Guardo dentro di me e ancora scorgo le cicatrici del nostro amore. Ora
rimarginate, guarite, eppure ancora violacee e visibili. Me ne vergogno,
tanto che le nascondo; ma è inutile, dovunque io sia è anche il tuo
ricordo. Chiudo gli occhi e risento la tua voce, il tuo profumo, il calore
delle tue mani. Non provo amarezza, né odio, né tanto meno umiliazione,
solo tanta sconfinata tristezza. Per ciò che abbiamo perso, per la felicità
che hai buttato al vento andandotene. O forse non ho saputo trattenerti.
Avrei dovuto dirti ti amo più spesso? Una delle tante domande rimaste senza
risposta, come i tanti perché saliti alle mie labbra quando un giorno sei
uscito dalla mia vita senza voltarti indietro. Mi hai lasciato dietro di
te, a osservare la tua elegante figura farsi sempre più piccola
all'orizzonte, l'angoscia nel mio cuore sempre più intensa. Non è finita
vero? Tra di noi non si è mai chiuso tutto, troppe cose sono rimaste in
sospeso, troppi discorsi da terminare, troppi pensieri non conclusi. E poi
c'è quel vuoto, quel posto vacante che, sono sicuro, è anche nella tua
anima. Ho visto come si rifletteva il sorriso dei tuoi occhi nei miei, ho
vissuto qualcosa che non è possibile pensare di dimenticare. Come il fuoco,
la fiamma può ridursi, coprirsi di cenere, ma mai spegnersi del tutto.
Basta un tenero ramoscello ed esso torna a splendere. Quel ramoscello sono
i tuoi occhi, il nostro sentimento. Mi hai detto: "Amici" prima di partire,
ma quello che esprimeva il tuo volto non era amicizia. Stare insieme non
era star bene, era vivere. Anche quando stesi sul letto ci raccontavamo
sogni e pensieri nascosti. Anche quando insieme bevevamo succo di frutta,
gustandolo come fosse Champagne. Quale cibo più dolce del tuo amore? Quale
bevanda più dissetante del tuo respiro? Da quando i tuoi occhi non
illuminano più le mie aurore ho smesso di amare l'azzurro del cielo, la
luminosità delle stelle che tanto amavi. Ti sedevi in giardino, aspettando
che io terminassi qualsiasi cosa stessi facendo e venissi da te. Mi
circondavi le spalle con un braccio e il nostro mondo si racchiudeva
attorno a noi. Allora ti voltavi verso di me e mi sorridevi con quella
tenerezza che in tutta la vita avevo sognato e desiderato dare. Come tu
avevi salvato me, io ero stata il tuo angelo. Né io né te eravamo perfetti.
Ogni tuo difetto ti rendeva più degno di essere amato ai miei occhi, più
simile e rassomigliante a me stesso, lungi dal sentirmi perfetto. A volta
capita che io mi volti, mi sembra di sentirti accanto a me, e non c'è notte
in cui non ti sogni. In questo modo per me continui a vivere,e il mio cuore
sa che non mi hai dimenticato. In tanti modi sei ancora nella mia vita,
nelle mie abitudini, nei miei movimenti, nella pioggia che cade sulle
eriche, i tuoi fiori preferiti. Nati nella vasta e luminosa brughiera, che
mi hai sempre detto avresti tanto voluto visitare. Vivi nel ricordo che ho
dei tuoi occhi di ghiaccio. Vivi al sicuro nel mio cuore, da dove nessuno
potrà mai portarti via, né la tempesta né il sole cocente, né nient'altro
nella mia vita. Ogni mia giornata te la consacrerò, a te sarà dedicato ogni
mio respiro. Per sempre.
