I WANT YOUR BODY, NOT YOUR HEART by sicko

Salve! Dedico questa storia al mio grande amico e pseudo fratellone "Stray"

Buona lettura a tutti!

CAPITOLO UNO: The secret

La vasta sala della biblioteca, una miriade di volume schedati ed allineati sugli scaffali alloggiati contro le pareti. Pile pergamene accatastate qua e la, in attesa di qualcuno che le ordinasse anche con un semplice colpo di bacchetta accanto agli scritti ormai ingialliti dei più grandi maghi, volumi di qualsiasi materia. A centinaia affollavano gli scaffali, ordinati maniacalmente dalla signorina Prince, la bibliotecaria. Molti tavoli si trovavano al centro della stanza. In quel periodo la biblioteca era assiduamente frequentata dagli alunni del quinto anno, i quali si apprestavano a divorare libri su libri per essere perfettamente pronti per i loro esami G.U.F.O.

Le voci che circolavano dicevano che quell'anno Piton sarebbe stato stranamente meno irritante degli altri anni, ciò alleviò le pene interiori di molti ragazzini che fino a qualche giorno prima si affollavano nella sezione "Pozioni" della biblioteca infatti, era la meno trafficata. La materia più preoccupante era invece Divinazione, infatti erano mesi che la professoressa Cooman non faceva altro che predire la bocciatura di molti alunni del quinto anno che si affollavano nella sua aula.

Poi c'erano persone che vi si trovavano per puro divertimento, per accrescere il loro livello di cultura generale oppure per curiosità. E infine c'erano quelli che, come Hermione in quel momento, cercavano di fare i compiti.

Hermione era seduta ad un lungo tavolo infondo alla sala. La luce che filtrava dalla finestra alle sue spalle illuminava anche la pila di libri di pozioni che aveva accanto a lei. Era una delle poche volte che le riusciva difficile imparare una pozione e descriverne gli effetti. Nei giorni precedenti aveva accumulato molta tensione e ciò, aggiunto al brusio diffuso nella sala, non faceva altro che darle alla testa. Erano minuti e minuti, forse ore, che leggeva sempre le stesse righe di testo.

L'Hermione che si presentava agli occhi di chi entrava nella sala e la notava, era una ragazza molto diversa da quella che era anni addietro. I suoi diciassette anni le si vedevano sul corpo, era fisicamente diversa. Le gambette da undicenne, i capelli gonfi e crespi, i suoi fianchi e il petto, non erano più quelli di una volta. Ora aveva gambe sottili ma slanciate e lunghe, i suoi capelli fluivano morbidi, lunghi e ordinati in qualsiasi occasione, le si poggiavano sulle spalle e scendevano a ciocche lungo la schiena. I fianchi erano più aggraziati e il suo seno era diventato alquanto prosperoso. Era più magra di sei anni prima, l'unica cosa che non era variata era la sua pelle liscia e morbida al tatto, pochissimi ragazzi avevano avuto la fortuna di sfiorare anche solo con un dito ma, moltissimi aspiravano a farlo.

La sua purezza infatti, voleva essere violata da molti ragazzi ma, quasi nessuno aveva il coraggio di sedurla, i pochi che avevano provato a farlo non erano arrivato molto lontano, lei era sempre andata via prima che potessero toccarla e comunque sarebbe stato quasi impossibile trovarla da sola. Era sempre in compagnia dei suoi migliori amici Harry e Ron. Molti degli aspiranti seduttori erano convinti che lei, stando sempre con due maschi, avesse già fatto esperienze e ciò non faceva altro che accendere in loro ancora di più la voglia di possederla a loro volta.

Non ce la faceva più a cercare di studiare e doveva assolutamente sciogliere la tensione e sapeva perfettamente come fare.

Cominciò a guardarsi intorno per essere sicura che nessuno la stesse fissando o stesse per venire a chiederle qualcosa. Le era capitato che qualcuno, con la scusa di chiedere chiarimenti su un argomento di studio, avesse provato a sedurla e ad approfittare di lei ma, era sempre riuscita ad evitare il peggio.

