A/N Cari lettori, mi presento, mi chiamo Stefano, alias Crawfol qua su FF, come avrete letto, questa è la traduzione in italiano del capolavoro della signorina midnightopheliac "Safe Paws", ho voluto fare questa traduzione perché la storia in questione mi ha veramente lasciato un profondo segno nel cuore e nell'animo, l'ho adorata dalla prima frase fino all'ultima, quindi dopo aver superato il grande senso di vuotezza provato dopo aver finito di leggere l'ultimo capitolo, mi sono detto "voglio tradurla", anche in modo da ingannare il tempo mentre la signorina midnightopheliac farà uscire il tanto atteso (almeno da parte mia) sequel.

Detto questo, vorrei per prima ringraziare ovviamente l'autrice di questa magnifica storia in primis per averla scritta, poi per avermi dato l'autorizzazione di tradurla e infine per tutte le belle parole e il sostegno che mi ha dato e continua a dare. Veramente, grazie con tutto il cuore! Successivamente vorrei anche ringraziare una mia amica, Chiara, detta anche "Tetris", che dopo una mia semplice e stupida richiesta di aiuto, nonostante tutti i suoi impegni e gli esami che ha da fare, si è offerta volontaria ad essere la mia personale beta reader! Senza di lei, il capitolo che state per leggere, e tutti quelli che leggerete in futuro, sarebbe stato più... non saprei come dire, più brutto, meno scorrevole e troppo "tradotto alla lettera", invece grazie a lei questa traduzione è almeno decente... spero XD. Quindi grazie tante, non potrò mai ringraziarla abbastanza!

Detto questo voglio solo precisare un ultima cosa e poi giuro che vi lascio alla lettura e non darò mai più fastidio, io sono un semplice ragazzo molto bravo (penso e spero) in inglese, quindi non sono un traduttore esperto o un insegnante d'inglese, e poi una cosa è tradurre in mente mentre si legge, un altra cosa è dover scrivere la traduzione su carta in modo che sia comprensibile anche ad altri, per cui qualche frase nonostante anche l'aiuto della mia amica potrebbe ancora essere scritta in maniera non ottimale, se questo fosse il caso sarebbe carino se lo faceste presente nei commenti in modo che io sia in grado di correggerla nella maniera più corretta da voi scritta :) Detto tutto questo papiro, buona lettura e al prossimo capitolo che spero uscirà a breve :)


Una scala cadde nella fossa, il grosso zoccolo dell'agente McHorn apparve. Nick tenne il suo braccio attorno a Judy, aiutandola a zoppicare verso la scala. Poteva ancora sentire pezzi dell'imbottitura del finto cervo tra i denti, e fu molto tentato di usare i suoi artigli come stuzzicadenti: Judy aveva bisogno di lui però. L'imbottitura poteva aspettare. Sollevandola, afferrò lo zoccolo di McHorn e il rinoceronte la tirò fuori dalla fossa. Salendo le scale dietro di lei, Nick tornò al fianco di Judy, avvolgendo il suo braccio attorno a lei, sostenendo il suo piccolo corpo. "Stai bene Fluff?" Nick aggrottò le sopracciglia, notando i suoi respiri profondi e il corpo tremante. I suoni intorno a lui furono soffocati mentre si concentrava sul coniglio al suo fianco.

Judy gli offrì un piccolo sorriso, anche se le sue orecchie si abbassarono. "Sto bene, Nick, non devi preoccuparti."

"Carotina…" Nick la avvertì, non credendole per un secondo. Era stata sobbalzata violentemente mentre era sul treno, si era ferita con una zanna, e poi lui l'aveva inseguita e serrato le fauci intorno alla sua gola – dolcemente – visto che stavano recitando, ma comunque.

Sbuffando, Judy gli offrì un sorriso ironico, i suoi occhi incontrarono quelli di lui. "Onestamente sono stanca, tutto qui."

