Questa FF doveva essere una oneshot, poi la storia ha deciso autonomamente di allungarsi e ho dovuto fare due capitoli, che pubblico senza farvi aspettare, visto che siamo sotto Natale. :D
E' una storia che davvero ha preso un pezzo del mio cuore è una delle mie preferite tra tutte quelle che ho scritto fin'ora.
AU in quanto Jane e Maura sono assieme dopo aver risolto il caso dell'uomo delle zucche (5 Little pumpkins).
Auguro a tutti un sereno Natale, fatemi sapere se vi è piaciuta perchè ho in mente di scrivere il seguito.
Grazie a Laura e Stefy per i consigli e l'amicizia e il nome della torta. :)
Come al solito non detengo nessun diritto sui personaggi, solo sulla trama.

Jane si svegliò presto quella mattina, o almeno secondo i suoi ritmi abituali difatti erano le 5.30.
Aggrappata a lei c'era un certo medico legale, sorrise alla vista. Maura aveva il viso incollato al suo collo abbracciandola. Le gambe tra le sue. Come facesse a dormire in quella posizione era un mistero. Le mise un leggero bacio sulla fronte e cominciò ad accarezzarle i capelli. Erano assieme da più di un mese e non poteva essere più felice. Tutto era successo dopo aver risolto il caso dell'uomo delle zucche. Quella sera sarebbe rimasta scolpita per sempre nella sua memoria e nel suo cuore.
Dopo anni di giochi, scherzi e inseguimenti alla fine avevano capito che non c'era nessun motivo per evitare di passare il resto della loro vita insieme. Si appartenevano. Continuava a fissarla perchè non poteva ancora credere che quella donna bellissima, dolce, intelligente e tante, tante altre magnifiche cose fosse la sua compagna. La strinse in un caldo abbraccio. Maura aprì gli occhi incontrando i suoi. Un dolce sorriso rese il suo viso ancora più bello di quello che già era.
"Buongiorno detective" le disse sfregando il suo naso contro il collo, stringendola.
"Ciao dottoressa" rispose con la sua voce roca, ancora più bassa per via del poco utilizzo notturno.
"Come mai sei già sveglia? Non stai bene?" chiese alzando il viso guardandola preoccupata.
Jane le sorrise stringendola ancora di più e dandole un bacio veloce sul naso. "No doc! Tutto a posto sono sveglia perchè oggi è l'ultimo giorno di lavoro e poi avremo finalmente una settimana di vacanza tutta per noi, potrò passare tanto tempo con il mio bellissimo, dolcissimo ed estremamente sexy medico legale preferito!" rispose continuando ad accarezzarla.
Maura si riaccoccolò nuovamente in Jane sorridendo e godendosi quel momento così dolce e personale. "Detective Rizzoli cosa direbbero al dipartimento se ti sentissero? Ti dovrei registrare e poi usarlo contro di te!" rispose ridacchiando.
"Oh no, no, no! Non lo farai!" le disse tirandola sopra di lei e guardandola con finta aria minacciosa.
"Altrimenti cosa?" disse Maura con sguardo seducente.
"Altrimenti potrei punirti..." le rispose Jane accarezzandola sulla schiena.
"Non ci credo!" disse la dottoressa baciandola lentamente sotto alla mascella.
"Ah no? Ora vedrai!" La prese girandola di schiena, salendo sopra di lei e cominciando a farle il solletico. Maura rideva cercando di divincolarsi. Alla fine riuscì a dire "No ti prego, basta, mi arrendo!" alzando le mani in segno di resa. Jane la guardò vittoriosa, poi il suo sguardo si addolcì. Avvicinò il suo viso a quello del medico legale e cominciò a baciarla. Rimasero a farsi le coccole per un po' di tempo fino a quando non suonò la sveglia. Maura allungò la mano per spegnerla e fece per alzarsi, ma venne trascinata ancora nel letto, tra le braccia di Jane.
"No, non andartene ancora, dai 5 minuti!" le disse guardandola con i suoi occhi da cucciolo.
"Sei impossibile!" rispose Maura con un sorriso, baciandola. "Va bene, ma solo 5 minuti!".