Era una situazione perfetta, nessuno la guardava, erano tutti affaccendati. Aggiustò la pila di volumi davanti a lei e prese uno strano oggetto che aveva nella borsa. Un oggetto babbano, abbastanza lungo e doppio, i babbani lo chiamavano "evidenziatore". Hermione lo aveva preso a casa sua qualche estate prima e le era stato di enorme aiuto in alcuni casi. A casa ne avevano tanti, lei aveva adocchiato subito quello che le piaceva e non aveva resistito. Prese quello più grande e corse in camera sua. Le sue amiche babbane le avevano raccontato molti segreti e da questi imparò molto e così crebbe la curiosità di provare qualcosa di nuovo anche lei.

Quell'estate provò emozioni nuove, conobbe meglio se stessa e scoprì di volere sempre di più. Amava quelle sensazioni, e ogni volta che le capitava di essere sola a casa, coglieva l'occasione per trastullarsi con il suo corpo, violava se stessa e le piaceva l'idea di un corpo che premeva sul suo. Godeva nell'immaginare tutto ciò ma quando i ragazzi le si avvicinavano, lei si faceva prendere dal panico, le tornavano in mente i momenti in cui aveva goduto da sola e, anche se voleva, non si sentiva davvero pronta a darsi a qualcuno e preferiva continuare ad immaginare in attesa che arrivasse anche l'amore.

Fece scivolare una sua mano sotto il tavolo. Sempre guardandosi furtivamente intorno, si alzò un pochino la gonna e con una rapida mossa abbassò le mutandine anche se di poco, il giusto necessario per farvi entrare la mano. Per agevolare i movimenti allargò le gambe con un movimento assolutamente disinvolto sempre per non destare sospetti. Tutto era perfetto, nessuno avrebbe visto cosa stava per fare, le bastavano pochi minuti per sciogliersi e scaricare la tensione. Si sarebbe sentita sicuramente meglio.

Le sue dita si mossero avide ma caute verso la sua intimità e per i primi secondi non fece altro che carezzarsi e premere sulla sua entrata per prepararsi all'intrusione che sarebbe avvenuta dopo. Le dita si intrufolarono tra le labbra e le allargavano con sensualità, poi il dito medio stuzzicava la fessura e faceva in modo che tutta la zona si cospargesse di umori, sarebbe stato tutto più semplice così. Qualche secondo dopo introdusse anche l'altra mano tra le sue gambe e ritrasse l'altra dal premere ma, non la rimise sul tavolo. Continuò a palparsi l'entrata e ad allontanare le labbra l'una dall'altra. Allargò ancora le gambe e fissando tutti nella sala un ultima volta, introdusse pian piano della sua intimità l'oggetto.

Il contatto tra la punta fredda ed arrotondata dell'evidenziatore e la sua vulva bagnata, la fece sobbalzare silenziosamente; inarcò la schiena per mandare più affondo le impercettibili spinte. Il calore che avvertiva tra le gambe la avvolse completamente e piccole goccioline di sudore le cominciavano ad imperlare le gambe, poco dopo il sudore le comparse anche sulla fronte e sul petto scoperto dalla camicetta. Nella sala faceva caldo e tempo prima aveva aperto due o tre bottoncini per prendere un poco d'aria, ma non aveva contato ciò che avrebbe fatto dopo.

Decisa a voler arrivare fino infondo, spinse l'intero oggetto dentro di se. Lo sentiva tutto, fino infondo e ne voleva ancora. I movimenti della mano si fecero più veloci e leggermente meno profondi per darle un godimento ed un'eccitazione quasi immediato. La sua bocca si aprì come in cerca di qualcosa che potesse riempirla e iniziò ad ansimare sempre cercando di non dare nell'occhio. La sua mente era ovattata e non sentiva quasi più il brusio delle altre persone nello stanzone ma ciò non le impedì di pensare a non farsi notare. Era una priorità troppo alta da dimenticare. Se qualcuno l'avesse vista, sarebbe stato un guaio enorme, non avrebbe potuto scampare alle voci che sarebbero circolate sull'argomento e non avrebbe potuto sfuggire a probabili atti non consensuali.

