Prima di iniziare questa è la mia prima FF, quindi abbiate pietà spero che vogliate aiutarmi a migliorare. Questa FF racconta di un ipotetico sesto anno di Harry Potter, non tiene conto del Prince Mezzo-Sangue ma prenderò qualche piccolo spunto per la storia. Quindi Ci saranno degli SPOILER del Prince Mezzo-Sangue

Avviso subito che i personaggi sono OOC e la coppia principale della storia è Harry/Hermione e le altre coppie verranno fuori con il tempo.

Il rating alto è inserito per alcune scene di amore e battaglie che si avranno nel proseguo ed anche per tutelarmi non so cosa potrei scrivere.

Prima di lasciarvi alla storia sempre le solite avvertenze. Questo storia non ha fini di lucro. I personaggi non mi appartengo ma sono di proprietà di JKR e delle varie case editrici e produttrici tranne alcuni personaggi di mia proprietà che vedrete più avanti.

Ed ora si comincia Rock 'n Roll

Harry Potter

e la

Conoscenza di Voldemort

Di DesDeus

Capitolo 01 – Un Nuovo inizio

Harry si trovava nella sua cameretta in Privet Drive n 4. Aveva appena litigato con suo cugino, e malediceva il giorno in cui aveva conosciuto i Dursley, ma era anche estremamente contento, ormai mancavano poche minuti, e sarebbe andato a via da quella casa, questa volta si diceva, sarebbe stato per sempre. Anche dopo gli avvertimenti dell'ordine, suo cugino ed i suoi zii avevano continuato a tormentarlo, soprattutto dopo un brutto incubo, quando avevano scoperto che Sirius era morto. La morte del Padrino e la profezia avevano cambiato profondamente Harry. Quando era morto Cedric, si era disperato, e gli insulti della gazzetta del Profeta avevano aumentato tale disperazione, se l'era presa con il mondo, ed in particolare con Ron ed Hermione, adesso invece aveva capito, non era importate il giudizio del mondo, ma quello di chi lo conosceva, sapeva chi era, e credeva in lui.

Ora aveva uno scopo, voleva doveva battere Voldemort, lo doveva ai suoi genitori, a Cedric, a Sirius, ma soprattutto a tutti quelli ancora vivi e che gli volevano bene. Inoltre avrebbe seguito il consiglio di Silente, avrebbe continuato a vivere la sua vita, non se la sarebbe fatta rovinare dai mangiamorte. Soffriva ancora per la morte di Sirius, ma non si sarebbe disperato, avana fatto del motto "Carpe Diem - cogli l'attimo" la sua nuova filosofia di vita, sapeva bene cosa l'attendeva, quindi viveva la sua vita intensamente. Infatti appena i suoi zii avevano iniziato a tormentarlo, aveva spedito Edwige da Remus, dicendo che voleva andare via ed i motivi della sua richiesta, così era stato predisposto il suo trasferimento. Non sarebbe andato alla Tana o Grimmuald Place però, erano luoghi troppo esposti e conosciuti, sarebbe andato da Hermione, questo lo rendeva estremamente felice. Aveva capito di provare dei fortissimi sentimenti per la ragazza, l'aveva capito la notte all'ufficio misteri, quando Hermione era stata schiantata. Credendola morta, aveva perso la voglia di vivere, neanche per Sirius aveva provato sentimenti così profondi, e lo considerava un padre. Nei quindici giorni, che aveva passato a Privet Drive, aveva deciso che si sarebbe dichiarato ad Hermione, anche se questo avrebbe messo fine alla loro amicizia, ma non lo credeva possibile, ed il fatto di trascorrere l'estate con lei, gli dava una grandissima opportunità. In quel momento senti una macchina parcheggiare nel vialetto, si affaccio alla finestra e vide scendere due persone, un uomo ed una donna sui 35-40 anni, in particolare la donna gli ricordava qualcuno, slanciata e flessuosa con una massa di capelli ricci che le cadeva sulle spalle, per un attimo, Harry pensò, che Hermione fosse cresciuta improvvisamente, ma poi intuì che era la madre della ragazza, infatti, in quel momento vide scendere, colei che aveva rapito il suo cuore. Bella da morire, con un vestitino leggero nero, che metteva in risalto le sue forme, si vedeva che era una giovane donna e non più una bambina, le gambe lunghe e snelle, la vita sottile, un seno pieno e sodo, il viso bellissimo dove splendeva un sorriso meraviglioso, il nasino delicato e quegli occhi nocciola pieni di vita, il tutto incorniciato da una massa di boccoli setosi e lucenti. Tutto questo Harry lo realizzò in una frazione di secondo, dopo di che si lanciò giù dalle scale, apri la porta di ingresso ignorando la zia che gli urlava dietro, si fiondò su Hermione abbracciandola e sollevandola da terra, facendo giravolte su se stesso ridendo con Hermione, che lanciava urletti eccitati ed aveva sul volto un sorriso radioso. Tutto ciò stupì molto i genitori della ragazza, che da quando era tornata da scuola, era sempre triste. Harry infine la posò di nuovo a terra e la salutò.

