INIZIATIVA VENDICATORI 7

MEMORIE DEL PASSATO

Su Terra 327 era notte,il cielo era limpido e c'erano le stelle.

Annie Sullivan,la Solargil di quella terra parallela,invasa da giganti,era dentro un campo di addestramento delle reclute.

Il pavimento era fatto di cemento,davanti a lei c'era una recinzione fatta di pali di metallo verdi che tenevano la rete.

Accanto a lei,da entrambe le parti,c'erano due panchine,senza lo schienale,fatte di legno.

Lei non indossava il costume nero,ma aveva la sua divisa rossa e blu.

Lei indossava una giacca di gomma rossa abbottonata e sul petto era inciso un triangolo con la punta rivolta verso il basso e la lettera "S"dentro.

Sotto a giacca c'era una felpa azzurra con cappuccio.

Indossava pantaloni azzurri e aderenti con stivali neri che iniziavano dal ginocchio.

Sui pantaloni c'erano anche delle fasce nere.

Guardava davanti a se e osservava le colline in lontananza.

I capelli erano legati dietro la testa,e aveva le due solite ciocche sui lati del viso.

FLASHBACK

Oltre le mura,nel mondo sotto il controllo della dea Pallas,Reiner,da piccolo,era dentro un capo di addestramento.

"Fa attenzione."disse Pallas "Le ho dato i poteri ma questa ragazza non è dalla nostra parte.

La sto obbligando a portare avanti gli obbiettivi del mio piano,ma la sua mente non risponde.

D'altronde è nata dentro le mura."

Annie,bambina,mise la mano destra sul mento di Reiner e gli diede un calcio alle gambe,gettandolo a terra.

Annie aveva i capelli legati,con le poche ciocche sul viso.

Indossava una maglietta bianca,pantaloni bianchi e stivali marroni,come anche Reiner.

"Ottima mossa."disse Pallas,ma Annie era dispiaciuta.

Reiner tornò dalla madre egli mostrò una fascia "SONO DIVENTATO UN GUERRIERO!

Oltre i poteri avrò anche il gigante!"

La madre lo abbracciò "REINER!

BEN FATTO!

In questo modo abbiamo fatto un passo avanti per diventare marleiani onorari."

"Si..."disse Reiner bambino "Ce la farò.

Erediterò il potere del gigante."

Reiner andò oltre una recinzione di legno separata dalla città

A delimitare la zone c'era un alto muro di mattoni,oltre la recinzione,con in mezzo un giardino dove c'erano persone che giocavano sotto un albero.

"Avete sentito ,ragazzi?"disse il più grande di loro "Tra qualche anno lanceremo un attacco all'isola Paradiso.

È arrivato il momento di ereditare il potere dei giganti.

Presto sarà chiaro l'esito della guerra con il sud...e in più i mandati degli attuali guerrieri finiranno presto.

La dea vuole cambiare l'intera unità di guerrieri che è composta solo da uomini normali per ora.

Sta creando il super-gruppo definitivo.

Tra noi ci saranno sette candidati e ne verranno scelti sei."

Annie era in disparte e aveva gli occhi pieni di energia rossa e pensava"Maledetti."

"SI..."urlò Reiner.

"Perché dici di si?"disse un altro ragazzo biondo "Sei il peggiore qui in mezzo…

Uno di noi deve essere lasciato qui,allora sarai sicuramente tu."

"Che hai detto…?!"disse Reiner.

"Dimmi una tua qualità."disse il ragazzo "Anch'io ho forza fisica.

Intelligenza?

Nemmeno per scherzo.

So volare anche io.

Ho anch'io la proiezione di energia.

L'unico motivo per il tuo coinvolgimento è a causa della lealtà verso Marley che scrivi e riscrivi ad ogni esame.

È l'unica cosa per cui posso rispettarti.

Non passa giorno che non lecchi il culo al capitano...dicendo sempre che distruggeremo i demoni sull'isola di cui fa parte quella sgualdrina laggiù e cose del genere."

"LE PERSONE SULL'ISOLA SONO DEMONI!"urlo Reiner "FANNO TREMARE IL MONDO DI PAURA!

DOBBIAMO UCCIDERLI,ALTRIMENTI SARANNO LORO AD UCCIDERCI,CAPISCI?!

NON COMPRENDI L'IMPORTANZA DELLA NOSTRA MISSIONE?!

O FORSE SEI UN RIMASUGLIO DEL GRUPPO PER LA RINASCITA DI ELDIA,CHE PRENDE ORDINI DAL RE FRITZ?!

DEV'ESSERE COSÌ!

NON C'È DUBBIO AL RIGUARDO!

LO RIFERIRÒ AL CAPITANO!"

"BASTARDO!"urlò l'altro che gli diede un pugno,mandandolo contro un muro.

"MARTIN!"urlò il piccolo Berthold che lo afferrò alle spalle "FERMATI!"

"CHIUNQUE PUÒ VOMITARE ODIO SU QUELL'ISOLA,NON SOLO TU!"urlo Martin"DIVERTITI AD ASPETTARE 13 ANNI QUI TUTTO DA SOLO!"

"DANNAZIONE..."disse Reiner che si staccò dal muro.

"Mi spiace,Reiner..."disse Berthold che gli tese la mano "Alzati,Reiner."

Lui prese la mano e si alzò "13 anni...non posso aspettare così tanto."

"Eh?"disse Berthold.

"Io voglio diventare Marleyano cosicché mamma,papà e io possiamo vivere insieme."disse Reiner.

"Di cosa stai parlando?"disse Berthold.

"Beh..."disse Reiner "Non posso spiegare..."

"Comunque non è detto che dovrai aspettare."disse Berthold "Non è Martin che deciderà chi prenderà i poteri."

Sarà la dea a decidere."

"Sono il peggiore qui."disse Reiner.

"Non credo."disse Berthold "Non lo pensi anche tu,figlia dei demoni?

Annie?"

"Cosa?"disse lei voltandosi "Non stavo ascoltando.

Devo andare."

Annie pensò "Devo aspettare il momento giusto."

I due iniziarono a correre.

"Quella puttana deve essere grata alla dea con tutta l'anima se ha ricevuto tutto quel potere."disse Reiner "Come facciamo a fidarci?"

"Pallas esercita un controllo sulla sua mente,in alcuni casi totale."disse Berthold "Anche se dovesse aggredirci,la dea la metterà subito in riga.

Ma a te sta bene un obbiettivo del genere?

Certo se punissi i demoni dell'isola salverai la razza Eldiana...e il mondo intero."

Clark era bambino dentro le mura ed era ne suo distretto.

Era seduto su un prato vicino ad un fiumiciattolo e guardava il cielo.

"Spero che oggi accada qualcosa di interessante..."disse Clark,mentre il piccolo Barton correva verso di lui.

"Eccoti,Clark!"disse Barton.

Pallas era fuori della città e le pupille di Annie divennero come gli occhi rossi delle dea.

Annie si trasformò nel gigante femminile che corse accanto al corazzato.

La dea era su un camioncino militare con dei soldati.

C'erano militari tutt'intorno.

"Meraviglioso."disse uno di loro "Il suo controllo,dea,funziona perfettamente."

"Ovvio."disse la dea Pallas "La figlia dei demoni non può opporre resistenza a me.

Ve li presento.

Il gigante femmina.

Ha i miei poteri anche nella sua forma immensa.

Molto versatile,capace di ogni cosa.

Non solo possiede enorme agilità e robustezza,ma le ho anche fornito l'abilità d'indurimento.

In questo modo i colpi di Sullivan sono altamente distruttivi.

Può anche chiamare a se giganti puri entro brevi distanze."

Annie colpì il suolo con i piede e spaccò il terreno sollevando un polverone.

Il gigante corazzato resistette tranquillamente contro i missili dei mortai collocati a terra.

"Come si sarà potuto intuire,la specialità del gigante corazzato è la sua capacità di indurimento."disse Pallas "Può distruggere facilmente il cancello delle mura se gli si lancia contro.

Funge da scudo per i Marley,attirando gli attacchi su di se per proteggere gli altri ...con la sua perseveranza e resistenza va molto bene."

C'era un altro gigante più piccolo che si muoveva camminando a quattro zampe.

Aveva lunghi capelli neri,occhi scavate nelle orbite,barba sul mento e le labbra erano assenti.

I denti erano tutti appuntiti e sempre visibili.

"Il gigante mandibola è una tipologia più da battaglia."disse Pallas "Compensa le sue dimensioni piccole con la sua velocità...può distruggere quasi ogni cosa con la sua potente mandibola e le sue unghie.

Lo abbiamo affidato a Marcel."

Il gigante mandibola afferrò un cannone e lo ingoiò.

Il gigante bestia lanciò delle rocce contro una serie di uomini a cavalli facendoli a pezzi.

"Come sempre,il gigante bestia...non è solamente più grande degli altri…ma è anche un'arma assai pericolosa."disse Pallas "Il suo sangue in oltre,custodisce un potere segreto ecco perché lo chiamiamo il bambino prodigio."

Dall'acqua emerse il gigante squamato.

"Per quanto riguarda il gigante trasportatore,grazie alla sua robustezza possiamo contare su di lui per le missioni più lunghe."disse Pallas "Con il giusto equipaggiamento può occuparsi di diverse mansioni.

Peak,con la sua grande intelligenza,era la scelta più ovvia.

E infine il gigante colossale."

Ci fu una forte esplosione ed apparve il gigante colossale.

"Il distruttore."disse Pallas "Quasi mi dispiace per quelli sull'isola Paradiso.

Un giorno apparirà dal nulla per ucciderli.

Non riesco nemmeno ad immaginarmi il terrore."

"Pare che questa nuova unità di guerrieri abbia superato i loro predecessori."disse un militare.

"Ovvio,sono tutti potenziati."disse Pallas "Ma nessuno è alla pari di Annie."

Annie,in catene,Berthold,Reiner e Marcel erano stati condotti in un'aula dove c'era una mappa dell'isola e un uomo alla cattedra.

Avevano tutti e tre un'uniforme da soldati bianca.

"Il gigante bestia e il trasportatore sono necessari per controllare le nazioni nemiche…"disse l'uomo alla cattedra "...pertanto non parteciperanno allo scontro.

Dunque l'operazione verrà portata avanti dal gigante corazzato,dal gigante colossale,dal gigante femmina e quello mandibola.

Mercel.

Berthold.

Annie.

Reiner.

Contiamo su di voi."

Fuori dalla stanza Martin si mosse a super velocità e mandò Reiner contro un muro "NON È GIUSTO!

PERCHÉ HANNO SCELTO UN PERDENTE COME TE?!

CHE SOTTERFUGI HAI USATO?!"

"Pare che alla fine il perdente sia tu,non io."disse Reiner "Ecco perché...Martin."

Martin cercò di sferrare un pugno,ma fu fermato da Berthold"MALEDETTO BASTARDO!"

"Martin..."disse Berthold "...ti stai opponendo ad una decisione della dea?"

Martin si fermò subito.

"Mi spiace,Reiner."disse Berthold.

Passò un carro per la città con sopra i quattro bambini e tute le persone in strada e dalle finestre esultavano.

Annie era l'unica a restare ferma ed impassibile,mentre gli altri salutarono felicemente.

Reiner andò dal padre che era a lavorare in una cucina "Padre…

Tu sei mio padre,vero?

Mamma lavorava in questa caserma prima che nascessi.

Qui è dove ha incontrato mia madre,Karina Brown…

Ho intravisto la tua faccia per caso e ho pensato che fosse…

Guarda…io e la mamma siamo dei Marleyani onorari ora.

Se lo comunichiamo possiamo anche uscire dalle mura se lo vogliamo.

Tu,io e ,mamma possiamo anche vivere insieme..."

"NON FARE IL FINTO TONTO,RAGAZZO!"urlò ferocemente l'uomo "QUELLA STRONZA TI HA DETTO DI VENIRE QUI,VERO?!

VUOLE VENDICARSI!

CAZZO!

TRA TUTTO,HA LASCIATO CHE UN BAMBINO DIVENTASSE UN GUERRIERO?

SE ESAMINANO IL TUO RETAGGIO,LA MIA FAMIGLIA È SPACCIATA!

VUOLE CHE MI IMPICCHINO,VERO?!

SOLO PERCHÉ SONO SCAPPATO...DA VOI DUE,DEI DIAVOLI ELDIANI!

Il padre fuggì.

Reiner era al porto e parlava con la madre.

"Reiner...tutto bene."disse la madre.

"Si,certo."disse lui.

"Sono sicura che la tua missione sarà un successo."disse lei "Perché sono sicura che anche tuo padre sta pregando per la riuscita."

"Si..."disse Reiner "Certo."

La nave partì e la gente acclamò.

Arrivarono presto dall'altra parte e trovarono delle grandi mura,poco dopo il porto.

Incontrarono dei soldati e uno di loro parlò "Questo è il confine del Paradiso.

Partite dopo il tramonto e dirigetevi verso nord.

Dopo di che seguite il sacro piano.

L'esercito marleyano getta l'ancora qui ogni mese,quando c'è luna piena,anche se alcuni potranno tornare in volo.

Assicuratevi di portare avanti il piano di riconquista del progenitore.

La dea è stata derubata del potere e vuole riaverlo."

"Sissignore!"disse Reiner.

"Bene..."disse l'uomo "Portate a termine la missione...e tornate indietro…

tutti voi con la coordinata.

Andarono a cavallo di notte,passando per le praterie.

Poi accesero un fuoco,dopo aver legato i cavalli a qualche albero casuale e misero a terra una coperta.

"Come pensavo,non siamo riusciti a viaggiare molto durante la notte…"disse Mercel.

"Non possiamo farci molto."disse Berthold "All'andata ci è proibito volare.

La squadra esplorativa potrebbe vederci.

Siamo anche stati fortunati a non imbatterci in un gigante.

Dicono che anche se abbattiamo le mura,il re non userà il potere di Pallas…

Mi chiedo se sia vero..."

"Ormai e tardi per preoccuparsi di questo,Berthold."disse Reiner.

"Esatto..."disse Mercel "Non si può tornare indietro.

Domani distruggeremo le mura."

"Cosa c'è?"disse Reiner "Non dirmi che...sei restio ad uccidere quella prole immonda di demoni?

Hai dimenticato cosa hanno fatto quei bastardi a noi,a Marley?

Sono i discendenti dei demoni che hanno trasformato il mondo in quest'inferno.

A causa loro Pallas ha perso il controllo del pianeta,ed è stata costretta a far saltare la parte nascosta della Luna.

Persino adesso sono una minaccia,dato che il dio re non è più a controllarli.

Siamo guerrieri scelti come rappresentanti del mondo intero per punire quei demoni."

"Mi dispiace Reiner."disse Mercerl.

"La verità e che ne tu ne quella sgualdrina dovevate essere scelti come guerrieri..."disse Reiner.

"Io...ho continuato a lodarti mentre parlavo male di mio fratello per influire sulla decisione di Pallas."disse Mercel.

"Cosa?"disse Reiner.

"Io...io volevo solo proteggere mio fratello."disse Mercel "Abbiamo solo 10 anni e siamo in guerra.

Reiner…

Mi dispiace tanto..."

All'alba del giorno dopo il gigante di Ymir uscì dal suolo.

Marcel gettò a terra Reyner,fu afferrato e divorato.

In attimo di panico,sia Reiner che Berthold fuggirono correndo a super velocità.

Reiner corse a super velocità e arrivò fin sotto un albero "Ma che sto facendo?

Io ho i poteri…"

Si voltò e non vide nessuno "Berthold…Annie…

Mercel..."

Reiner urlò e cadde a terra pensando "È stato mangiato.

Da un gigante…

Voleva aiutarmi…

Gli altri devono essere vivi.

Devo aspettarli qui..."

Annie gli diede un calcio alla pancia scagliandolo a molti metri di distanza e aveva Berthold per i capelli.

Reiner atterrò e si voltò vedendo Annie che atterrava gettando a terra Berthold "Ora le cose non stanno per cambiare,pazzi bastardi."disse Annie "Volete ammazzare quella gente...la mia gente,perché quella cosa ve lo ordina?"

Annie piangeva quasi.

"Attento,Reiner..."disse Berthold a terra "Ha una forza che non immagini."

"Abbiamo finto con questa missione..."disse Annie "Vi riporterò indietro personalmente poi non vi vedrò più."

"Cosa?"disse Reiner.

"Vi manderò indietro,poi vedrò di scoprire chi ha il potere del gigante mandibola."disse Annie "Si sarà già trasformata in un umano ora,così avrò un testimone quando informerò la gente dentro le mura del mondo esterno.

La vostra maledetta missione finisce qui.

Alzati tu."

Berthol e Annie iniziarono a camminare.

"Aspettate."disse Reiner che allungò la mano,lanciando un raggio di energia sulla schiena di Annie,facendola barcollare "Non possiamo…

Non dobbiamo…

Non vogliamo…

Dobbiamo proseguire la missione."

"Oh,si che tornerai."disse lei "Così quella maledetta darà la corazza a qualcun altro…

E sarai mangiato come merita un traditore della propria gente come te.

Si,so delle tue origini."

"Forse è meglio fare come dice."disse Berthold.

"Come fai ad essere così sicura di quello che mi succederà?"disse Reiner che cadde in ginocchio"Sarò il solo a dover prendere la responsabilità di quello che sta succedendo?"

"Reiner,in questo stato io..."disse Berthold.

"NON È VERO,HAI SOLO PAURA DI LEI!"urlò Reiner "PUOI ANCORA TRASFORMARTI NEL GIGANTE COLOSSALE!"

"Sto esaurendo la mia riserva di pazienza!"urlò Annie.

"Io non..."disse Reiner.

Lei gli diede un calcio al volto "DI UN ALTRA PAROLA!

PERCHÉ NON SPIEGHI LA VOSTRA SACRA MISSIONE ALLA FAMIGLIE DI QUELLI CHE STAVANO PER MORIRE OGGI A CAUSA DEL VOSTRO ATTACCO!"

Annie diede un altro calcio "ONORARE LA DEA E I MARLEY?!

SCEGLIERE DI ESSERE UN GUERRIERO?!"

Annie provocò un cratere a forza di calci e spappolò il viso di Reiner"MARLEY,ELDIA,VADANO TUTTI A FANCULO!

SONO SOLO DEI BUGIARDI!

GUARDANO SOLO A SE STESSI!

E IO FARÒ LO STESSO!

IO ME NE TORNERÒ DENTRO LE MURA!

ANDRÒ A CASA!"

Annie diede un altro calcio "AVRESTE DOVUTO MORIRE LAGGIÙ!

MUORI E BASTA!"

Annie si avvicinò a Berthold,ma Pallas apparve dietro di loro.

"Bene,bene."disse Pallas "Come prevedevo."

"Ti rimando nella tua dimensione dopo averti fatta a pezzi!"disse Annie "Che è più di quanto meriti."

"Vedremo."disse Pallas che corse a super velocità e diede una spinta ad Annie,scagliandola via e conficcandola in un dosso.

"Andiamo."disse la dea.

Annie corse a super velocità,la afferrò per i lunghi capelli,ruotò su se stessa e la scagliò via,facendole lasciare una scia sul terreno,poi la raggiunse e le diede un calcio,scagliandola via.

La dea si rialzò "Tocca a me."

Annie le corse contro e spiccò un salto.

Pallas le diede una spinta e la scagliò lontano,poi la colpì e le diede un calcio scagliandola via.

Annie si rialzò e la dea le volò addosso,mettendole il braccio intorno alla gola.

Caddero a terra "Tu sei mia.

Se ti ribellerai ancora così,userò il tuo corpo come esplosivo e ti farò distruggere tutta l'isola contemporaneamente."

Gli occhi di Annie divennero rossi come quella della dea che tornò dai due.

"Ora è sotto il mio comando."disse Pallas.

Annie si trasformò in gigante e i due si aggrapparono al suo collo mentre correva e ruggiva.

Poi il gigante corazzato si trasformò e i due ripresero al forma normale.

Arrivato davanti alle mura,il gigante colossale posò a terra Berthold che si trasformò nel gigante colossale che distrusse le mura,poi uscì dal colosso.

Reiner fu afferrato dagli altri giganti,ma riuscì a liberarsi,afferrò Berthold e si arrampicò sulle pareti.

Annie era svenuta e Berthold la prese in braccio.

La ragazza si risvegliò in un capannone che dava rifugio alle persone del luogo,i rifugiati del distretto invaso dai giganti.

Accanto a lei c'erano seduti Reiner e Berthold.

"Dove siamo."disse Annie.

"Nel Wall Rose."disse Berthold.

Poco distanti da loro c'erano Clark,Natasha e Barton da piccoli.

Tempo dopo lavoravano la terra in un campo.

"L'idea di mettersi a fare i salvatori superpotenziati dentro le mura è stata ottima."disse Berthod.

"Te l'avevo detto."disse Reiner "Quel re Fritz è rimasto immobile.

Non solo lui,ma tutta la famiglia.

Sono come burattini senza autorità.

Loro probabilmente non sono servi di Ymir.

I vecchi eldiani non erano come questi."

Annie guardava i contadini.

"Forse perché non hanno il controllo del potere della dea..."disse Reiner "Hanno dato il potere ad un altra famiglia."

"Allora basta andare da loro."disse Berthold.

"Annie potrebbe farlo."disse Reiner.

"E come dovrei fare secondo voi?"disse Annie "Volete che la dea mi costringa a fare da serva dentro la casa di qualcuno per avere informazioni?

O deve farmi sedurre un nobile?"

"Non esageriamo!"disse Berthold.

"Si."disse lei "È impossibile.

Non sono servi di Ymir,così restano al potere.

Dopo la caduta del muro hanno detto di tenere d'occhio i nuovi arrivati."

"Diventiamo soldati e parte degli Avengers."disse Reiner.

"Ci metterete due anni."disse Annie.

"No,ci metteremo."disse Reiner "Sono due anni che il muro è distrutto e il re non si è mosso.

Stando alle informazioni il sovrano dovrebbe essere sotto il controllo della volontà del primo re..."

"Se è vero potete anche andarvene subito a casa?"disse Annie.

"Vuoi dirmi che dovremmo distruggere subito il Wall Rose e il Wall Sina?"disse Reiner.