Il godimento completo non tardò ad arrivare, il suo fiato era rigido e lento. Sentiva le gambe sudate e la sua vagina era pervasa dagli umori mescolati al sudore della mano che lentamente coronava l'orgasmo con ritmiche spinte dentro di se.

Tra gli scaffali di una sezione vicino al tavolo dove si trovava Hermione qualcuno osservava la scena in silenzio. Non avrebbe mai immaginato di vedere la Granger masturbarsi nel bel mezzo della biblioteca. Non pensava che fosse così lasciva, sembrava la studentessa modello che non si distraeva mai e che passava le ore dietro i libri. Ora, ai suoi occhi, era chiaro cosa facesse davvero dietro i libri.

Draco Malfoy si trovava nella sezione "Pozioni", Piton aveva dato anche ai Serpeverde il compito di imparare e descrivere gli effetti di una pozione ed era prontamente andato a procurarsi i testi.

In quella sezione era alquanto difficile trovare i testi perché, essendo gli scaffali più consultati negli ultimi giorni, gli alunni che rimettevano i volumi apposto, non lo facevano mai in modo ordinato, infilavano i libri dove capitava e per ritrovarli ci voleva molto tempo.

Ciò che serviva a Draco era stato erroneamente posto in uno dei scaffali più bassi. Si abbassò per prenderlo e quando lo estrasse dallo scaffale, la scena che si presentava ai suoi occhi, tra gli altri due libri rimasti in piedi sullo scafale, era indescrivibile. Le gambe aperte della Granger e la gonnellina leggermente alzata lasciavano intravedere le mutandine abbassate e rimboccate lungo le cosce. Le dita di una mano scorrevano lungo il sesso della ragazza il cui viso esprimeva un'espressione di piacere anche se ancora minimo.

La mano poggiata sul tavolo teneva stretta uno strano oggetto che Draco non aveva mai visto, sembrava una specie di cilindro, era grande quasi come il manico della sua scopa da Quidditch e i suoi occhi rimasero incollati su quell'arnese anche quando la stessa mano che poco prima lo teneva stretta, lo fece scivolare in modo deciso nella fessura visibilmente provata e bagnata tra le gambe della Granger.

In quel momento il ragazzo si accorse che qualcosa si muoveva anche nel suo ventre, si accovacciò a terra per vedere meglio la ragazza e intanto scoccava sguardi in giro per assicurarsi che nessun altro la stese guardando e che nessuno venisse dalla sua parte e lo chiamasse distogliendolo dalla vista paradisiaca che si stava gustando.

Intanto il cuore cominciò ad aumentare il suo battito, era teso anche lui. I pantaloni cominciavano a diventare di troppo e avrebbe dato tutto per potersi denudare lì, in quel luogo.

In un baleno cambiò ciò che pensava della Granger, da quell'istante avrebbe dovuto includere anche che lei non era quella ragazza che aveva sempre pensato, casta e pura, che si dedicava solo allo studio e che gli strappava continuamente i voti migliori nelle prove di qualunque materia.

Inconsciamente si passò una mano sotto la camicia nera che quel giorno era stata sciattamente lasciata fuori dai pantaloni, ciò era stato un bene per lui perché, almeno così la sua improvvisa erezione sarebbe stata alquanto coperta. La mano scivolò incautamente più giù e Draco si accorse che si era completamente svegliato e faceva capolino dalla vita dei pantaloni ormai terribilmente stretti.

- Cazzo… - sospirò il biondo osservando l'effetto che avevano avuto i movimenti di Hermione sul sull'organo di cui andava più fiero.

Era raro che Draco si eccitasse alla sola vista di una ragazza. A differenza di quanto si pensava, con Pansy Parkinson, la ragazza che ormai da anni abitava il suo letto ogni notte, non aveva mai avuto eccitazioni vere e proprio. Più che altro, quando passava le notti con lei, pensava sempre ad altre ragazze da sbattersi oppure alle scopate più belle che si era fatto fino a quel momento, e in nessuna di queste Pansy era la partner femminile. Lui l'accoglieva sotto le sue coperte solo per sfogarsi, scaricare la tensione ed avere la sensazione di avere tra le braccia la persona che aveva sempre desiderato.

