–Dorian Gray…
–Che cosa?
–Il ritratto di Dorian Gray. È un po' che ci penso. Naturalmente l'avrai letto.
–Naturalmente.
–Be', da un po' di tempo… ogni volta che immagino Dorian, lo vedo con la tua faccia.
–Ah. Lusinghiero da parte tua.
–Già. Pensi che sia meglio avere la sostanza… o solo l'apparenza del bene?
–Vuoi dire che la mia è solo apparenza?
–Non proprio. Ma è facile fare del male, vero… quando non te ne restano i segni?
–…
–Ma i segni ti trovano sempre.
–Dove vuoi andare a parare?
–È solo un gioco mentale. Vedi… Dorian sacrificò la donna che lo amava… sacrificò il suo amico… sacrificò ogni cosa alla propria vanagloria. L'unico che non fu capace di sacrificare fu se stesso. Ma quando capì che ormai non avrebbe più potuto redimersi neanche volendo… quando cercò di eliminare anche la propria coscienza… Be', i segni ti trovano sempre. Non sfuggi a ciò che hai fatto. Che sia un dipinto… o parola scritta…
–…
–Io continuerò. Di questo sono sicuro. Nonostante quello che possa succedermi, continuerò a cercare e trovare… come i segni.
–Sarò curioso di vedere.
–Anch'io. Ehi, signorina? Avevo chiesto altri quattro cucchiaini di zucchero in questo caffè!
