Beyond The End of the World Prologo
Che cos'è la vita? GNNNNN… Dopo i primi milioni di anni l'energia si rapprese in materia. La materia iniziò ad appesantire e deformare lo spazio, a creare grappoli, stelle, sistemi. Le stelle si cercarono l'una con l'altra formando i dischi delle galassie attraverso l'invisibile e pesantissima materia oscura. I pianeti iniziarono a precipitare a rotta di collo intorno alle loro stelle, continuando a sentire la spinta che aveva dato inizio a tutto, che ogni cosa sentirà fino alla fine di tutto. UGH… GH… Cos'era? Un virus? Meno di un virus? Come fu possibile? Fu merito dell'elettricità? Dei gas? Della composizione del brodo primordiale? Gli esperimenti condotti in laboratorio non sono mai riusciti a riprodurre nulla di simile. Forse qualcuno pronunciò un'insondabile Parola? Come si decide il confine tra cosa è vivo e cosa no? Quando comincia a muoversi? Quando comincia a cercarsi il cibo? Quando è inquieto per la propria esistenza? Quand'è che la materia inanimata diventa animata? Come fa? Perché? AH… GHAH… Fino ad arrivare ad una specie che iniziò a parlarsi… ad interrogarsi… a costruire se stessa… a chiedersi per la prima volta dov'era, da dove veniva, perché esisteva… che suppose di essere il culmine, la fine, e forse lo sarà se non si ferma… e la domanda rimaneva… GWAAAAAAAHHHHH… WAAAAAAAAHHHHH… WAAAHHHH… AAHHHHHHH… AHHHHHHH!
Dodici miliardi di anni fa l'universo ebbe inizio, non sappiamo ancora come. O soprattutto perché. Forse ad una cosa così immensa i nostri concetti di causa o di scopo non si applicano nemmeno.
In quei primi istanti… che si sia trattato di istanti o di milioni di anni, il momento del «Sia la luce»… le leggi della fisica come le conosciamo adesso non valevano, probabilmente. Si ipotizza che la fase d'espansione iniziale sia avvenuta a una velocità perfino superiore a quella della luce… tutto era energia. Tutti noi eravamo onde oscillatorie o particelle libere. Eravamo luce noi stessi.
Le prime stelle si spensero e dai loro resti se ne formarono altre. La vita non sarebbe possibile senza gli elementi creati nella fucina di quei primi fuochi. Il Sole è una stella di seconda generazione. Ogni atomo che fa parte di noi è stato in precedenza nel cuore di una stella estinta. Noi siamo fatti di materia stellare.
Cinque miliardi di anni fa in un punto periferico di una galassia come tutte le altre il centro di una nube di gas come le altre derivata dall'esplosione di una delle prime stelle si accese. In risposta alla sua nuova luce gli anelli esterni della nebulosa si coagularono, diventando pianeti grandi e piccoli. Alle creature che sarebbero venute dopo piacque contare solo i più grandi e dar loro un numero preciso. Un numero che aveva un significato.
Passarono altri milioni di anni prima che la formazione dei pianeti fosse conclusa e ognuno si fosse stabilizzato nel suo stato più consono. Quelli vicini, piccoli, con una crosta solida, e quelli lontani, grandi e gassosi, col loro gelido gas e i loro sistemi stupefacenti di lune. E più lontano ancora la nuvola di ghiaccio delle comete vagabonde…
Alcuni erano troppo vicini. Altri troppo lontani. UNO solo, a una certa distanza dalla stella madre determinata da leggi matematiche non ancora scoperte, era adatto… Tre miliardi e duecento milioni di anni fa, l'acqua eruppe dal sottosuolo, inondandolo quasi completamente e combinando in sé le sostanze chimiche scaturite dai vulcani che fondevano instancabili nuovi materiali al proprio interno. L'atmosfera allora molto diversa reagì con tempeste violente e fulmini. Le scariche elettriche che colpivano l'oceano diedero luogo all'elettrolisi, generando molecole complesse. Era l'enorme periodo che è stato battezzato Precambriano… che terminò non si sa quando, nel momento in cui una di quelle molecole diventò qualcosa di più. Diventò la prima forma di vita.
Quanta fortuna ebbe a sopravvivere quell'unico minuscolo frammento iniziale? O ne fu creato simultaneamente più di uno? Ci furono miliardi di tentativi falliti prima che qualcuno di essi riuscisse ad organizzarsi in una cellula… il primo organismo complesso con organi, in grado di riprodursi? Di trasformare altra materia inanimata in qualcosa di simile a sé? Quanto altro tempo ci volle poi perché le cellule si unissero in organismi più grandi, rinunciando alla loro indipendenza per una maggiore efficienza, specializzandosi in compiti diversi, ottenendo una consapevolezza via via maggiore? Enormi pesci e meduse solcarono i mari… poi divennero erbe e rettili avventurandosi sulla terra asciutta… foreste smisurate ed insetti colossali riempirono il pianeta… e poi i dinosauri… innumerevoli anni per mutare l'angolazione di un occhio, il numero delle dita… e quante le catastrofi che decimarono e decimarono e ogni volta ricominciare… coi materiali a disposizione… sempre cambiando… sempre cercando di diventare COSCIENTE di se stessa…
Da dove viene la vita?
In una stanza con pareti di metallo, alcuni uomini studiano le letture che appaiono sugli schermi di fronte a loro, interessati a quanto sta avvenendo al di là di una grande lastra di vetro. Alcuni sorseggiano bevande scure fumanti da recipienti cilindrici, altri con decorazioni luccicanti sugli abiti mostrano sorrisi compiaciuti e si indicano a vicenda numeri scritti su grandi fogli di carta usciti da fessure di plastica. Tutto è illuminato da una strana luce cangiante, che va e viene in esplosioni continue e continui accessi di buio. Spie si accendono e si spengono, inservienti entrano ed escono, istruzioni sono impartite tranquillamente e tranquillamente manopole girate e pulsanti premuti.
Poi irrompe il caos col silenzio di un foglio di carta strappato. Il vetro va in frantumi. La luce si fa rabbiosa e insopportabile. Qualcosa di luminoso e oscuro si riversa fuori. Le persone nella stanza cercano di fuggire urlando, ma dalle loro bocche non si sente alcun suono. Strane masse si coagulano alle loro spalle, o forse cambiano soltanto la propria forma. Li afferrano, o sono loro che si fermano. Qualcosa prende il posto dello schermo infranto, ricopre le centraline dei computer. Un'esplosione muta, da vecchio film, cancella tutto.
Gli scienziati e i militari sfuggiti si gettano nella sabbia, terrorizzati, e non osano alzare la testa finché lo spostamento d'aria non è passato da un pezzo. Quando finalmente, tremanti, hanno il coraggio di guardare, i loro volti diventano l'immagine del terrore. Indietreggiano lentamente, poi più velocemente, correndo, strisciando, fuggendo con l'invocazione del nome dei loro diversi Dei sulle labbra. Il laboratorio segreto è sparito. O meglio… non è più il laboratorio segreto.
Masse di carne umida spuntano dalla terra in viticci e tentacoli. Da alcune fuoriescono foglie carnose delle forme più diverse. Altre lasciano emergere sfaccettature simili ad occhi d'insetto. Bocci mostruosi danno vita a fiori di chitina con ali per petali. Fessure si aprono contorcendosi con filamenti d'attinie per lingue o per denti. Gocce simili a gigantesche cellule scorrono come sudore. Il tutto è fuso in una sola gigantesca forma. Il tutto continua a crescere… si protende verso gli uomini. E al centro resta sempre più forte la stessa terribile luce pulsante…
È un sogno. È solo un sogno.
Ma i miei sogni… i miei sogni si avverano!