Prima che potesse rispondere furono interrotti. "Hopps!" Bogo apparve tra la folla di agenti, avvicinandosi alla coppia. Aveva finito nella Foresta Pluviale; si accovacciò con un piccolo broncio sui lineamenti. " Sai il numero di quante leggi hai infranto oggi?"

Nick si indignò. A chi importava se avessero infranto qualsiasi legge, avevano catturato Bellwether e bloccato l'attacco nei confronti di predatori innocenti con il siero degli ululatori notturni!

"Non puoi fare una frittata senza rompere qualche uovo, Capitano" Judy sussultò, allungando la zampa nella tasca. Da essa, tirò fuori la sua penna carota. "Bellwether ha confessato tutto, l'abbiamo registrato su nastro". Offrì l'oggetto a Bogo e Nick ebbe un momento di panico. La sua confessione di evasione fiscale era ancora su di essa?

Prendendo la penna da lei, i lineamenti di Bogo si addolcirono un po'. "Bel lavoro agente Hopps", le orecchie di Judy si rizzarono, gli occhi si spalancarono. "Cosa? Pensavi davvero che avessi preso sul serio le tue dimissioni, miss io-voglio-essere-un-vero-poliziotto?"

Judy rise, il suo piccolo corpo vibrò accanto a Nick. Lui aggiustò la sua presa, mantenendo la maggior parte del peso di Judy su di lui. "Grazie, Capitano", disse prima di portare la zampa che non era avvolta intorno a Nick verso il suo taschino.

"Woah ehi, Carotina… non mi hai ancora portato fuori a cena," scherzò, ridendo mentre Judy gli colpiva le costole. Nick ansimò, avendo momentaneamente dimenticato quanto lei fosse forte. Dal suo taschino, tirò fuori il siero degli Ululatori Notturni

"Nick ha scambiato il siero nella pistola con dei mirtilli. Pensa di poter fare un antidoto?" Chiese al Capitano, offrendogli la pallina. Prendendola attentamente da lei, Bogo la rotolò sul palmo della mano.

"Pensata rapida, Signor Wilde. Sono sicuro che possiamo fare un antidoto da esso." Il calore attraversò Nick al complimento. Ma lo spazzò via come semplice effetto collaterale della lunga e stressante giornata. Era stanco, tutto qui. Bogo tornò a piena altezza, fissando la coppia. "Prenditi il resto della settimana, Hopps, Non voglio vederti in Centrale fino a lunedì."

Judy si bloccò, aprendo la bocca per protestare. "Se protesti, ti darò lavoro come ausiliare del traffico per un mese," la anticipò Bogo, sogghignando mentre si voltava per tornare nella folla di Agenti. Nick e Judy lo guardarono allontanarsi, ma lui si fermò non troppo lontano da loro. Guardando da sopra le spalle la coppia, e disse, "Ero scettico riguardo all'avere un coniglio nella polizia, ma ti sei dimostrata all'altezza, Hopps. Ora, se solo ci fosse un mammifero ugualmente piccolo e irritante per te con cui lavorare…" tirò su le spalle, anche se la forma delle sue labbra rivelava i suoi veri sentimenti. Riguardando il fronte, Bogo scomparve nella folla.

"Pensi che sia un suggerimento?" Disse Judy mentre dava un leggero colpo al fianco di Nick. Sorrise alla volpe al suo fianco, e Nick si costrinse a ricambiare il sorriso. Certo, stava pensando di unirsi alla polizia prima della conferenza stampa, e l'ultimo giorno - o due dopo la nuova pista di Judy erano stati esilaranti, ma era sicuro che Judy non lo avrebbe voluto intorno a lei tutto il tempo. Era una coniglia padrona di sé stessa, dopotutto. Avrebbe solo reso le cose più complicate.