"Pezzo di..."disse Annie.

Annie andò ad arruolarsi con gli altri due e si trovò sotto la guida di Flint Marko,che addestrava sia umani che potenziati.

Li conobbe Clark per la prima volta anche se conosciuto non è la parola esatta.

Non le aveva parlato molto,ma aveva stretto amicizia con Reiner.

Un giorno erano in un campo di addestramento.

Reyner aveva già il costume,mentre Clark indossava una giacca rossa e dei pantaloni blu,con gli stivali marroni.

Clark era nel campo di addestramento.

Reyner gli corse contro,lui allungo la mano e gli diede un colpo al petto,provocando un'onda d'urto,poi lo sollevò e lo gettò a terra,sollevando un polverone e danneggiando il terreno,poi lo aiutò ad alzarsi.

"Accidenti."disse Sentry.

"Perdonami."disse Superman "Non riesco bene a moderare la mia forza.

La sto ancora scoprendo.

Ho a malapena iniziato a volare."

"Io invece è da molto che lo faccio."disse Sentry "Per ora non c'è un peso che non posso sollevare.

E tu invece?"

"È lo stesso."disse Clark.

"Tieni,prendi il pugnale di legno."disse Sentry "Adesso sta a te attaccarmi."

Clark lo prese "Mi chiedo a cosa serva tutto questo.

Perché affrontarci tra noi?

Dovremmo invece affrontare i giganti tutto il giorno ed espandere i territori invece di avere paura di uscire dalle mura."

"Ma che discorsi fai?"disse Reyner "Noi siamo soldati,ricordi?

A volta ci sono delle situazioni a cui non è possibile sottrarsi.

Non importa chi sia l'avversario.

Dovremo affrontarlo con i poteri o corpo a corpo.

E adesso guarda li.

La vedi?"

Annie camminava per il campo indossando la sua uniforme rossa e blu.

"Ma è Annie."disse Clark.

"Si,quella che dice di aver ricevuto i poteri di una dea."disse Reyner "Da quando ha tre anni è oggetto di culti da parte di un sacco di gente.

Appena arrivata le hanno dato il ruolo di capo gruppo o simili."

"A quanto pare sta cercando di nuovo di saltare l'allenamento."disse Clark.

"Andiamo a dare una belle lezioncina alla santa."disse Reyner "Oggi le insegneremo cosa significa essere un soldato."

Lei si trovò davanti Reyner "Hai già finito l'esercitazione,semidea?

Se non vuoi che ti faccia diventare ancora più bassa,cerca di impegnarti seriamente nell'addestramento."

"Dai non esagerare."disse Clark che vide che Annie aveva uno sguardo estremamente serio e pensò "Incredibile.

Non ho mai visto uno sguardo del genere.

Sembra volerci incenerire."

"Coraggio,Clark."disse Reyner.

Annie si mise nella sua solita posizione di attacco-difesa.

"ARRIVO!"disse Clark che si mosse a super velocità.

Lei si spostò e gli diede un calcio alla gamba.

Lui cadde a terra "Ma cosa?

Mi ha colpito il ginocchio."

Clark provò a rialzarsi e poi cadde a terra.

"Posso andare ora?"disse Annie.

"No!"disse lui "Devi prendergli il pugnale."

Clark si rialzò "Un attimo…"

Lei gli afferro il braccio,gli andò alle spalle e gli diede un calcio alle gambe mandandolo a terra.

"Tieni."disse Annie che lancio a Reyner il pugnale "Adesso tocca a te attaccarmi,giusto?"

"No,va pure."disse Reyner.

"Coraggio,Reyner."disse Clark a terra "Lei deve diventare un soldato."

"Giusto."disse lui "A volte non ci si può sottrarre."

Annie lo afferrò e lo infilò nel terreno a testa in giù.

"È una tecnica eccezionale."disse Clark "Ma chi te l'ha insegnata?"

"Mio padre."disse Annie "Quando ancora non sapevo come usare i miei poteri.

Ho cominciato quando ero molto piccola."

"E a lui chi l'ha insegnata?"disse Clark.

"Questo non importa."disse Annie "Ad ogni modo non ha senso continuare a giocare così."

"Parli dell'addestramento?"disse Clark.

"Il combattimento corpo a corpo non conta per la valutazione."disse Annie "Qui quasi tutti fingono di impegnarsi,ma saranno solo i dieci migliori che potranno scegliere di entrare nel corpo di guarnigione ed andare nei territori interni.

Chi si impegna davvero sono solo quelli come voi,che davvero vogliono cambiare qualcosa.

O chi è semplicemente sciocco."

Annie materializzò un pugnale di energia nera e si avvicinò a Clark che parò il colpo con le mani "Mi chiedo perché qui più ci si allena e meno possibilità si hanno di combattere.

Tu a cosa credi sia dovuta questa farsa?"

"Farsa?"disse lui "Ma cosa dici?!"

Clark le afferrò il braccio,ma lei ruotò e con un calcio lo mandò terra,poi gli mise il ginocchio sul corpo e gli mise il pugnale alla gola,mentre lui cercava di allontanarla "È questa l'essenza intrinseca dell'uomo.

Ma una cosa è certa:io non mi divertirò mai a giocare alla guerra."

Lui si rialzò.

"Se davvero queste tecniche ti piacciono tanto,potrei addestrarti."disse Annie.

"Davvero?"disse Clark "Grazie."

"Prego."disse lei voltandosi e facendo un mezzo sorriso.

Nei giorni successivi lo sconfisse molte volte,ma ciò che mancava a Clark nelle tecniche veniva trovato nella tenacia.

Non passò molto tempo che lei si rese conto,dopo tutte quelle sconfitte,che lui voleva veramente imparare da lei.

A volte questa sua voglia era fastidiosa,poi insopportabile,ma era determinato ad imparare.

Clark fu mandato a terra per l'ennesima volta.

"Non sei molto bravo."disse Annie "Sicuro di volere che io ti insegni?"

"Certo."disse Clark.

Nel corso dei giorni Annie vedeva che,tenace com'era,stava imparando.

Non era un cambiamento eccezionale;lei lo aveva battuto sempre,ma i tentativi e gli errori lo portavano ad anticipare le sue mosse.

Questo è incoraggiante.

Annie non gli avrebbe dato la soddisfazione di sapere che aveva fatto progressi,naturalmente,e in un certo senso non ne aveva bisogno.

Clark e Annie combattevano e lei lo scaravento a terra.

Annie notò che c'era qualcosa nel modo in cui i suoi occhi brillavano.

Una volta compresa la situazione lei ha sperimentato una punta di fastidio e poi la voglia di dare un pugno a qualcosa,preferibilmente Reiner o lui.

"Non posso permettermi di farlo."pensò Annie "Eppure lui è diverso,inspiegabilmente."

Lui le sorrise,poi ha dato un gemito di dolore,mentre lei lo gettava a terra.

Un giorno lei camminava.

"Hey!"disse Clark.

La chiamata sobbalzò i suoi pensieri.

Annie inclinò la testa come se fosse una sorta di saluto "Cosa vuoi,Kent?"

"Hai bisogno di una persona con cui allenarti?"disse Clark.

"Perché me lo chiedi?"disse Annie.

"I-io volevo allenarmi."disse Clark e Annie sorrise.

"Davvero?"disse Annie che iniziò a fissare gli alberi,un po' agitata.

Annie gli rivolse un sorriso sottile,ma spontaneo "Va bene.

A meno che non hai cambiato idea."

"Ah,no!"disse Clark "Iniziamo."

Iniziarono con l'allenamento.

Il mondo non si curava di loro e l'aria era diventata più fredda.

La curiosità riluttante è sbocciata in un fascino strano tra i due.

Con grande fastidio questo interesse non è passato inosservato dalle sue compagne.

Clark nel frattempo si guadagno il soprannome di "Bastardo suicida."

Una notte Annie si era vestita da persona comune.

Indossava un cappello chiaro,gli occhiali,aveva i capelli sciolti che le arrivavano a mezzo collo,indossava una giacca chiara con sotto un vestito rosso che terminava con una gonna che finiva poco sopra il ginocchio e aveva le calze,oltre le scarpe con i tacchi.

Era in un vicolo e seguiva Sebastian Shaw che era con il suo solito abito nero e l'elmo.

Le case erano fatte di mattoni e c'erano delle lanterne ogni tot metri.

"Quell'uomo vestito di nero..."pensò Annie "Ha un aspetto diverso se paragonato agli altri ufficiali della monarchia.

Se lo seguo e scopro dove è diretto…

Forse potrò raggiungere il re delle mura…

Se ottengo la coordinata per me,potrò liberarmi della dea e di quei due bastardi."

Lei lo seguì e poi vide che era scomparso.

Lui gli atterrò dietro.

"Eh..."disse Annie.

"Sera,ragazza..."disse lui "Seguì un uomo adulto come me…

Devi avere ottimi gusti in fatto di maschi."

"Io...sono nata in un'umile locanda…"disse Annie "Mia madre lavorava li,e io sono cresciuta sentendo le storie che raccontavano su mio padre,che lei aveva incontrato una volta sola.

Ti ho incontrato solo oggi…,ma ti ho riconosciuto subito."

"Ma quanto è interessante."disse Shaw "Se vuoi un padre che ti abbracci,alza entrambe le mani prima."

"Sei sicuro che non sia vero?"disse Annie.

"Certamente."disse Shaw "È il tipo di gioco che odio di più."

"Sei così severo padre..."disse Annie che si voltò e sferrò un calcio,ma lui evitò e lei fracassò una parete,perdendo il cappello e gli occhiali.

"Oh..."disse lui,mentre lei fuggì.

Shaw le corse dietro "HAI GIÀ L'ETÀ PER INIZIARE AD ODIARE TUO PADRE?!"

Lei girò l'anglo e quando lo fece anche lui vide che era sparita.

"Comunque..."disse Shaw "Non voglio una figlia che tenta di uccidere il padre."

La mattina seguente nelle baracche di addestramento degli Avengers,c'era Berthold che dormiva con i piedi sul muro e le gambe verso l'alto.

"Oggi è troppo forte."disse Hyperion.

"Da come si è messo forse oggi nevicherà."disse Victor.

Reiner lo svegliò "Alzati,Berthold."

Tutti erano a colazione.

Ogni Avenger aveva la divisa militare dei comuni soldati,ma il colore era diverso.

Clark aveva la giacca rossa e la maglietta blu sotto.

I pantaloni erano blu e gli stivali rossi.

Hyperion aveva la giacca nera,con una maglietta arancione sotto,i pantaloni erano neri e gli stivali arancioni.

Occhio di Falco aveva la giacca viola con la maglietta sotto nera,i pantaloni viola e gli stivali neri.

Hyperion era al tavolo accanto a quello di Clark,mentre tutti facevano colazione.

Clark era molto serio.

"Però,hai un'aria vivace oggi,Clark."disse Hyperion "È per la formazione di ieri?

È stato un totale pasticcio…

Insomma,dico che hai provato a volar e ti sei schiantato a terra di brutto."

"Addestrarsi per poi occuparsi solo dell'interno delle mura è ancora più patetico."disse Clark.

"Si,sono sicuro che tu volerai contro i giganti e cadrai direttamente nelle loro bocche."disse Hyperion "E i giganti rideranno come pazzi.

Questo sei tu.

Questa è la tua vita."

Clark si alzò e anche l'altro lo fece.

Tentarono di afferrarsi ,ma Sentry si mise in mezzo e li tenne separati "NON VI AVEVO GIÀ DETTO DI DARCI UN TAGLIO?

OGNI DANNATA VOLTA!"

"Smettetela,potreste ammazzare qualcuno!"disse un'altra.

Annie era seduta ad un tavolo distante e li guardava.

La notte seguente Annie,Berthold e Reiner erano seduti su dei tronchi in pigiama ed erano lontani dalle case dove li facevano dormire.

"Mentre voi vi stavate divertendo con i vostri amici...e stavate dormendo tranquillamente...io stavo vagando per la capitale in incognito."disse Annie"L'uomo in nero era diverso dagli altri.

Non credo che fosse umano.

Probabilmente un mutante.

Mi ha scoperta.

Forse ha visto la mia faccia...

Se dovessi unirmi alla polizia militare e lo incontrassi,sarei costretta ad ucciderlo.

Non intendo fare questo.

Ci deve essere un limite alle mie azioni."

"Un limite huh."disse Reiner "Ricordati che tuo padre è in nostro pugno."

"Prendiamo le informazioni che abbiamo e torniamo a marlei."disse Berthold"Qualsiasi informazione daremo,saremo benvenuti."

"...lo credi davvero?"disse Reiner "Con questi risultati in 5 anni,Pallas si arrabbierà molto."

Reiner si alzò.

"...allora cosa?"disse Annie "Cosa farai?"

"Distruggeremo il Muro Maria."disse Reiner "Creando così molta confusione e forse riusciremo a trovare il sovrano."

"…..."disse Annie "Molti dei tuoi amici moriranno.

...potrebbero morire tutti."

Lui si accucciò accanto a lei "Quante volte te lo devo ripetere?

Non sono miei amici.

Sono diavolo eldiani.

Tuttavia dovevo ottenere la loro fiducia.

È molto meglio del tuo agire da solo…"

"Penso che sto per vomitare!"disse Annie.

"Posso..."disse Berthold.

"Per favore."disse Annie "Non spostare il tuo viso di un millimetro."

"...devi essere stufa."disse Reiner"Non viglio forzarti più di così."

I tre si misero in cammino.

"Faccio sempre lo stesso sogno."disse Berthold "Un sogno sull'uomo che si è impiccato elle terre che dovevamo bonificare.

Mi chiedo ancora perché ci abbia raccontato tutte quelle cose prima di mettersi il cappio al collo."

"E io...che vuoi che ne sappia."disse Reiner.

"Voleva essere perdonato probabilmente..."disse Annie "Come se voi foste in grado di dire qualcosa…

Voi che avete abbandonato il vostro compagno e avete ucciso tutta quella gente."

"A me invece viene da pensare che...quel signore...volesse...essere giudicato."disse Berthold.

Tempo dopo il gigante colossale sfondò le mura del distretto di Trost e molte persone furono massacrate.

Un gruppo di eroi fu radunato.

Annie era in prima linea.

Fu scoperto che un gigante aveva inghiottito Clark per intero e che lui non era emerso.

Anche se rimase impassibile,la perdita era come una pugnalata al cuore.

Natasha ha guidato il gruppo alla sede centrale invasa dei giganti e col lei vi era Clark trasformato in gigante per la prima volta.

Il gigante di Clark diede un pugno ad un altro e gli staccò la testa,conficcandola in un campanile che fu devastato,poi gli schiacciò la base del collo.

Colpì altri due con un pugno solo.

Cadde a terra solo quando tutti i giganti erano stati uccisi.

Una densa nube di vapore saliva dal corpo disintegrato dell'essere.

Clark emerse e prima che qualcuno potesse reagire alla situazione incredibile,Natasha andò a prenderlo.

Barton e Hyperion la seguirono.

Erano tutti senza parole,Natasha piangeva e Clint si inginocchiò.

Clark Kent non era solo un Kryptoniano,era capace di trasformarsi in gigante.

Questo ha cambiato tutto.

Berthold e Reiner,rimasti soli,si scambiarono un'occhiata.

Annie fece finta di non vederli.

Venne sera e i corpi dei soldati feriti sono stati accumulati.

Vennero bruciati.

Quando l'ultima brace era spenta Reiner parlò "Allora...lo sapevi?"

"No."disse Berthold "E tu...Annie?"

"Non ne avevo idea."disse Annie.

L'ultima parola era leggermente smorzata.

"Tienilo d'occhio."disse Reiner "Potrebbe essere una spia per quanto ne sappiamo."

Annie lo guardò incredulo "Una spia?

Come fa quel ragazzo incompetente ad essere una spia?"

Anche Reiner aveva dubbi "Qualsiasi cosa sia devi tenerlo d'occhio.

Tu ti arruolerai nella polizia militare?"

Lei annuì.

"Ebbene prenditi cura di questo problema."disse Reiner.

"Potrebbe sapere qualcosa della coordinata."disse Berthold.

"Va bene."disse Annie.

Annie si trovava oltre il Wall Sina.

L'interno delle mura era pieno di case di cemento alte fino a cinque piani,con i tetti fatti di tegole di legno.

Era l'alba e Annie era in una stanza ed era appoggiata con la schiena ad un cuscino.

Lei aveva i capelli sciolti e non aveva dormito,poiché non ne aveva bisogno.

Si mise seduta sul bordo del letto.

Aveva una canottiera a maniche corte,che lasciava scoperta la pancia.

Indossava pantaloncini neri.

Accanto a lei c'era un comodino con sopra una serie di bicchieri di vetro,una tazza bianca e una bottiglia vuota.

Sul davanzale della finestra c'era un'altra bottiglia verde e accanto c'erano libri accatastati.

Il primo cassetto del comodino era chiuso,mentre il secondo aperto e da esso usciva un pantalone.

A terra c'erano dei pantaloni e delle magliette.

C'era anche una cesta di panni piena fin oltre l'orlo.

Sul pavimento c'erano delle bottiglie di vetro rovesciate.

C'era una grande finestra accanto al suo letto,con delle tendine verdi aperte.

Sopra il letto di Annie ce ne era un altro con ,sul fondo del letto, una scaletta che portava a terra.

All'inizio dei letti c'erano delle tendine.

La stanza era larga e fatta tutta di lastre di legno.

Annie guardò verso la finestra.

VOCE NARRANTE

"Un pesante sospiro esce dalla bocca di Annie.

Tutto era iniziato un giorno prima qualche giorno prima."

Le baracche della polizia militare erano la sua casa.

Lei era davanti allo specchio del bagno.

Il bagno era fatto da placche di legno,mentre la parte superiore del muro era fatta di blocchi di cemento.

C'erano sei specchi messi in fila con sotto un piano di lastre di cemento,con sotto delle

lastre di legno.

Annie si guardava allo specchio.

"È domani."pensò Annie "Mi chiedo quanti potrebbero morire?

Quanto sangue verrà versato?

FLASHBACK

Annie indossava la sua uniforme rossa e blu.

Aveva i capelli legati e aveva un fazzoletto bianco legato sul volto per coprirgli la bocca e il naso.

Guardava un grosso buco in un muro,pieno di sangue,in cui era conficcato un soldato tagliato a metà.

Accanto ce ne era un altro con la testa aperta.

In strada c'era una montagna di cadaveri spolpati e dilaniati.

C'erano due soldati che portavano dei cadaveri maciullati su un carretto di legno con due ruote.

Le case intorno erano pesantemente danneggiate.

Annie vide il corpo di un uomo che non aveva più il cranio.

Lei si tolse il fazzoletto e divenne triste "Mi dispiace."

FINE FLASHBACK

Annie era nel bagno.

"Non c'è modo di rimediare."pensò lei "Io devo farlo.

Devo finire ciò che ho iniziato,senza pensare a quello che succederà."

Lei si legò i capelli lasciando due ciocche ai lati del volto.

Aveva la riga praticamente al centro della testa e la ciocca che dava sulla parte sinistra era il triplo dell'altra.

"Domani la missione sarà..."pensò Annie"Dirigersi verso il muro che loro hanno distrutto.

L'obbiettivo …

Distruggere i giganti."

La compagna di stanza di Annie era una ragazza senza poteri,con i capelli corti,biondi a mezzo collo.

Indossava una vestaglia viola e dei pantaloncini bianchi.

Annie usci dal bagno e vide lei, che si metteva il rossetto canticchiando, e la stanza che aveva il pavimento pieno di libri,calzini e magliette.

Lei era seduta su uno sgabello,davanti ad un tavolinetto con,sul muro,uno specchio ovale.

"Buon giorno."disse la ragazza "Oggi sono ridotta uno straccio."

"Giorno."rispose la compagna.

Annie aprì un armadio a muro con dentro delle stampelle a cui erano attaccate felpe azzurre con cappuccio e con in alto un ripiano con sopra una valigia.

"Non ho avuto modo di spazzolare bene i capelli."disse lei "Hey.

Annie."

Annie si infilò la felpa dandole le spalle.

"Ti metti sempre lo stesso vestito?"disse la ragazza "Non ti va mai di cambiarlo?"

"Oltre a mantenere perfetto il mio aspetto,posso fare lo stesso effetto sui vestiti."disse Annie "E poi non ho familiarità con la moda del Wall Sina.

Ad ogni modo ho bisogno di un favore da parte tua."

"Oh."disse lei "Davvero?

Tu sei Solargirl,a che ti servo io?"

"Dovresti dire che oggi non sono in servizio..."disse lei "E che domani non potrò guidare la pattuglia."

"Non mi interessa,ma perché?"disse lei.

"Ho un impegno domani."disse Annie.

"E anticipalo oggi."disse lei "Non è lo stesso?"

"Ho le mie ragioni."disse Annie "Te la senti?"

"Sicuro."disse la ragazza "Mi sei debitrice."

"Si."disse Annie "Certo."

Solargirl cominciò a pensare "Se andrà tutto bene però dovrà venire lei da me a chiedere che il debito venga saldato,perché io non avrò forse più bisogno di tornare qui.

Ecco il motivo del perché io non necessito veramente il suo aiuto.

Ma se così non fosse dovrò tornare qui."

"Tieni."disse lei mostrando ad Annie una foto di una giovane donna con capelli lunghi.

Annie rimase un po' stupita e prese il foglio "Chi è?"

"Una ragazza..."disse lei "Che è scappata di casa."

"Allora?"disse Annie.

"È venuto da me il padre."disse lei "Un signore importante.

Mi ha ordinato di trovarla.

È successo diversi giorni fa."disse e iniziò a truccarsi.

"Allora?"disse Annie.

"Io non voglio farlo,lo sai.."disse lei "La ricerca è noiosa."

"Allora?"disse Annie.

"E non da nessun beneficio,giusto?"disse lei.

"Allora?"disse Annie.

"Hey,Anne."disse lei "Potresti smetterla di dire al parola "allora"?"

"Sicuro."disse Annie "Quando troverò un'altra parola adatta.

Allora?"

"Oh,l'ho dimenticato."disse lei "Allora…

A differenza di quello che sembro,non sono brava a trovare le persone.

