ok tanto per chiarire è tutta colpa di chi sta Vicino a me!(chi sa capisce!) mi ha passato la trilogia che non avevo mai voluto leggere e alla fine mi ha ispirato.

ovviamente è molto diversa dai libri, ma è chiaro che è esplicita e certe volte se vogliamo un pò forzata, ma io sono romantica così ci sarà tanto sesso ma anche amore, dolcezza, paura, rabbia e un pò di guai che non guastano mai!

vi prego ditemi cosa ne pensate, ho pensato di non pubblicalo... era meglio tenerlo per me o siete felici che lo abbia pubblicato?

una scusa come un'altra per parlare delle RIZZLES

ovvio non possiedo niente ne nessuno, se così fosse le Rizzles sarebbero una certezza e non pubblicherei qui ma vivrei a LA e... ci siamo capiti!

spero sinceramente vi piaccia, Buona Lettura


Seduta nella sua auto Jane guardava il dossier per l'ennesima volta con attenzione, fissò la foto per un attimo e poi fece un lungo sospiro. - in cosa mi sto cacciando accidenti - si domandava ripetutamente nella sua testa rileggendo le pagine che raccontavano una storia così lontana da lei, così semplicemente complicata e che non spiegavano che persona fosse realmente la donna della foto, un enigma che presto sarebbe stato svelato, ma se fosse la decisione giusta questo ancora non lo sapeva, ma in fondo non aveva molte altre opzioni, la sua vita era stata stravolta e guardando la casa difronte a lei ancor più si sentì che non aveva scelta. -la donna giusta per il lavoro giusto - le avevano detto! sperava solo di non cacciarsi in un guaio più grosso di quello in cui si trovava.

Seduta al bancone della sua cucina sorseggiava innervosita il suo bicchiere di vino fresco, stanca di ascoltare la solita predica, che sua madre, la raffinata Constance, le stava propinando " Basta madre! Ho capito perfettamente quello che stai dicendo, lo avevo capito benissimo anche la prima volta!" "allora perché sono costretta a ripeterlo?" " perché sai benissimo che non sono d'accordo! Non vedo la necessità di questa tua scelta!" "ah noo!" lanciò dei fogli di giornale sul bancone della cucina dove Maura era appoggiata " queste non sono ragioni sufficienti per te?" Maura sbuffò lievemente " sai benissimo il rischio che stai correndo, anche lui è molto preoccupato" " allora perché non ci pensa Lui, come pare abbia fatto sempre?" "perché la situazione è cambiata e poi comunque io preferisco così!" Maura si alzò stizzita dallo sgabello, lasciò scivolare con irritazione e una certa violenza il bicchiere di vino ormai vuoto " sono una donna adulta ed indipendente madre e questa discussione è ridicola" " sei una donna a rischio, le minacce sono chiare e dirette, i nemici di Patric sono... Come puoi non essere preoccupata?" "Sono preoccupata, molto preoccupata madre ma non credo questa sia la soluzione!" "ah no? E quale sarebbe allora?" un altro sbuffo questa volta più profondo e rumoroso " ecco appunto, la polizia non ha in mano niente, e sappiamo bene come garantisce la sicurezza delle persone, Colin è già stato ucciso!" "non gridare! so benissimo che è morto! So benissimo che rischio sto correndo ma.."

la discussione fu interrotta dal suono del campanello della porta principale.

Jane scese dalla sua macchina, una Chrysler Sebring del 2007 comprata recentemente per ovvia necessità, vecchia ma tenuta bene; si guardò intorno, fece una breve ispezione della casa, il giardino, il garage doppio aperto con due auto costose al suo interno, provò ad aprirle e con sorpresa non erano chiuse a chiave, entrò nelle vetture e le ispezionò, poi fece il giro della casa. Sentiva due donne discutere animatamente, sbirciò alla finestra sul dietro, e vide le due donne ben vestite litigare compostamente, proseguì la sua attenta perlustrazione, cercò di capire cosa si dicessero, non era complicato, visto il tono usato, poi suonò il campanello della porta principale.

Le voci all'interno per un attimo si acquietarono, poi un nuovo borbottio.

" oddio Madre è già qui vero? Non mi hai dato proprio ascolto! E non ho ancora letto il suo dossier" "spero bene che sia la persona che aspetto, SI! Avrai tempo per leggere tutto. Lo faccio per amor tuo tesoro e non voglio correre rischi, e tu la smetterai con questo sciocco atteggiamento adesso!" Constance si avviò alla porta ed aprì, sorrise alla donna difronte a lei

"buon pomeriggio detective Rizzoli" "buon pomeriggio signora Isles, ma le ricordo che non sono più detective!" " certo prego entri pure"

Jane entrò con ostentata sicurezza ed ispezionò la casa velocemente con lo sguardo che si fermò sulla bella bionda della foto, che ora era in carne ossa e sguardo truce a pochi metri da lei " buon pomeriggio Dottoressa Isles" tese la mano e fece due passi verso Maura che rimase immobile con il suo sguardo di sfida " io sono.." "ho sentito detective Rizzoli" "direi invece che non ha sentito, non sono un detective, non al momento almeno, può chiamarmi Jane o Rizzoli, come preferisce dottoressa Isles" fece un sorriso un po' forzato e ritirò la mano, Maura ruotò lievemente la testa sorpresa.