"Abbiamo bisogno di vedere qualcuno del pronto soccorso," Nick cambiò argomento, sollevando Judy sempre più vicina per prendere la maggior parte del suo peso mentre si faceva strada tra la folla verso i medici del pronto soccorso nella parte anteriore del museo. Emergendo al sole splendente, Nick sollevò la zampa libera per farsi ombra alla faccia. A volte odiava essere un mammifero notturno. L'area era stata recintata, altri membri del PDZ trattenevano la folla in aumento. Muovendosi velocemente per evitare qualsiasi telecamera, Nick aiutò Judy a salire sull'ambulanza, prima di salire dietro di lei. La daina medico non perse tempo nel mettere Judy sul letto e curare la sua ferita. Il medico rimosse la bendatura improvvisata di Nick, e Judy fu veloce a strappare il fazzoletto dalla dottoressa, tenendolo al petto. Sollevando un sopracciglio, Nick osservò le azioni di Judy, ma l'attenzione del coniglio era sulla sua gamba e sulla cervide che si occupava di lei. "I daini e i loro istinti materni…" pensò Nick, scuotendo la testa. Sollevando una zampa, usò i suoi artigli per rimuovere l'imbottitura tra i suoi denti, pulendo il fastidioso materiale sui pantaloni.

Una altra daina si avvicinò, questa volta concentrandosi su Nick e lo schizzo sul suo collo. "Sto bene, giuro. E' mirtillo," la rassicurò, cercando di non distogliere lo sguardo da Judy mentre lei metteva il suo fazzoletto in tasca. Persa nel suo mondo, chiedendosi se Nick avrebbe riconsiderato la sua richiesta per la polizia, e lavorando con il pilota automatico, il suono della voce di Nick strappò Judy dai suoi pensieri. Offrendogli un sorriso, fece una smorfia mentre l'infermiera iniziava a ricucire la ferita, Avvicinandosi, Nick le offrì una zampa. Senza esitazione Judy la afferrò, stringendola mentre l'infermiera metteva un altro punto.

"Odio i punti," mugugnò, spingendo Nick a ridacchiare. "Non ridere, idiota."

Portando la sua zampa libera sul muso in finta sorpresa, Nick sussultò. "Agente Hopps, come può pensare che avrei riso di lei quando è in un tale e atroce dolore? E di prendere in giro un asino…!" Fece un suono di disapprovazione mentre la sua mano tornava sul suo fianco.

Judy sbuffò mentre un sorriso le attraversò il muso, dando un'altra stretta alla zampa di Nick mentre l'ultimo punto veniva inserito. "E' a posto Agente, cerchi di non sforzarsi troppo o potrebbe far saltare i punti. Molto riposo, non metta peso su di essa e provi a tenere la gamba sollevata," spiegò la dottoressa mentre si toglieva i guanti, gettandoli nella spazzatura.

"Non si preoccupi. Farò in modo che non si metta in altri guai," promise Nick, sogghignando mentre Judy affondava i suoi artigli smussati nella sua zampa, guardandolo in malo modo.

"Mhm, ci crederò quando lo vedrò. Ora filate voi due," la dottoressa li congedò. Aiutando Judy a scendere, Nick prese di nuovo la maggior parte del suo peso.

"Posso stare in piedi Nick, sto bene," protestò Judy, cercando di liberarsi dalla sua stretta.

"Sì, e io sono Mr. Big. Non mentire Carotina. Ti sto aiutando e questo è decisivo. Ti riporto a casa," Nick sbuffò, aiutandola ad andare alle porte dell'ambulanza. Judy borbottò sottovoce, qualcosa sulle "volpi prepotenti".

"Oh, per tutti i crackers al formaggio!" Judy sobbalzò. "Ho ceduto il mio appartamento quando sono tornata alla Tana dei Conigli."

Fermandosi, Nick guardò giù al coniglio messo al suo fianco, la luce del sole da fuori entrava attraverso le porte aperte dell'ambulanza. "Mi stai prendendo in giro, vero?"