-Ciao Hermione, non sai quanto mi sei mancata, anche se sono passati solo 15 giorni.-

e poi squadrandola dalla testa ai piedi

-Sei ancora più bella di quanto ti ricordavo, la divisa di Howgarts non ti rende giustizia, meglio cosi, altrimenti chi studierebbe con un angelo come te in aula-

Hermione arrossì ai complimenti del ragazzo, iniziando anche lei un esame del ragazzo, era molto più alto di lei, con i muscoli tonici e duri quanto l'acciaio, resi tali dagli estenuati allenamenti di quidditch, e messi in risalto dall'abbigliamento del ragazzo, non più i vestiti sformati del cugino, ma un paio di jeans abbastanza aderenti, che mostravano il sedere sodo del ragazzo, ed una semplice t-shirt bianca anch'essa aderente, che mostra i bei pettorali e gli addominali del ragazzo. La cosa che però colpì di più la ragazza. furono i capelli tirati indietro a formare una morbida coda, e l'assenza degli occhiali, che permettevano così, a quegli splendidi occhi di smeraldo, di dominare completamente il volto. Hermione sapeva che era molto più maturo di prima, ma questo cambiamento l'aveva stupita molto, e fatta arrossire ancor di più. Riprendendosi dallo stato catatonico in cui era caduta, la ragazza guardando il suo migliore amico negli occhi

-Anche io sono felice di vederti, mi sei mancato tanto anche tu- una piccola pausa -Ti vedo davvero bene, sei cambiato molto, anche se l'avevo capito quel giorno nella stanza delle necessità- non aggiunse altro, ma Harry sapeva che si riferiva a quando aveva detto a lei e Ron della profezia, poco prima di ripartire.

***** Inizio Flashback *****

Hogwarts, stanza delle necessità, il giorno dopo la spedizione all'ufficio misteri.

Su di una poltrona stava seduto Harry, aspettava Ron ed Hermione, aveva fatto dir loro, da Dobby, di raggiungerlo nella stanza. Voleva raccontare loro della profezia, anche se Silente non era molto d'accordo, ma Harry si era imposto. Dopo l'incontro con il Preside e la distruzione dell'ufficio di quest'ultimo, Harry aveva passato la giornata a vagare tra i corridoi ed i giardini di Hogwarts, trovando tra l'altro il cimitero della scuola dove erano sepolti anche i suoi genitori, e questo gli provocò un altro impeto di rabbia verso Silente, ma ormai aveva capito che non doveva prendersela con il preside, gli taceva le cose per non farlo soffrire. Ma la passeggiata gli aveva permesso di pensare, ed elaborare la perdita di Sirius e l'importanza della profezia, ora sapeva perché era vivo e quale era il suo scopo.

