Erano passati ormai due anni da quando Mac e Stella stavano insieme e ne erano passati ormai quasi dodici dalla morte di Claire.
Anche la città di New York sembrava aver rimarginato le sue ferite e il nuovo World Trade Center aveva ormai preso il posto di Ground Zero.
Quella sera, con le mani aggrappate alle inferriate nell'ultimo disperato tentativo di trovare Claire, sembrava lontana anni luce.
La vita aveva ripreso a scorrere e Mac aveva finalmente fatto pace con il passato.
Ma proprio in una giornata di settembre, mentre camminava tenendo Stella per mano, la vide.
NO. Non poteva essere LEI. Non era possibile.
Riflessa nella vetrina dall'altra parte della strada la donna vestita in rosso era lei. Era Claire.
Lasciò Stella e attraversò di corsa rischiando di farsi investire dal traffico della quinta strada.
"Claire!" chiamò. "CLAIRE!" urlò per sovrastare il frastuono assordante.
Trafelato appoggiò una mano sulla spalla della donna e la fece voltare. Quando la vide in volto gli si gelò il sangue.
"Claire..."mormorò "Mio Dio, Claire, tu.. tu... sei viva!" Stella lo raggiunse e rimase a guardare esterrefatta.
La donna guardò Mac con un freddo distacco.
"Mi dispiace, signore, ma credo mi abbia scambiata per qualcun'altra. Il mio nome non è Claire."
Mac la fissò e non riusciva a parlare. Era confuso, stordito e sopraffatto da mille emozioni contrastanti.
Stella gli si avvicinò. E lo prese per mano. "Vieni Mac, andiamo!" lui rimase ancora un attimo con gli occhi fissi in quelli della sconosciuta e poi disse:"Mi scusi, non volevo importunarla." e si lasciò portar via da Stella.
Quando furono abbastanza lontani, una lacrima scese sul viso della donna in rosso:"Sii felice, amore mio!" e infilandosi gli occhiali da sole Claire Conrad Taylor si incamminò nella direzione opposta.