La mattina era diventata il momento migliore della giornata per Jane Rizzoli.
Dopo una doccia e essersi vestita Jane scese in cucina, il profumo dei pancake e del caffè l'avevano resa ancora più di buon umore se fosse stato possibile. Si avvicinò a Maura dandole un bacio sulla guancia e si sedette sullo sgabello, gomito appoggiato al banco che le sorreggeva il viso. Ammirando la splendida figura della donna bionda che stava terminando di preparare la colazione.
"Perchè mi stai fissando?" Le chiese Maura con un tono divertito, rimandendo girata.
"E come fai a sapere che ti sto fissando?" le rispose Jane.
"Sento la cadenza del tuo respiro, quando mi fissi cambia" disse spegnendo i fuochi e girandosi, regalandole un sorriso radioso. Jane si alzò, incapace di resisterle e le diede un dolce ma caldo bacio.
"Perchè mi fai perdere il controllo, mi manca il respiro ogni volta che ti vedo" le disse, stringendola a se e dandole ancora un altro bacio.
"Oh Jane... adoro quando mi permetti di vedere il tuo lato dolce" le disse appoggiando la sua testa sulla spalla.
"E' una tua esclusiva dottoressa!" rispose ridacchiando.
Dopo colazione presero la macchina e andarono alla centrale per affrontare il loro ultimo giorno lavorativo. Fortunatamente la giornata era tranquilla. Rapporti da compilare per entrambe con la differenza che Jane si sentiva sempre come un cane legato alla catena quando doveva stare in ufficio. A lei piaceva l'azione, poter scaricare la sua energia incontenibile dando la caccia a qualche "cattivo ragazzo".
Durante l'ora di pranzo Jane decise di scendere da Maura, voleva uscire un po' con lei, anche se la giornata era fredda e minacciava decisamente di nevicare.
Arrivò nel laboratorio ma nella sala autopsie non c'era nessuno. Provò nell'ufficio.
"Ehi meraviglia! Ci sei?" disse aprendo la porta. Ma si bloccò. All'interno della stanza c'era Constance, seduta di fronte a Maura, stavano parlando. La donna si voltò facendo un sorriso alla bruna.
"Buongiorno Jane, ti trovo bene" le disse.
"Oh scusatemi! Buongiorno a te Constance" le rispose rimanendo ferma sulla porta.
"Jane vieni! Mia madre era passata per chiedere il nostro aiuto" le disse Maura facendole segno di avvicinarsi. Entrò mettendosi a lato della dottoressa, salutandola con un leggero bacio sulla guancia.
"Hai bisogno di noi? Qualche problema?" le chiese con tono preoccupato.
"Oh no! Nessuno, dicevo a Maura che stiamo preparando una festa di beneficenza con un'asta per raccogliere fondi destinati all'ospedale pediatrico. E mi chiedevo se vi andava di collaborare." disse con un sorriso.
Jane aveva progettato altro per la settimana che erano riuscite faticosamente a ritagliarsi.
"In che modo?" le chiese cercando di non mostrare troppo fastidio.
"Se volete partecipare all'asta! Magari pensavo anche di organizzare qualcosa per i bambini che si trovano all'ospedale, visto che Natale si sta avvicinando e mancano pochi giorni. Sarebbe una cosa carina, non trovate?" rispose guardandole. Poi si alzò. "Ora vado, vi lascio discutere. Maura sa già tutto. Tesoro fammi sapere cosa deciderete" e lasciò la stanza chiudendosi la porta dell'ufficio alle spalle.
Jane guardò la donna bionda. "Cos'è questa storia Maur... avevamo in mente altro se non ricordo male..." le disse sedendosi sul divano con aria triste.
"Jane... non fare quella faccia, sai che non resisto! Lo so che avevamo progettato altro ma è per beneficenza e ci sono di mezzo dei poveri bimbi che soffrono, puoi fare questo sacrificio per me? Solo due giorni! Poi faremo tutto quello che avevamo deciso" le rispose avvicinandosi e prendendole il viso tra le mani. "Me lo fai questo favore?" le sussurò a pochi millimetri dalle sue labbra sfiorandole con le sue.
