Questa storia è la nuova versione della mia primissima ff Amicizia o Amore? Con nuovi contenuti che arricchiscono l'originale di nuovi dettagli, ma che non interferiscono sulla storia.
Storia riscritta su richiesta di Celesten.
Immagine di Celesten
Prologo
Ogni volta che aveva immaginato quel momento, si era ritrovata a chiedersi come avrebbe reagito nel rivederla. Si era ritrovata a chiedersi come avrebbero reagito entrambe nel ritrovarsi dopo sei lunghi mesi, durante i quali tutto era cambiato.
Lei e Haruka erano diventate subito amiche. Ricordava ancora la prima volta che le aveva parlato: ricordava quella sensazione di appartenenza che subito aveva avvertito; l'effetto della sua voce e dei suoi occhi che sembravano avvolgerla, per imprigionarla a sé. Trascorrevano la maggior parte del tempo libero insieme, tanto che a scuola iniziarono a girare voci sul loro conto, che le vedeva ora amanti ora innamorati.
Quelle voci non erano mai stato un problema per lei, né tantomeno Haruka sembrava infastidita anzi, si divertivano a scambiarsi sguardi languidi, a sfiorarsi in presenza degli altri, per poi ridere della loro reazione. Il loro rapporto era così speciale, nulla sembrava poter rovinarlo.
Questo fino a quando le cose non incominciarono a diventare complicate…
Molto complicate…
-Sei nervosa? -
Batté velocemente le ciglia, voltando il viso verso la voce che le aveva appena parlato.
-Un po'- ammise, distogliendo lo sguardo perché, ogni volta che pensava ad Haruka non riusciva a fare a meno di sentirsi in colpa nei suoi confronti.
Aveva accettato di uscire con lui, quando il suo rapporto con Haruka era diventato complicato.
O meglio, quando i suoi sentimenti l'avevano portata a provare sensazioni che non era stata in grado di affrontare.
Che aveva avuto paura di affrontare…
Aveva conosciuto Toy in una cena con la sua famiglia: lui era il classico bravo ragazzo dal sorriso affascinante e dall'aspetto attraente. Si era mostrato subito interessato a lei, avvicinandola con discrezione per poi insinuarsi nella sua vita con cautela.
Fisicamente era l'esatto opposto di Haruka, con i capelli neri e gli occhi scuri ma caratterialmente sembravano essere simili: avevano lo stesso carisma.
Il volo di Haruka era arrivato da qualche minuto, ma di lei non c'era ancora traccia.
Continuava a guardarsi intorno e ad ogni viso che incrociava il suo cuore perdeva un colpo, per poi tornare a battere furiosamente.
Negli ultimi sei mesi non l'aveva sentita, aveva pensato di telefonarle ma non aveva mai trovato il coraggio di farlo, perché la paura di sentirla serena, di saperla in compagnia di qualcuno; il terrore di scoprire che era riuscita a trovare una stabilità anche senza di lei, l'avevano sempre frenata.
Un pensiero egoista il suo, lo sapeva benissimo, infondo lei si era rifugiata tra le braccia di Toy, ma proprio non riusciva ad immaginarla con un'altra.
Avvertì un tuffo al cuore quando la vide e tutte quelle sensazioni che l'avevano spaventata e che credeva di aver superato, che sperava di aver superato, riaffiorarono in lei più potenti di prima.
Sussultò quando avvertì la mano di Toy appoggiarsi sul fianco per avvicinarla a lui, con l'unico scopo di spiattellare la loro relazione alla bionda. S'irrigidì visibilmente quando la bionda si fermò a pochi passi da loro, senza dire niente, limitandosi a fissarli con ancora gli occhiali da sole che le impedivano di vedere i suoi occhi.
Avvertiva il cuore martellarle violentemente nel petto, le sembrava di avvertire ogni battito nelle sue orecchie, la mente le urlava di staccarsi da lui, di farle capire che non era cambiato nulla, ma il suo corpo sembrava paralizzato da tutte quelle emozioni. Moriva dalla voglia di tuffarsi tra le sue braccia, di stringerla a sé e di sentire di nuovo il calore del suo corpo, di avvertire la sicurezza del suo abbraccio…
Desiderava ardentemente sentirsi di nuovo sua.
Era bellissima
Durante tutto il volo aveva fantasticato su come sarebbe stato rivederla, ma in nessuna sua supposizione aveva previsto ciò che stava provando in quel momento. Rivedere il suo viso, i suoi occhi, anche rivedere i suoi capelli stava avendo su di lei un effetto devastante. Nei sei mesi appena trascorsi aveva capito che non poteva restare lontano da lei, anche se starle vicino avrebbe significato vederla al fianco di quell'idiota.
Restò qualche minuto ferma a fissarla, felice di indossare ancora le sue lenti che nascondevano l'emozione che stava provando.
Si tolse gli occhiali, fissandola intensamente, specchiandosi nell'azzurro dei suoi occhi che avevano la capacità di farla sentire di nuovo a casa.
-Bentornata-
La voce falsamente cordiale di Toy le fece distogliere per un attimo lo sguardo da lei, andando a posarlo su quella mano che la stava toccando con possessività.
Stronzo!
Tornò a posare il suo sguardo su Michiru ignorandolo completamente, agitandosi quando notò il disagio dell'altra.
-Come è stato il volo? - continuò, stringendosi di più al corpo di Michiru.
-Lungo- rispose, continuando a fissarla, maledicendo la sua decisione di allontanarsi da lei per così tanto tempo.
Odiando quella mano invadente che continuava a toccarla.
Odiando quel disagio che leggeva nei suoi occhi…
-Non mi saluti? - chiese, sorridendo quando vide Toy visibilmente infastidito dal suo comportamento.
Lasciò andare il bagaglio a mano, fece un passo verso di lei, le afferrò la mano sinistra e senza dire nulla, l'attirò a sé stringendola tra le braccia.
-Mi sei mancata tanto- le sussurrò all'orecchio, chiudendo gli occhi quando avvertì il corpo di Michiru rilassarsi nel suo abbraccio.
-Anche tu- mormorò Michiru, stringendosi al suo corpo.