Pian piano le mani di Draco avvolsero la cintura dei pantaloni e la sganciarono. Ciò diede, anche se minimo, sollievo al suo membro ribelle.

Nella mente del ragazzo fluttuavano immagini di fantasie in cui questa situazione si svolgeva nella stessa sala ma, era deserta. Sarebbe voluto andare da lei e possederla su quel tavolo. Stringerla e farle sentire di cosa era colpevole, cosa aveva combinato, l'effetto che aveva avuto su di lui. L'avrebbe punita e lui avrebbe goduto di tutto dentro di lei.

Per un secondo pensò di farlo davvero ma, poi ritornò alla realtà, era inconcepibile averla lì, la sala intera avrebbe visto tutto.

Il suo sguardo non si era ancora distaccato dalla ragazza, o meglio, da ciò che aveva e stava facendo tra le sue gambe. Da dove si trovava vedeva perfettamente ogni centimetro della sua pelle. Le labbra aperte dalle stesse sottili dita che premevano la fessura, gli umori che ne fuoriuscivano, Hermione che non si fermava, vogliosa, che cominciava a sudare a causa degli scatti della sua mano e dell'ingombrante oggetto che sbattevano contro la vagina zuppa di liquido lubrificante il quale cominciava a colare giù per le cosce snelle e ben divaricate.

Draco continuava a toccarsi freneticamente attraverso la cerniera aperta dei pantaloni, mentre ogni tanto guardava verso i tavoli per essere sicuro di non essere osservato. Si trovava talmente basso rispetto alla superficie dei tavoli che, sarebbe riuscito a vedere anche qualche eventuale ragazzino che, con la scusa di raccogliere un libro, si fosse intrufolato sotto il proprio tavolo e si fosse trovato a vedere ciò che anche Draco stava osservando avidamente.

Fortunatamente era tutto sotto controllo.

Quel silenzioso godimento che stavano provando, reciprocamente sconosciuto, raggiunse il culmine quando entrambi raggiunsero l'orgasmo. E fu una grandissima prova di forza riuscire a trattenersi anche negli ultimi sospiri.

Hermione spingeva ancora la sua mano tra le gambe anche se si sentiva quasi svenire per l'immenso piacere che stava traendo da quei movimenti ormai sempre più lenti ma sempre profondi. Ora il suo obbiettivo era prolungare il tutto. Non voleva estrarre l'evidenziatore, si sarebbe notato troppo e il toglierlo significava un rischio. Tra il vociare si sarebbe sentito sicuramente il rumore dei suoi umori nell'ultimo movimento e tutta la sala l'avrebbe notata.

Durante il picco di piacere si accasciò piano piano dietro la pila di libri che ancora la copriva da occhi indiscreti.

Con alcuni piccoli movimenti, la ragazza spostò leggermente l'oggetto del piacere in modo che, anche se fosse rimasto lì non le avrebbe dato fastidio e non le avrebbe fatto male. L'altra mano cominciò a tirare su le mutandine ormai bagnaticcie di sudore ed umori. Ritratte entrambe le mani, si guardò attorno e constatò che l'aveva scampata ancora una volta, nessuno l'aveva vista.

- Si…perfetto… - si disse tra se con il respiro rotto dalla stanchezza.

Asciugò le dita con l'orlo della gonna e la stese in modo che non si vedesse nulla.

Doveva andare via ma i volumi dovevano essere messi apposto nella loro sezione, allora cominciò a raccogliere le sue cose, chiuse il libro su cui stava tentando di studiare e infilandolo nella borsa si disse che avrebbe continuato in camera sua.

Intanto i movimenti della mano di Draco contro la propria vistosa erezione si facevano sempre più veloci. Il ragazzo mimò su di se i movimenti della mano di Hermione, seguì ogni impercettibile cambiamento di velocità, voleva essere lui a farla godere a quel modo, il suo pene chiedeva di entrare e le sue dita cercavano di domarlo.

Spalancò gli occhi quando sentì che dalla cappella calda ed arrossata colava liquido seminale.

