CAPITOLO 1
PRIMO GIORNO
BROADWAY AVENEU 16.45
Quel giorno Mac aveva deciso di smettere un po' prima di lavorare. Il suo istinto gli diceva che qualcosa non andava. Il suo cuore gli diceva che avrebbe dovuto passare da Stella.
Scese nel garage, salì sul suo Avalanche nero e dopo aver messo in moto uscì nelle strade di New York.
Era ormai sotto casa di Stella quando alla radio sentì una una chiamata della polizia:"a tutte le unità, 2344 Lexinton aveneu appartamento 12 possibile colluttazione con agente coinvolto" Era proprio casa di Stella.
Mac ebbe un tuffo al cuore. Lasciò la macchina sul marciapiede e si precipitò su per le scale fino da lei.
"Stella! Sono Mac! Apri la porta!" gridò battendo la mano sulla porta.
Dall'interno arrivò un tonfo secco e sentì Stella gridare. Non ci pensò due volte e aprì la porta con un calcio. Appena dentro Mac si accorse che il pavimento e la porta del bagno erano sporchi di sangue. Come alzò lo sguardo riconobbe la sagoma di Frenkie che teneva Stella immobilizzata contro il muro afferrandola per i capelli. e puntava un coltello alla gola gridando: "Hai ignorato le mie telefonate, hai ignorato ME! Tu non mi ami!" e le sferrò un pungo così forte da farle perdere i sensi e romperle lo zigomo. "TU NON MI AMI!" ripeté furioso e alzò il braccio armato per sferrare una pugnalata a Stella.
Vedendo Stella a terra svenuta minacciata da Frenkie, Mac reagì d'istinto e saltò addosso all'aggressore facendogli cadere il coltello. Insieme rotolarono sul pavimento, ma Frenkie era più grande di lui e lo scaraventò a un paio di metri di distanza per poi essergli subito addosso.
Probabilmente, se Mac non avesse avuto un addestramento da Marine e un ottima motivazione, sarebbe stato sopraffatto da Frenkie Mala. Lottarono corpo a corpo senza esclusione di colpi fino a quando Mac non si trovò in posizione predominante sopra all'avversario. A quel punto iniziò a prenderlo a pugni in faccia con tutta la forza che aveva, riducendolo una maschera di sangue. Ma nonostante ciò non accennava a smettere. Il tutto si svolse in pochi minuti. La fortuna di Frenkie fu l'arrivo di Flack, che aiutato da due altri agenti, riuscì a staccare Mac dall'aggressore di Stella.
Flack lo trattenne con tutta la forza che aveva:"Che diavolo ti succede Mac? Lo hai quasi ammazzato di botte!"
Mac guardò gelido Flack:"E lui ha quasi ucciso Stella!" e con uno strattone si liberò dalla presa dell'amico per andare ad abbracciare lei ancora distesa sul pavimento in stato di semi incoscienza. Stella aveva escoriazioni su tutte le mani, graffi e ferite da coltello sulle braccia, dovuti al tentativo di difendersi e un taglio profondo sullo zigomo, causato dal un pugno di Frenkie.
Appena Mac la sollevò e l'avvolse tra le sue braccia, lei scoppiò in un pianto dirotto.
"Ssssh tranquilla, è tutto finito." Le disse accarezzandola tra i capelli. Stella si strinse di più a lui.
"Ora devi andare in ospedale, ma non ti preoccupare, ti raggiungerò il più presto possibile."
I paramedici la misero su una barella e la portarono via. Mac si lasciò cadere sul divano, mentre Flack gli si avvicinò:"Devo farti alcune domande, lo sai vero?"
Mac annuì.
Intanto un altro paramedico gli stava medicando le mani e gli porgeva del ghiaccio da mettere su un ematoma al volto. Aveva pestato Frenkie con tanta forza e tanta rabbia che si era ferito a sua volta.
"Che diavolo è successo?" chiese Flack.
"Ero uscito un po' prima per passare da Stella..."Iniziò Mac" non so perché, ma qualcosa mi diceva che dovevo farlo." Fece una pausa. "Ero appena arrivato qui, stavo cercando parcheggio, quando ho sentito la chiamata. Ho piantato il suv sul marciapiede e mi sono precipitato da Stella. L'ho sentita urlare, così ho buttato giù la porta e sono entrato." Mac si fermò un momento e si massaggiò le mani doloranti."c'era sangue dappertutto e lui la teneva bloccata per i capelli conto il muro puntandole un coltello alla gola."
Alzò gli occhi verso l'amico e lo fissò"Il resto lo puoi immaginare." disse asciutto.
Quello che Flack vide negli occhi di Mac lo spaventò. Capì che se non fosse arrivato in tempo Frenkie non sarebbe sopravvissuto.
"Perché non hai usato la pistola? Mala è il doppio di te."
"E' successo tutto molto in fretta: quando ho buttato giù la porta lui le stava urlando contro minacciandola con un coltello. Le ha dato un pugno facendole perdere i sensi e stava per piantarle il coltello nella gola. Se avessi estratto l'arma, avrei dovuto intimargli di fermarsi prima di poter far fuoco. Sarebbe stato troppo tardi. Ho reagito secondo istinto e mi sono gettato su di lui per fargli cadere l'arma. Poi abbiamo lottato." Flack annuì a quella risposta.
