CAPITOLO 1
Mi svegliai, come di consueto, verso le 9.00 di mattina e cercai a tastoni gli occhiali sul comodino vicino al mio letto mentre cercavo di svegliarmi completamente.
Come ogni giorno, andai in bagno, mi lavai e mi vestii. Come sempre dopo di ciò mi stesi sul letto ed iniziai ad usare il cellulare: controllai i profili sui vari social network e niente di nuovo, controllai i profili dei vari idol che seguivo e piazzai qualche like... insomma, cose di routine. Esattamente, pura noiosa routine. C'era un'unica novità: in casa c'ero solo io. Infatti i miei erano andati a fare non so cosa nel paesino dove mia madre è cresciuta mentre mio fratello era in vacanza con la fidanzatina. Insomma, per me era una pacchia, erano giorni che stavo in piedi fino a tardi pur di ammirare le stelle (e guardare qualche puntata di qualche anime o drama)!
Posai il cellulare e mi alzai per andare a fare un po' di colazione, tuttavia mi bloccai appena arrivata alla porta. Un rumore. O meglio, delle voci. Delle voci che provenivano esattamente dal salone, ovvero due stanze dalla mia camera. Erano dei ladri? Degli assassini? Com'erano entrati poi? Non avevo chiuso bene la porta del terrazzo oppure l'avevano scassinata? Ma come avrei fatto a non accorgermene? Cercai di essere ottimista, forse mia zia era scesa per chiedermi qualcosa... ma poi mi ricordai che la chiave stava dentro casa -e che con ogni probabilità lei avrebbe strillato il mio nome finché non mi fossi precipitata da lei-. Questo significava due cose: innanzitutto sarei dovuta andare a controllare e secondo avrei dovuto difendermi. Ma mi domandavo cosa usare.
Misi a soqquadro la mia stanza finché dopo un po' trovai il coltellino che usavo per intagliare il legno. Un po' fragile, è vero, ma è pur sempre un coltello!
Lo presi e per sicurezza mi portai dietro il cellulare, anche se in realtà per farmi soccorrere mi sarebbe bastato un grido. Mi feci coraggio e uscii con passo felpato e lievemente accovacciata e mi affacciai al salone da dietro la porta... quello che vidi andava anche oltre la mia immaginazione.
Delle figure si stagliavano tra il divano e le poltrone e si guardavano intorno con un'espressione confusa ma al contempo incuriosita. In piedi c'erano due uomini con con dei capelli che avrei osato definire... peculiari; uno dei due era più alto, aveva i capelli sparati un po' a casaccio da tutte le parti e portava un tuta color arancio, l'altro invece, più basso del primo di una decina di centimetri, aveva i capelli che puntavano tutti verso l'alto e una tuta blu. Guardando dall'altra parte della stanza notai anche un altro ragazzo, dai capelli violetti molto chiari. Sulle poltrone, invece erano sedute due donne: una dai capelli a caschetto blu e vestita alla moda, mentre l'altra aveva i capelli neri e una specie di qipao abbinato a dei pantaloni larghi.
Avevo realizzato solo dopo una manciata di secondi chi erano. Scioccata tentai di sporgermi di più per vederli meglio senza farmi scoprire, ma... caddi. E poi fu tutto buio. Non so se fossi svenuta a causa dello shock o se cadendo avessi sbattuto la testa, dato sta che mi risvegliai qualche minuto dopo sul divano del salone...
Nota dell'autrice:
Salve! Questa è una fanfiction che volevo fare da molto tempo. E' un capitolo un po' cortino, me ne rendo conto, i prossimi cercherò di farli più lunghi. Chiedo scusa, inoltre, per eventuali errori.