Potresti restituirmi il favore prima che mi sfugga di mente?"

"...vedo."pensò Annie che annui "Lei vuole il favore in anticipo."

"Se non riesci a trovarla,solo invia un rapporto dove dici che le ricerche non sono andate a buon fine."disse lei "Allora?

Chi è il ragazzo?"

Annie si imbarazzò "Huh?"

"Il tuo incontro."disse Annie "Ti devi vedere con un ragazzo in questi giorni,no?

È per questo che mi hai chiesto di dire che non sei in servizio.

Che tipo di persona è?"

Annie rimase un po' perplessa "Un gigante di quindici metri."

"Non hai il senso dell'umorismo,vero?"disse lei.

"È quasi impossibile trovarla in un giorno."pensò Annie che era in un altra sala che aveva molti tavoli di legno ed era molto grande.

Aveva la foto davanti a se.

"Ma in fondo non c'è problema..."pensò Solargirl "Farò come ha detto lei.

Tenterò ...ma in fondo non mi interessa tanto.

Forse da domani non rivedrò più questa città.

Wall Sina Goodbye."

Annie si alzò e pensò "Ma se non mi tengo impegnata …

Finirò per pensare sempre a quello che succederà domani.

Quasi mi pento di aver preso il giorno libero,ma non mi andava di essere in servizio."

Annie cominciò a camminare materializzando addosso la giacca di pelle rossa sopra la felpa.

Anche i suoi jeans cambiarono e completarono l'uniforme.

"Per questo ..."pensò lei "Giocherò a fare l'investigatrice...

Per un solo giorno."

Lei era in una carrozza e guardava la foto pensando "Carly Stratman.

Nata nel 2138.

Ha venti anni.

Sola figlia di Eliot .

Vice presidente della Luthor Corporation."

La carrozza si fermò.

"Siamo arrivati."disse il cocchiere.

Annie si ritrovò davanti ad una mega villa e una volta dentro il servo le fece un inchino.

"Mis. Annie Sullivan,vero?"disse il maggior domo "Io sono il servo in questa casa.

La prego,mi segua."

Annie gli andò dietro. E camminò per un lungo corridoio pieno di quadri appesi alle pareti.

" ."disse lui davanti ad una porta chiusa "Miss Annie Sullivan,dal distretto di Sthohess è arrivata."

"Falla entrare."disse la voce.

Lui apri la porta e lei pensò "Questo è…

Il vicepresidente della Luthor Corporation.

Eliot ."

L'uomo era in giacca e cravatta,aveva capelli bianchi corti e baffi.

Sedeva su una poltrona.

Annie aveva davanti un immenso tavolo e un lunghissimo divano su un lato di esso.

"...Allora?"disse lui.

Annie si sedette sul divano "Sono qui oggi per avere più informazioni riguardo alla scomparsa di sua figlia."disse materializzando un taccuino e una penna.

"Mi sta dicendo che mia figlia è ancora scomparsa?"disse lui.

"…."disse Annie "Mi spiace molto."lei iniziò a pensare "In fondo nessuno la sta cercando."

"Avete egli indizi,almeno?"disse lui.

"...No."disse lei.

"…."disse lui "Nessuno?"

"Nessuno."disse lei

"…."disse lui "Avrei dovuto pensarci io da solo.

Io non capisco.

Sono passati dieci giorni da quando ho chiesto aiuto.

Mi aspettavo un minimo di progresso.

Mi dite sempre che la state cercando.

Ma ora Solargirl mi informa che non è stato trovato nessun indizio.

Mi stai dicendo questo…?

SIETE DEGLI INCOMPETENTI?"

"…."disse lei "Se lo crede,lo sono."

"No."disse lui "Tu non lo sei.

Stai mentendo.

Non lo pensi.

Ho l'abilità di percepire quando qualcuno mente.

È lo strumento del mio mestiere,dopo tutto.

Non sono state condotte ricerche in questi giorni.

Tu non sei incompetente.

Tu e i tuoi colleghi siete solo negligenti.

Non è stato fatto nulla,in fondo.

Giusto?"

"Ha perfettamente ragione."disse Annie.

"No."disse lui "Stai mentendo ancora.

Se fossi una persona negligente non saresti mai venuta qui.

Quindi lo hai saputo oggi."

"Ha capito tutto in un secondo."disse lei e pensò "È bravo."

"Quindi sei venuta a chiedermi di mia figlia."disse lui.

"Lei ha assolutamente ragione,Mr Stratman."disse Annie "La sua richiesta è stata accantonata per dieci giorni.

Il lavoro è stato affidato ad altre due persone prima di arrivare a me."

"Hmph."disse lui "Allora…

Tu sei l'unica che sta cercando mia figlia?"

"Si."disse Annie.

"Da quanto tempo fai parte del corpo di guarnigione?"disse lui.

"Un mese."disse lei.

"Ha ha ha ha ha."disse lui "Allora questo è ciò per cui io pago le tasse?

La mia richiesta accantonata per dieci giorni e poi data ad un Avenger che fa parte del corpo di guarnigione da un mese.

Avrei davvero dovuto cercarla da solo.

Sono senza parole.

Con il potere finanziario che ho … potresti dire che la cosa migliore sarebbe prendere un investigatore privato.

Ma io mi fido solo dei miei occhi.

Gli investigatori privati usano il loro cervello per estorcere contanti.

Sono un branco di parassiti.

I miei occhi dicono che tu sei ...degna della mia fiducia.

Per favore...trova mia figlia."

"… questo è il mio lavoro."disse Annie.

Lui si verso da bere "Allora,eri qui per sapere della situazione in cui lei scomparsa?"disse disse lui.

"Si."disse lei.

"Io non ho le esatte informazioni."disse lui "È accaduto all'incirca due giorni prima che facessi la richiesta.

Non è tornata per cena.

Lei è io avevamo un accordo…

Fare cena insieme,nonostante tutti gli altri impegni.

È stato fatto a lungo e nessuno si è mai intromesso."

"Quando è stata l'ultima volta che è stata vista?"disse Annie.

"A cena il giorno prima."disse lui.

"Di cosa avete parlato?"disse lei.

"Io non me lo ricordo."disse lui "Niente di importante."

"Cos'ha fatto durante il giorno?"disse Annie.

"Non ne ho idea."disse lui.

"Mi sa dare qualcuna delle sue conoscenze?"disse lei.

"No."disse lui.

"Quali erano i posti che frequentava?"disse Annie.

"Nessun idea."disse lui.

"Quali erano le sue attività abituali?"disse Annie.

"Non ne ho idea."disse lui.

"Allora lei non ha nessuna idea..."disse lei "Di quello che faceva normalmente,giusto? "

"Mia figlia è tornata in questa cittadina due anni fa,dopo aver finito gli anni di studio alla Heinrich University.

Io non ho idea di ciò che ha fatto dopo."

"Heinrich University."pensò lei "L'università per i figli di ricchi e potenti bastardi come questo.

Mi basta vederlo in faccia per capirlo."

Lei parlò ancora "A cosa si interessava in quell'istituto?"

"Chimica."disse lui "Come ho detto,la vedevo solo per cena."

"Facevate delle passeggiate dopo mangiato?"disse lei.

"Si,a volte."disse lui.

"Lei è il vice presidente della Luthor Corporation."disse Annie "Avrà i suoi nemici.

E lei è molto ricco.

È possibile che sia stata trascinata in qualche problema con qualcuno dei suoi avversari?"

"Intendi dire che potrebbe essere stata rapita?"disse lui "Non credo.

Non ho ricevuto nessuna richiesta di riscatto."

"Allora è molto probabile che sia sparita di sua volontà."pensò Annie che riprese a parlare "Lei lasciava spesso sola sua figlia?"

"Mi stai dicendo che potrebbe farlo per rispetto."disse lui "Ma comunque dopo la morte di sua madre non le sono stato molto vicino.

Comunque ci aiutavamo a vicenda,nessuno intralciava l'altro e,per me,andava tutto bene.

Ma suppongo che mia figlia aveva dei pensieri diversi."

Improvvisamente Annie spalancò gli occhi perché qualcuno iniziò a picchiare forte contro la porta.

"Altri visitatori?"disse lui al domestico "Apri la porta."

"Si,signore."disse l'altro.

Smisero di bussare e ci fu un p di silenzio.

Annie guardò la finestra sul giardino dietro il signore e vide un uomo che scavalcava il cancello.

"Seriamente."disse lui "Non ho idea d cosa passasse per la mente di mia figlia."

"...Se un padre non sa cosa passa nella mente della figlia..."disse lei "Chi può saperlo?"

Lui rimase sorpreso.

Annie continuò a scrivere sul taccuino "Ha detto che lei e sua figlia vi aiutavate a vicenda.

Può spiegarmi meglio cosa vuol dire?"

"L'ho appena detto."disse lui "Nessuno intralciava l'altro.

Era il miglior modo in cui potevamo aiutarci."

"Questo è strano."pensò Annie "Le cose che ha detto e come ha parlato.

Non mi convince."

" ."disse il maggior domo che bussò alla porta.

Lui si alzò,aprì la porta e l'uomo gli diede un foglio.

Leggendolo si innervosì e lo mise in tasca.

"Comunque..."disse lui "Perché ti sei unita alla polizia militare?

Gli Avengers hanno il loro quartier generale."

"?"disse lei "Beh,l'ho fatto per avere una vita comoda e agiata nelle terre interne."

"Vedo."disse lui "Lo supponevo.

Hai altre domande?"

"Quest'uomo sa che sto mentendo."pensò lei che riprese a parlare "No,la avviserò se ci dovessero essere novità."

Annie cominciò a pensare "Ma potrei dire lo stesso di lei.

Mi sta nascondendo qualcosa."

Il domestico le fece un inchino quando lei uscì dal cancello e Annie lo salutò.

Solargirl cominciò a camminare per le strade e pensava "Ora,dove dovrei andare?

Non ho trovato un singolo indizio.

Non mi sono mossa di un solo passo da dove avevo iniziato."

Annie guardò un edificio di cinque piani con una torretta e una bandiera appesa ad essa.

Era la brigata della polizia militare.

La stanza dei documenti era come una biblioteca,piena di scaffali,tavoli e sedie.

Annie era a parlare con una ragazza con occhiali,lunghi capelli biondi e legati.

Aveva l'uniforme identica alla sua,fatta eccezione per la "S",ma la giacca era marrone e la maglietta bianca,come quella di ogni soldato.

La minigonna nera era su pantaloni bianchi e gli stivali erano neri.

Lei iniziò a prendere una serie di libri dagli scaffali "Abbiamo alcuni documenti sulla Lex Corp e sul vice presidente.

Ma la figlia..."

"Si,per favore datemi tutto ciò che avete."disse Annie.

"Le informazioni sulla famiglia degli Stratmann?"disse lei prendendo un libro e dandolo ad Annie avendolo aperto su una pagina "Ecco.

Purtroppo sulla figlia non abbiamo nulla."

Lei vide che c'era la foto dell'uomo sulla pagina e pensò "Stratmann Elliot Guttenberg.

Ha quarantasei anni.

Sette anni fa,dopo l'improvvisa morte del precedente vicepresidente,lui ne ha preso il posto,come vicepresidente della Luthor Corporation"

"Per favore,mi può dare informazioni sulla Luthor Corporation."disse Annie.

"Sicuro."disse lei,salendo su uno sgabello e prendendo un libro e dandolo a lei.

Annie si sedette ad un tavolo e cominciò a leggere a mente "Lex Corp.

Molti scambi erano stati fatti con il Wall Maria.

Con quegli scambi sono stati fatti enormi profitti.

Comunque anni fa il Wall Maria è stato abbattuto e l'umanità aveva abbandonato quelle terre.

La Lex Corp ebbe un crollo per questo."Annie cominciò a pensare "Bene.

La società di quei porci è in declino.

Questo è indiscutibile.

Tuttavia E.G Stratmann ha mantenuto uno stile di vita più che lussuoso.

Mi chiedo come faccia a sostenerlo anche se sicuramente i Luthor o aiutano.

Mi chiedo se abbia nascosto altre cose."

Annie guardava la foto della ragazza e pensava "Carly Stratmann.

Esperta di chimica alla Heimrich Universiti."

Annie si era alzata e stava leggendo il libro,tenendosi la mano sinistra sul mento,mentre l'altra portava una pila di libri.

Lei si sedette ancora.

"Avrebbe potuto trovare facilmente un lavoro con le sue qualità."pensò Solargirl"Eppure non l'ha fatto in questi anni.

E.G. Stratmann.

Non è stato solo indifferente con la situazione della figlia…

Ha detto che non aveva idea di cosa faceva.

Per di più…

Il loro accordo prevedeva che nessuno dei due avrebbe intralciato l'altro.

Un patto molto strano.

No.

Se la loro relazione può essere considerata strana…

Allora come dovrei definire quella tra me e mio padre,prima che avessi i poteri?"

FLASHBACK

In un prato,vicino un albero,c'erano dei pali di legno conficcati in terra,con sopra dei sacchi spessi di gomma.

Annie era piccola.

Aveva i capelli legati nello stesso modo.

Indossava una felpa bianca e dei calzoncini grigi.

Aveva i piedi nudi con una fasciatura a metà di essi e un altra a metà del polpaccio.

Lei diede un calcio ad uno dei sacchi,mentre il padre la guardava.

VOCE NARRANTE

"Mio padre mi insegnava a combattere dalla mattina fino alla sera.

Giorno dopo giorno.

Mi rompevo spesso i piedi e avevo dei tagli e dei lividi.

Non era permesso fermarsi."

La bambina si fermò ansimante.

VOCE NARRANTE

"Non potevo ribellarmi.

Assoluta obbedienza.

Questa era la relazione tra mio padre e me."

FINE FLASHBACK

Annie era in piedi e leggeva il libro pensando "Un momento…"

Sul libro c'era l'immagine della ragazza.

"Se Carly non lavorava significa che viveva con i soldi del padre."penso Solargirl "Eppure ne ha parlato come fosse una persona autosufficiente.

Quindi questa cosa non torna."

Annie ricordo che l'uomo le aveva detto che facevano cena insieme,indipendentemente dagli indipendentemente dai loro impegni.

E che nessuno dei due interferiva con gli affari dell'altro."

"Io non credo che fosse così,se facevano una passeggiata dopo cena."pensò lei dicendo "Una passeggiata."

La ragazza stava per andarsene "Ci vediamo.

Tornerò domani."

"Le annotazioni degli interrogatori."disse Annie "Su quale mensola sono le annotazioni degli interrogatori?"

In un vicolo uno straccione afferrò un topo,ma un altro lo afferrò e cercò di prenderlo.

Annie camminava poco lontano del vicolo e pensava"Bingo.

Carly è stata interrogata una volta."

Lei camminò in una strada stretta con due casse di legno sul lato sinistro.

C'erano delle crepe sui muri.

"La polizia militare l'ha trovata seduta davanti ad un bar,a notte fonda,in stato di ubriachezza."pensò Annie "Loro l'hanno riportata a casa.

Il bar è-"

Annie arrivò davanti ad un edificio simile ad un bar del west.

"Pit Redoz."pensò Solargirl che si avvicinò all'entrata "Ho finalmente fatto qualche progresso."

Entrò lentamente.

Il bar aveva le pareti fatti di blocchi di pietra,il soffitto era fatto di tegole di legno e c'erano tavoli rotondi di legno.

Vide due uomini seduti ad un tavolo.

Uno molto grande e l'altro piccolo.

VOCE NARRANTE

"Il bar era poco raccomandabile e pieno di occhi ostili e sospetti.

Qui è dove il suo viaggio cominciò."

Poco prima l'uomo molto grande aveva la mano allungata sul tavolo e il piccolo vuotò un sacchetto sulla sua mano,tuttavia nel sacchetto non c'era nulla.

"Dannazione!"disse l'uomo "Sono tutte finite."

"Eh,eh"disse l'altro "Pare di si boss."

"Hey!"disse lui "Qualcuno ha della Codaime qui?"

"Chiudi quella bocca."disse un uomo con lunghi capelli biondi seduto ad un altro tavolo accanto ad un anziano con baffi.

"Chiudila tu la bocca!"disse lui "Non puoi dirmi cosa devo fare."

"Tieni." disse il nano dandogli un altro sacco.

In quel momento si aprì una delle due porte.

"RAGAZZI."disse l'uomo biondo.

Annie entrò nel locale.

Tutti la guardarono.

"Solargirl!?"pensò l'uomo mentre lei si muoveva tra i tavoli "Cosa è venuta a fare qui."lui nascose il pacchetto,sotto la cintura "Che abbia..."

Annie andò al bancone e mise su di esso la foto della ragazza "Credo che questa ragazza sia stata qui."

Il barista,un ragazzo con capelli biondi,vide la foto.

"La conosce?"disse Annie.

"No,non la conosco."disse lui prima di allontanarsi.

Annie lo guardò in silenzio e pensò "Spero di non dover usare la telepatia.

A volte vedo cose che non cerco."

Annie prese la fotto e la mostrò ad un anziano "Lei invece la conosce?"

"No,mi spiace."disse lui.

L'uomo alto e il compare risero.

C'era anche un altro al tavolo.

"Cosa ci fai in questo Pub,ragazzina?"disse l'uomo alto "Ti vieni a prendere un po' d'alcol,vero?

O forse non puoi,perché devi bere il latte che ti prepara papà?"

Tutti e tre risero.

Annie li guardò senza far trasparire la minima emozione.

"Papa,io sono spaventata."disse l'uomo "Aiutami!"

Annie si avvicinò lentamente al tavolo dei tre e mise la foto sul tavolo "Voi conoscete questa ragazza?

Il suo nome e Carly Stratmann."

I tre rimasero sorpresi.

"..."disse Annie "Dai vostri sguardi sembrerebbe che la conosciate."

"No,assolutamente."disse l'uomo alto "Vai a casa e succhiare il latte di papa,ragazzina."disse uno di loro "Oppure puoi sederti con noi ..."

Lui cercò di toccarle il sedere,ma lei gli afferrò il polso e girò la mano verso l'esterno.

L'uomo urlò s squarcia gola "Maledetta!

Toglimi le mani di dosso!"

Lui sferrò un pugno,ma lei lo afferrò con l'altra mano.

Con la gamba destra diede un calcio alla sedia,sollevò l'uomo girandosi e lo scagliò contro una parete.

"Bastarda!"urlò il nanetto che si alzò e prese la bottiglia per il manico insieme all'altro.

Lei si mosse a super velocità,colpendo la bottiglia,poi diede un calcio sinistro all'omino mandandolo contro l'altro.

I due si schiantarono su un muro.

"Ci sto andando più che piano con voi,perciò finitela."disse Annie.

L'omone afferrò una sedia e la sollevò.

Con un calcio lei raggiunse la gamba della sedia,spezzandola e mandando l''oggetto in aria.

Annie rimase con la gamba verso l'alto e staccò l'altro piede da terra.

"Ah."disse lui "No.

Aspe-"

Lei lo colpì alla testa con il piede,rimandandolo verso il basso.

Lui stava per cadere,ma lei gli afferrò il braccio sinistro,lo voltò e gli spinse il busto sul tavolo tenendo bloccato il braccio.

"Lasciami!"urlò lui "Ti ucciderò!

Mi hai sentito?

Ti…!"

Lei fece scricchiolare il suo braccio "Silenzio."

Lui urlò a squarcia gola.

Lei lo perquisì,trovò il sacchetto e lo vuotò sul tavolo.

"CODAIME"urlò Annie "Una droga illegale.

Questa ti può costare tre anni di carcere...o al massimo cinque."

Lei si rivolse agli altri due "Andate e lasciateci.

Questo tipo non vi darà più fastidio.

Penso sia proprio un cattivo ragazzo."

Pochi minuti dopo erano tutti e quattro seduti ad un tavolo.

Annie aveva il sacchetto e la foto davanti "La sto cercando.

Sotto la richiesta del padre.

Se mi direte tutto ora..."disse Annie prendendo il sacchetto e tirandolo all'uomo robusto "Io chiuderò un occhio su quello che è successo.

E tutti potranno andare a casa.

Siamo d'accordo?"

Nessuno rispose.

"Voi..."disse lei "Mi avete sentita?"

"Dannazione!"disse lui prendendo il sacchetto "Va bene!

Stronza!"

"Allora?"disse lei.

"Hai ragione,Carly è stata qui."disse lui.

Il piccolo prese la parola "Lei si metteva a bere e a ballare con noi ogni sera.

Noi siamo sempre stati generosi con lei."

FLASHBACK

La ragazza indossava un abito scollato e ballava con gli altri.

VOCE NARRANTE DELL'OMINO

"Lei era carina e popolare.

Era sempre gentile con noi."

Lei sorrise ai tre che risposero.

"Piaceva a tutti."disse lui.

FINE FLASHBACK

"Ma,all'incirca dieci giorni fa,ha smesso di venire."disse il nanetto "Nessuno l'ha più vista e nessuno sa perché non è più venuta."

Annie stava scrivendo sull'agenda.

"Avete notato se aveva avuto comportamenti differenti l'ultima volta che l'avete vista?"disse Annie.

"Sembrava arrabbiata."disse lui.

"Arrabbiata?"disse lei un po' sorpresa.

"Si."disse lui "Era la prima volta che si arrabbiava.

Eravamo tutti sorpresi."

"Allora..."disse lei "Sapete il motivo?"

"Era per colpa sua."disse lui "Lei l'ha visto prendere la Codaime.

E si è infuriata.

Per colpa sua."

"Vai avanti."disse lui.

"Ci aveva già visti prendere altre droga e ci aveva detto si smetterla."disse lui.

"Ma..."disse lei "Quando vi aveva visti prendere la Codaime si è infuriata…

Sapete perché?"

"No,assolutamente."disse lui "Dopo questo è restata in silenzio come se ci fosse un funerale.

Non voleva più parlarci e non è più venuta."

"Perché avete mentito... e mi avete detto che non la conoscevate?"disse Annie.

"Me ne ero dimenticato."disse lui ridendo "Non me ne ricordavo proprio.

Poi abbiamo pensato che forse l'avresti arrestata..."

"HEY!"disse Annie "Ci tenete a tornare a casa,vero?"

L'omino si spaventò.

