Disclaimer: I personaggi non sono miei. Sono delle Clamp. Ma questo già lo sapete, no?
NdA: Basato sul manga e su cosa sarebbe successo se una certa risposta fosse stata diversa. In realtà non ho letto il manga, so cosa è successo da alcuni siti, così se quello che ho immaginato è diverso da quello che è successo non prendetevela, ok? Si può dire in realtà che sia un mix anime-voci raccolte sul manga. Lo so, sono cattiva con L-kun…ma sono Nova, no? E ora la storia!!!
E tu, chi vuoi sposare?
Lantis si era innamorato. Aveva cercato di negarlo, anche a se stesso, ma era inutile. Dopo la morte del fratello aveva detto a se stesso che se questo era l'amore…bene, lui non voleva innamorarsi. Conosceva la solitudine, e non lo spaventava. Solo…chi più di lui? Era sempre stato un uomo di poche parole e molti fatti, e questa poca espansività non gli aveva mai procurato molti amici. Se uno ne aveva, era Aquila. Gli doveva bastare. Ma poi aveva visto Luce…ricordava ancora la prima volta. Lui era arrivato al castello, portando tra le braccia quella ragazzina che aveva salvato, e lei gli era andata incontro. La sua cappa era tinta del sangue del mostro che lui aveva ucciso…e lei si era preoccupata. Per lui. Per uno che neanche conosceva. Lui era stato freddo, come sempre. Ma questo non l'aveva scoraggiata, né resa distante. Quando si era accorta che si era effettivamente ferito, alla mano, aveva chiesto ad Anemone di occuparsene. Ma c'era Primera… Eppure sin da quella prima volta Luce lo aveva colpito. Per quanto fosse stato distante, gelido, quel suo preoccuparsi per gli altri, il suo sorriso avevano aperto una ferita nel suo cuore. Una ferita che Primera non poteva sanare…
Non era cambiato. Sempre freddo, sempre di poche parole. Anche con lei. Soprattutto con lei. Non doveva immaginare…Eppure, era l'unica che riusciva a farlo sorridere, qualche volta. Era l'unica che riusciva a portare un po' di calore nel suo sguardo. Se ne era resa conto? Si era resa conto dell'incendio che aveva appiccato dentro di lui, dell'amore, del desiderio che lo bruciava? In silenzio, l'aveva amata. Ma ora non ce la faceva più. Se era riuscita a costringerlo a parlare, semplicemente essendo se stessa, sorridendogli, quanto poteva essere forte quello che provava? Lui credeva di saperlo, ma forse neppure lui lo immaginava fino in fondo. Si erano ritrovati alla fonta-na. Di nuovo. Già una volta, là, Lantis era stato vicino a parlare…ma invece aveva agito. Dandole l'amuleto di sua madre. Aveva visto lo sguardo sorpreso negli occhi di lei quando le aveva chiesto come ci si dichiarava il proprio amore sulla terra. Aveva aggirato l'argomento. Cercava le parole da dire. Era sempre stato difficile, per lui, trovare le parole. Come esprimere la tempesta che aveva in cuore? Lei gli aveva spiegato del matrimonio. "Vuoi sposarmi?" Poche, semplici parole. Lantis era stato sul punto di dirle. Ma poi…
"Tu chi vuoi sposare?" Questo aveva detto, invece. Luce era arrossita. In fondo, che diritto aveva lui di volerlo sapere, si era detto Lantis? Finché non si dichiarava…Ma poi Luce aveva parlato. Era sempre stata franca. E ingenua, Luce. Ingenua. Una parola, una sola. "Aquila." Possibile che facesse tanto male? Non aveva parlato, Lantis. Non aveva reagito. Sapeva tutto quello che c'era da sapere. Avrebbe voluto andarsene, ma non aveva potuto. Non era sicuro che le gambe lo avrebbero sorretto. Così era rimasto lì. E Luce aveva continuato… "Può sembrare strano, lo so, perché siamo stati nemici…ma non lo siamo mai stati veramente. Ero decisa a fermarlo, questo sì. Mi assomiglia, non credi? Siamo usciti entrambi dalla sala della corona, voglio dire. Questo non c'entra niente, però. O meglio, nonostante abbia quella terribile volontà, è sempre…allegro. Gentile. Mi scalda il cuore. È un sole…" A questo punto si era interrotta, arrossendo di nuovo. Ha ragione, aveva pensato Lantis. Aquila è un sole. Ha persino gli occhi dorati. E tra il sole e l'ombra…cosa poteva scegliere la guerriera del fuoco? Lantis continuava a tacere. Luce sembrava confusa, adesso. "Io… io non so perché ti sto raccontando tutto questo." Lui non poteva più continuare a tacere. Aveva costretto la sua voce ad essere fredda e inespressiva come sempre. Lei non doveva sapere quanto lo avesse trafitto. Non doveva nemmeno immaginarlo. Mai. "Si può dire che io te l'abbia chiesto, ricordi?" Ancora il silenzio tra loro. Poi, Luce. "Lantis…" La sua voce interrogativa, indecisa. "Sì?" Lui, calmo come sempre. Per quanto dentro avesse voglia di urlare. "Aquila è tuo amico…" Aveva annuito. Così era, per quanto… "Io…io mi stavo chiedendo…ecco, tu sai se lui mi ama?" Stavolta era arrossita ancora di più. "È sempre…caro con me, ecco, ma io…io non sono sicura…" Cosa si aspettava che lui rispondesse? Era stato sincero, alla fine. "Noi…non ne abbiamo parlato esplicitamente…" Ed era vero. Neanche ad Aquila aveva parlato di lei. Per fortuna. "Ma io credo che ti ami." Per questo aveva taciuto. Tra le altre cose. E poi, chi poteva fare a meno di amarla? Ma questo non lo aveva detto. Sarebbe stato scoprirsi troppo. "Ma lui non si sarebbe confidato con te?" "Forse…e forse no." Lei lo aveva guardato, e poi…"Non potresti cercare di scoprirlo?".
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