Guardandolo esasperata, Judy sospirò. "No Nick, non avevo intenzione di pagare l'affitto quando non avevo programmato di tornare. Accidenti." Judy guardò fuori, rosicchiandosi le labbra. "Ti dispiace se mi butto sul tuo divano o pavimento per la notte, per favore? In mattinata andrò a vedere se il mio appartamento è ancora disponibile." Judy tornò a guardare Nick, vedendolo gelare, gli occhi color smeraldo spalancati. Fu un'azione momentanea, i suoi lineamenti si addolcirono un secondo dopo, ma la tensione nel suo corpo era innegabile, specialmente quando Judy era così vicina.

"Casa mia è troppo lontana. Ti prenderemo un hotel o qualcosa del genere," Decise, deglutendo pesantemente.

Judy aggrottò le sopracciglia, turbata dal comportamento di Nick. "Nick, vivi a Cypress Grove Lane. E' dietro l'angolo…" Il suo indirizzo era sul modulo di dichiarazione dei redditi.

Gli occhi di Nick si spalancarono poichè era stato sgamato. "Il mio posto è allagato, un tubo dell'acqua è scoppiato…" Provò, annaspando per una scusa. Judy sollevò un sopracciglio, non credendo al baro per un secondo. "C'è un infestazione di pidocchi?" provò da un altro angolo. Il sopracciglio di Judy cadde, la sua mano libera si posò sul suo fianco. "I miei vicini sono rumorosi?" Nick si imbarazzò, la scusa sembrava ancora meno convincente ora che l'aveva detta ad alta voce.

Judy sospirò, rendendosi conto che non c'era modo che Nick cambiasse idea. Una piccola parte di lei si sentì ferita dal fatto che non le permettesse di restare per la notte, ma lei capì la sua apprensione. Si erano appena riconciliati, e lei era stata una così stupida coniglietta quando si erano separati l'ultima volta. La casa di un mammifero è il suo castello, e Judy non aveva diritto di invadere lo spazio di Nick. "Non preoccuparti Slick. Sono sicura che ci sia un hotel nelle vicinanze." Gli lanciò un ancora di salvezza, sentendo il corpo della volpe rilassarsi. Nascondendo la sua delusione, Judy si mosse per uscire dall'ambulanza. Le sue zampe posteriori avevano altre idee. Inciampando, il terreno si precipitò verso di lei. Strillando, Judy chiuse gli occhi e gettò le zampe di fronte a lei, preparandosi all'impatto che non arrivò mai. Invece, una zampa era avvolta attorno alla sua cintola, avendola catturata prima che colpisse il terreno.

"Sei un tormento nella coda, Carotina. Andiamo." La voce di Nick le accarezzò le orecchie mentre la tirava su , tenendola stretta mentre lasciavano l'ambulanza e riemergevano nel caos. Judy mise una zampa intorno a lui, rimanendo vicino.

Nick sospirò, sapendo di non avere altra scelta che portarla a Cypress Grove Lane. Non poteva lasciarla in un hotel per la notte - era ferita, incapace di camminare correttamente, e molto probabilmente non aveva soldi con sé.

Avvicinandosi al bordo del cordone di polizia, l'agente Delgato abbassò lo sguardo verso di loro, il leone torreggiava sopra di essi. "Bisogno di me per liberare un percorso, Hopps?" Brontolò, offrendole un piccolo sorriso.

Judy alzò lo sguardo, sollevando la zampa libera per coprirsi gli occhi dal sole. "Per favore, grazie Delgato."

Annuendo, il leone si fece avanti, abbaiando l'ordine di spostarsi alla folla. L'agente Higgins aiutò a respingere la folla dall'altra parte, le immense dimensioni dell'ippopotamo furono di grande aiuto. Portandola fuori dal cordone, Nick sollevò la zampa libera per girare la testa di Judy verso il suo collo, coprendole la faccia nella sua pelliccia. I giornalisti erano già sulla scena, e anche se sarebbe stato ovvio chi fosse la piccola coniglietta che stava lasciando la scena, Judy non aveva bisogno dei flash delle telecamere in faccia. "Grazie, Nick," sussurrò contro il suo collo, avvolgendo il suo braccio libero intorno a lui, stringendosi vicina.