"Abbiamo pensato che fosse dentro qualche affare illegale."disse l'omone.

"Affare illegale?"disse lei.

"Lo sanno tutti che il padre ha avuto un crollo."disse lui "Ma lei aveva tonnellate di denaro contante.

Sapevamo che non potevano arrivare da suo padre o dal suo lavoro.

Poi abbiamo scoperto che erano soldi sporchi."

"I suoi soldi provenivano sa una fonte illegale?"pensò Annie "E il padre lo sapeva.

Questo spiega perché ha parlato in quel modo.

E avrebbe senza dubbio celato quel fatto… ad una come me."

"E..."disse l'omone che stava per bere "C'era un brutto tipo che la stava cercando ed è venuto da noi."

"Oh,quel tipo."disse l'omino.

"Che tipo di persona era?"disse lei.

"Aveva un cappello nero e un lungo cappotto."disse lui "Aveva un occhio artificiale."

"E la sua pupilla era rossa."disse l'omino "Almeno mi è sembrato quando l'ho visto."

"Quando è successo?"disse lei annotando sul taccuino.

"Cinque giorni fa."disse l'omone.

"Allora qual'era l'affare illegale?"disse lei.

L'omone bevve "Non ne ho idea."

"Va bene."disse Annie "Riferirò che avete con voi delle droghe illegali e che le date ai bambini."

I tre sobbalzarono e ad uno andò di traverso la birra.

"Secondo voi quanto ci metteranno ad emettere la sentenza?"disse lei.

"NON SAPPIAMO NULLA!"disse l'omone battendo la mano sul tavolo.

"Volevo solo assicurarmi che non lo dimentichiate."disse lei "Esattamente come il tipo con l'occhio di vetro."

"NO!"disse lui "Io non ne so nulla!"

Annie si alzò e fece svanire l'agenda "Allora non vi manderò in carcere."

"Non sia così severa con loro."disse il barista "Io credo che non abbiano la risposta."

"Hai qualcosa di importante da segnalare?"disse lei facendo riapparire l'agenda.

"Io non ne so quasi nulla."disse lui "Voglio solo che dentro questo locale torni un po' di pace.

Io credo che il ragazzo di Carly sappia qualcosa.

Potrebbe avergli detto qualcosa."

"Ragazzo?"disse Annie che era pronta a scrivere "Qual'è il suo nome e l'indirizzo?"

"Wayne Eisner."disse lui "Abita in un appartamento a sud di Aachen Street.

Ma non sono proprio sicuro di quale sia la casa."

"Hai detto a quel tipo del suo ragazzo?"disse lei.

"No."disse lei "Io non c'ero quella volta,ma credo che loro tre ci fossero."

Annie guardò l'omone che tremò "OH...!

Io non so niente di quel tipo!"

Annie si mosse a super velocità,gli apparve alle spalle,afferrandogli il braccio sinistro e portandolo verso di lei con la mano sinistra.

Con l'altra mano rimise a posto la spalla slogata.

L'uomo urlò di dolore.

Annie materializzò delle monete sul tavolo dei tre e si allontanò "Grazie per le informazioni."

Lei stava per uscire ,ma poi si fermò "Come l'hai saputo?"

"Di cosa?"disse i barista.

"Di Carly e Wayne."disse Annie.

"Quando fai questo lavoro senti tante cose."disse lui "E questo include…

Cose che non vorresti sapere."

Era ormai passato mezzo giorno.

Annie era in una piazza.

Al suo centro c'era una fontana con,a diversi metri di distanza,delle panchine.

C'erano dei bambini che giocavano e altre persone in giro.

Lei era seduta su una panchina e stava guardando l'agenda.

Un gatto si avvicino miagolando aveva il dorso arancione e la pancia bianca.

Il micio si mise a rotolarsi a terra,davanti a lei.

Annie gli accarezzò la pancia e dopo poco l'animale andò via.

Solargirl cominciò a pesare "Sigh…

Cosa sto facendo io per questo mondo?"

Lei pensò a quando Clark era a terra e lei gli aveva teso la mano per farlo rialzare dicendogli "Questo mondo è patetico."

"Quelle sono state le mie parole."pensò lei "Allora perché ho cercato di salvarlo fino ad oggi e ora gioco a fare l'investigatore?

Chi lo sa…

Forse è perché cerco di non pensare alla missione di domani.

Io non capisco…

Io non ho mai capito un bel niente di questo mondo.

La mia vita è fatta di indovinelli incomprensibili.

Mio padre mi ha allenata a combattere quando ero umana e non ho mai saputo il perché…

Perché ho ricevuto i poteri dalla stessa divinità che ha mandato i giganti?

O perché il mondo è così.

E io eseguo le mie missioni così…

E il risultato..."

Annie ricordò le case distrutte e i cadaveri maciullati a terra.

Lei si mise la mano sul volto e pensò "E domani…

Andremo in missione.

Quelli che muoiono sotto il mio comando sono mie responsabilità.

Le mie mani sono piene di sangue."

Il gatto era tornato e miagolava.

Annie lo guardò e pensò "Ah,devo essere impazzita.

Pensare alla missione di domani mi fa diventare un pochino nervosa."

Lei accarezzò il mento del micio pensando "Faro una visita la ragazzo di Carly e vedrò se troverò qualche indizio.

E travolgerò chiunque provi a fermarmi."

Lei raggiunse una carrozza.

"Io non posso andare li."disse il cocchiere.

"La pagherò il doppio se mi porta li."disse Annie "Altrimenti vuol dire che andrò volando."

"D'accordo."disse lui.

Lei salì sulla carrozza che si mosse.

"Non vorrei mai andare in quel posto."pensò Annie "L'area più di periferia della zona.

Mi aspetto una non calorosa accoglienza."

Il cocchiere si fermò "Ecco siamo arrivati.

Per favore scendi presto."

Lei scese a materializzò i soldi "Le darò il doppiò di questi se mi aspetterà qui."

"Va bene,ma un'ora e non un minuto di più."disse lui mentre lei si allontanava.

Lei camminò in una zona dove le case erano piene di crepe e mancavano interi pezzi di muro.

Le strade erano piene di casse e pezzi di legno.

Annie si trovò davanti due uomini e alle spalle altri tre.

"Un bel posticino."disse lei "Magari uno di voi saprà rispondermi.

Sto cercando un tizio di nome Wayne Eisner."

"Accidenti."disse uno di loro "C'è Solargirl."

"Ed è una bella ragazza."disse un altro.

"Che si è persa."disse un altro.

"Non uccidetela."disse un altro ancora "Ho dei progetti."

Annie chiuse gli occhi e si mise nella sua posa da combattimento,poi corse contro in gruppo.

Le urla si udirono a molta distanza.

Lei camminava per un vicolo totalmente trascurato,pieno di casse,vestiti e travi.

I palazzi e la strada erano pieni di crepe .

Annie ricordò che uno degli uomini che aveva affrontato,mentre era a terra le aveva rivelato l'indirizzo "B...Blocco.

...225…"

Arrivò a palazzo e salì le scale.

Arrivò al secondo piano e bussò alla porta "Mr. Wayne?

È a casa?"

La porta si aprì.

"Aperta."disse Annie che pensò "Non è chiusa."

Lei entrò lentamente e chiuse la porta.

Camminò per un corridoio pieno di bottiglie e indumenti.

Vide in una camera e trovò la cucina con il lavello pieno di piatti accatastati.

Arrivò in una sala dove c'era un tavolino con due sedie ,un letto,un armadio,un comodino e molti mobili con diversi cassetti.

Sul tavolo c'erano due bicchieri e una bottiglia.

C'era anche un posacenere pieno.

Il pavimento era pieno di vestiti e libri.

Anche sui mobili c'erano bottiglie rovesciate e fogli.

La finestra era aperta e la tenda veniva smossa dal vento.

Annie guardò i bicchieri e pensò "Due bicchieri?

C'era anche Carly?"

Sentì un rumore da un muro e si voltò pensando "Questo posto cade a pezzi.

E ora cosa faccio?

Aspetto che tornino?

No.

Sarebbe fastidioso tornare da sola."

Materializzò un orologio con la catenella e pensò "Sono passati trenta minuti da quando sono arrivata.

Posso guardare in giro per dieci minuti."

Annie si mosse a super velocità e aprì l'armadio,frugando al suo interno.

Poi guardò in ogni cassetto tirando fuori biancheria e sollevando bottiglie.

Guardò sotto i mobili.

Prese con il pollice e l'indice della mano sinistra dei calzoncini tappandosi il naso "ffff…."

"Niente." pensò lei strusciandosi le mani "Nessun indizio."

Vide che sotto il letto c'era una cassa di legno.

"C'è una cassa di legno."pensò lei "Sotto il letto."

Tirandola in avanti vide tante confezioni rettangolari.

"Scatole …?"pensò lei.

Ne aprì una e trovò dei sacchetti "Cosa sono questi …?"

Aprendone uno si trovò in mano diverse pasticche.

"CODAIME!"pensò lei "Wayne è uno spacciatore di questa roba?

E Carly lo aiuta?

Era questa la faccenda illegale in cui lei era coinvolta?"

Lei richiuse la scatola "No.

Perché mai si sarebbe arrabbiata quando ha visto quelle droghe?

E perché il tizio con un occhio artificiale la sta cercando?"

Lei vide che oltre la casse c'era uno spazio vuoto e si girò di scatto.

Andò ad accucciarsi li vicino "Ho visto… qualcosa che..."

Vide il volto dell'uomo che cercava dietro le scatole.

Per lo spavento fece un salto indietro e fracassò un mobile,facendo cadere a terra bottiglie e bicchieri.

"Cosa!?"pensò lei rialzandosi "Che diavolo…?!

Questo tipo è…!

È morto….?"

"È lui..."disse Annie "Wayne…?"

In quel momento si sentirono delle urla provenire da oltre la porta d'ingresso "BASTARDO!

NON TI AVEVO DETTO DI NON FARE CASINO?!"

"Il vicino?"pensò Annie girandosi verso la porta.

"FAI SILENZIO!"continuarono le urla "MI CREDI STUPIDO?!

TI FARÒ STARE ZITTO DEFINITIVAMENTE!"

"Un cadavere e un vicino furibondo."pensò Annie"In quale posto mi ha portata il mio giocare a fare la detective?"

L'uomo cominciò a girare la maniglia.

"Non ho chiuso la porta a chiave."pensò lei "Oh No!

Non ho tempo per lui-!"

Annie si mosse a super velocità e chiuse la porta.

"APRI LA PORTA ORA!"ulrò l'uomo che iniziò a colpire la porta "ESCI E AFFRONTAMI!

MI SENTI!"

"Se rompe la porta passera i più brutti cinque secondi della sua vita."pensò Annie "Dannazione devo mettere fine a questo."

"Dannazione!"disse l'uomo "Se ti vedo sei morto!"

Annie tirò fuori il corpo da sotto il letto e frugò nelle sue tasche trovando il documento.

"Waine Eisner."disse lei "Licenza di commercio per trasporto di cavalli."Annie pensò "Allora è lui..."disse lei.

"Non ti avevo detto… di fare silenzio?!"disse il vicino.

Annie si sedette a terra e cominciò a pensare "Presumo sia stato ucciso.

E adesso?

Se lascio il corpo solo,comincerà a marcire e l'odore comincerà a sentirsi.

Questa volta il vicino non rimarrà in silenzio.

Al bar hanno visto il mio volto.

Sanno chi sono.

Se troveranno il corpo potrebbero ricollegarlo a me.

Sicuramente vorrebbero della spiegazioni e potrebbe volerci molto.

Se mi considereranno responsabile non potranno mettermi in prigione,ma non potrò continuare a lavorare li.

Quel posto mi serve.

Gli altri Avengers è meglio non sappiano dei tentativi di possessione da parte dell'Anti-Madre.

Almeno finché riesco a gestirla."

Ci furono alcuni momenti di silenzio,poi Annie riprese la riflessione "Trovare Carly.

Se dirò di averla trovata prima di venire qui,non ci saranno ragioni di sospettare di me.

Dopo aggiusterò tutto.

Riferirò della morte di Wayne di nascosto."

Lei frugò nei suoi pantaloni ed estrasse una chiave "È la mia sola possibilità."

Annie aprì la porta lentamente e la chiuse a chiave pensando "Se andrà bene non ci saranno problemi.

E da domani forse non avrà importanza."

Lei cominciò a camminare per la strada pensando "Ipotizzando che la ragazza fosse nella stanza quando Wayne è stato ucciso…

Sarà stata rapita dall'assassino?

No,se fosse così…

Perché la porta era aperta?

Sarebbe stato attento al vicino.

E se il motivo non fosse Carly,ma la Codaime?

No.

Avrebbe preso le scatole quando ha nascosto Wayne."

Ritornata alla carrozza vide che c'era un altro cocchiere e ad attenderla c'era l'uomo con on occhio di metallo.

"Salve."disse lui "Può salire?"

"Certo."disse lei.

La carrozza partì.

Lui estrasse una pistola che si illuminò di energia rossa "Non voglio ucciderti qui,quindi stai buona."

"Pupilla rossa."pensò Annie "Un occhio artificiale.

Un momento…

Mi sta minacciando con una pistola?"

"Dov'è il cocchiere che mi aspettava?"disse lei.

"È andato via quando gli ho dato una bella mancia."disse lui "Bene,bene.

Sembra che tu sia brava a ficcanasare."

"Grazie."disse lei "Ma comunque...dove stiamo andando?"

"Nell'area industriale."disse lui "Avevano un serbatoio di liquido cancerogeno li.

Molte cose sono sparite li dentro nel corso degli anni."

"Capisco,vi ho fatto innervosire."disse Annie.

"No,nessuno è arrabbiato."disse lui "Tu ti sei solo messa sulla nostra strada.

Il mio amico ti ha vista alla locanda."

"Quando domandavo di Carly."disse Annie "Altri la cercheranno,se io sparisco."

"Non mentire."disse lui "Ho parlato con Stratmann.

Stai lavorando da sola,non è così?"

"Si,continua a parlare."pensò lei "Speriamo dica qualcosa su dove si trova lei."

"Ho riferito tutto ai miei superiori."disse Annie.

"Io non credo."disse lui "Invece credo che tu abbia trovato il corpo di Wayne.

E non sei tornata ad avvertire i superiori,ne hai chiamato qualche collega.

Cosa ti impedisce di farlo?"

"Preferisco agire da sola."disse Annie.

"Comunque..."disse lui "Non ho ucciso Wayne."

"Allora chi è stato."disse lei.

"Wayne era uno spacciatore."disse lui "Chiunque potrebbe averlo ucciso.

Vista la sua posizione era probabile che succedesse."

Solargirl usò la vista a raggi x e vide le costruzioni industriali pensando "Bene,siamo vicini.

Non c'è nessuno in strada."

"Allora..."disse lei "Avete trovato Carly?"

"Non credo ti serva saperlo."disse lui.

"Allora l'hai trovata."disse Annie "Perché la cercavate?"

"Non ti occorre saperlo."disse lui "Quali sono i tuoi rapporti con Stratmann?"

"Cosa centra la Codaime?"disse Annie.

"TI HO DETTO CHE NON C'È MOTIVO PER DIRTELO."urlò lui.

"Giusto."disse Annie mentre lui puntò la pistola al suo petto.

"Ora dimmi."disse lui "Sei veramente fatta d'acciaio ...o sei solo una donna?"

Dalla pistola uscì un raggio rosso,ma Annie non si fece nulla.

"No."disse lui terrorizzato.

"Folle."disse Annie mentre dal suo corpo uscì una forte luce bianca.

L'esplosione disintegrò la carrozza.

L'uomo era mal ridotto,ma ancora vivo.

"E così non sei solo umano."disse Annie avvicinandosi.

Un raggio di energia nera le colpì la schiena e le trapassò il petto compreso il cuore.

Annie si girò leggermente vedendo l'Anti-Madre dietro di lei,poi cadde a terra a faccia in avanti.

L'uomo fu colpito al petto da un altro raggio.

L'Anti-Madre indossava un lungo abito bianco con le braccia scoperte e anche l'inizio del petto scoperto.

Aveva i capelli biondi a mezzo collo,con due lunghe trecce che arrivavano sino al petto ai lati della testa.

Aveva anche una frangetta bionda sulla fronte.

Gli occhi della dea erano rossi.

"Bene,bene."disse la dea "Eccoti qui.

Pensavi che ti avessi persa di vista?

Puoi trattenere l'aura e usare i poteri il meno possibile,ma io potrò sempre rintracciarti.

Tu sei mia."

Annie si alzò in piedi "No.

Non ho intenzione di aiutarti."

"Se non ti vuoi convertire..."disse l'Anti-Madre sollevando le mani "Allora sarai distrutta."

Dalle sue dita uscirono scariche elettriche nere che mandarono Annie contro una cassa.

"No,basta."disse Annie.

"Giovane stolta."disse la dea "Solo ora,alla fine,acquisti la ragione."

L'Anti-Madre la colpì ancora con le scariche facendola cadere a terra.

"Le tue deboli facoltà non possono competere con coloro che siedono tra le ombre."disse la dea che fece uscire altri fulmini "Stai pagando il prezzo della tua sconsiderata ribellione."

La scarica durò più delle altre "Tu mi servirai,distruggerai questo mondo insieme agli altri e dopo,giovane ragazza...tu morirai."

L'Anti Madre sorrise e al colpì con altre scariche elettriche.

Annie era di nuovo a faccia in avanti e dal suo corpo usciva fumo.

La manica sinistra era ridotta a brandelli fino a metà dell'avambraccio.

La dea sparì all'istante.

Annie si rialzò dopo poco e si avvicinò all'uomo che stava morendo "Dov'è Carly?"

"Sei ancora..."disse lui "Lei è nel mio ufficio.

A Van...Gelder...Street.

Al 197."

L'uomo tossì due volte.

"Chi siete voi?"disse lei.

"Gente che offre dei lavori."disse lui "Alcuni giorni fa Stratmann è venuto da noi con una richiesta.

Voleva ritrovassimo sua figlia.

La nostra ricerca ci ha portati da Wayne.

Lui conosceva molti suoi segreti e dove si trovava.

Se lo avessimo assistito nel suo lavoro ci avrebbe rivelato dove si trovava e ci avrebbe rivelato i suoi segreti.

Un volta trovata avremo potuto ricattare Stratmann con quei segreti."

Annie pensò "Lui aveva detto investigatori privati…

Non si fidava degli investigatori privati.

Ecco il motivo."

"E tu?"disse lui "Cosa sei in realtà?

Cos'era quella cosa?"

"Ho i poteri di quella dea."disse Annie "Ma non la servirò."

Lui spalancò gli occhi "Si,certo.

Non hai senso dell'umorismo.

C'ero quasi riuscito,ma tu ti sei messa sulla mia strada.

Ma in fondo...qualcuno si mette sempre sulla strada degli altri. "

L'uomo morì.

Ormai il sole era tramontato ed era notte.

In una casa c'erano delle persone che stavano facendo festa.

Qualcuno suonò alla porta.

Appena uno di loro la aprì Annie gli diede una manata sulla parte sinistra del viso,mandandolo a terra.

Tutti rimasero bloccati.

Lei entrò "Ci sono giorni…

Che si finisce in una brutta situazione che peggiora di ora in ora.

Ad un certo punto tutte le cose disordinate cominciano ad agganciarsi perfettamente."

Annie assunse la posizione da combattimento "In un modo così perfetto che il caos diventa ordine….

E ti conduce alla soluzione finale.

E ora la soluzione è quasi nelle mie mani."

"Uccidetela!"urlò uno di loro.

Il primo le si scagliò contro con un coltello,ma lei evitò il colpo sferratole con il braccio destro,mise la sua mano sinistra sul collo dell'uomo e con la gamba sinistra colpi le gambe dell'uomo.

Contemporaneamente spinse il collo dell'uomo verso terra e gli fece fare una capriola in aria.

Un altro prese una spranga e cercò di colpirla dal basso verso l'alto.

Lei gli diede una ginocchiata la mento,poi colpì le gambe di un altro con un calcio destro.

L'uomo roteò in aria e atterrò sul pavimento.

"Ma chi…?"disse un altro alle sue spalle "O mio…

È Solargirl!"

Lei gli corse contro e gli diede un calcio alla pancia.

Un ultimo le sparò con una pistola,ma i proiettili rimbalzarono.

Lei si mosse a super velocità,gli afferrò i capelli da dietro e gli sferrò una ginocchiata destra alla schiena.

Lui cadde in ginocchio e lei gli sferrò un calcio alla pancia.

Annie gli afferrò i capelli con la mano sinistra e con l'altra materializzò una sfera di energia nera "Io non sono mai stata qui.

E non ti ho mai incontrato

Chiaro?

Se dirai qualcosa vedrai la parte peggiore di me!"

Una porta alle sue spalle si aprì

"È finita?"disse una voce femminile.

"Chi…?" disse Annie, girandosi "Carly."

Le due andarono in un altro albergo e si misero a sedere in una stanza con un tavolino,un tappeto sotto di esso,una libreria ed un comodino sul lato destro e un altro mobile sul lato sinistro.

"Lo so."disse Carly fumando "Wayne è morto."

"Sembri saperlo..."disse Annie

"Da un bel po'."disse lei "È da quando l'ho conosciuto che lo so."

"Quale è il tuo segreto?"disse Annie.

"Io non voglio passare il resto della vita in prigione."disse lei.

"Io chiuderò un occhio su tutto."disse Annie "Se tu tornerai a casa.

Non sarai arrestata…

Indipendentemente da qualsiasi cosa tu abbia fatto.

Sono solo curiosa."

"Produzione di … Codaime."disse lei.

Annie spalancò gli occhi per qualche secondo "Intendi dire che tu la fabbrichi?"

"In effetti è una chimica."pensò Annie "E brillante anche."

"Se conosci la chimica della morfina..."disse lei.

"Morfina..."disse Annie.

"Ad est del Wall Rose,c'è..."disse lei "Un campo.

La morfina è estratta purificando il fluido di quelle piante.

Da qui inizia un processo complicato.

Un sacco di soldati usano quella droga.

Dobbiamo solo trasportarla illegalmente e il gioco è fatto."

"….."disse Annie.