- Oh…no…non adesso…ti prego… - disse respirando affannosamente mentre fissava il liquido sgorgare dalla sommità del suo pene e coprirgli la mano con cui se lo stava menando.

Non sarebbe dovuto venire ma l'eccitazione era tanta da fargli perdere completamente il controllo delle sue parti intime. La vide muoversi e respirare profondamente e capì che anche lei stava perdendo il controllo di se stessa. Il fatto che entrambi avessero raggiunto il piacere quasi nello stesso istante rendeva tutto immensamente più provocante.

Analizzò tutti i suoi ultimi gesti, le sue mani che continuavano a toccare la sua intimità, il sudore che colava giù tra le gambe. Volle fermare le sue mani quando la vide prendere le mutandine e tirarle su piano piano, notò però che Hermione non aveva estratto il prosperoso oggetto a lui ancora sconosciuto, l'aveva solamente spostato. Pensò che facendo così, lei volesse continuare a sentire qualcosa dentro di se, continuare il piacere ad ogni passo successivo.

Si accorse anche che stava mettendo apposto i libri che aveva intorno. Respirava ancora affannosamente mentre si alzava dal tavolo e si apprestava a camminare verso la sezione "Pozioni".

Draco stava per essere scoperto e si alzò da terra frettolosamente. Una goccia del suo sperma cadde sul pavimento immacolato ma il biondo non vi prestò attenzione. Si richiuse i pantaloni e corse dietro la parete di scaffali seguente. Ancora vistosamente eccitato continuò ad osservarla attraverso i soliti spazi lasciati dai libri mancanti.

In quel momento si accorse di aver lasciato lì a terra il libro che aveva preso prima.

- Merda… - si disse tra se scuotendo la testa.

In quel momento gli venne un'idea, aveva trovato il modo per rivederla. Prese la bacchetta e pronunciò una strana formula magica puntando il libro a terra, dopodiché puntò la bacchetta su se stesso e pronunciò quella che sembrava distintamente la formula dell'autoinvisibilità. Almeno, in questo modo avrebbe potuto sentire il suo odore senza farsi vedere.

Hermione si fermò proprio nel punto in cui poco prima si trovava il biondino. Guardò a terra e vide un libro.

Abbassandosi per prenderlo, notò che accanto a questo, c'era una goccia biancastra.

Ancora un po' presa dal precedente piacere, raccolse le goccia con l'indice e, dopo averne sentito ciò che lei reputò profumo, si leccò il dito. Non era disgustata, anzi, le piacque e si chiese chi potesse essere stato.

- Ragazzini… - disse sorridendo ed alzandosi piano piano con il libro in mano.

Draco le passò vicino ed osservò stupito il gesto. Stava cercando di ucciderlo? Draco stava letteralmente morendo dalla voglia di sbatterla lì sul posto e quella mossa non faceva altro che aggravare la situazione tra le sue gambe.

La mora Hermione sfogliò il libro che aveva raccolto da terra e dedusse che anche quel libro le poteva servire per i compiti così lo mise nella borsa accanto all'altro. Gli altri volumi che aveva in mano dovevano essere posti in alto, da dove li aveva presi giorni prima. Li poggiò a terra e in punta di piedi si allungò per raggiungere lo scaffale cercando di mettere apposto il primo libro ignara che lì con lei ci fosse qualcun altro.

Infatti Draco non perse occasione per osservarla e respirare il profumo dei suoi umori. Man mano che il ragazzo si abbassava, sentiva l'odore sempre più forte. Non capì più nulla quando il suo corpo premette contro quello della ragazza che, presa alla sprovvista, cercò di liberarsi dal peso di quel corpo.

Draco si accorse che l'effetto della formula stava svanendo e dovette stare attento a non farsi vedere in faccia. Sentì Hermione dimenarsi sotto il suo peso. Lui le spostò i capelli dalla spalla e le soffiò sul collo. L'eccitazione della ragazza crebbe un'altra volta e prese il controllo del suo corpo. Quel semplice soffio aveva risvegliato la voglia calmata istanti prima. Hermione smise di dimenarsi, in ogni caso non avrebbe potuto scappare, era troppo forte, non sarebbe riuscita a spostarsi da sotto quel corpo misterioso.