"Non dirlo Carotina." Nick continuò a muoversi, cercando di mantenere un ritmo veloce, ma allo stesso tempo consapevole della gamba ferita di Judy. Emersero dalla folla di spettatori e Nick girò in un vicolo, dando a Judy un momento per riprendere fiato. Lasciandola appoggiata al muro, Nick rimase vicino, con le zampe pronte a prenderla nel caso cadesse.

"Sto bene, penso che ci sia un hotel in fondo alla strada." Judy chiuse gli occhi per un momento per ricomporsi. Gli eventi del giorno non erano ancora riusciti a raggiungerla mentalmente, ma il suo corpo era pronto ad arrendersi. Questo ed essere così vicina a Nick. L'odore della volpe era probabilmente già radicato con il suo, e ci sarebbero volute innumerevoli docce per liberarsene . "Non vuoi davvero liberarti del suo odore, certo che no," le fece notare il suo cervello. Comunque, adesso non era il momento adatto per avere pensieri inappropriati riguardo la stupida volpe che stava di fronte a lei e al suo sciocco, dolce, confortante, caldo odore…

Scuotendo la testa, Judy aprì gli occhi: il violetto incontrò lo smeraldo. "Non starai in un albergo Carotina, puoi a malapena camminare. Resteremo al mio posto." Nick offrì le sue zampe e Judy le prese, tirandosi via dal muro.

"Va tutto bene, Nick, ma non devi, davvero." lo tranquillizzò , sapendo come all'inizio fosse stato così contro l'idea.

"Dammi retta," le avvolse un braccio intorno alla vita, strinse le zampe mentre lui la tirava più vicino, prendendo ancora una volta il suo peso. "Riesci a malapena a camminare, sarei un amico orribile se ti lasciassi in qualche schifosa camera d'albergo con cibo terribile e lenzuola discutibili."

Judy lo concesse, lasciando che Nick la conducesse fuori dal vicolo e in fondo alla strada. Camminarono in un silenzio amichevole, ma erano entrambi persi nei loro pensieri.

Nick, nonostante tutta la sua spavalderia, era nervoso riguardo portare Judy a Cypress Grove Lane. La rete di bugie che aveva impiegato anni a creare avrebbe iniziato a sfasciarsi, e lei senza dubbio avrebbe fatto una quantità ridicola di domande, spingendo finché non avesse ottenuto una risposta. Trovava la sua determinazione ammirevole, ma non quando era girata su di lui. Non aveva mentito quando le aveva detto che viveva con il suo motto "non mostrare mai il tuo lato debole", ma questa astuta coniglietta con le sue grandi orecchie e grandi occhi viola non solo lo aveva contro-imbrogliato - e questo non lo aveva solo ferito nell'orgoglio – ma aveva anche iniziato a buttare giù quei muri che si era costruito intorno a sé. Muri che erano al loro posto per tenere sotto controllo le sue emozioni, per impedire allo schifo del mondo di bloccarlo, per impedire alla gente di vedere il suo lato debole. Questa coniglia però, questa coniglia che era tornata indietro alla Tana dei Conigli con la sua coda scarruffata tra le gambe, era tornata a Zootropolis per lui, per scusarsi, per correggere i suoi errori e chiudere il caso degli ululatori notturni. "E' tornata per me."

Judy si sentiva orribile. Nick chiaramente non voleva che lei restasse a casa sua, e ora si sentiva obbligato a lasciarla dormire sul suo divano. E' stato sciocco mostrare quanto vicini fossero a casa sua. Judy avrebbe dovuto lasciar perdere, prendere a cuore le parole di Bogo di tutti quei mesi fa, ma non era mai stato in grado di farlo. Quando voleva qualcosa, spingeva per esso, passando sopra chiunque e qualunque cosa si mettesse sul suo percorso. Tuttavia rimanendo da Nick, finalmente avrebbe potuto vedere un po' di più del funzionamento interno della volpe privata. Probabilmente avrebbe avuto un appartamento seminterrato data la sua avversione per il sole, insieme a una ridicola scorta di caffè e un guardaroba pieno di camice hawaiane. Judy cercò di sopprimere il suo sorriso. Le sue magliette erano orribili, ma lei le amava. Il dolore si accese nella sua gamba e lei strinse la presa su Nick. Odiava sentirsi debole, incapace persino di camminare per 100 metri senza aiuto. Almeno era Nick che la stava aiutando: lui l'aveva vista piangere, aveva registrato il suo singhiozzare… "Il Capitano Bogo ha la mia penna! Per tutti i crackers al formaggio!"