"Non mi credi?"disse Carly.

"Si,ti credo."disse lei "Allora hai venduto la droga con Wayne?"

"Wayne è..."disse Carly.

"Uno degli spacciatori."disse Annie.

"Papà è il capo."disse Carly.

Annie spalancò gli occhi e pensò "Stratmann?"

"Paga interi gruppi di soldati per portare la droga alla capitale.

Avevano tutti le licenza per poter effettuare il trasporto.

La chiamavano licenza per il trasporto di cavalli."

"Ma la Codaime era..."disse Annie "Una delle nuove droghe introdotte dalla capitale."

"Infatti."disse lei fumando "Ho vietato a papà di introdurla in questa città.

Era questa la condizione.

Se la rispettava ne avrei fabbricata quanta ne voleva.

Questi erano i ruoli."

"Ma tuo padre ha infranto il patto."disse Solargirl.

"La droga ha iniziato a circolare anche qui."disse Carly "Quelli che la fabbricano sanno degli effetti devastanti che provoca,ma gli altri no.

I primi a prenderla erano gente che conoscevo."

"Per questo ti sei arrabbiata con loro..."disse Annie "Quando hai visto la droga al bar."

"Ho chiesto a papà di rimediare."disse Carly "Ha cercato di coinvolgermi completamente.

A quel punto non ho retto.

Era il momento di finirla."

"E sei scappata di casa."disse Annie "Cos'hai fatto dopo?

Sono stata con Wayne per un po'."disse lei "Volevo lasciare questa città con lui.

Ma lui…

Non credo gradisse l'idea."

"Poi quei due mi hanno presa e..."disse lei "Beh il resto lo sai già."

"Perché Wayne lo faceva?"disse Annie "Voleva i soldi.

Lui non voleva vivere una vita povera con me in una cittadina sconosciuta."disse Carly. "Sai com'è."

"Non potevano ricattare il padre se lei andava via."pensò Annie "Ecco perché l'hanno rapita e le hanno impedito di scappare..."

"Ma..."disse Carly "Da quello che mi ha detto,sembra che sia stato tradito da quelli che lo aiutavano.

Wayne,che poveretto."

Carly guardò fuori dalla finestra "Hey,Solargirl."

Potresti…

Dire che io non sono stata trovata?"

"Se non tornerai a casa..."disse Annie "Potresti mettere me in una brutta situazione."

"Mi dispiace molto."disse Carly.

Le due si guardarono per un po'.

"Perché... hai iniziato a fabbricare la Codaime?"disse Annie.

"Mio padre rischiava di perdere tutto ciò che aveva."disse Carly "Quando si ha un re come Lione Luthor e si deve rispondere al figlio…

Si può essere licenziati come nulla.

In più avevamo problemi finanziari.

Volevo farlo per lui."

Annie era dentro l'archivio dove era stata durante la mattine e stava frugando dentro dei cassetti.

Tirò fuori un documento con su scritto: "Wall Rose.

Permesso di passaggio."

Poi vide una cartellina appoggiata su uno scaffale con su scritto:"Per Annie Sullivan."

Lei afferrò la cartellina e la aprì e pensò "Un lettera da parte di Steve?"

CONTENUTO DELLA LETTERA

A Annie Chloe Sullivan.

Un gentiluomo di nome Eliot Stratmann ti ha cercato poco fa.

Ti ha lasciato un messaggio:"Avevo incaricato anche altri due uomini di cercare mia figlia."

"Mi voleva avvisare..."pensò lei camminando "Che altri due uomini la cercavano."

Annie tornò nella sua camera e si tolse l'uniforme e la felpa.

Guardò il buco sulla maglietta e,con una luce che le usciva dalla mano, richiuse il buco pensando "È stato tradito.

Perché loro avevano saputo."

Carly era nel bar a ballare con alcuni clienti.

C'erano anche i tre che avevano parlato con Annie.

"Carly."disse il barista indicando l'entrata.

Carly vide Annie appoggiata sull'entrata che la salutava con la mano.

"Notte ragazzi."disse Carly "Io sono un po' stanca oggi."

"Va bene."disse l'omone.

"A presto."disse l'omino.

Annie e Carly camminarono fuori.

"Perché non sei entrata?"disse Carly.

"Io non credo che quei tre mi avrebbero gradita."disse Annie.

"Ahh,si è vero."disse Carly "Parlavano male di te.

Ha ha."

Il barista uscì dal retro "Carly."

Lui le diede una borsa.

Lei la aprì a tirò fuori un pacco di banconote."

"Soldi?"pensò Annie.

"Non sono molti."disse lui.

"Non fa niente."disse lei dandogli un bacio sulla guancia.

Loro iniziarono a camminare per le strade deserte.

"Lui è..."disse Carly "Un vecchio amico.

Ho perso un bel po' del mio guadagno con lui."

"Stasera sei stata molto vicina a quei tre."disse Annie "Perché…

Sei così generosa con loro?"

"Non lo so."disse lei "Ma loro non avevano idea di quello che è successo.

Probabilmente non potrò tornare mai più li o forse solo una volta ogni tanto.

Sei mai andata contro tuo padre?"

Annie la guardò un po' sorpresa "Una volta."

"Ti dispiace spettare un secondo?"disse lei.

"No,nessun problema."disse Annie mentre Carly entrava in un negozio.

Lei si sedette su un muretto con dietro delle piante e pensava "Una volta è successo.

Quel maledetto ha avuto quello che si meritava."

Il padre aveva un sacco legato alla gamba e i due erano nel solito prato con i paletti.

Annie si era fermata.

"Cosa fai,Annie?"disse il padre "Non puoi essere stanca,non hai sudato nemmeno un po'!

CONTINUA!"

La voce dell'Anti-Madre risuono nella sua testa "Dovresti prendere provvedimenti Annie.

Ti maltratta.

Se lo merita."

Annie gli diede un calcio alla gamba e gli polverizzò l'arto.

Il padre cadde a terra.

FINE FLASHBACK.

"Inutile dire quello che è successo."pensò Annie "Da quel momento lui dovette camminare con una gamba finta.

Non mi mise più una mano addosso."

Carly tornò "Ho preso uno spuntino per il viaggio.

Ne vuoi un po'?"

"No, grazie."disse Annie.

Carly si sedette "Io sono l'unica che sa fabbricare la Codaime.

Ora quella droga sparirà per sempre."

Annie le fece vedere un foglietto "Questo è il lasciapassare per il Wall Rose."

Lei prese il foglio.

"Perché..."disse Annie "Vuoi lasciare la città?

Basta solo che tu smetta di fabbricare la droga,giusto?"

"Mio padre non lo permetterebbe."disse Carly "Così ho scelto di lasciare tutto.

Non ne sono sicura,ma credo che questa città stia meglio senza di me.

Questo è tutto."

"Giusto."disse Annie "Non ti fermerò."

Carly le pose la mano "Devo andare ora."

Annie le strinse la mano.

"Grazie."disse Carly.

"Di nulla."rispose lei.

"Magari qualche volta ti scrivo."disse Carly "Tanto tutti sanno dove abiti."

"Certo."disse lei

Annie si alzò e vide la ragazza allontanarsi.

Annie pensò"Bene."

Le due si salutarono a distanza,poi Annie cominciò a camminare e a pensare "Il mio lavoro non è finito.

Devo terminare ciò che ho iniziato.

Prima della missione contro i giganti di domani.

Cominciamo a mettere ordine in questo mondo patetico."

Annie era nella stessa stanza dove aveva incontrato Stratmann.

Lui guardava fuori dalla finestra e fumava.

Lei era seduta su un divano.

"Credi che..."disse lui "Mia figlia tornerà a casa?"

"…."disse lei "Non saprei.

No…

Io non credo che lei tornerà mai.

Ma suppongo che se dovesse decidere di tornare lo farà tra molto tempo.

L'odore di questo fumo non è male.

Si tratta di… una sigaretta molto rara,non è vero?"

"Hai un buon olfatto e anche una buona vista."disse lui girandosi "Questa sigaretta è stata prodotta nel Wall Maria.

Potrei essere l'unica persona…

Che ne ha una adesso.

Potrebbero essercene solo poche altre od essere esaurite.

Non credo che ne abbia un altra."

Annie si grattò l'orecchio e poi lo guardò "Lei …

Ha ucciso Wayne Eisner ,vero?"

"Questo è assurdo?"disse lui.

"Tutto ciò che dico da qui in avanti è solo un sospetto."disse Annie "Non siete disposto ad ascoltare?

I miei pensieri si stanno collegando.

E sarei lieta di esporli.

È cominciato tutto con …

Il momento in cui avete ricevuto la lettera…

Questa mattina quando abbiamo parlato.

Era scritta proprio da Wayne.

Lui era fuori dalla casa quando sono arrivata.

Così ha deciso di mettere la lettera sotto la porta.

L'ho visto mentre scavalcava il cancello.

Le aveva detto di portargli i soldi e in cambio le avrebbe ridato sua figlia.

Dopo questo…

È andato da lui e voi due avete bevuto e parlato.

Non so di cosa avete discusso,ma alla fine lei lo ha ucciso e ha nascosto il corpo.

Dopo questo ha fatto venire l'uomo con l'occhio meccanico,mentre il suo compare mi aveva visto al bar quando chiedevo informazioni.

Lei ha detto a quell'uomo che lavoravo da sola e che sarei arrivata alla casa di Wayne.

Voleva condurre loro due da me.

Ma siete disinformati sui miei poteri.

Sono rimasti uccisi entrambi in uno scontro con… me.

Dopo questo è andato al dipartimento di polizia militare e mi ha lasciato il biglietto dove diceva che c'erano due uomini che erano stati incaricati da lei.

Sarebbero stati incriminati per l'omicidio di Wayne.

Se questa tipa,chiamata Solargirl,li avesse arrestati il caso sarebbe stato chiuso.

Avrebbero tutti pensato che erano gli assassini.

Mi sbaglio?"

Lui si sedette sconvolto "Questi sono solo sospetti.

E per di più completamente insensati."

"Non sono sospetti."disse Annie "La sigaretta.

Ne ho vista una uguale ne posacenere nella casa di Wayne.

Una sigaretta con la stessa linea rossa.

Non è lei l'unico ad averle?"

"Sarà stato un caso."disse lui "Era uno spacciatore.

Sicuramente aveva modo di fabbricarle."

"Vero."disse lei "Comunque..."

Annie materializzò un foglietto nella sua mano destra "Se non siete colpevole…

NON AVRESTE AVUTO BISOGNO DI LASCIARE QUESTO MESSAGGIO.

Invece di scrivere questo…

Avrebbe dovuto…

Dirmi di lui dall'inizio.

Lei…

Non avrebbe dovuto lasciare questo messaggio.

Se lei non era colpevole.

Comunque…

Questa è la fine per lei.

La mia è una corretta deduzione."

Lui fumò ancora "È stato…

Un incidente.

Quella feccia…

Non doveva mettere la mani su mia figlia…

Voleva i miei soldi non lei-"

"Questo non mi interessa."disse lei, illuminando i suoi occhi di energia bianca "PER PRIMA COSA…

POTREBBE GENTILMENTE SMETTERE DI FUMARE?"

Lui era sorpreso "Q-questa è casa mia.

Non puoi obbligarmi a fare qualcosa.

Io faccio come voglio."

Annie si alzò e,muovendosi a super velocità,gli strappò la sigaretta dalla mano"Domani…

Da questa mattina non ho fatto altro che sentire odore di sigarette e alcol.

Ogni singola persona che ho incontrato oggi stava fumando o bevendo…

O si prendeva droghe illegali.

A parte Wayne."

Lei fece cadere la sigaretta nel bicchiere dell'uomo "ORA SONO STUFA."

"Cosa..."disse lui "Ti ha fatto irritare così..."

"Io non sono irritata."disse lei "Sono solo stufa.

Domani.

Beh ,ormai oggi…

Noi Avengers abbiamo una missione.

Quindi prima di questo...ho bisogno di preparare un piano d'attacco.

Quindi voglio concludere questa storia il prima possibile.

Questo è tutto."

"Bene."disse lui alzandosi "Quindi potrò fumare in prigione."

"Lei non andrà in prigione".disse Annie "Per adesso."

Nell'area industriale c'era una cisterna con del liquido.

Il corpo di Wayne venne gettato nel liquame.

Li presenti c'erano Annie e l'uomo.

"Perché hai gettato Wayne li dentro?"disse lui "Mi stai aiutando,vero?"

"No,non facciamo confusione."disse Annie "Io sto solo aiutando me stessa."

I due erano su una carrozza molto lunga.

Lei era seduta all'interno e lui la portava

"Non ti mando in prigione anche perché avendo perso sua figlia ha perso tutti i soldi."disse lei "Questa volta però,nessuno le darà una mano.

Non avrà una seconda occasione.

In carcere ci sono pasti gratis."

"Questa è la peggiore punizione per me."disse lui.

"Per sua figlia sarà una benedizione."disse lei "Tutte le sere a parlare di soldi,di droga e di quanta produrne.

Droga e soldi ogni notte."

"Che strano."disse lui "Che tipo di conversazioni hai avuto con tu padre?"

"Nessuna importante."disse lei "Le conversazioni con mio padre si risolvevano tutte nello stesso modo.

Quanto dovevo colpire duro i miei nemici?

Dove colpirli per infliggere maggior danno?

Come combattere contro una maggioranza di individui?

Ora che ho i poteri non mi serve più pensarci.

Se gli rispondevo correttamente mi lodava.

Stesse conversazioni per anni."

Lui restò allibito.

Lei scese "Sera."

"Sera."disse lui.

Lei iniziò a camminare,ma lui la chiamò "Sarai sempre la benvenuta…se dovessi visitare la mia casa.

Potrei preparare un buon pasto."

"Grazie,molte."disse lei "Ma non so se avrò tempo o voglia.

Magari lascerò questa città.

Il mondo va riconquistato e io devo essere in prima linea nella battaglia di domani."

"E poi ti trasferiscono?"disse lui.

"...No."disse lei "Se le cose vanno bene e i territori vengono riconquistati, potrò ricostruire…

La mia città natale."

Annie entrò in una stanza con un tavolino e delle librerie sui lati.

Materializzò un foglio e lo mise sul tavolo.

CONTENUTO FOGLIO

RAPPORTO

Carly Stratmann ha lasciato la città tre giorni fa con il suo ragazzo,Wayne Eisner.

La coppia ha ricevuto un normale lasciapassare.

Perciò… i loro nomi non sono più nei registri interni della città.

Gli individui che dimenticano i loro permessi di viaggio devono essere controllati.

Annie Chloe Sullivan."

Annie andò nella sua stanza e trovò la compagna che dormiva.

Non accese le luci.

Vide che sul letto c'era una rosa ed un foglio.

Lei lo aprì e lesse nella mente "Spero che non ti sia davvero messa a cercare quella ragazza.

Ma in effetti era il tuo giorno libero,perciò sta a te decidere come passarlo.

Comunque se dovevi incontrare quel ragazzo,non potevi farlo oggi invece di domani?

Tutto il mondo resterebbe senza parole per la tua enorme mancanza di appetito sessuale.

Ma comunque quello che fai non mi riguarda."

Lei mise la rosa e il foglio nel comodino e chiuse il cassetto delicatamente.

Annie uscì dalla stanza e chiuse la porta.

Cominciò a camminare per l'edificio e dalla sua mano sinistra,chiusa a pugno uscì una forte luce.

"La missione di domani è tutto ciò che conta."pensò Annie "Libererò i territori perduti e in qualche modo mi libererò di quella dea.

Una volta terminato il problema dei giganti andrò a fare una visitina ai politici corrotti...e li travolgerò senza che se ne rendano conto,prendendo il loro posto.

Governerò questo mondo e distruggerò i giganti fuori dalle mura.

Non lascerò che nessuno me lo impedisca.

Distruggerò chiunque cerchi di fermarmi.

Non importa chi sia.

Io ricostruirò la mia città e tornerò a casa.

Poi...dovrò parlare con Clark.

Questa è l'unica cosa... che capisco e che so."

Tempo dopo due versioni parallele di Annie,provenienti da universi differenti,erano state mandate su quel pianeta da una versione parallela della dea Atena poiché Annie era scomparsa esattamente il giorno dopo che aveva risolto il caso Stratmann.

La dea Pallas l'aveva tramutata in un gigante con l'obbiettivo di prendere Clark e ora anche Chloe Sullivan,la versione parallela di Annie.

La battaglia fu vinta da Chloe e il gigante si ritirò.

Annie ricomparse e disse di essere stata tenuta prigioniera.

La trasformazione l'aveva esaurita,così si addormentò.

Si svegliò il giorno dopo all'interno del dormitorio,da sola,e alla memoria le venne in mente ciò che era successo.

E vide che era in ritardo.

I giorni della polizia militare erano monotoni e l'unico che diceva cose interessanti era un certo Marlo.

Le ricordava Clark.

Erano al mercato e camminavano.

Annie indossava la sua uniforme rossa e blu e improvvisamente lo vide.

Perché gli era stato permesso di vagare per la strada era un mistero.

Clark iniziò a farsi strada verso di lei.

"Scusate un attimo."disse Annie ignorando l'osservazione curiosa dell'amica mentre si allontanava.

"E chi l'avrebbe mai detto..."disse Highs.

Si diresse in uno dei vicoli e si voltò quando era sicura abbastanza che fossero soli "Che ci fai qui?"

La sia voce era la stessa,monotona perfezionata.

"Sono venuto a parlarti."disse Clark "Ascoltami,Annie sei in pericolo."

Lei fece una piccola pausa "Come sarebbe?"

"Gli altri credono che tu sia il gigante femmina."disse Clark.

La paura fu avvertita da Annie.

"Non sanno dove sono andato."disse Clark "L'operazione scatta domani.

Sono coinvolte anche quelle due..."

"Si,so chi sono."disse Annie.

Lei lo guardò con il suo solito scetticismo "Perché mi stai dicendo questo?"

"Mi fido di te."disse Clark.

"Come sai che sono degna di fiducia?"disse Annie.

"Perché non sei brava a mentire."disse Clark.

Annie non aveva niente da protestare.

Clark guardò nel vicolo per assicurarsi che fossero soli.

"Se non trovano prove che tu sia una minaccia,come pensano,dovranno riconsiderare l'ipotesi."disse Clark "Qualche problema?"

"Si."pensò furiosamente Annie "Sei tu il problema,dannato."

Annie era leggermente preoccupata "Non è niente."

Il tono di Annie non sembrava quello di una persona convinta "Comunque non è una cosa che io o tu possiamo impedire."

Clark non sapeva bene che cosa volesse dire,ma aveva capito il sentimento.

Lei continuò ad ignorarlo "Stai tradendo le stesse persone che hai giurato di proteggere,sai.

Qual'è il tuo motivo?"

Nessuna quantità di informazioni avrebbe potuto prevenire la risposta.

"Il mio motivo è che..."disse Clark "Ti amo."

Lei rimase in silenzio per un lungo periodo,poi sbatté le palpebre "Sei un idiota,allora."

La voce di Annie tremava leggermente,i suoi occhi stranamente luccicavano e non sembrava convinta.

"Non sembri molto convinta."disse Clark stringendo le spalle.

Annie parlò sotto voce "...zitto.

Non rovinare tutto."

Così lei lo baciò.

È stato il primo vero contatto tra loro da anni.

Lei non ha riposto in un primo momento e lo interruppe.

"Annie-"disse lui,ma lei lo baciò.

"Qualunque cosa accada..."disse lei,giocando con il collo della maglietta di Clark "Promettimi che non farai niente di stupido."

"La tua parola,Clark."disse Annie.

"Si,va bene."disse Clark.

Annie guardò il vicolo a lungo e vide che erano soli,poi mormorò "Abbiamo qualche minuto."

Lui sorrise.

Gli abiti erano sbottonati.

Annie si lasciò spingere verso il muro e si fece baciare,mettendo le gambe intorno alla sua vita.

Passarono diversi minuti.

"Ma Annie?"disse Marlo.

"Non ne ho idea."disse Highs.

"Dovresti andare."disse Annie "Non voglio farli aspettare.

E tu?"

"Ce la farò."disse Clark.

Clark rimase in silenzio per un lungo momento,come se stesse soppesando la sua risposta.

"Annie?"disse Clark.

Lei alzò lo sguardo e lui la baciò sulla bocca,poi andò via.

Lei lo guardò fino a quando non sparì dietro l'angolo.

Tornò dagli altri cercando di apparire meno sospetta,ma inutilmente.

"Di che si trattava?"disse Highs.

"Niente di che."disse Annie.

"...mi sembri un po' diversa."disse Highs.

Annie ha continuato a camminare ignorandola,ma dentro di se pensò,con un tocco di compiacere"Non ne avete idea."

Il Sole del mattino filtrava attraverso le finestre e le nubi grige e gonfie.

Annie materializzò su di se la sua uniforme rossa e blu.

Scese le scale e vide che i soldati erano in fila lungo il muro e c'erano Marlo e Highs.

"Ti sei svegliata finalmente."disse Highs "Non ti ho mai vista dormire prima,ma quando lo fai hai un'espressione così strana che non ho il coraggio di svegliarti.

Oggi sei in ritardo,Annie."

"Devi fare in modo che non si ripeta mai più."disse Marlo.

"Ma che ti prende?"disse Highs "Non ce l'avrai mica con me,spero."

"Non è molto socievole la tua amica."disse Marlo.

"E lasciatela stare."disse un altro,mentre Annie si mise in fila "Dimenticate chi è lei per caso?

In più è stata catturata e tenuta prigioniera per un mese.

Ha appena visto l'inferno.

Datele del tempo."

"Ma tu sentilo..."disse Highs "Sembra che Boris si sia innamorato."

"Sai c'è solo un modo in cui una stupida come te può fare carriera qui."disse lui.

"Eh,non capisco cosa vuoi dire."disse Highs "Parla chiaramente."

Arrivò il capitano accompagnato da un altro.

"Oggi vi affiderò un 'incarico molto diverso dai soliti."disse Steve "È per questo che siete qui.

Gli ufficiali del corpo di ricerca sono stati convocati dal re e tra poco percorreranno la via centrale della città.

Dovete scortarli nel tragitto fino al palazzo reale."