"Non dimenticare, Flack, che sono un ex Marine. So come attaccare un uomo corpo a corpo!
"Fin troppo bene, a quanto pare. Hai visto come lo hai conciato? Gli affari interni ci andranno a nozze! Diavolo!" Gli disse Flack con uno sguardo duro."Devo fare rapporto, questo tu lo sai."
"Fai il tuo dovere, Don. Non ti preoccupare."
"Mac..."
"No, non mi sarei fermato. E... si lo rifarei ancora!" Disse Mac alzandosi in piedi e fissando Don Flack dritto negli occhi.
"Ora vado da Stella se per te è tutto. Sai dove trovarmi!"
Flack si scostò per lasciarlo passare e lo guardò uscire dall'appartamento.
"Stella non si tocca." pensò Don fra sé " o sono davvero guai!"
Mac arrivò al Trinity Hospital. Cercò il reparto dove avevano ricoverato Stella e salì. L'infermiera gli diede il numero della camera: 436.
Mac si fermò un attimo sulla porta prima di entrare. Lei aveva gli occhi chiusi, ma non dormiva.
Appena sentì i passi si girò verso di lui e lo guardò negli occhi.
"Hey! " gli sorrise dolcemente.
"Hey! " gli rispose lui avvicinandosi al letto. La guardò e le scostò un ricciolo dal viso. Era una donna forte, ma essere tradita proprio dalla persona con cui aveva una relazione, l'aveva veramente provata.
Mac accostò una sedia e si sedette accanto a lei. Stella gli appoggiò dolcemente una mano sulla contusione che lui aveva al viso e gli occhi le diventarono lucidi. Allora lui, prendendola tra le sue, le diede un bacio sulla mano. Lei osservò che le mani di Mac erano entrambe fasciate. Alzò lo sguardo su di lui: "Dio mio, Mac!" e le lacrime le bagnarono il viso.
Lui abbassò un attimo gli occhi e non disse nulla ma dopo qualche istante: "Non doveva farti del male! Non avrebbe dovuto proprio toccarti." Stella gli prese il mento e sollevò il suo viso fino ad incontrare il suo sguardo."Mac, questo non è un agire da semplice amico...non con quella rabbia e quella ferocia" e lo fissò con aria interrogativa.
"Stella io... volevo solo proteggerti..."
"Lo so, ma hai agito più con il cuore che con la ragione, o sbaglio?"
"E questo ti dispiace?" chiese lui.
Stella gli accarezzò nuovamente il viso e si lasciò andare nei suoi occhi grigi. "Adesso è meglio che riposi un po'."
"No, aspetta un attimo ,Mac, cosa ha detto Flack? Apriranno un'inchiesta su di te per eccesso di violenza?" chiese Stella.
"Flack farà il suo dovere, ma non preoccuparti degli affari interni, so come tenerli a bada." sorrise amaro.
"Ancora una cosa...Frenkie?" domandò stella con un tremore nella voce.
Mac la guardò e Stella vide gli occhi di lui farsi di ghiaccio:"Se uscirà dal coma, lo processeranno." Quella risposta non lasciava spazio ad altre domande. Con un dolce sorriso rivolto a Stella Mac uscì dalla stanza.
Erano ormai le nove di sera, lui era stanco morto e voleva solo prendere la strada di casa.
Non gli ci volle molto ad arrivare. Parcheggiò la macchina e salì nel suo appartamento. In salotto si lasciò cadere sul divano e si mise le mani sul viso. Ripensò a quello che aveva fatto e al perché lo aveva fatto. Davanti agli occhi aveva l'immagine di Stella con un coltello alla gola. Era già successo che in azione lei fosse minacciata da qualche criminale, ma quella volta era diverso.
Frenkie era il ragazzo di Stella, lei avrebbe dovuto potersi fidare di lui, ma era un violento e un pervertito. Come si era permesso di mettere in rete un filmato dove facevano l'amore? Mac era disgustato e arrabbiato allo stesso tempo.
Stella non si lasciava coinvolgere molto facilmente in relazioni sentimentali, in questo erano molto simili. Finalmente sembrava aver trovato la persona che la rendeva felice. Accidenti, com'era potuta accadere una cosa simile? Si incolpò di non essersi accorto di che razza di persona fosse Frenkie Mala. Lui e Stella si erano sempre incoraggiati a vicenda nell'intraprendere nuove relazioni all'esterno del laboratorio e questo era il motivo per cui lui stava uscendo con Peyton Discoll, un'anatomopatologa del dipartimento. Nulla di serio ancora.
Ma era incredibile come il destino alla fine li riportasse sempre l'uno verso l'altra.
Stella aveva ragione: lui non aveva agito da semplice amico. Mac questo lo sapeva bene, in fondo al cuore. Forse era giunto semplicemente il momento di ammetterlo.
I suoi pensieri furono interrotti dal cellulare:"Mac Taylor."
"Mac, sono Flack. Frenkie Mala è appena morto all'ospedale."
"Grazie di avermi avvisato, Flack. Ci vediamo domani." e un gelido sorriso di soddisfazione si dipinse sul volto di Mac Taylor.