Era questo a cui temeva di arrivare, essere presa con la forza, in precedenza era sempre riuscita a scappare in tempo ma, in questo caso non capiva perché anche se una gran parte di lei voleva cercare di scappare, il resto della sua mente, la parte sopraffatta dalla libidine desiderava che qualcuno la prendesse in quel momento, la denudasse tra quegli scaffali e sostituisse l'evidenziatore con la sua carne, viva e dura. Voleva sentire le spinte dentro di se provenire dal bacino di un uomo.

Draco le premette il petto contro la schiena e il bacino contro il fondoschiena, desiderava farle sentire di cosa era stata capace, cosa aveva provocato. E sapeva che avrebbe desistito e avrebbe fatto di tutto per averlo.

- Lo senti? Eh?...Ti piace, vero? So che lo vuoi…ti ho visto di là, so cosa stavi facendo e questo è quello che hai provocato…lo vuoi, ammettilo - le sussurrò sospirandole vogliosamente nell'orecchio.

Hermione chiuse gli occhi e sospirò, non voleva crederci. Quel ragazzo aveva ragione, lei lo voleva, lo sentiva strusciare contro il suo sedere. Voleva andare oltre, non voleva che si fermasse, ma mentì. Deglutì e disse:

- Ti stai sbagliando…non stavo facendo nulla…non so di cosa tu stia parlando… -

- Certo che lo sai…ti stavi masturbando…vuoi le prove? –

A quel punto Draco passò una mano sul sedere della ragazza e lo palpò, non si fermò, avvolse la gonnellina e con uno scatto deciso, abbassò le mutandine.

- Uh, sei davvero bagnata…non credo che sia dovuto solo alla mia mano…prima ti sei masturbata…mi piace… - avvicinò ancora di più il suo viso alla guancia di Hermione e le leccò la spalla, vi sparse piccoli baci lascivi.

La mora gettò il capo all'indietro ed inconsciamente allargò le gambe. Spinse il bacino verso il membro del ragazzo. Draco le mise una mano sull'addome e introdusse l'altra mano tra le cosce ancora grondanti di liquido lubrificante. Si stava risvegliando, la voglia stava per riprendere il sopravvento. Le dita si impregnarono del liquido e divisero ancora una volta le labbra della vagina lanciando brividi di piacere lungo la schiena di entrambi. Hermione si teneva stretta allo scaffale davanti a loro per evitare di perdere l'equilibrio per l'eccitazione.

La mano che poggiava sull'addome della ragazza ora le palpava il seno, le apriva la camicetta e si introduceva sotto il reggiseno in cerca dei capezzoli. I seni erano davvero grandi e Draco fece un po' fatica a tenerne uno in mano ma ci riuscì e lei sobbalzò al suo tocco. Non dovette fare molto lavoro per indurire i capezzoli perché, a quanto poteva costatare lui, era già estremamente carica.

Sentì che due dita le premevano contro la mucosa che avvolgeva l'oggetto che riposava ancora dentro di lei. Lo sentì scorrere di nuovo e spingere infondo. Alla prima spinta, le dita lo fecero entrare tutto seguito da altre tre dita.

- Ah…mmmh…ahahah… - Hermione spalancò gli occhi ed aprì la bocca in cerca di aria ma le spinte che si susseguirono non lo resero possibile. Sentiva le dita dentro di se che la scuotevano freneticamente dentro e fuori mandando sempre più infondo il grosso evidenziatore.

Draco cercava di allargare l'entrata ancora di più per farla godere. Allo stesso tempo la ragazza si muoveva a sua volta contro la mano del ragazzo, vogliosa di qualcosa di più.

- Sei bella aperta, quante volte l'hai preso dentro? Sei? Sette diversi? Dimmi cosa vuoi…dimmelo oppure mi fermo…dillo…ah… - ad ogni parola spingeva sempre più dentro le dita.

- Veramente nessuno…ho sempre fatto da sola…ah…scopami…lo voglio…ti prego…voglio sentirti dentro di me…non ce la faccio più…sfondami…ohhhh… - Hermione riuscì a pronunciare solo queste parole e con molta difficoltà.