Nick si fermò di fronte ad una pittoresca casa a sei piani, dipinta di un giallo allegro. Aiutò Judy a salire i pochi scalini davanti, dando una leggera spinta alla porta d'ingresso. Sì aprì con facilità e insieme si avventurarono all'interno. Dentro c'era un corridoio con due porte e una scala sulla destra.

"Scusa Carotina, dobbiamo andare al terzo piano." Nick si scusò, notando quanto Judy fosse appoggiata a lui e tenendo la sua camicia.

Judy fece una smorfia ma perseverò, usando la ringhiera delle scale per tenersi mentre Nick saliva accanto a lei, tenendo una salda presa su di lei, la sua zampa libera pronta a lanciarsi e afferrare Judy in caso il suo equilibrio vacillasse. Si fermarono al secondo piano mentre Judy sbuffava, ansimando pesantemente. "Posso portarti?" Offrì Nick a bassa voce, incerto se avrebbe accettato tale aiuto. Nick in nessun modo la considerava incapace, aveva dimostrato innumerevoli volte quanto fosse davvero capace, ma stava soffrendo.

"Grazie, Slick, ma siamo quasi arrivati, un'altra rampa di scale non mi ucciderà." Rifiutò Judy dolcemente, ma le sue guance si scaldarono alla sua gentile offerta.

Ci vollero alcuni minuti per raggiungere il terzo piano, e Nick la condusse a una porta color rosso ciliegia, con sopra il numero "1955". Un piccolo tappeto di benvenuto giaceva sotto le loro zampe posteriori, un semplice 'benvenuto' con una serie di zampe stampate su di esso. Aggiustando la presa su Judy, Nick sollevò la sua mano libera, battendo più volte le nocche contro il legno.

Judy si accigliò, inclinando la testa per guardare meglio la sua volpe. "Perché stai bussando alla tua porta di casa? Hai dimenticato le chiavi? Qualche bella volpe sta per aprire e chiedere perché hai una coniglia ferita con te? Judy stuzzicò, nascondendo la sua curiosità con l'umorismo. Nick sospirò, le sue spalle crollarono e il suo sguardo cadde sulla coniglia appoggiata contro il suo fianco.

"Qualcosa del genere." Mormorò, dando una leggera stretta al fianco di Judy.

Sentendo movimento dall'altra parte della porta, le orecchie di Judy si abbassarono. Ovviamente, Nick aveva una bella volpe che lo aspettava a casa. Rivolgendo la sua attenzione alla porta, il naso di Judy si agitò, il suo battito cardiaco già naturalmente veloce sembrava battere contro la sua cassa toracica.

La porta si aprì un attimo dopo e, fedele alle parole di Nick, una bella volpe stava sulla soglia. La sua pelliccia rossa si era un po' scolorita con l'età, alcuni peli grigi vaganti visibili. I pantaloni di lino color crema e la graziosa camicetta viola che indossava complimentavano la sua pelliccia, e la semplice fila di perle attorno al collo metteva in risalto la chiazza di pelo più chiara che le scendeva lungo la gola. Però Judy notò per prima cosa i suoi occhi - la stessa sfumatura di smeraldo di quelli di Nick.

"Nicky!" La volpe disse con affetto, le sue labbra si chiusero in un ampio sorriso.

Nick non si preoccupò di nascondere il suo sorriso. "Ciao mamma."