-Toc Toc-

il rumore lo risvegliò dai suoi pensieri

-Avanti- disse Harry

La porta si aprì, e vide entrare Ron ed Hermione, appena la vide penso a quanto era bella.

-Harry tutto bene- chiese Hermione con un espressione molto preoccupata, ma che non mostrava traccia di pietà o compassione, cosa che Harry non avrebbe accettato.

-No Hermione non va bene, fa male molto male qui- mettendosi la ma sul cuore -ma passera, il tempo è un amico che guarisce tutte le ferite- le parole di Harry erano si cariche di dolore, ma anche piene di una fermezza e di una forza, che non avevano mai sentito in lui. Hermione capì, in quel preciso istante, che Harry ormai era un uomo e non più un adolescente, ed odio ancor di più Voldemort ed i Mangiamorte per aver distrutto ancora una volta la vita di Harry.

-Ti ringrazio Hermione per averlo chiesto, ed anche per la preoccupazione che vedo nel tuo sguardo, spero che con l'aiuto di voi due possa guarire presto- anche Ron capì che Harry era molto più adulto e se ne rammarico.

-Vi ho chiesto di venire qui perché devo raccontarvi delle cose che nessun altro deve sapere.- detto ciò Harry prese la bacchetta, lanciò un colloportus avanzato sulla porta, ed un incantesimo di imperturbabilità sulla stanza.

-Prima cosa mi voglio scusare per avervi tratto da schifo per tutto l'anno abusando della vostra amicizia e per avervi portato a morire al ministero-

-Scuse accettate, ma mettiti in testa che non sei stato tu a portarci a morire, ma noi che siamo voluti venire con te. È stata una nostra scelta, e non provare a farci cambiare idea, perché io lo rifare un milione di volte- disse Hermione con piglio deciso

-Pienamente d'accordo con Hermione, non farti venire i sensi di colpa- approvò Ron sorridendo all'amico

-Non sono pienamente d'accordo, ma rispetto le vostre parole, anche Silente mi ha detto che Sirius ha scelto di venire, e che non è colpa mia la sua morte, non sono sicuro di questo, ma ho deciso di essere forte perché Sirius lo vorrebbe e per poterlo vendicare- rispose Harry con tono calmo e deciso.

I due amici facevano fatica a riconoscere, nel ragazzo che avevano davanti, il loro amico, quello che conoscevano. Si erano aspettati di tutto, urla, strepiti, disperazione ma non la calma e la fermezza interiore, che il ragazzo stava mostrando.

-Sedetevi- li invitò Harry indicando le due poltrone poste difronte a lui.

Una volta seduti il moretto prosegui.

-La seconda cosa che volevo dirvi riguarda la profezia, Silente la conosceva perché è stata lui a sentirla quindici anni fa, e me l'ha raccontata. La profezia è stata fatta dalla Cooman- e mettendo le mani avanti -Lo so che tutti la riteniamo un impostora, e Silente lo sa, la tiene qui per quell'unica vera profezia che fece- disse Harry anticipando le proteste di Ron ma soprattutto di Hermione.

-La profezia dice cosi – di Harry e poi concentrandosi -^Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore... nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese... l'Oscuro Signore lo designerà come suo eguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto... e l'uno dovrà morire per mano dell'altro, perché nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive... il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore nascerà all'estinguersi del settimo mese...^-

Le reazioni dei due ragazzi furono totalmente diverse, e stupirono molto Harry. Ron era sbiancato e non era stato in grado di spiccicare una parola. Hermione invece era diventata una furia, prima se l'era presa con Silente, perché non ne aveva parlato ad Harry, poi aveva iniziato ad inveire contro la Cooman, ed infine guardando Harry negli occhi -Tu ucciderai Voldemort capito, non so quale sia questo tuo potere, ma ti aiuterò a scoprirlo, e guai a te se anche solo pensi di non riuscire a batterlo, tu devi vivere perché io lo voglio- disse con una voce forte decisa e carica di rabbia poi calmandosi un attimo -Chi poteva essere l'altro bambino?- come sempre la mente di Hermione era rapidissima, ed aveva analizzato in men che non si dica la profezia.

