Brand new melody ◊
Era notte inoltrata all'Accademia Saotome.
Io e Ittoki-kun dovevamo incontrarci per completare il testo della canzone che avremmo dovuto presentare al test di registrazione.
Il vociferare dei nostri compagni tra i corridoi si era esaurito già da un paio di ore, gli studenti che si muovevano solitari o in gruppo, probabilmente erano nelle loro stanze.
Percorsi velocemente il corridoio, salii in fretta le scale e mi precipitai nella sala di musica.
Mi sentii catapultata in un film di 007, quelli di spie di cui mi aveva parlato Tomo-chan.
Aprendo la porta vidi Ittoki-kun seduto con la sua chitarra in braccio, vicino al pianoforte.
Entrai velocemente nella stanza, guardandomi intorno e controllando che non ci fosse nessuno.
Speriamo nel futuro che creiamo,
Che cavalca questa melodia,
Sovrapponiamoci l'un l'altro, oggi.
Immutabili e sicuri, come questa frase,
Non voglio stare lontano da te!
«Nanami, eccoti.» mi salutò il ragazzo, che alzandosi, venne verso di me. «Ittoki-kun, ho scritto la melodia.» gli dissi sorridendo.
«Davvero? Sei stata velocissima.» mi rispose spalancando i suoi grandi occhi color rubino.
Stavamo cercando un'idea per il testo, quando ad un tratto, udimmo dei passi che si avvicinavano lungo il corridoio, Ittoki-kun mi prese per un polso. «Nascondiamoci.» mi sussurrò, trascinandomi sotto la cattedra.
Ero agitata e spaventata... avevo le mani sudate e la gola secca per la tensione. Se ci avessero beccato fuori dalle stanze a quell'ora, avrebbero potuto espellerci.
Aguzzai l'orecchio per ascoltare. Sentii la porta aprirsi, i passi del custode che sorpassavano lo stipite e successivamente la porta richiudersi, con uno scatto della serratura.
Quando i passi del custode si furono allontanati, uscimmo dal nascondiglio, Ittoki-kun provò ad aprire la porta e scoppiando a ridere, disse: «Non ci credo! Ci ha chiusi dentro.» La sua risata mi contagiò. «E adesso che facciamo?» gli chiesi.
Inciampiamo,
Cadiamo, camminiamo insieme,
Verso il domani.
Senza di te, anche le cose normali,
Sono solo un mucchio di rumore.
«Potremo calarci dalla finestra.» consigliò, mi affacciai e strabuzzando gli occhi gli risposi: «Niente da fare, il balcone più vicino è almeno 5 metri più in basso. Dovremo per forza aspettare che aprano le aule per l'inizio delle lezioni.»
Mi misi seduta contro al muro, e canticchiai la melodia che avevo composto. «Nanami, le tue canzoni sono magnifiche. Sono felice di essere il tuo partner.» disse Ittoki-kun sedendosi accanto a me. «Ti va se iniziamo a scrivere?» continuò, sorridendomi... il mio cuore si sciolse e risposi al suo sorriso, annuendo. Lui prese la sua chitarra e iniziò a suonare la mia melodia, canticchiando.
«E' perfetta.» gli dissi. Mi guardò, con un'aria interrogativa. «La canzone che stai cantando è perfetta per il test di registrazione.»
Si mise a ridere, prese la torcia e lo spartito con la melodia e scrisse il testo, sembrava che le idee gli uscissero spontaneamente.
Scrutai i suoi lineamenti, la sua fronte corrucciata, il suo sguardo penetrante, i suoi denti che mordicchiavano le labbra.
«Pensi che supereremo il test?» gli chiesi. Lui si voltò verso di me e sorridendo, mi dette un buffetto sulla guancia. «Ne sono convinto.» rispose.
Chiediamo a Dio di fermare il tempo.
Il tempo salta e torna indietro,
Basta per farmi sospirare.
Non lascerò che guardino da un altra parte,
I tuoi occhi!
Osservavo il mio partner mentre si impegnava a inventare il testo. «Ho finito. Ti va di ascoltarla?» mi disse Ittoki-kun. Io annuii e mi sistemai vicino a lui. Lui mi guardò e accompagnandosi con la chitarra, cantava.
Era bellissimo, lo osservavo e ridevo... sentirlo mi scaldava il cuore.
Finita la canzone, appoggiò la testa sulla mia spalla, sentii il suo calore, e il suo respiro sul collo.
«Canta con me, Nanami.» mi disse Ittoki-kun, alzando la testa e guardandomi negli occhi.
Cantammo per un po', e una volta finita la strofa mi fermai, esausta. «Stai bene?» mi chiese il ragazzo. «Si, grazie Ittoki-kun. Sono solo un po' stanca.» gli risposi, sorridendogli. «Nanami, siamo una coppia formidabile.» esultò, ridendo. Dopo di che, appoggiò lo spartito al suo fianco e io alzai il viso per guardare i suoi occhi.
«Voglio confessarti una cosa, Nanami... sei tu la ragazza che mi hai ispirato questa canzone.» disse. Io restai immobile ascoltandolo... ero preda dei suoi occhi e delle sue parole. Ero così emozionata di essere con lui, che non contava altro per me. «Ittoki-kun, non possiamo farlo. Potrebbero espellerci, se lo sapessero.» gli dissi, pur sapendo che non credevo alle mie stesse parole. «E se nessuno venisse a saperlo?» mi domandò avvicinando il suo viso, contornato da quei ciuffi ribelli, al mio.
Sentii il suo profumo inebriarmi i sensi. Le nostre labbra, allora, si avvicinarono, si sfiorarono e si cercarono. Ci baciammo, fu un bacio veloce ma ricco di emozioni. Il mio cuore batteva all'impazzata. «Ti amo!» mi sussurrò Ittoki-kun, io alzai gli occhi sbalordita... non poteva averlo detto seriamente. «Mi sono innamorato di te da quando ti ho conosciuta, a dicembre.» continuò lui. Io gli gettai le braccia al collo e stringendolo gli confessai il mio sentimento.
Rimanemmo così, tutta la notte, abbracciati a cantare la nostra canzone, ci addormentammo per un paio d'ore prima del sorgere del sole. Quando ci svegliammo, era molto presto, ci nascondemmo nuovamente e attendemmo che il custode riaprisse la porta. A quel punto sgattaiolammo fuori dandoci appuntamento nell'aula di registrazione, per far sentire all'intera scuola la nostra canzone.
Sorridiamo con tutto quello che abbiamo, e lottiamo per il domani.
Facciamo il segno della pace con il massimo dell'energia,
In quel momento, dirò quella parola di due lettere.
Il mio cuore smarrito volerà,
Sono incantato da te.