- Non ci credo…comunque sei stata cattiva, e dovrai essere punita…non ti scopo ma voglio che ci rivediamo…so che anche tu lo vuoi…vero? –

Con queste parole estrasse l'evidenziatore senza destare sospetti nella sala. Infatti, incredibilmente, nessuno li aveva ancora notati.

La mora emise un gridolino controllato e ricominciò incredibilmente a respirare quasi regolarmente ancora poggiata allo scaffale. Non sentiva più le gambe, intorpidite dal peso di entrambi i corpo.

Il corpo dello sconosciuto pesava ancora su di lei. Avvertì il suo respiro lambirle il collo ancora una volta. La mano del ragazzo le sventolò davanti l'oggetto coperto e gocciolante di muco biancastro.

- Questo lo tengo io… - sussurrò Draco sorridendo - tu hai il mio libro…leggilo attentamente, troverai qualcosa di interessante…ci vediamo tesoro… -

Con quelle ultime parole si scansò e la lasciò lì a rivestirsi. Uscì tranquillamente dalla biblioteca e si diresse verso la sua lussuosa stanza da Prefetto conscio che anche lei sarebbe passata per quel corridoio, davanti alla sua porta, di lì a poco.

Dopo qualche secondo, Hermione si rivestì completamente e con un incantesimo si ripulì. Uscì anche lei dalla biblioteca e corse verso la sua stanza da Prefetto.

Passò davanti alle porte di tutti gli altri prefetti, ignara che proprio in una di quelle stanze qualcuno desiderava accoglierla sotto le proprie lenzuola.

Quella sera Draco non fece altro che far ruotare quell'oggetto davanti ai suoi occhi con la bacchetta. Si stese sul suo letto e pian piano lasciò che qualche piccola goccia toccasse la sua lingua. Non aveva mai desiderato tanto una donna. Non era un problema il fatto che fosse una Granger, ora erano cambiate molte cose. Altro che Pansy Parkinson…Hermione Granger era davvero la donna che aveva immaginato in tutte le sue scopate. Sarebbe stato il primo ad averla e ciò gli piaceva. Anche se sarebbe stata una cosa carnale, sapeva che anche lei lo voleva. Sapeva che non sarebbe scappata, non dopo aver visto cosa aveva da offrirgli lui, anche se era un Malfoy.

Con il suo solito sorrisino viziato si addormentò tardi, elencando a mente tutto ciò che le avrebbe fatto quando si fossero rivisti.

Hermione si rintanò nella sua stanza e dopo essersi fatta una doccia per riprendersi interamente da quella giornata, si buttò felice sul letto e tirò fuori dalla borsa il libro che aveva raccolto a terra.

Scorse di fretta tutte le pagine, niente, non c'era nulla.

Prese il libro, lo tenne per entrambe le copertine e lo scosse. Un piccolo bigliettino cadde sul letto. Era emozionata, su quel bigliettino c'era scritto:

" VOGLIO RIVEDERTI…

DOMANI SERA SI FA SUL SERIO,

STESSO POSTO, ALLE DUE… "

Sorrise e rilesse il messaggio.

Era felice di quell'esperienza e non vedeva l'ora di sapere chi fosse quel ragazzo e fare con lui le cose più pazze, tutto ciò che fino a quel momento aveva solamente immaginato. Avrebbe voluto conoscerlo perché le aveva dato prova di poterla soddisfare sessualmente anche con gesti semplici, l'aveva risvegliata soprattutto con le parole. Non era un problema se si era tenuto l'evidenziatore, immaginava che avrebbe continuato a sentirne l'odore o addirittura a leccarlo. La faceva impazzire il pensiero di essere desiderata, anche se sessualmente. Era diverso dagli altri che avevano provato a sedurla, era riuscito a far diventare tutto così consensuale…a farsi desiderare. Poteva placare la sua voglia di sesso…e lei ne aveva tanta…

FINE 1° PARTE

Spero vi sia piaciuta! Fatemi sapere com'è! E' la prima fanfic Draco Herm che faccio "

CIAUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU