"Elsa!"
La voce della Principessa Anna di Arendelle squillò dal corridoio. Scapicollandosi in una corsa un pò sgraziata, con un grandissimo sorriso sul volto, si gettava verso la candida porta della stanza della sorella maggiore, nonché l'amatissima Regina del Regno.
"Elsa, vieni, esci di lì!"
Frenando con non poca fatica una volta raggiunta l'entrata, Anna bussò ridacchiando contenta.
"Un momento, Anna! Insomma!"
La voce della Sovrana, divertita e fintamente esasperata, veniva dall'interno. Il leggero ticchettio di passi aggraziati si avvicinava così alla sorella minore, sempre più trepidante.
Assieme alla porta, un immenso sorriso si aprì sul volto luminoso di Anna.
"Mancano più di due ore, perché sei così agitata?"
Elsa era già pronta. Vestita di tutto punto, in una perfezione a cui non ci si riusciva ad abituare.
I capelli erano raccolti in modo ordinato, fissati dall'elegantissima corona che indossava ad ogni ricorrenza ufficiale, lasciando ricadere una treccia lungo la schiena.
Il suo vestito era blu scuro, lungo e aderente, accompagnato da un mantello porpora elegantissimo e tempestato su tutta la sua lunghezza di meravigliosi bagliori. Non erano pietre preziose, ma cristalli di ghiaccio di una bellezza impossibile da descrivere. Come sempre, la Regina Elsa era una vera e propria visione.
"Stai scherzando vero?! Mi avevi promesso che avremmo passato del tempo assieme solo io e te, giusto? E mancano SOLO due ore al ricevimento! E' il tuo primo anno da Regina, sarai costantemente assillata da tutti i nobili dei Regni presenti… Una volta iniziata la festa praticamente non riuscirò più a trovarti! Forza, dai, voglio festeggiare il tuo compleanno a modo nostro prima!"
La Principessa era radiosa. Indossava anche lei un lungo vestito, di una bella stoffa verde con ricami dorati e arancioni. A differenza dell'abito della sorella maggiore, era smanicato. I capelli erano completamente raccolti e fissati con un bel nastro scuro, ad eccezione di un solo ciuffo che era lasciato cadere sul lato destro del viso in una piccola treccina… Un ciuffetto chiaro chiaro.
"Va bene, VA BENE! Eccomi… Ma dovrei controllare che i preparativi procedano bene, non possiamo soltanto passare a…"
"ASSOLUTAMENTE NO! E poi ho mandato Olaf a occuparsi di tutto, vieni con me dai!"
"…Aspetta che?! Hai mandato Olaf?"
Afferrando quasi con violenza il braccio della maggiore, Anna prese a trascinarla oltre l'entrata della sua stanza per poi dirigersi svelta verso le scale, oltre, portandosi via Elsa lontano dai suoi doveri di Sovrana almeno per un po'.
" …Sai, nel pomeriggio arriverà anche Kristoff, ci teneva a portarti i suoi saluti… Ma tranquilla, gli ho tenuto da parte un bel vestito per la festa…"
"Ok, è fantastico ma… OLAF si sta occupando del ricevimento?!"
"…OH! Riguardo agli ospiti dalle Isole del Sud possiamo aspettarci regali spaventosi, vero? Visto quello che è successo l'anno scorso…"
"Anna, per l'amor del Cielo, sei sicura che Olaf sappia quello che fa? E' un ricevimento importante…"
Sorda alle lamentele della sorella, Anna si precipitò quasi scivolando ad afferrare la maniglia di uno dei portoni del Castello. Elsa pensava che l'avrebbe portata fuori, ma non fu così. Anche Anna capiva bene che poco prima di un ricevimento così importante ci sarebbe stata troppa confusione alla vista della Regina per le strade di Arendelle, e soprattutto non era saggio uscire da sole con tutta la gente che arrivava da ogni parte del Regno. Precedenti esperienze avevano loro insegnato che è sempre possibile imbattersi in qualcuno di poco raccomandabile.
"Eccoci eccoci, vieni, vieni…"
"Va bene, vorrei solo… Se tu mi lasciassi controllare solo un momento come s… Oh."
Il Salone in cui Anna aveva spinto Elsa era poco più piccolo del Salone principale in cui si sarebbe tenuta la Festa. Al centro, sotto una grande finestra, erano sistemati grandi cuscini attorno ad un tavolino basso, sul quale c'erano una torta, un vassoio con sopra una piccola piramide di biscotti vari e un paio di tazze piene di quella che pareva essere della cioccolata calda. Mentre Anna già si buttava in avanti per prendere posto su uno dei grossi cuscini scarlatti, Elsa si sciolse in un beato sorriso: al momento le ansie per la preparazione del ricevimento erano lontane anni luce.
Avvicinandosi all'angolino creato dalla sorella minore, Elsa abbandonava il suo regale riserbo, per abbandonarsi ad un attimo di puro piacere.
"Uhm… però fa un po' troppo caldo per la cioccolata calda, non trovi?"
disse subito Anna, con un'espressione complice e ammiccante che la maggiore colse immediatamente, restituendole uno sguardo falsamente severo e genuinamente divertito.
"Fai la magia, Elsa…"