L'altro soldato entrò in una stanza dove c'erano altri che bevevano.

"Ma tu guardali."disse Steve "Fortuna che mi ha detto che sono occupati."

Andarono nella piazza e Steve era con loro "Ma non è possibile!"

"Concordo capitano."disse Highs "Qui i superiori non danno il buon esempio.

Non che io me l'aspettassi più di tanto,ma potrebbero anche fingere di tenere al proprio incarico davanti a noi."

"Una vera vergogna."disse Steve irato "Se non fossi occupato gli avrei fatto passare la voglia.

Dovrò riabilitare il corpo di guarnigione."

Highs gli batté le mani "Ma lo sai,sei davvero fantastico.

Io non immaginavo fossi così divertente."

"Non c'è da ridere."disse Steve "Una volta raggiunta una posizione più importante farò in modo che la legge venga rispettata."

Highs cadde in ginocchio e rise.

"Lo trovi divertente?"disse Steve.

"Highs..."disse Marlo.

"E io che ti reputavo noioso,con quell'elmetto azzurro!"disse lei ridendo e battendo la mano sul terreno "Ti chiedo scusa."

"Obbiettivo lodevole,ma ti dovrai impegnare al massimo,per farlo in modo pacifico."disse Boris.

"È un illuso."disse Annie "Se una brava persona come te arrivasse al comando di questo corpo,ne resterebbe subito stritolata."

"Scontro tra Avengers?"disse Highs ridacchiando.

"Cosa?"disse Steve "E da dove ti viene quest'idea?"

"Tu sei un uomo onesto...e dici anche delle cose giuste."disse lei "Conosco uno che ti somiglia.

E che dimostra grande coraggio andando sempre contro corrente.

E io lo ammiro.

Ma potrebbe essere solo un semplice illuso."

"Sarà anche un illuso,ma non mi associare a lui."disse Steve.

Poco tempo dopo guidava il gruppo lungo una strada accanto ad un gruppo "I carri della scorta arriveranno tra 45 minuti.

Io non ci sarò in quel momento."

Steve si fermò e vide che un commerciante caricava delle casse con lo stemma dei militari e dava dei soldi a Lex Luthor che aveva l'armatura verde addosso.

"Questo è troppo."disse Steve che si avvicinò.

"Accidenti."disse Highs "Ma oggi questo fa veramente sul serio."

"La vendita di materiale militare costituisce reato."disse Steve "Lo dirò una volta sola,fermate tutto."

"Ah si?"disse Lex "Ancora tu…

Ora ti do una bella lezione."

Steve si mise in guardia e l'altro stava per sferrare un pugno.

Il colpo prese lo scudo e Steve sferrò un calcio che mandò Luthor indietro.

Capitan America spiccò un salto e diede un pugno alla corazza,ma dal reattore sul torace uscì un raggio che lo prese e lo mandò a terra.

Annie si avvicinò lentamente.

Lex stava per sferrare un pugno,ma Annie gli bloccò il braccio con una mano e parlò con tono freddo"Ora ti dispiacerebbe smetterla,per favore?"

"Va bene."disse Lex che si allontanò.

Steve stava per muoversi.

"Fallo se vuoi."disse lei "Non dovevi restituire al corpo di guarnigione la sua gloria?

Se credi...io potrei anche aiutarti.

Ma penso che non sia il momento.

Non ora."

"Quel tuo amico...lo avrebbe fatto?"disse Steve.

"Probabilmente si."disse Annie.

"Allora io non vado contro corrente,almeno non come lui."disse Steve.

"Può anche darsi."disse Annie guardando il cielo "Ma purtroppo non tutti sono destinati ad essere degli eroi.

A me piacerebbe essere solo una di quelle persone che si lascia trasportare dalla corrente…

Senza reagire."

Poco dopo iniziò a scortare le carrozze che passavano sulla strada principale,poi qualcosa attirò la sua attenzione in un vicolo.

Vide Chloe di Terra-1 con il vestito addosso.

"Annie."sussurrò Chloe di Terra-1.

Lei la seguì

"Volevo dirti che anch'io sono contenta che tu sia tornata."disse Chloe di Terra-1 con espressione seria.

Annie rimase leggermente colpita da questa frase "Chloe.

Che succede?"

"Il capitano ha deciso di rovesciare il governo dei Luthor."disse lei "Ti chiediamo di essere dei nostri."

"Vorreste scatenare una guerra interna,mentre ne combattiamo una esterna?"disse lei "Non fraintendermi,io odio i Luthor,ma non so se è il momento adatto."

"Con te,me e l'altra possiamo farcela in un giorno."disse Chloe di Terra-1"Potresti guidare tu questa gente.

Sei una brava persona e puoi farcela."

Annie rimase di nuovo colpita.

"Cosa devo fare?"disse lei.

"Il capitano si riunisce con gli altri in un sotterraneo."disse Solargirl"Dobbiamo andare li."

"Chloe,io ti sembro davvero una così brava persona?"disse Annie.

"A me non piace molto questa definizione."disse lei "Le brave persone finiscono sempre per essere quelle persone che sono utili a tutti,ma in realtà nessuno e utile sempre a tutti.

E come se tu oggi decidessi di non accettare,saresti considerata una cattiva persona e io so che non è così."

"E va bene."disse Annie dopo qualche istante.

Superman,le due Chloe e Annie camminavano per strade deserte.

Arrivarono davanti a delle scale,accanto ad una piccola casa, che conducevano ad un tunnel oscuro.

"Eccoci."disse Superman.

"Qui sotto?"disse Annie.

"Si."disse Chloe di Terra-1.

I tre scesero,ma Annie rimase davanti alle scale.

"Annie,che succede?"disse Chloe di Terra-1.

"Non posso aiutarti se scendiamo li sotto."disse Annie "Il buio mi spaventa."

Superman aveva lo sguardo molto triste"Non vorrai mica dirmi che,con tutti quei poteri,soffri di claustrofobia?"

Clark sorrise e le tese la mano "Vieni..."

Lei non si muoveva.

"...Annie?"disse Clark

"Si soffro di claustrofobia e non mi aspetto che un eroe che ha solo fretta di farsi uccidere possa capire quello che prova una debole fanciulla."disse Annie con uno sguardo spaventato.

Clark non avrebbe potuto capire meglio il significato.

"Una fanciulla che ha poteri come i tuoi e tutt'altro che debole."disse Chloe di Terra-1 "Adesso vieni da noi."

Clark alzo la voce ed era pieno di paura e disperazione "Non è più divertente,Annie..."

"Mi dispiace."disse Annie "Voi andate pure e poi mi farete sapere.

Il buio mi terrorizza a morte.

Se non passiamo in superficie io resterò qui."

Passarono momenti di silenzio.

"Ma cosa stai dicendo?"disse Solargirl "Questo non è un gioco."

"Chloe,ora calmati."disse Dark Solargirl.

"Che sta succedendo?"chiese Annie "Le strade sono deserte e in più tutti quelli che erano usciti l'ultima volta ora sono sui tetti delle case.

Non mi sembra normale.

Io lo so.

Mi nascondete qualcosa.

E tu perché mi fissi in quel modo,Clark?"

"Annie,tu eri l'unica che aveva detto che lui è un eroe che ha fretta di morire."disse Chloe di Terra-3 "Allora perché quando l'ho detto a quella cosa,il gigante femmina si è fermata all'improvviso?"

"Capisco."disse lei "Forse mi ha letto nella mente.

Forse aveva capito quanto Clark odia i giganti.

Ed è lo stesso per me."

"Quindi ad uccidere i giganti catturati,sei stata tu?"disse Dark Solargirl.

"E chi lo sa?"disse lei "Ma se sospettavi di me,perché parli solo ora?"

"Perché mi sembra assurdo."disse Chloe di Terra-3 "Io... non volevo crederci.

Ma ora dimmi:perché non mi hai colpita quando ero senza difese?"

Passarono alcuni momenti di silenzio.

"Io non controllo il mio corpo il quei momenti."disse lei "Probabilmente

l'Anti-Madre non credeva che mi avresti scoperto."

"Ascolta Annie."disse Chloe di Terra-1 "Abbiamo già incontrato una nostra versione corrotta dall'Anti-Madre e l'abbiamo liberata.

Possiamo aiutare anche te.

Una volta che sarai salva noi dimenticheremo tutto."

"Annie,questo non è un scherzo!"disse Clark "Vieni qui!"

"Cosa pensi che succederebbe?"disse Annie.

"Per favore."disse Clark.

"Vorrei,ma non credo che lei lo permetterà."disse Annie "E poi come Solargirl io sono stata un fallimento,a differenza di voi."

"No,noi..."disse Chloe di Terra-1.

"Andiamo!"disse Clark"Tutto questo è ridicolo!"

"Parliamone,Annie."disse Chloe di Terra-1.

"Adesso basta!"disse Chloe di Terra-3 creando una spada di energia rossa "Tutte queste chiacchiere mi hanno stufata.

Stavolta ti farò a pezzi,mostro schifoso!"

"Se ti azzardi a toccarla io …"disse Superman.

"Tu non puoi nulla contro di me."disse Dark Solargirl.

Annie abbassò la testa.

Ci fu un lampo nero dai suoi occhi.

Lei iniziò a ridere con una voce che non era la sua.

"Annie."disse Chloe di Terra-1.

"Credo sia uscita."disse Annie con una voce che era totalmente diversa da quella abituale"Chloe,Annie ti ringrazia per averla considerata una brava persona."

"Mio Dio."disse lei "Parla di se in terza persona singolare...

È posseduta!"

"Brava."disse Annie "Sei riuscita a scoprire il mio gioco.

Ma adesso è ora di cominciare a fare sul serio!"

Tutti i supereroi le saltarono addosso,ma lei evocò un fulmine nero che devastò il terreno e le permise di liberarsi.

Per un momento gli occhi di Annie tornarono normali e guardò i tre nel tunnel,soprattutto Clark che veniva trattenuto dalle altre due.

La rapida successione della confusione,poi la comprensione e la disperazione e l'amore nei suoi occhi era troppo da sopportare.

Qualcosa si spezzò dentro di lei"Mi dispiace."

I suoi occhi tornarono neri.

Chloe di Terra-1 ricordò la conversazione di Capitan America "Abbiamo individuato l'ospite del gigante dalle fattezze femminili.

Il suo nome è Annie Sullivan."

Superman e le altre si infilarono nel sotterraneo.

FLASHBACK

"Annie sarebbe l'ospite del gigante femmina?"disse Clark "Ma come fate solo a pensarlo?"

"Infatti,è una cosa assurda."disse Chloe.

"Quella cosa ha i nostri stessi poteri e poi ho notato come ha reagito quando ho detto che Superman era qualcuno che aveva fretta di morire."disse Dark Solargirl"Era lei a dirlo sempre."

"Ma cosa centra la frase?"disse Clark "E se ti sbagliassi?"

"In realtà a me sembra che il volto del gigante femmina assomigli a quello di Annie."disse Supergirl.

"E con ciò?"disse Chloe di Terra-1.

"Che cosa?"disse Clark "Ma vogliamo scherzare?

Ci vuole ben altro per avanzare certe accuse."

"Quindi,voi volete agire senza prove?"disse Thor.

"Non ci sono le prove?"disse Solargirl "Ma siete pazzi?"

"Chloe,sentendo il suo nome non ti viene in mente nulla?"disse Dark Solargirl"Tu ti sei scontrata con la creatura e hai visto che usava le mosse di Annie."

FINE FLASHBACK

Chloe di Terra-1 e quella di Terra-3 portarono Clark nel sotterraneo.

FLASHBACK

C'erano problemi anche il giorno prima dell'attuazione del piano per catturare il gigante femmina.

Quando Logan entrò nella soglia dell'ufficio,trovò Steve che stava guardando una mappa sul tavolo davanti a lui.

Logan si mise appoggiato sulla porta,dopo averla chiusa "Abbiamo un problema."

Steve continuò a guardare la mappa.

"È Clark."disse Logan.

Steve non deviò la sua attenzione dalla mappa.

"Il piano per catturare in gigante femmina sta per fallire."disse Logan.

A quel punto Steve parlò "Esponi pure."

"Clark è andato via poco dopo la riunione,l'ho seguito."disse Logan.

Steve lo guardò "Cosa ha fatto?"

"Ha trovato il bersaglio e ha discusso con lei del piano."disse Logan.

"E sei intervenuto?"disse Logan.

Logan si sentiva frustrato "Questa era la mia intenzione,ma non avevo un secchio d'acqua fredda per separarli."

Ci fu un'altra lunga pausa.

Steve si alzò.

"È una grossa responsabilità."disse Steve

"Concordo in pieno."disse Logan.

L'altro scosse la testa"Sono cosciente di questo fatto e Clark rimane ancora un componente vitale per il nostro successo".

"Il minimo che possiamo fare è chiedere a Chloe di tenerlo d'occhio."disse Steve.

Chloe è stata portata pochi minuti più tardi ed era seduta alla scrivania.

"Chloe."disse Steve.

Lei alzò lo sguardo al suono del suo nome.

"Si ,signore?" disse lei.

"Ho un compito per te, voglio che tu tieni d'occhio in nostro amico."disse Steve.

Chloe sembrava sorpresa.

"Stai parlando di Clark?"disse Chloe.

"Sì."disse Steve.

Chloe guardò lui e Logan con un'espressione di confusione e di apprensione.

Chloe guardò Steve, come se stesse per chiedere altre informazioni, ma non lo fece

"Capisco, signore." disse Chloe.

Chloe si svegliò presto la mattina dell'esecuzione del piano, sentendosi ancora leggermente stanca per lo scontro con il gigante femmina.

Era stato difficile dormire la notte prima.

Certe questioni erano ancora nella sua mente, tutte senza risposta.

Era riuscita ad addormentarsi in una sorta di sonno inquieto, comunque.

Una volta che la luce iniziava ad arrivare dalle finestre, si imbatté andò verso la porta.

Le sue orme echeggiavano nel corridoio vuoto.

I suoi pensieri, tuttavia, non facevano altro che tormentarla.

Come avrebbe dovuto fare?

Non aveva un vero modo per guadagnarsi la fiducia di Annie.

C'era sempre la possibilità che avesse già sospettato qualcosa ...

Anche se il suo precedente incontro con il gigante dalle fattezze femminili aveva mostrato qualcosa di strano,non riusciva a mettere insieme tutti i tasselli.

Il pensiero fece poco per alleviare le sue paure.

Presto era nel cortile.

Una nebbia sottile era presente nell'aria quando si avviò verso il pozzo.

Stava ancora pensando.

Era stato l'ordine malvagio a farla riflettere: "Tieni d'occhio il tuo amico."

"Perché Eren doveva essere sorvegliato?"pensò Chloe " Aveva taciuto qualcosa di cui loro non erano a conoscenza?

O era solo a causa della sua prima riluttanza ad accettare l'identità del gigante femminile?

…no...no,anche io ero contro quell'idea e anche altri…

Ma allora perché?"

Tornò nella sua stanza e continuò a pensare "Natasha era assente da quell'incontro incontro.

Steve non ha fiducia in lei?

Aveva vissuto accanto ai due abbastanza a lungo per sentire quando c'erano problemi, ma non c'era alcun segno di sangue cattivo tra Clark e Natasha.

Erano tutti molto vicini tra loro.

Alzò lo sguardo verso lo specchio e sentì un timore sorgere in lei.

Il capitano non fa mai qualcosa per crudeltà e per una cosa simile doveva esserci un serio motivo.

Il pensiero era stranamente inquietante.

Chloe si creò addosso in costume,mentre l'idea continuava a spaventarla.

I suoi compagni erano in giro, anche se non erano stanchi o ansiosi.

Clark, però, era strano.

Chloe lo notò subito.

Dopo tutto, il piano riguardava tre di loro.

Chloe pensò che forse non era stata l'unica a vivere una notte irrequieta.

Poco dopo la colazione, si riunirono intorno a un tavolo per discutere degli ultimi dettagli del piano, guidati da Steve, Logan e Tess.

La mappa usata di Stohess era coperta da marcatori che rappresentavano le varie squadre.

La squadra uno doveva essere posta in una strada strada, la squadra due era sui tetti e così via.

"Ci sono domande?" Disse Steve.

Nessuno parlava.

"Molto bene,potete andare."disse Steve.

Essi si sono appostate alle proprie postazioni.

Chloe era l'unica che non si muoveva.

"Chloe?"disse Tess

Saltò al suono del suo nome e la guardò."Y-Sì?"

"Stai bene?"disse Tess.

"Sì,signora."disse Clark

Lei annuì"In bocca al lupo."

Il sole era salito ore fa.

C'era ancora una sensazione di auto-consapevolezza mentre Chloe si diresse verso le strade tortuose verso la sede della polizia militare di Stohess.

Si è appostata in un vicolo buio,vicino all'edificio in questione.

Tutto quello che poteva fare ora era aspettare.

Si appoggiò contro il muro.

Sentì le voci dei soldati, soffocate e indistinguibili, per un lungo periodo di tempo.

Dopo quello che sembrava essere un'eternità, la porta si aprì, e i soldati si diressero fuori.

Annie era con loro.

Nel momento in cui la sua testa si voltò nella direzione giusta,Chloe sibilò:"Annie ".

Annie si fermò e si voltò,poi la raggiunse

"Chloe?"disse Annie.

Il suo tono era più sorpreso del suo comportamento.

"Allora, arriverò al punto il più in fretta possibile."disse Chloe in fretta"Abbiamo bisogno del tuo aiuto.

Puoi venire con noi e aiutare Clark a fuggire?"

Lei rimase impassibile"Dove vuole correre?"

"Non posso dirtelo, non intendiamo sfidare apertamente la monarchia, ci nasconderemo temporaneamente, abbiamo bisogno di tempo per raccogliere le nostre prove".

Un brivido di emozioni aveva attraversato il suo volto, ma era sparito quanto lo aveva visto"E che tipo di prova sarebbero?"

Lei lo sapeva già.

Chloe si allontanò"Mi dispiace, non posso dirlo neanche".

Annie annuì "Fare una guerra interna,mentre ce n'è una esterna è pericoloso.

Comunque,buona fortuna a te, allora.

Non accetto incarichi che non conosco."

E con questo, si allontanò da lei.

Il peso schiacciante nel petto ora scoppiò"Aspetta!

Non lo capisci?!

Lo uccideranno! "

Lei si fermò.

"Lui non ha alcuna possibilità senza di te"disse Chloe "Non abbiamo la possibilità!"

Un altro periodo di silenzio.

"So che non sembra convincente, ma io ... ho esaurito le opzioni e abbiamo bisogno del tuo aiuto."disse Chloe.

"Ti sembro una così buona persona?"disse Annie.

Il suo tono era stanco.

Chloe esitò prima di parlare"Ehm ... preferisco non metterla in questo modo, il bene e il male viene spesso usato come termine di comodità.

Tutti sono persone cattive di qualcun altro.

Se tu rifiutassi verresti considerata da loro come una cattiva persona,ma so che non è così."

Il silenzio fu il più lungo.

Annie esalò attraverso il naso.

"Bene." disse ella che si mise al doto un piccolo anello,preso dalla giacca "Ci sto."

Un po 'di tensione è stata alleviata quando Clark era finalmente è arrivato.

Con un ultimo sguardo dietro al carro che se ne andava,si unì ai tre di loro.

Ma c'era qualcosa che non andava.

Tra loro non veniva detta una parola, ma c'era una sensazione nell'aria, indiretta,ma quasi tangibile. Chloe si chiese se anche Chloe di Terra-3 potesse sentirla.

Si avviarono per le strade polverose.

Era solo pochi minuti prima che avessero il loro primo incontro con i membri della polizia militare.

Salutarono Annie.

"Chi sono questi, allora?"disse Chloe di Terra-1.

Annie rispose facilmente"Sono amici."

Chloe ha guardato i tre.

I quattro continuavano lungo la strada.

"Chloe."disse Annie"Qual'è il tuo piano?

Non sarebbe stato meno difficile fuggire prima di arrivare a Stohess?"

"No,Steve ha deciso farlo fuggire attraverso un passaggio qui vicino."disse Chloe.

Ci fu una pausa.

"Bene allora."disse Annie.

"Eccolo!"sussurrò Chloe, gesticolando verso la scala che scendeva nell'oscurità.

Annie si fermò all'inizio dei gradini. "Qui?"

"Sì." disse Chloe, con un sollievo che inondava la sua voce"Questo tunnel si collega ad un'uscita vicina al cancello esterno."

Annie vide gli altri due.

Sembravano condividere il suo sentimento.

Scesero per primi Chloe di Terra-3 e Clark seguiti da Chloe di Terra-1"Prendere il passaggio sotterraneo dovrebbe essere molto più sicuro ..."

Chloe si fermò all'improvviso, colpita dalla sensazione che qualcosa era molto sbagliata.

Si voltò per vedere Annie, ancora in cima alle scale, osservando i tre.

"Tutto bene?"disse Clark.

"Perché non ci hai seguiti nel passaggio?"disse Chloe"Annie?"

"Non posso aiutarti se andiamo li sotto."disse Annie.

A Chloe non piaceva la calma della sua voce

"Il buio mi spaventa."disse Annie.

Clark sorrise dubbiosamente e tese la mano "Annie...vieni.

Andiamo, dobbiamo fretta."

Lei non si muoveva.

"... Annie?"disse Clark.

"Non mi aspetto che un dannato che ha solo fretta di farsi uccidere capisca quello che prova una debole fanciulla."disse Annie.

Clark sembrava perdere il suo nervo.

"Non è più divertente, Annie ..."disse Clark.

"Sai Chloe..." lo interruppe e il suo tono era duro"...non capisco cosa ti ha obbligato a chiedere il mio aiuto se sospettavi di me fin dall'inizio."

Chloe fu aggredita dal terrore.

"Avevi l'attrezzatura di marco"mormorò Chloe.

"L'ho trovata in giro."disse Annie "Io ero tra quelli che portavano via i cadaveri."

Clark e Natasha lo guardavano attentamente.

"Hai ucciso i giganti che abbiamo catturato."disse Chloe.

"Forse."disse Annie "Se sei così sicuro che sia stata io,potevi dirlo subito,perché aspettare?"

