Il sole calò per dare spazio al velo scuro della sera. Le luci delle stelle e della luna illuminavano la notte e una leggera brezza accarezzò il volto di un giovane di bell'aspetto, alto, con i capelli rossi che fissava la Torre Eiffel con i suoi penetranti occhi color cioccolato. Era vestito con un abito blu molto elegante abbinato ad un cappello floscio con la fesa rossa, una camicia bianca ed una cravatta dello stesso colore dei suoi capelli. Aveva un sorriso stampato sulle labbra mentre camminava tranquillo per le vie di Parigi. Accanto a lui passeggiava un Bull Terrier dal pelo bianco con una chiazza marrone sull'occhio sinistro, addoso portava una bandana rossa.

"Sarebbe una perfetta serata per fare una romantica passeggiata con la propria compagna, al chiaro di luna." Confidò Raphael al suo cane, Fondue. Per tutta risposta, il Bull Terrier gli abbaiò come per rimproverarlo di qualcosa.

"Lo so, lo so. Ho esagerato un po' con Marie. Ma ormai siamo maggiorenni; lo sai che mi piace da impazzire quella ragazza, e sono sicuro che anche lei la pensi allo stesso modo su di me.

Fondue lo guardò preplesso: da un po' di tempo il suo padrone si comportava in modo strano.

All'improvviso Raphael si fermò di colpo come se avesse visto il diavolo in persona: davanti a lui a qualche decina di metri di distanza c'era l'ispettore Vergier con alcuni agenti a pattugliare la zona.

"Oh Dio! Ma quelli non si arrendono mai?!" imprecò a bassa voce; molto lentamente fece dietrofront e si mise a correre a perdifiato lungo la via che conduceva al suo appartamento.

Una volta entrato in casa si tolse i vestiti di "Phantom R" e si rivestì con i suoi indumenti "casual" e i suoi occhiali. Non sapendo cosa fare decise di andare nella cantina a meditare su quello che aveva fatto ieri al bar con Marie.

IERI POMERIGGIO…

Raphael aveva chiesto un appuntamento a Marie, perché voleva riverarle i suoi sentimenti, voleva dirle che aveva bisogn di una compagna accanto, ma incosapevolmennte le aveva addirittura ammesso di voler fare l'amore con lei.

A quelle parole Marie era rimasta di sasso avvampando furiosamente.

"Ra-Raphael, stai…scherzando vero?"

"No, Marie! Io ti amo, voglio che tu sia mia… e so che anche tu mi ami!"

Marie a quel punto non disse nulla; le parole di Raphel erano la pura verità, lo desiderva anche lei, ma non si sentiva pronta ad avere un rapporto sessuale.

"Non importa…Ne parleremo un'altra volta!" concluse Raphael seccamente, alzandosi dalla sedia e andandosene via bruscamente.

Ripensando a come aveva reagito, Raphael si sentì un verme. Ma il desiderio di farla sua era troppo, il solo pensiero lo eccitava da morire e…in quel momento si accorse di avere un'erezione.

"Basta! Domani andrò a parlarle per chiarire questa storia!" esclamò ad alta voce.