Jane la prese facendola sedere sulle sue gambe, baciandola. "Dottoressa..." sospirò dandole ancora un bacio "Le cose che faccio per te..." disse con un sorriso, stringendola.
La sera stessa Maura stava già parlando al telefono con sua madre per definire i dettagli dell'evento. Jane era seduta sul divano a guardare un po' di tv, bevendo la sua birra. Terminata la chiamata prese un bicchiere di vino e si mise a sedere a fianco della bruna.
"E' tutto definito!" le disse raggiante "Io mi esibirò sul palco cantando una canzone, o meglio facendo finta di cantare perchè non sarei in grado, e mi metterò all'asta! In premio una cena con me. Tu invece ti travestirai da Babbo Natale per portare dei doni ai bambini!" disse soddisfatta.
A Jane andò di traverso la birra. "Tu cosa? No aspetta, ho capito bene? Ti metterai all'asta? Oh no! No, direi che è una cattivissima idea Maura, non mi piace!" le rispose arrabbiata scuotendo la testa.
"Ma Janeeeee! Non fare così è solo una cena!" le rispose avvicinandosi ancora di più accarezzandole i capelli.
"Ho detto no!" rispose cercando di rimanere insensibile al tocco della sua compagna e posando la birra sul tavolino
"Sicura?..." disse Maura con tono seducente, baciandole la tempia, scendendo poi alla mascella.
"Uhmmm, no..."
"Davvero?" continuando il suo percorso fino ad un angolo della sua bocca, passando poi all'altro lato del viso della bruna, mettendosi a cavallo delle sue lunghe gambe e continuando la sua opera persuasiva.
"Maur... ho detto n.." deglutì balbettando incapace di tenere le sue mani lontane dalla bionda, avvicinandola più a se.
"E' solo una cena Jane, piccola, durerà poco..." continuò guardandola con i suoi meravigliosi occhi, poi cominciò a baciarla dolcemente. A quel punto le resistenze di Jane cedettero, come al solito Maura era riuscita a farle fare quello che voleva. Si staccarono continuando a guardarsi negli occhi.
"Dannazione Maur... va bene, ma devo controllare chi sia, e se solo prova a sfiorarti con un singolo dito lo arresto e lo sbatto in cella per un mese a pane e acqua" le disse con tono basso e carico di desiderio, sospirando e accarezzandole la schiena.
"Jane sai che ci sei solo tu per me! Non voglio nessun'altra persona e poi quando fai la gelosa mi piaci così tanto..." le disse aprendole un po' la camicia e lasciandole dei piccoli baci sul petto.
"Uhmmm Maur, cosa stai facendo? Cerchi di corrompermi? Potrei arrestarti..." rispose sussurrandole all'orecchio e infilando le mani sotto alla sua camicia, disegnandole piccoli cerchi con la punta delle dita sulla sua morbidissima pelle.
"Perchè non andiamo in camera detective e mi fai vedere quanto tu sia accurata nelle perquisizioni?" disse alzandosi e dirigendosi verso la stanza al piano superiore. Jane non se lo fece ripetere due volte, con uno scatto era già dietro di lei. Maura Isles aveva sempre argomenti convincenti.

La mattina dopo Jane era euforica, finalmente iniziava una settimana di vacanza, anche se doveva dividere la sua Maura con altre persone.
La prima cosa che fecero assieme fu quella di andare a scegliere un bel albero da mettere nel salotto. Dopo varie discussioni sul fatto che doveva essere ecosostenibile decisero di andare in un vivaio nel Maine che per ogni abete tagliato ne ripiantava uno. Caricato sulla macchina si fermarono a pranzare e poi fecero un po' di shopping nella zona, comperando decorazioni per il loro primo Natale assieme.
Mentre tornavano a Boston Maura collegò il suo lettore MP3 alla radio della macchina e si misero a cantare le canzoni natalizie. Ci furono un sacco di risate, baci, musica e tanto amore durante l'abbellimento del loro albero.
Dopo aver messo il puntale in cima Jane scese dalla scala.
"E' bellissimo! Ci pensi Jane? Il nostro primo Natale!" disse la donna abbracciandola con lo sguardo commosso.
