Sempre
Titolo: Sempre
Autore/data: Ida59 – 9 gennaio 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: flash-fic
Rating: per tutti
Genere: angst, introspettivo
Personaggi: Severus, Personaggio originale
Pairing: non rilevante (Severus/Lily)
Epoca: Post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: Era sempre lì, il sorriso: bastava aprire gli occhi. E' il seguito di "Come il suo nome"
Parole/pagine: 393/2.
Nota: Storia scritta per la sfida "Sette giorni per un sorriso" lanciata da "Il Calderone di Severus"
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Il personaggio originale, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.
Questa storia appartiene alla Raccolta "Sorrisi" così composta:
Per lui
Come il suo nome
Sempre
Stanco
Brivido
Inconcepibili
Non voglio morire
Comprensione
Il calderone della mente
Parole come pensieri
Maschera infranta
Un sorriso tra le lacrime
Bella
Angelo del perdono
Capricci
Sorriso
Occlumanzia
Confusione
Elyn
Amore
Chiaro di luna
Sogno
Sussurri di futuro
Il futuro è già incominciato
Primi passi
Libero
L'attesa
La visita
Affetto
L'offerta
Dimissioni
La casa sulla scogliera
Notte d'amore
Risveglio
Tra passato e futuro
Conoscersi
Ritorno a Hogwarts
Severus Piton, preside di Hogwarts
Applauso
Sfilata di sorrisi
Ritorno al passato
Tempo di ricordi
I sotterranei di Hogwarts
Un sorriso nel vento
La Foresta Proibita
Neve a Hogwarts
Alba d'innocenza
Il regalo più desiderato
Notte d'argento
Per tutta la vita
Nuova vita
Le rughe del sorriso
Sempre
Sorridevano, le labbra che sapevano riempire di dolcezza il suo nome rigido e severo.
Sorridevano sempre.
Sembravano saperlo proteggere anche dal suo passato, allontanando il colpevole orrore dei suoi ricordi ed allentando perfino la stretta soffocante dei rimorsi.
E sapevano lenire anche la lancinante sofferenza del presente, che dalla gola si propagava ovunque fino ad offuscare la lucidità della sua mente.
Gli bastava aprire gli occhi, e il sorriso era sempre lì.
Confortante.
E le zanne di Nagini smettevano di straziarlo e strappargli la vita goccia a goccia.
Non che fosse facile sollevare le sue marmoree palpebre, ma valeva la pena di fare qualsiasi sforzo pur di vedere quel sorriso.
Rassicurante.
Che raccontava d'incantate lacrime di vita.
Era quel sorriso silenzioso, colmo solo della dolcezza del suo nome, che lo aiutava a tornare a vivere nel presente, abbandonando gli incubi spaventosi di un passato che nessun oblio poteva cancellare.
Quel sorriso che era sempre lì ad attenderlo, traboccante di un'impalpabile promessa che Severus non aveva neppure il coraggio di trasformare nella parola che più agognava sentire, ma che sapeva di non poter meritare, né ora né mai, incatenato com'era alle sue colpe, torturato senza fine dai suoi rimorsi.
Eppure, lei continuava a sorridergli, sempre, e Severus continuava a sforzarsi di aprire gli occhi, di tenerli aperti sempre più a lungo, lottando contro il torpore che cercava di sopraffarlo per gettarlo di nuovo nello spaventoso abisso nero del suo passato.
Per bearsi di quel sorriso che non si estingueva mai.
Quel dolce sorriso che sapeva illuminare le sue tenebre.
Per abbeverarsi a quella fonte di freschezza che gli ricordava l'innocenza che un tempo lontano anche lui aveva avuto, prima di calpestarla crudele, di macchiarla di sangue, di perderla per sempre.
Sentiva il sorriso entrare in sé, piano piano, giorno dopo giorno, in lenta progressione, a dargli forza, a lenire il dolore, a promettere la sua continua presenza.
Sempre.
Ogni volta che riapriva gli occhi, il sorriso era lì.
Luminoso.
Ogni volta che li chiudeva sapeva che il sorriso sarebbe rimasto lì, ad attendere, con la sua promessa non detta.
Sempre.
E Severus chiudeva gli occhi e sognava, sognava ciò che non osava neppure sperare, ciò che sapeva di non meritare.
E sulle ali di quel sorriso di perdono, il sogno scacciava gli incubi ed illuminava l'oscurità
Perché il sorriso vegliava su di lui.
Sempre.
3