"posso offrirle un bicchiere di vino detective, prima di licenziarla da casa mia?" Jane sorrise guardò un attimo Constance, al suo fianco " non bevo durante le ore di lavoro e non credo lei possa licenziarmi, per quanto può cacciarmi da casa sua, ma dagli accordi presi con sua madre, pare che mi spetti un alloggio presso la sua abitazione"

Maura che si era voltata per andare verso il bancone dove il suo vino la aspettava si girò di scatto con un'espressione sorpresa e la mascella tirata, indicazione chiara della sua rabbia.

Ne seguì una feroce discussione tra le due donne altolocate e ben vestite, Jane si appoggio al bordo del divano di pelle bianca ricoperto da un telo colorato che serviva, suppose, più da ornamento che per utilità. Lasciò le donne sfogarsi per alcuni minuti, ignorando le offese che la bionda nel suo bel vestito aderente verde le stava, non tanto sottilmente, facendo. Poi stufa del tanto vociare si alzò in piedi e con due dita in bocca fece un fischio potente, le due donne tacquero immediatamente, tenendosi le orecchie doloranti.

"bene ora che ho la vostra attenzione permettetemi di fare un attimo il punto della situazione!" si alzò dal bordo del divano e guadando le due donne " cominciamo con il dire che qui c'è bisogno di un serio intervento sulla sicurezza" Maura tentò una replica, ma Jane la zittì alzando il dito, la cosa impressionò tutte le donne nella stanza " il garage è aperto ed accessibile a tutti, le macchine non sono chiuse, io stessa ho potuto accedervi, ho gironzolato nella proprietà e nessuno si è accorto della mia presenza, ho perfino potuto sentire la vostra discussione!" "ha origliato? Non è elegante" "non ho finito dottoressa! Quando ho suonato alla porta avete aperto senza controllare dallo spioncino e potete scegliere di non avermi qui, ma avete bisogno di più sicurezza se veramente siete a rischio come indicato dalle minacce che ho potuto leggere"

Constance tentò di giustificarsi, Maura continuò a contestare ma Jane spiegò quali dovevano essere le modifiche da apportare, da telecamere per la sicurezza a chiusure automatiche e aggiornamenti di sistemi di allarmi e codici.

" c'è qualcuno di cui vi fidate? Qualcuno a cui chiedere l'installazione?" "no detective non ne ho mai avuto bisogno" "benissimo dottoressa, ci penserò io allora se vuole" "si certo che vuole, ma prima mia figlia le mostrerà la casa e la sua camera da letto, come educazione vuole, ha dei bagagli con se?" "si nella mia auto, se vuole dottoressa li prendo" "come se avessi scelta!" borbottò Maura che si allontanò

Jane uscì nel vialetto raggiunse la sua auto e prese il suo bagaglio, poi rientrò in casa mentre Constance salutò ed uscì, visibilmente soddisfatta.

"Questa è la sua camera detective, proprio vicino alla mia vede?" "cosa devo fare per non farmi chiamare detective?" appoggiò la borsa sul letto della camera sobria ma arredata con gusto ed eleganza, un grande armadio con ante a specchio riempivano una parete dando luminosità alla stanza che aveva un porta finestra che dava su un terrazzino. "avevo capito che era un detective" Maura la fissava duramente ma lo sguardo era provocante e provocatorio " non lo sono attualmente e preferirei che mi chiamasse Jane o Rizzoli se lo preferisce" "Jane come mai non sei un detective attualmente?" appoggiata allo stipite della porta fissava la bruna in mezzo alla stanza "si preoccupa per me dottoressa ma non della sua sicurezza è interessante non trova?" "sono preoccupata molto per la mia sicurezza, ma non apprezzo l'invasione che mia madre ha fatto nei miei confronti, mi piace scegliere i miei collaboratori e non subire scelte altrui, mi dispiace che ci sia finita in mezzo" " spero che possiamo ripartire con il piede giusto allora, vorrei che avesse fiducia in me, sono qui per la sua incolumità" "cosa sai della mia situazione?"

Il cambio di tono e di atteggiamento non rimase inosservato da Jane che spiegò alla donna, che ora aveva un'espressione più dolce sul viso, tutto quello che il dossier le aveva insegnato.

L'uccisione di un fratellastro che non conosceva, le minacce ricevute a causa del padre che geneticamente aveva, ma soprattutto le difficoltà di Paddy Doyle di mantenere il potere in quel momento, tanto da non poter più garantire la sicurezza di una figlia che non aveva potuto crescere ma che aveva sempre protetto da lontano, anche la polizia era in difficoltà, c'era una guerra di mafia che stava scoppiando a Boston e garantire la sicurezza di un neurochirurgo, per quanto importante non era facile da sostenere.

Jane stava facendo il suo giro di telefonate mentre Maura leggeva quello che sembravano delle cartelle cliniche sul suo divano di pelle bianca, una tazza di tè era appoggiata su un sottobicchiere sul tavolo di fronte a lei, le gambe piegate. Jane ogni tanto la guardava, guardava l'eleganza, la compostezza e la durezza del suo volto. Leggeva con attenzione e sembrava che le sue chiacchiere telefoniche non la distraessero.

Jane prese dell'acqua dal frigo e ne bevve un lungo sorso " dopo tutto quel parlare detective, immagino che abbia la gola secca" "si dottoressa Isles ma sto lavorando per la sua sicurezza" "quanto la paga mia madre?" "più di quello che guadagnavo come detective" " a New York non pagano bene?" Jane rimase solo un attimo stupita " si è informata su di me vedo" "non sei l'unica a saper leggere i dossier" alzò le cartelle che leggeva "mia madre mi ha lasciato il tuo, volevo sapere chi stavo facendo dormire con me" il suo tono era malizioso e Jane lo notò inevitabilmente, questo incarico si stava rivelando più difficoltoso del previsto.

"ho chiamato una ditta di New York domani dovrebbero arrivare per installare i sistemi di sicurezza" "nessuna di Boston ti piaceva o ti piace spendere i soldi altrui!?" "nessuna di Boston era affidabile" " potevi chiedere a Paddy Doyle!" disse in tono amaro "e comunque tu sei di Boston!" "non ci si può affidare a tuo padre, neanche lui sa a chi rivolgersi" "non è mio padre" il tono tra loro era freddo " non a quello che so" "mio padre è il professor Isles non lui!" "capisco non fa piacere avere un padre che è un boss mafioso mi rendo conto" Jane decise che non si sarebbe fatta maltrattare da questa dottoressa ricca, non le interessava quanto bella o spaventata o incasinata fosse, non era l'unica ad avere una vita che stava andando in pezzi.

"che eleganza detective, è per quello che è stata sospesa a tempo indeterminato dalla polizia di New York?"

un altro sorso di acqua, non si sarebbe fatta intimorire o ferire da questa donna.

"non so se l'eleganza ha avuto la sua importanza, di sicuro il temperamento si, ma dubito che siano affari suoi dottoressa" si il temine dottoressa era stato usato con estremo disprezzo.

Maura si alzò dal divano visibilmente indispettita, si fermò a pochi centimetri dal viso della donna mora arrogante difronte a lei

" è meglio che cambi atteggiamento detective Jane Rizzoli o come è venuta se ne può andare, che sia chiaro, lei deve pensare alla mia sicurezza, ma qui sono io che pago, non mia madre, ogni cosa che vuole fare sono IO che la devo approvare prima, compreso l'impianto di video sorveglianza è chiaro?" "si dottoressa" non esitò, non indietreggio, non distolse lo sguardo "le farò avere per email il preventivo, se avesse la gentilezza di confermarlo, avrei accordi per il loro arrivo domani mattina, è una cosa di vitale importanza".

Maura non si mosse, la fissò, ma poteva vedere la rigidità della muscolatura di Jane, l'odore che emanava, alcuni pensieri inappropriati le invasero la mente, ma li dominò.

"molto bene aspetto l'email da visionare, ci sono altre cose di cui mi deve parlare?" "si dottoressa, molte ad essere sincera" "mi segua nel mio studio" si voltò e per Jane fu un sollievo, quella donna la stava stregando, mai si era sentita attratta da tanta arroganza e prepotenza, ma accidenti se aveva degli occhi favolosi e comunque dolci e quel profumo, era nei guai decisamente, quella donna aveva scritto guai a caratteri cubitali e luminosi ovunque.

Si sedettero una di fronte all'altra, la scrivania le divideva, Jane snocciolò tutte le problematiche riguardo alla sicurezza, Maura suo malgrado dovette passare la sua agenda a Jane, ogni appuntamento, ogni spostamento doveva essere valutato e studiato.

Dopo più di un ora di accordi le questioni principali erano state definite e Jane andò nella sua stanza a riordinare le poche cose che aveva con se, appese gli abiti nell'armadio, fece altre telefonate, si fece una doccia e poi andò nel garage, chiuse le porte basculanti e ritirò tutte le chiavi, fece un controllo della vettura e rientrò.

Maura era nel suo ufficio, lavorava al computer, ma pensare a Jane la stordiva, la sua pelle olivastra, le sue ossa lunghe, si chiedeva come quelle gambe sarebbero state da vedere, toccare, da baciare con labbra umide.

Quei capelli lunghi e ricci, da odorare, tirare, rendere ancora più selvaggi.

Oh come avrebbe voluto dominare quella donna, quella ostentata sicurezza, mai un'espressione dolce o comprensiva, quella durezza nei modi, quella mascolinità che la catturava, si domandava quanta di quella sarebbe evaporata avendola nuda tra le lenzuola. Una gatta selvatica ecco quello che era, una cavalla da domare, Maura lo sapeva che era esattamene la sua sfida, voleva domarla, dominarla.


se ne volete ancora ditelo e continuerò a pubblicare i capitoli successivi! grazie per il supporto ^_^