"Sono così contenta Maur, non hai idea di quanto, cominceremo le nostre tradizioni e voglio farlo con te ogni anno, per i prossimi cento anni" le rispose mettendole un bacio sulla testa e stringendola ancora di più.
"Jane ti amo così tanto!" si baciarono.
"Non è possibile, io ti amo di più!" le rispose con un sorriso dolcissimo
"Questo però non ti solleverà dal fatto che devi passare l'aspirapolvere ora! Guarda quanti aghi di pino che ci sono in terra!" le disse Maura ridendo
"Mauraaaaaaaaa!" rispose Jane sconsolata
La donna bionda prese l'aspirapolvere e glielo passò. "Avanti su! Se farai un buon lavoro stasera ti concedo hamburger e patatine!" disse continuando a ridere.
Durante il pomeriggio Maura andò con sua madre nel locale dove era organizzata la festa per definire i dettagli finali e incontrare i vari sostenitori del progetto.
Jane invece decise di approfittare del fatto che fosse rimasta sola per andare a prendere il regalo per la sua compagna. Conosceva un negozio in centro dove sicuramente avrebbe trovato quello di cui aveva bisogno. Arrivata entrò, guardandosi in giro. Dopo un po' che cercava finalmente lo vide. Era assolutamente quello che voleva. Pagò il suo acquisto e sospirò contenta, ora mancava solo l'occasione adatta per darlo a Maura.
Nel frattempo Maura stava facendo le prove sul palco per la sua parte. Era davvero molto difficile riuscire a rimanere in sincronia con il playback, ogni tanto dimenticava le parole e doveva cominciare da capo. Però alla fine riuscì a calarsi completamente nella parte. Aveva scelto una canzone che le piaceva moltissimo e oltretutto molto adatta per il periodo.
All I want for Christmas is you di Mariah Carey e aveva tutte le intenzioni di far capire a Jane che era dedicata a lei.
Sua madre si era divertita molto a vedere la figlia così spensierata e contenta, raramente il medico legale si lasciava andare, ma questo risultato sicuramente lo doveva alla sua nuova compagna.
"Complimenti tesoro! Hai fatto davvero una bella performace!" le disse dandole un bacio sulla guancia. "Sono sicura che Jane rimarrà molto sorpresa"
"Lo spero madre! Anche se temo che possa diventare un po' irrascibile" le rispose ridendo
"Perchè ti ama e ti vorrebbe solo per se. E' una cosa molto bella, magari tuo padre si agitasse così per me!" le disse facendola rimanere sorpresa. Constance Isles era tutto fuorchè una donna che dimostrava apertamente le proprie emozioni.
"Jane ha accettato di fare Babbo Natale?" le chiese
"Sì sai che quando ci sono di mezzo i bambini è sempre pronta" le rispose con un sorriso.
Tornata a casa trovò Jane che aveva già preparato la cena, candele e musica di sottofondo.
"Allora mia bellissima dottoressa, come sono andate le prove?" le disse prendendola tra le braccia e accennando qualche passo di danza.
Il cuore di Maura saltò qualche battito, ogni volta che si trovava tra le braccia di Jane perdeva il contatto con la realtà.
"Bene, ho imparato la mia canzone a memoria. E' tutto pronto per l'evento e poi saremo solo noi due" le rispose appoggiando la testa sulla sua spalla, chiudendo gli occhi e lasciandosi andare seguendo il ritmo del corpo della sua compagna.
"Mhhmmmm non vedo l'ora. Cosa canterai?" le chiese
"E' una sorpresa! Ma credo che ti piacerà molto" le rispose ridacchiando e dandole un lungo bacio
"Non mi piace quando fai quella risata Maur... di solito sono guai in arrivo, per me!" rispose guardandola con sospetto.
La donna bionda rise. Si staccò da lei e si mise a sedere a tavola.
"Andiamo detective! Non vorrai farmi morire di fame, vediamo cosa hai preparato" le disse
"Donna... sarai la mia rovina!" le rispose dandole un bacio. Si sedette e cominciarono a mangiare, raccontandosi la giornata.