Armin poteva solo fissarla con orrore "Io ... non volevo crederci.

Non volevo credere che tu avresti pianificato tutto questo."

Chloe di Terra-3 prese un respiro tremendo, costringendosi a guardarla"Annie, perché non mi hai ucciso quando hai avuto la possibilità?"

Si fermò, come se si considerasse il punto stesso.

"Non ho il controllo del mio corpo in quei momenti."disse Annie "La dea fa si che la mia coscienza scompaia momentaneamente.

Io ho guardato il tutto da dietro,come quando si guarda una foto.

Clark si avvicinò"Annie, questo non è uno scherzo!

Vieni qui!"

Chloe stese la mano nella sua direzione, cercando di mantenere un certo livello di ragione "Se potessimo mantenerla occupata ..."

"Parliamone,Annie...?" disse Chloe

"Per favore!"disse Clark.

Ma Dark Solargirl si mosse dinanzi a loro e materializzò la spada"Adesso basta!

Tutte queste chiacchiere mi hanno stancata.

Questa volta di ridurrò veramente a brandelli,mostro che non sei altro!"

"Se ti azzardi a toccarla io..."disse Superman.

"Tu non puoi nulla contro di me."disse Chloe di Terra-3.

Ci fu silenzio.

Gli occhi di Annie divennero neri completamente,sorrise a loro, e Chloe vide che la stessa paura che la aveva afflitta era tornata.

"Annie..."disse Clark.

"Temo proprio che sia uscita."disse Annie con una voce diversa dalla sua.

"È posseduta!"disse Chloe.

Ci fu una scarica elettrica dagli occhi che tornarono normali.

"... non capisci". disse Annie che aveva ripreso a parlare normalmente"Non posso scendere,lei non me lo permette.

E poi come Solargirl ho fallito."

Ora Clark guardò Annie con un richiamo silenzioso e disperato.

E Chloe lo vide allora,vide la sua espressione.

Per questo motivo l'avevano chiamata.

Un'ondata di paura si è lavata su di lui, paralizzandola.

Dark Solargirl deve aver visto lo sguardo sul viso e ha guardato Chloe.

Si guardarono, poi si rivolsero all'obiettivo.

Ci fu un'altra scarica e gli occhi di Annie tornarono neri e la voce cambiò "Chloe,Annie ti ringrazia per averla considerata una brava persona.

Hai scoperto il mio gioco, ma adesso ..."disse Annie e Chloe illuminò la mano "...è il momento di fare sul serio!"

Lanciò una sfera in aria e gli altri le saltarono addosso.

Clark urlò e fece un passo avanti, ma fu fermato da Dark Solargirl.

Gli occhi di Chloe si spalancarono nella comprensione, proprio quando l'altra lo fermò.

"Correte !"urlò Chloe, ma il lampo scagliò via tutti.

Ora, circondata dalla morte e dal caos, Chloe fu colpita dal fatto che Chlark si era alleato con il bersaglio

"Oh Dio."pensò Chloe "Quanto le aveva detto?

Che cosa gli aveva detto?"

Aveva visto la riluttanza di Clark, che era una specie di marchio del suo ostinato senso di fedeltà ai suoi amici, tutti l'avevano vista ... ma non aveva mai pensato che lo avrebbe portato a qualcosa di simile.

Chloe rabbrividì.

"Puoi stare in piedi?"urlò Dark Solargirl "Corri!"

Le due trascinarono un Clark sconvolto, stranamente silenzioso.

Le sue parole non avrebbero potuto essere dette in un momento migliore, perché non appena le disse, una mano enorme e senza pelle li costrinse a scendere nel tunnel.

Si è scontrata con il muro opposto e ha cercato di afferrarli.

Il trio corse nel corridoio, non osando guardare dietro.

Mentre Chloe correva, i suoi pensieri frenetici diventarono parole"Sapeva che stavo mentendo fin dall'inizio, e lei sapeva che volevamo catturarla!"

"Pensaci più tardi" disse Dark Solargirl "Cosa si fa?"

"Non resta che combattere."disse Chloe che guardò Clark"Tu sai cosa fare, vero?

Ti trasformi e ci aiuti a catturarla."

Clark fece un cenno, lento e apprensivo.

Chloe poteva vedere i membri della terza squadra alla fine del passaggio.

"Ehi,cosa sta succedendo?" gridò uno .

"Il piano è fallito!"disse Chloe,ma il resto delle sue parole fu perduto mentre un'altra esplosione assordante divideva l'aria e i membri del gruppo erano schiacciati sotto il piede del gigante.

Lentamente, la creatura sollevò i piedi dal tunnel, lasciando un buco.

I tre si sono salvati dall'esplosione.

I resti degli altri erano ora sepolti sotto la cascata di macerie.

Clark si riprese, fissando i detriti come se non potesse comprendere la vista davanti a lui"Noi ... dobbiamo aiutarli."

Chloe di Terra-3 gli afferrò la spalla"Stai indietro."

Lei si avvicinò all'apertura"Che cosa stai facendo?

Non ti importa se Clark muore?"

Chloe scosse la testa"Ha scommesso che non saremo stati schiacciati nel processo.

È una mossa pazza, ma buona."

Chloe guardò nervosamente il passaggio. "... ci ha messo in angolo".

Clark parlò "Andremo li fuori.

Mi trasformerò,come ho fatto in precedenza."

Le due Chloe lo guardavano.

Era pallido, tremava leggermente, ma era deciso.

Clark si morse la mano per trasformarsi,ma non successe niente"Merda!"

Chloe si voltò per trovare Clark in ginocchio.

"Non ti puoi trasformare se non hai un obiettivo concreto,vero?"disse Chloe"Prova ancora - tieni l'immagine nella tua mente!"

"Ci sono!" protestò Clark.

"Davvero?" disse Chloe di Terra-3 che si inginocchiò accanto a lui.

Si fissarono l'un l'altro per un attimo.

Clark guardò lontano.

"... Non dirmi che tu pensi che ci siamo immaginati tutto e che Annie non sia il gigante femmina!"disse Dark Solargirl " Pensa a quello che hai appena visto!

Lei ha ucciso i nostri compagni! "

"Sta 'zitta!"disse lui "Lo sto facendo!"

Per un attimo aspettarono.

Chloe di Terra 1 si alzò e osservò la fine del tunnel.

"... sai che è vero,giusto."disse Chloe di Terra-3 mettendogli una mano sulla spalla "Devi combatterla."

Chloe guardò i suoi compagni.

Clark si tolse la mano dalla spalla e si morse la mano ancora.

Chloe di Terra-3 parlò freddamente"O provi per lei sentimenti molto particolari?"

Ora Clark la guardò, e c'era qualcosa di strano nei suoi occhi.

Cos'era?

Rabbia?

Colpa?

Un riconoscimento non dichiarato alla sua richiesta?

Una combinazione di sgomento e totale incredulità ha mostrato le sue caratteristiche.

Mentre Chloe di Terra-1 guardava la coppia, qualcosa sfondò il soffitto.

Le cose sensate stavano per peggiorare,e Chloe si spostò più indietro evitando il gigante.

"Ho un piano."disse Chloe di Terra-1 e entrambi hanno rivolto la loro attenzione a lei.

Solargirl di Terra-1 materializzò le lame di luce"Chloe e io usciremo da qui da due ingressi diversi.

Annie dovrà decidere chi combattere.

Mentre ciò succede, devi uscire da qui!

Gli Avengers e io ci occuperemo di lei in qualche modo."

CLark non ha gradito bene il piano. "Cosa?

Una di voi sta per morire!"

"E tutti e tre siamo morti se stiamo qui."disse Chloe di Terra-3 che si avvicinò allo squarcio.

"Aspetta Chloe!"disse Clark,ma lei era già lontana.

Chloe di Terra-1 si fermò e si inginocchiò.

"Clark." disse tranquillamente lei"Tu sei mio amico,anzi nella Terra parallela da cui vengo,sei molto di più di un amico e non ti voglio considerare niente di meno, ma voglio che la gente di questo luogo possa uscire da queste mura.

Questa è stata la promessa che hai fatto ad un tuo amico e per far si che si realizzi dobbiamo fare in modo di darvi una possibilità."

Chloe di Terra-1 si alzò e si voltò"In bocca al lupo."

La voglia di vomitare, mai presente, era tornata in Clark.

Ancora una volta,non volle farlo.

Adesso non c'era nessun ritorno.

Era la sera prima quando è accaduto.

Le due Chloe erano sedute nella stessa stanza.

Chloe di Terra-1 era seduta al tavolo,la fronte era leggermente sollevata in uno stato di concentrazione totale, annotando gli eventi in un piccolo libro annuale.

Chloe di Terra-3 stava andando avanti e indietro come un animale in gabbia,sentendosi altrettanto agitata.

"Chloe, vero?"disse una voce.

Le due hanno alzato lo sguardo.

Un soldato era rimasto sulla porta.

Chloe di Terra-1 annuì vedendo che guardava lei.

"Il capitano Steve voleva vederti."disse il soldato.

Chloe si bloccò, lanciando un brusco sguardo a Chloe di Terra-3.

"Ehm ... ora?"disse Solargirl di Terra-1.

"Sì,la prego di seguirmi?"disse il soldato.

"Certamente."disse lei che si alzò.

I due andarono e Chloe di Terra-3 è rimasta sola con i suoi pensieri.

Ha provato a contare i secondi per un po 'di tempo, ma ha perso rapidamente il conto e così ha cominciato a camminare guardando in modo inquietante il sole che stava fuori dalla finestra, chiedendosi quando l'altra sarebbe tornata.

Il tempo sembrava lento davanti alla prospettiva di aspettare il suo ritorno.

Mentre Chloe di Terra-3 continuava a riflettere, un altro pensiero inquietante le balenò nella mente.

Perché Capitan America non l'aveva chiamata insieme all'altra?

Ha ricordato la 57a spedizione: la foresta, l'odore del pino e del sangue, la vista della forma di Chloe rapita dal Titano femminile e il senso di totale impotenza che aveva superato la sua intelligenza, poi rapidamente le aveva dato modo di bruciare l'odio.

Lei abbassò la testa.

Forse il mio fallimento li ha costretti a riconsiderare?

Sì, era più che possibile.

Nella sua rabbia cieca e nel sentire risorgere la sete di vendetta, aveva ignorato ordini diretti.

Chloe di Terra-1, nel frattempo, non aveva fatto altro che continuare a combattere.

Il pensiero ha generato un piccolo impulso di ulteriore colpa e risentimento, e con esso, una nuova ondata di vergogna a seguito di tale emozione infantile.

Chloe di Terra-1 non aveva commesso alcun errore durante l'operazione.

La presenza della sua debolezza emotiva la irritò.

Il suono della porta interruppe i suoi pensieri.

Chloe di Terra-3 alzò lo sguardo per vedere Chloe di Terra-1 che stava sulla soglia della stanza,con un'espressione di disagio dipinta sul suo volto.

La guardò furtivamente, sperando che non potesse leggere l'amarezza rimasta nella sua espressione.

"Steve Rogers voleva scambiare due parole."chiarì lei.

Chloe di Terra-3 fissò lo sguardo per un attimo, cercando di capire a che altro pensava, ma con la sua crescente ansia, si voltò.

"E su che cosa?"disse Chloe di Terra-3 prendendo una sedia e sedendosi dalla parte opposta del tavolo di fronte a lei.

"Penso che ci sia qualcosa che non va con Clark."disse Chloe di Terra-1.

Se Chloe di Terra-1 fosse apparsa a disagio prima, lo era ancora più al pronunciare questa affermazione.

"Cosa intendi?"chiese lentamente l'altra, anche se non ha potuto vedere i suoi occhi.

"Da ieri ha agito stranamente."disse Chloe di Terra-1."Forse è preoccupato per la missione di domani."disse ridendo.

Chloe di Terra-1 aggrottò la fronte"Può essere."

Ma quando è venuto il giorno della missione, era chiaro che qualcosa era sbagliato con Clark.

Il giorno pima andato via di mattina presto e tornò qualche ora più tardi con una strana aria di esultanza e senza neanche una parola su dove fosse stato.

Persino le osservazioni di Hyperion sul fatto di andare in giro quei giorni non hanno portato ad una risposta retorica e nemmeno le domande di Natasha avevano avuto alcun effetto.

In quel giorno era pallido,i suoi occhi erano come spenti e non era disposto a scambiare una parola con nessuno.

Era semplicemente nervoso per la missione, come aveva suggerito Chloe di Terra-1 agli altri?

No.

C'era una paura diversa nei suoi occhi, più complessa rispetto alla semplice preoccupazione per il fallimento.

Disperazione.

Assoluta nella sua sussistenza, molto più profonda di quanto potrebbe essere espressa a parole.

Natasha riconosceva questa paura perché la conosceva bene, dopo anni di morte e sofferenza.

Era come se un vecchio amico fosse riemerso.

Ma di cosa aveva paura?

Non poteva forse avere altri pensieri sulla missione.

Comunque,anche se non si sapeva cosa era successo,Clark,dopo tutto, aveva accettato di rispettare i loro termini.

Natasha conosceva Clark più che abbastanza bene,dopo gli anni in cui avevano vissuto l'uno accanto all'altra.

Non c'era semplicemente il modo in cui poteva tradire quello per cui aveva sempre combattuto, e certamente non per una coincidenza ingiusta sul nemico. Natasha vedeva anche gli sguardi occasionali e furtivi che Chloe di Terra-1 continuava a dare il che le fece capire che non era sola a pensare ad ulteriori ragioni per l'improvviso cambiamento del comportamento di Clark.

Tuttavia,Natasha non poteva giustificare la ragione di tale emozione.

Frustrata, si unì alla folla di soldati che uscivano nel sole luminoso del mattino.

Due ore più tardi,il gruppo di Dark Solargirl stava andando a Stohess.

Il Sole li stava accecando,quindi Chloe di Terra-3 si spostò nell'ombra di un edificio vicino ad aspettare l'altra Chloe.

Lei era libera di riflettere,senza la distrazione di altri.

Ma c'era poco da pensare,davvero.

La sua responsabilità era assicurare il successo di questa missione.

Lei aveva fallito per la sua arroganza, e sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe commesso questo errore.

Rassicurata,Dark Solargirl lasciò che i suoi pensieri andassero ancora una volta al comportamento insolito di Clark.

Egli era tornato la sera precedente.

Sembrava fosse stata la sera più felice che avesse avuto in diversi mesi.

Quanto più pensava,più si rendeva conto che la parola"felice"non era la parola giusta.

Estasiato era una descrizione più appropriata.

Oggi non era altro che sconcertato.

Ci doveva essere più a questo.

Erano tutti nervosi per la missione.

Ma il semplice viso di Clark era sufficiente per convincerla di qualcosa di più. Se fosse stato veramente deciso a compiere la missione fino alla fine,allora non avrebbe esitato per un attimo.

Non aveva mai mostrato un simile vincolo quando si avvicinava al progresso dell'umanità.

Ma Clark era esitante.

Dato il più innegabile di suggerimenti all'identità del nemico,aveva dato a tutti l'impressione di un ragazzo che aveva tutto da perdere.

Sapeva del suo sciocco senso di fedeltà,ma questo era profondo.

E naturalmente, ha pregato di non porsi la domanda: "Cosa ha reso Annie Leonhardt così unica?"

Chloe di Terra-3 temeva silenziosamente quella risposta.

Adesso non si sarebbe occupata della questione.

"No."pensò lei, avrebbe sentito le parole di Clark,e le sue.

Così, la sua risolutezza divenne un mantra silenzioso.

"Non posso fallire di nuovo."pensò lei.

Chloe di Terra-1 riapparve dopo pochi minuti.

"Ha accettato di aiutarci."disse Chloe di Terra-1.

Si sono incontrati con Annie nel giro di mezz'ora e si sono recati al checkpoint designato in un tempo precedente.

Hyperion era già lì,rassegnato al peggio.

I minuti si trascinavano con agonia lentamente e ancora non c'era segno di Clark.

La mano di Chloe di Terra-3 batteva sulla schiena,sotto il mantello,per non dare segni visibili di angoscia ad ogni minuto.

Una delle carrozze si fermò davanti a loro.

Clark saltò dal vano posteriore mentre Hyperion si avvicinò rapidamente e prese il suo posto.

Clark diede un ultimo sguardo nervoso alla carrozza e poi si unì a loro.

Chloe di Terra-3 fu colpita quasi immediatamente dal fatto che c'era qualcosa di molto diverso ora nell'aria tra loro quattro.

La paura che Clark aveva quella mattina rimase, ma al fianco di essa vi fu qualcosa di completamente nuovo.

Pericoloso.

Questa sensazione non era riservata solo a lui,no.

Sia lui che il bersaglio hanno condiviso questo sentimento inaspettato.

La loro situazione era peggiore di quanto aveva previsto, allora.

Sarebbe stato abbastanza negativo se solo Clark fosse stato l'unico a mostrare questa sensazione.

Hanno condiviso una connessione.

Dark Solargirl guardava ogni tanto Chloe di Terra-1 che dava ogni tanto delle occhiate ai due poiché anche lei avvertiva qualcosa, anche se forse non così distintamente come lei.

Sembrava che Annie fosse in una discreta comunicazione silenziosa, e Dark Solargirl le lesse la domanda negli occhi:"Cosa facciamo?"

Per rispondere, lei rivolse lo sguardo a Clark "Portiamo la missione fino alla fine."

Il piano è caduto dopo aver raggiunto la città sottostante.

È stato chiaro a Chloe di Terra-3 che Annie era più che consapevole di ciò che intendevano fare.

Come?

Steve aveva preparato mille precauzioni per assicurarsi che questo piano andasse in porto senza un attacco.

Non c'era tempo di pensare.

Non c'era mai il tempo di ricordare, pensò Dark Solargirl irritata.

A parte questo, avrebbe dovuto la situazione nelle sue mani se avessero mai avuto successo.

Quindi lei materializzò la spada di energia senza esitazioni.

"Ora basta!"disse Dark Solargirl.

Avrebbe finito quello che il capitano Levi aveva iniziato.

Non ci sarebbe stata una prossima volta,nessun secondo pensiero.

"Tutte queste chiacchiere mi hanno stancata!"disse Dark Solargirl "Questa vota ti farò veramente a brandelli,mostro che non sei altro!"

Chloe di Terra-3 non poteva evitare di vedere l'orrore inciso sul volto di Chloe di Terra-1 mentre guardava Clark, il lampo di un avvertimento agli occhi del bersaglio.

L'implorazione silenziosa di Clark era quasi pietosa.

Ma il nemico non meritava pietà.

E lei non ne avrebbe mostrata.

"Ho un piano."disse Chloe di Terra-1 "Chloe e io usciremo da due diverse entrate.

Annie dovrà scegliere chi di noi affrontare."

Lei guardò Clark"Mentre succede,devi uscire da qui!

Gli Avengers e noi due ci occuperemo di lei in qualche modo."

"Cosa?"protestò Clark "Una di voi sta per morire!"

"E tutti e tre siamo morti se restiamo qui."disse Chloe di Terra-1 mentre l'altra si muoveva.

Dark Solargirl era davanti allo squarcio quando sentì Clark gridare:"Come puoi combattere contro di lei?"

Si fermò e si voltò.

Era a pochi metri di distanza, e anche a distanza si poteva leggere l'espressione sul suo viso.

Colpito dal senso di colpa,ferito e incerto,come un piccolo bambino separato dai suoi genitori.

C'erano molte cose che avrebbe voluto dire,veramente molto, ma ora non era il momento.

Quindi lo guardò freddamente negli occhi e pronunciò la frase"Che altro possiamo fare?

Questo mondo è un posto crudele."

Lasciandolo a riflettere sulla sua dichiarazione,continuò lungo il tunnel.

"Sì.",pensò lei credendo che Clark avrebbe capito le sue parole, meglio, forse, di chiunque altro.

La libertà assoluta era stata la loro ultima meta.

Adesso non poteva fare a meno di mettere in discussione la validità dei motivi di Kent.

Aveva visto il terrore negli occhi dell'altra Chloe.

Clark non avrebbe potuto semplicemente abbandonare il suo sogno per tutta la vita per questa ragazza, che era il suo nemico.

Ma non c'era altro che spiegasse le sue azioni.

Aveva supposto che Chloe di Terra-1 aveva semplicemente scelto di ignorare i segni,non importa quanto siano evidenti.

L'ironia di questa situazione era quasi ridicola.

Il Sole la illuminò mentre usciva dall'oscurità quasi totale, e si volse rapidamente a guardare indietro per vedere Clark.

Era ancora in ginocchio,stringendogli ancora la mano.

Mentre lo guardava,lentamente lui sollevò la testa.

I suoi occhi trovarono i suoi.

L'emozione dentro era intricata.

Terrore,angoscia,risentimento,colpa,tutti erano lì.

Ma soprattutto, c'era accettazione.

E Dark Solargirl sapeva,senza dubbio,che capiva perfettamente le sue parole.

Si voltò verso il soffitto e sollevò una mano alla bocca.

Sentendo che cosa stava per fare,andò verso la luce del giorno.

Un grande rumore di tono era tutto ciò che poteva sentire per un attimo. Avventurandosi alla durezza della luce del Sole, si voltò perché qualcuno chiamava il suo nome.

"Chloe!"disse una voce.

Si voltò in giro per vedere l'altra correre verso di lei.

"Che è successo?"disse Dark Solargirl.

"Clark ha deciso combattere!"riferì Chloe"Almeno credo che lo abbia."

Chloe iniziò a combattere il gigante femminile.

"Dobbiamo coprirla!"disse Dark Solargir.

Si misero sui tetti.

Chloe e Annie, nel frattempo,combattevano su una parte aperta della città.

Dark Solargirl vide come Chloe aaveva lanciato il Titano Femminile in un edificio e riconosceva che l'edificio fosse la Chiesa.

Il bersaglio si è ripreso rapidamente,facendo ritorno nelle strade.

Il Titano ha spostato il braccio in uno dei tanti edifici,lanciando pezzi di detriti.

Dark Solargirl andò molto più avanti in tutto il caos,volando bruscamente a sinistra e saltò dalla cima dell'edificio più vicino alla creatura in arrivo.