-Il nostro Neville- disse Harry -anche i suoi genitori, come i mie, sfidarono tre volte Voldemort, e anche lui è nato alla fine di luglio- prosegui il ragazzo -Sono stato scelto da Voldemort, perché figlio di una maga di origine babbane, e lui teme i mezzosangue molto più dei purosangue- Terminò il moretto.

A quel punto anche Ron si riprese -Harry io non sono intelligente come Hermione, e non so come potrò aiutarti, ma conta pure su di me per uccidere Vol... Vol... Voldemort- riuscì a terminare il ragazzo, e anche se con difficoltà, ha pronunciare il nome del loro nemico.

Harry a quel punto si alzò e con gli occhi lucidi abbracciò Hermione e Ron, era la prima volta che i due lo vedevano così, neanche davanti alla morte di Sirius era riuscito a piangere, e questo diede un valore immenso al gesto, che Harry aveva appena fatto.

***** Fine Flashback *****

-Si Hermione sono cambiato, sono un nuovo Harry, che ha deciso di vivere la vita pienamente- confermò il ragazzo

-Me ne sono accorta, nuovo look vedo- disse sempre sorridente la moretta

-Si ho deciso di portare abiti che mi facciano sentire bene, e non ho più intenzione di nascondermi, voglio che tutti sappiano che sono Harry Potter, e che non ho paura di quello che sono- la ragazza intuì, che si riferiva al fatto di mostrare, così apertamente la cicatrice, che prima nascondeva con la frangia -Gli occhiali? messo le lenti a contatto?-chiese la ragazza

il ragazzo sorridendo -No intervento a laser, finanziato dai miei zii- il sorriso si trasformo in un ghigno -sotto minaccia. Sia gli occhiali che le lenti a contatto, potevano limitarmi in battaglia- ancora una conferma per Hermione, di quanto maturo fosse diventato il ragazzo.

Nel frattempo, si erano avvicinati loro, i signori Granger. Hermione fece le presentazioni, guardando verso i genitori con lo sguardo che brillava -Papà Mamma lui è Harry, il mio migliore amico- e poi rivolgendosi ad Harry -Loro sono Robert e Jane, i migliori genitori che una ragazza possa avere-

-Molto piacere signori Granger, vi ringrazio dell'ospitalità e del fatto che siate venuti a prendermi- disse Harry e nel suo sguardo si vedeva la verità di quelle parole.

Fu Robert a rispondere -Siamo felice di poterti ospitare, Hermione ci ha spiegato la tua situazione familiare- guardando male la casa -e poi sono io che devo ringraziarti-

Harry guardo stupito il signor Granger -Hai fatto tornare il sorriso sul volto della mia bambina, e poi chiamaci Robert e Jane non c'è bisogno di essere cosi formali- terminò con un sorriso. Harry guardò Hermione che era arrossita e fu molto felice delle parole di Robert -Sono felice di aver fatto tornare il sorriso sulle labbra di un angelo- con uno sguardo cosi carico di amore che non sfuggì a Jane.

-Perché Herm non aiuti Harry a portare giù le sue cose?- disse la mamma e mentre i ragazzi entravano in casa rivolgendosi al marito

-Quel ragazzo è cotto di Hermione-

-Lo so anche lei è cotta- rispose l'uomo.

Nel frattempo, Harry e Hermione, avevano preso tutto ed erano scesi, prima di uscire il ragazzo si affacciò alla porta della cucina -Grazie per tutto quello che avete fatto, e non fatto per me, in questi anni. Non penso che ci rivedremo. Se mai aveste bisogno di me, potete contattarmi tramite la signora Figg. Addio-

Si girò ed andò via, lasciando stupiti sia i suoi zii sia Hermione.

Harry e Robert caricarono i bauli in auto e poi andarono via da Privet Driver.

Harry non si volto mai indietro, per lui quello era l'inizio di una nuova vita.