei bisogno di…"
"… fare rapporto sulla situazione cittadina giornaliera come ti avevo chiesto. Certo! Allora Corvo, che mi dici?" fece Emily scattando in piedi per poi rimettersi subito sdraiata sul suo tronetto con l'aria di chi ascolta.
"Beh, i lavori di ristrutturazione urbana e riqualificazione delle infrastrutture nel Distretto Legale e nel Distretto dei Mattatoi procedono a gonfie vele e Lord Jack Ramsey assicura che gli impianti che ha appena rilevato e gli altri torneranno in piena efficienza entro una settimana. Il Distretto del Vecchio Porto è anch'esso a buon punto e presto potrà ospitare nuove masse di immigrati venuti a colonizzare la città. Per quanto invece riguarda il Distretto della Distilleria, le guardie hanno messo in sicurezza la distilleria clandestina della banda di Slackjaw e hanno catturato numerosi membri della sua banda, tuttavia riferiscono che la situazione è ancora abbastanza caotica e vi sono ancora schermaglie occasionali con molti membri della gang. Chiedono rinforzi sia in uomini freschi sia in sistemi di sicurezza di Sokolov per poter mettere in sicurezza la zona."
"Accordati. Per gli uomini ricordami di accennarne all'incontro col Generale Curnow e per quanto riguarda la tecnologia di sicurezza … beh, possiamo riciclarne un po' di quella che Sokolov aveva approntato per il Lord Reggente. Se non erro oggi abbiamo tolto la quarantena ad altri sette quartieri."
"A dire il vero sarebbero otto, Emily " disse Corvo concedendo alla bimba davanti a sé un po' di tanto amato tono personale "e prevedono di essere una cinquantina entro la fine della settimana"
"Eccellente. Prendi le adeguate misure con Sokolov per assicurarti che i materiali arrivino riforniti e funzionanti, ah, e magari chiedi se al tutto può aggiungerci un paio dei suoi nuovi archi stordenti, sono sicuro che Curnow imparerà prestissimo ad apprezzarli."
"Sarà fatto Maestà!"
"Ti ho detto di non chiamarmi … Bah, lasciamo perdere Corvo. Continua col rapporto."
"Sokolov e Piero hanno fatto un'ispezione al Distretto Sommerso e ritengono di poter progettare uno speciale sistema di pompe per prosciugarlo e renderlo nuovamente abitabile. Tuttavia avvertono che ci vorranno fondi numerosi e risorse non inferiori, e che probabilmente serviranno almeno tre mesi solo per prosciugarne la metà."
"Al momento ritengo sia meglio concentrare i nostri sforzi nel recuperare i distretti meglio abitabili per l'immediato presente. Anche se l'idea non è male, sarà meglio pensarci un po' su."
"Per quanto invece riguarda l'ex Distretto di Drapers Ward, ci fanno sapere che servirà un massiccio impegno militare per rendere nuovamente sicura la zona. E' vero che le Anguille Morte se ne sono andate e che i Cappellai hanno perso molto terreno (soprattutto grazie all'abilità del Generale Curnow), ma riferiscono anche che la zona sembra ancora un immenso campo di battaglia. Chiedono anche loro rinforzi."
"Li avranno. Qualche novità sul nostro nuovo Procuratore Distrettuale?"
"Il giovanotto è stato molto attivo nel periodo dopo al su nomina. Risulta sia il contrario del non rimpianto Arnold Timsh sia nei mezzi che nelle idee. Nelle ultime tre settimane ha inchiodato tre grossi commercianti legati al mercato nero e una famiglia aristocratica che si è arricchita grazie alla peste."
"Però. Ricordami di mandargli una mia personale lettera di encomio per il lavoro fatto con l'augurio di non fermarsi qui. Altro?
"I lavori di disinfestazione nelle fogne proseguono a pieno ritmo. Squadre di uomini della Milizia e personale medico assieme a civili reclutati pattugliano le fogne catturando ogni piangente che trovano e incenerendo tutti i ratti che vedono. Secondo la teoria di Piero, ciò ridurrebbe la diffusione della peste del 50% in due mesi. Tuttavia sembra che le squadre siano insufficienti, dovremmo trovare un modo efficace per fare in modo che un braccio di fogne spazzato resti spazzato dopo che i nostri hanno finito di lavorarci."
"Questo sarà uno dei punti su cui sarà meglio discutere alla prossima riunione del Parlamento. Poi?"
"Poi c'è l'ennesima lista di proposte nobiliari di legge che dovete vedere, esaminare e decidere se approvare, la lista di funzioni a cui dovrete partecipare oggi, quella dei casi che dovrete amministrare …
"Noia, noia, noia, noia!" Sbotttò Emily fisicamente seccata, lasciandosi cadere sulla sedia "Perché tutte le cose che un'imperatrice deve fare ogni giorno sono così noiose? Perché non mi posso occupare di scherma, storia della navigazione o mostri?"
"Beh piccola, ammetto che ciò che un'imperatrice deve fare non sia sempre né piacevole né facile da fare. Tuttavia è dovere dell'imperatrice fare il suo dovere così come ognuno fa il suo, e se nessuno facesse più il proprio dovere ci sarebbe il caos! Inoltre" disse Corvo avvicinando la propria bocca all'orecchio di Emily "anche tua madre era solita avere momenti come quello che tu stai avendo adesso. Sai come li sistemava? Si fermava cinque minuti, s'alzava dalla sua seggiola, andava alla finestra e prendeva una bella boccata d'aria fresca. Poi contemplava la città, si ricordava di tutto quello che doveva essere fatto e si rimetteva al lavoro"
Emily si avvicinò a Corvo a sua volta "Però scommetto che lei non ha mai avuto a che fare con formalità noiose e nobili con la puzza sotto il naso"
Corvo uscì lasciandosi sfuggire una risatina "Se tu sapessi Emily, se tu sapessi!"