A mezz'aria, le sue lame si illuminavano di luce rossa e lei si voltò,usando il moto del bersaglio al suo vantaggio.

Atterrò su un tetto e l'altra la seguì poco dopo.

"Devo assumermi la responsabilità delle mie azioni."pensò Dark Solargir.

L'obiettivo stava allontanandosi.

"E comincerò con te."disse Chloe di Terra-3.

Il Titano Femminile si voltò improvvisamente verso strada sinistra.

Chloe di Terra-1 era dietro di lei.

Mentre gli Avengers osservavano la battaglia,Wonder Woman aveva sfoderato la spada.

Voleva intervenire in qualche modo, ma sapeva che sarebbe stato un suicidio farlo.

Così ha guardato.

Chloe sembrava non trattenersi,ma comunque, il Titano Femminile la sconfisse presto.

Ma questo era solo per un momento, perché quando la polvere si era abbassata,tutti videro come Annie lottava violentemente contro la presa della nemica.

"TAGLIALE LA GAMBA!"urlò Dark Solargirl"ORA!"

Il Titano Femminile stava tentando di liberare la gamba dalla presa della rivale,così cristallizzò la mano destra e iniziò a colpirla alla testa fino a farla svenire,poi corse via.

Atena aprì un portale facendo uscire Rose,altra versione di Chloe corrotta da Pallas,che le saltò addosso facendola cadere in una zona aperta accanto al muro,dopo essersi ingrandita quanto Annie,che riuscì a darle un calcio,conficcandola dentro una casa,poi si alzò,indurì le dita e spiccò un salò riuscendo a bucare il muro con le mani.

E mentre tutti prendevano atto di questo evento,cominciava a scalare la struttura con una velocità sorprendente.

"È veloce!"Natasha con un tono di disperazione che alimentava la voce"A questo punto andrà via!"

Qualcosa accadde nella mente di Dark Solargirl.

Un'ondata di calma ha superato la sua rabbia e lei ha pensato "Non posso farla fuggire.

"No,non succederà." disse Dark Solargirl "Non la lascerò scappare."

Chloe di Terra-3 spiccò il volo.

La sua attenzione fu fissata al suo bersaglio mentre saliva con grande velocità. Creò le spade di luce rossa e tagliò le dita della mano sinistra del Titano.

Il braccio del Titano cadde.

Secondi preziosi erano tutto quello che aveva e tagliò le altre dita dell'essere.

Il Titano stava cadendo.

Chloe di Terra-3 atterrò al centro dalla fronte della creatura, notò l'emozione nei suoi occhi.

"Annie."disse Dark Solargirl "Cadi."

Il Titano Femminile aveva già iniziato la caduta.

Clark si svegliò presto il giorno prima che avvenisse la cattura del Titano Femminile, molto prima che la maggioranza dei suoi compagni fosse sveglia.

I minuti passavano mentre stava ancora fissando il soffitto scuro.

Era questo.

Un altro giorno fino all'arrivo del giudizio.

Si sedette sul materasso sgualcito.

"Ora o mai più."disse Clark.

Così si alzò e si vestì vicino nell'oscurità totale, senza voler perdere il tempo che aveva.

Si mise un mantello nero con cappuccio.

In mezz'ora, era alla banchina.

Pagò con le monete che aveva portato e si imbarcò sulla nave più rapidamente e con il più cautamente possibile.

Il ponte era occupato da pochi civili,e quel numero scarso stava crescendo costantemente.

Clark li guardò nervosamente.

Fortunatamente,non hanno restituito lo sguardo.

In verità, gli hanno prestato poca attenzione.

Si chiese se la loro indifferenza cambierebbe se sapessero chi e cosa fosse?

Ovviamente.

Con suo grande sollievo, tuttavia, nessuno gli si avvicinò, e il traghetto si avvicinava rapidamente attraverso le acque del Karanese senza indugio.

Clark trovò che era difficile rimanere a proprio agio.

La sua mente vagava spesso e continuava a perdere interesse a favore di un senso di ansia suprema.

Non osava guardare gli altri passeggeri per paura di rivelare questo.

"Pensa."pensò furiosamente "Hai bisogno di trovare un pian!"

Ma la pianificazione era latente.

Che cosa avrebbe detto a lei?

Per quale ragione, doveva trovarla in mezzo a una città sproporzionata?

Sì, sapeva dove fosse la sede militare della polizia militare, ma quando si teneva conto della varietà di posti di lavoro che un'organizzazione notoriamente legata potrebbe inventare, era molto più impegnativo mettere in discussione ciò che i suoi membri avrebbero fatto.

La sua migliore occasione, allora, sarebbe quella di iniziare con le strade principali.

"Se questo non avesse dato risultati ... beh,..." ha pensato Clark, poteva sempre chiedere in giro.

Anche se pensava che i cittadini di Stohess più comuni avrebbero potuto rimanere imparziali alle domande di un ragazzo che vagava per le strade, e i deputati ancora di più.

Di fronte a queste innumerevoli probabilità,Clark sentiva il desiderio di rabbia per la prima volta quella mattina.

Ma spense il dubbio della sua mente.

L'avrebbe trovava.

Doveva trovarla,per avvisarla di quello che stava per succedere.

Con questo in mente, guardò verso l'alto.

Le nuvole si trovavano in cielo e il Sole era una macchia di illuminazione tra di loro.

Con una nota forzata di ottimismo, si rassicurava di stare bene.

In poche ore la barca attraccò e Clark sbarcò insieme agli altri passeggeri. Mentre si guardava attorno nella speranza di scoprire una della polizia militare,notò per la prima volta una figura solitaria tra la folla in partenza,piccola,rivestita di vesti semplici e noiosi.

Era quasi impossibile dire se fosse un uomo o una donna,un ragazzo o una ragazza.

Mentre guardava,la persona misteriosa alzò gli occhi e incontrò i suoi.

Prima di accertare l'identità di questa figura, la sua concentrazione fu rotta da un gesto sulla schiena da uno dei passeggeri più impazienti.

Sentì un raffreddore freddo che scendeva lungo la spina dorsale e cominciò rapidamente a uscire dalla folla, ignorando le loro esclamazioni di protesta,concentrandosi solamente sulla messa in una distanza adeguata tra lui e questa persona inquietante.

La sensazione di essere osservati si dissipò gradualmente.

Quando ha guardato di nuovo, la persona era andata via.

Aveva semplicemente immaginato la figura?

Anche in quel caso, doveva individuare Annie,il prima possibile.

Riuscì a trovarla.

Lei era molto molto poco incline a riconoscerlo con qualcosa di più di uno sguardo cagnesco prima di tornare al suo posto senza un secondo sguardo.

Clark ha cominciato a farsi strada verso di lei.

La sua reazione era immediata.

Lei restò ferma alcuni secondi prima che si girasse e andasse in direzione di una delle tante strade laterali,nonostante la curiosa esclamazione della sua collega.

Sentendosi altrettanto nervoso ,anche se sollevato, la seguì.

Il vicolo era stretto e sporco, ma abbastanza indistinto perché non ci fosse poco pericolo di attirare l'attenzione inutile.

Quando erano a metà del vicolo, Annie si fermò bruscamente e si girò per guardarlo. "Cosa stai facendo qui?"

Clark rispose"Sono venuto a parlare."

Questo non sembrava impressionarlo.

"Be',mi dispiace deluderti..."ha risposto Annie "...ma non ho niente da dirti. Buon giorno."

"Aspetta!" disse Clark e le afferrò l'avambraccio.

"Ascolta,Annie, sei in pericolo."disse Clark

Rimase fredda e derisa. "È così?"

"Gli altri pensano che tu sia il Titano femminile."disse Clark.

Quella frase cancellò la derisione dal viso,anche se solo per un attimo.

Ha rimesso rapidamente la sua maschera di indifferenza.

"Non sanno dove sono andato." disse Clark in fretta. "Ma l'operazione, il piano per catturarti - è domani".

Lo considerava con un certo scetticismo a cui lui era da tempo abituato.

"Perchè mi stai dicendo questo?"disse Annie.

La sua risposta era incomprensibile per lei.

"Mi fido di te."disse Clark.

Annie fece un sorrisetto"Come puoi essere così sicuro che sono affidabile?"

"Beh, non sei mai stata brava a dire bugie."disse Clark.

Non incontrò i suoi occhi.

Cresceva il disagio, lei guardò indietro nel vicolo, ma erano ancora abbastanza soli.

"Se tutto fallisce, suppongo che mi consegneranno alla polizia militare."disse Clark.

Rimase inalterata dalle sue parole finché lui non parlò di nuovo.

"Se il reggimento può fornire prova che non sono una minaccia per l'umanità, potrebbero riconsiderare."disse Clark.

Il suo volto era scolpito da quel poco di colore che possedeva.

Lei sollevò un sopracciglio e aggiunse "Niente che nessuno di noi può impedire.

Stai tradendo le persone a cui una volta hai giurato fedeltà,sai.

Qual è la tua scusa?"

Non c'era esitazione.

"Lo faccio perché..."disse Clark "Ti amo."

Annie fu era tranquilla per un lungo momento.

Poi il suo sguardo lampeggiava, guardò lontano da qualche angolo lontano del vicolo, ma non prima di aver preso la luminosità negli occhi.

"Tu sei un maledetto sciocco."disse Annie.

Lui scrollò le spalle. "Non suona molto convinto".

Annie giurò sotto il fiato. "... chiudi, stai rovinando il momento".

Lui la baciò.

Eppure lei non ha risposto.

Preoccupato, si interruppe.

"Annie ..."disse Clark.

Lei afferrò il suo viso e lo baciò approssimativamente prima che potesse finire la frase.

"Qualsiasi cosa succeda..." le dita si Annie giocavano senza riposo con il colletto della giacca"...promettimi che non farai nulla di stupido."

Lui annuì.

Per un momento si guardarono a vicenda.

"La tua parola,Clark."disse Annie.

"Sì." disse Clark e il suo tono era solenne.

Lei guardò il vicolo, ma rimasero indisturbati, e Annie mormorò:"Allora abbiamo pochi minuti".

Clark sorrise.

Il bacio che seguì era ardente e febbrile.

Fermarono il contatto solo perché i fermagli sulla sua uniforme si dimostrarono un tocco più difficile di quanto previsto.

Mentre lei si prendeva cura di lui,la premeva contro il mattone grigiastro.

Poi le sue braccia erano intorno alle spalle e le gambe giravano intorno alla sua vita.

Le dita passarono tra i capelli, poi nel tessuto della camicia.

Erano frenetici nel loro contatto e goffi, sì, ma erano vivi.

Qui,in questa desolata strada laterale,a pochi metri dal resto della città e dei suoi abitanti,c'era speranza,anche se fragile.

Sapevano cosa sarebbe accaduto,ma ora non era il momento di soffermarsi su ciò che sarebbe stato.

Questo rimprovero temporaneo era tutto quello che poteva offrire.

Mentre tremava tra lui e il muro, egli notò il colore che fioriva sulle guance,il collo e le spalle, ancora più basse, il colore rosa era in contrasto con la sua carnagione abituale.

Non stava guardando direttamente lui.

La parte posteriore della testa poggiò contro il mattone, inclinata verso il basso.

Il suo respiro era irregolare, le labbra si separarono leggermente, gli occhi erano pallidi e lacerati.

Il cambiamento del tempo era quello che aveva attirato la sua attenzione.

Lo guardò, lentamente, come se fosse sul punto di riconoscere qualcosa di meraviglioso.

Quando parlava,la sua voce era morta e il suo nome era un pretesto sulle labbra.

Annie si accasciò contro il muro e lui cadde a lei, il volto sepolto nella trappola del collo, gli avambracci sparsi su entrambi i lati della testa per evitare di schiacciarla, respiro ruvido e irregolare contro la pelle.

Il trambusto distante del popolo di Stohess è stato perso per un urlo euforico che lo ha lasciato senza fiato.

Le braccia scivolarono dal collo.

Annie tremò debolmente mentre i suoi piedi toccarono il terreno solido di nuovo. Vedendo questo,Clark la abbracciò.

Il tempo non era piuttosto congelato, ma aveva rallentato.

"Dovreste andare."disse tranquillamente Annie"Non voglio tenerli in attesa."

"E tu?"disse Clark allontanadosi.

Lei rispose senza pausa"Io riesco a gestire le cose."

Rimase tranquillo per un altro momento, poi:"Annie?"

Lei lo guardò.

C'erano molte cose che Clark voleva dire a lei:State attenta.

Hai un piano?

Cosa farai quando saremo tutti fuori della Wall Sina?

"Niente."disse Clark che poi andò via.

Annie sorrise.

Mentre correva,frenò in un ultimo tentativo di apparire meno sospetto prima di arrivare in strada, anche se dubitava che avrebbe fatto molta differenza.

Il Sole era alto sopra il cielo, una brillante macchia bianca tra le nuvole.

Stava diventando più tardi.

Il viaggio verso il porto era infernale.

Ogni volta che si voltò nella sua direzione ebbe un nuovo colpo di paranoia.

Il suo ritmo accelerò.

Non era mai stato così terrorizzato da cittadini regolari nella sua vita.

La sua paura si intensificò solo quando si accorse dell'attenzione di curiosi spettatori.

Seccato da una nuova esplosione di panico,iniziò a correre.

Non gli importava che cosa fosse il suo comportamento.

Dovette tornare a Karanese il più presto possibile.

Quando il porto arrivò in vista,rallentò.

Che cosa avrebbe fatto una volta tornato?

Era andato via per ore.

Gli altri dovevano ora sapere che mancava.

Che cosa pensano?

Sapevano dove era stato?

In una inutile resistenza per mantenere il controllo,Clark pregò che non lo sapessero.

La sera era vicina.

Hyperion,Natasha e le due Chloe si erano riuniti attorno ad uno dei tavoli della sala mensa e parlavano.

Fortunatamente, non lo avevano visto.

Stava per provare a sgattaiolare davanti a loro quando sentì qualcosa che lo fece fermare.

"Non so dove sia Logan."disse una voce.

Mancava Logan?

Non l'aveva notato.

Poi,ancora, non si era fermato attorno ai locali per verificare questo.

Clark era a metà strada attraverso la stanza.

"E dove diavolo sei stato?"disse Hyperion.

Si fermò a metà stanza.

Gli occhi del gruppo erano tutti su di lui,curiosi di vedere cosa avrebbe fatto. "Il piano è domani,solo un idiota come te potrebbe pensare di andarsene in giro oggi. "disse Hyperion.

In risposta,e alla sorpresa di tutti,Clark si rivolse a tutti e gridò ampiamente.

Sentendosi immensamente soddisfatto dall'aspetto dell'indignazione totale sul volto dell'altro ragazzo,si voltò e andò via.

Vide la perplessità di Hyperion prima di partire, poi l'irritabile affermazione:"Sapete che cosa c'è che non va in lui,perché non lo so."

Arrivò al seminterrato in silenzio.

Nel momento in cui ha messo piede nella stanza, sentì un sollievo lavare su di lui.

Era tornato.

Aveva fatto quello che doveva essere fatto.

Si avvicinò al letto con lo scopo di sdraiarsi per un po',quando qualcosa lo sorprese.

Una figura si mosse dall'angolo dell'occhio.

Inaspettato, si voltò per affrontare l'intruso, solo per rendersi conto che stava fissando il proprio riflesso.

Il suo petto dava uno strano battito.

Un'altra osservazione, precedentemente banale, lo ha colpito:dov'era Logan?

Di solito era vicino, sempre in agguato nei corridoi.

Ma ci pensava,la realtà dell'assenza di Logan divenne sempre più spaventosa. Perché era scomparso?

Forse era fuori oggi.

Ma questo era estremamente improbabile.

Logan era più adatto a rimanere nelle vicinanze,specialmente con la missione che avveniva domani.

Era Logan la figura misteriosa sul traghetto?

Se era così,significava che sapevano?

Aveva egli accusato Annie a causa di questo?

O era solo paranoico?

Dopo tutto, per quale ragione il capitano Logan doveva essere a Stohess?

La colpa l'ha smaltita tutta la notte,e la mattina seguente, l'esaltazione che l'aveva posseduto era andata.

Non aveva modo di dimostrare questo sospetto con parole o fatti, ma sapeva innegabilmente che era stato scoperto.

Quella era la cosa peggiore.

Era terrorizzato, non riusciva a parlare con gli altri che hanno osservato il suo silenzio insolito attraverso la propria inquietudine.

Nonostante la mancanza di un contatto visivo tra di loro, era consapevole dello sguardo della Chloe con i capelli neri fissato sul retro della sua testa.

Spesso si spegne, ma presto torna a studiarlo ancora una volta.

La Chloe bionda e Natasha si univano a lei occasionalmente.

Mentre uno dei funzionari ha informato la sala che era giunto il momento di uscire,Clark se ne è andato rapidamente, grato della scusa per allontanarsi da lei e dal resto degli altri per un po'.

Al punto di controllo indicato,un vecchio deposito di stoccaggio abbandonato,lo hanno caricato tranquillamente nella parte posteriore di una delle tante carrozze molto piccole che si trovano in giro.

Era soffocante e stretta,completamente scura,salvo per qualche raggio di luce solare che filtrava attraverso le fessure nelle finestre coperte.

Un uomo scarno e snello era di fronte a lui gli diede un mantello e cappuccio nero e Clark lo prese senza parole.

Si sedette al buio e si chiese cosa sarebbe successo.

E dove era Annie?

Se gli altri avessero già cercato di convincerla?

Vuole anche andare avanti con il piano, ora che è stata avvisata?

Quando la vettura si arrestò bruscamente, l'uomo Clark scese e vide che i tre stavano già aspettando.

Ha offerto a Chloe di Terra-3 e Chloe di Terra-1 una sorta di semi-sorriso prima di rivoltare gli occhi sui vari uomini davanti a loro.

Non si fidava di guardare Annie.

Lo poteva fare solo,quando le altre fecero conversazione silenziosa per quanto riguarda la strategia.

Poi erano lì, all'ingresso della città sottostante.

Clark seguì le altre due fino alla bocca del tunnel.

Mentre discendevano,si chiese se il piano avrebbe funzionato.

Qualcosa gli disse che non lo avrebbe fatto.

Erano già colpevoli di tradimento?

Chloe di Terra-1 si fermò e si guardò indietro.

Annie non si era allontanata dalla cima delle scale e rimase lì, guardando i tre con una fredda e inquietante confidenza.

Ed entro il tempo della conversazione che ne seguì,il piano - entrambi i piani -si sono rapidamente distrutti.

Clark non poteva comprendere la scena che si svolgeva davanti a lui.

Questo doveva essere uno scherzo.

Un malato scherzo contorto.

Ma lo stallo si trascinò, e lentamente si accorse che tutta la situazione si era espansa ben oltre il controllo di qualcuno.

La questione se poteva o non convincerla era insignificante.

C'era ancora la possibilità di evitare tutta la catastrofe.

Aveva formulato l'inizio di una simile idea,mentre era sulla barca,intrappolato con i suoi pensieri,e avrebbe voluto farlo,ma entrambi sono stati presi dal panico in questo momento e ogni suggerimento è stato rapidamente bloccato.

Clark voleva urlare,semplicemente andare nel tunnel con lei mentre aveva ancora la possibilità,dirle che non c'era bisogno di andare avanti con qualsiasi piano aveva ovviamente formulato nel tempo tra il loro incontro e il presente.

Ma egli sapeva già che non avrebbe dovuto tener conto delle sue parole.

Entrambi sapevano che la città era a pochi secondi dalle turbolenze.

Aveva portato la stessa definizione dell'Inferno nel cuore di Stohess, e il resto di loro avrebbe pagato per il suo impensabile crimine con il sangue di centinaia di civili innocenti.

"Non devi fare questo."pensò Clark disperatamente,supplicando, cercando di comunicare in silenzio tutto quello che non poteva dire "Non devi fare niente di questo!

Era poco consapevole di molte piccole cose intorno a loro.

La stretta nel polso di Dark Solargirl mentre la sua presa si stringeva sull'alzata della sua lama, nascosta, per il momento, sotto il mantello. L'orrore totale con cui la considerava.

Lo sguardo acuto e quasi impercettibile dell'avvertimento che aveva dato.

Dopo tutto, è stato intrappolato dal suo accordo.

"Promettimi che non farai nulla di stupido."aveva detto Annie.

La sua richiesta era stata ingannevolmente semplice al momento.

E poi tutto si è riunito in un pandemonio.

Gli urli echeggiavano tra il gruppo di uomini mentre si precipitavano per contenere il bersaglio.

Annie si voltò e le saltarono addosso.

Clark fece per avanzare in qualche impulso incongruo e Chloe di Terra-3 lo bloccò.

I quattro si fissavano a vicenda.

Provò un'ultima volta a persuadere lei con un'implorazione silenziosa "Non devi fare questo."

Per una frazione di un secondo, vide qualcosa che potrebbe essere stato un tentativo di esitazione nei suoi occhi e in quell'istante tutto il suo corpo sembrava diminuire in modo incrementale.

L'emozione è stata facilmente trascurata nel bel mezzo del caos, ma è stata lì a seguito della sua richiesta finale e disperata.

Poi l'indecisione ha lasciato modo ad angoscia velata in una nuova soluzione e gli occhi di Annie tornarono neri.

Prima di capire cosa stava succedendo,Dark Solargirl lo afferrò per la parte posteriore del colletto e trascinò sia lui che l'altra nel tunnel nonostante le proteste.

La forza dell'esplosione dietro di loro è stata avvertita.

Chloe di Terra-3 lo costrinse a starle dietro.

I tre si spinsero lungo il tunnel, lontano dalla mano senza pelle che aveva l'obiettivo di coglierli.

Gli eventi sembravano avvenire in un foschia.

La mano mostruosa non poteva seguirli,quindi tornò indietro.

La cattura era fallita.

Clark era attirato al presente dal suono della voce di Chloe di Terra-1.

"Tu sai cosa fare, vero?"disse Chloe di Terra-1 "Trasformati e aiutarci a catturarla."

Clark annuì lentamente,odiandosi per avere questa audacia,quando aveva già condannato tutti.

Vide due uomini che si avvicinavano.

"Ehi,cosa sta succedendo?"disse uno di loro

"Il piano è fallito!"disse Solargirl di Terra-1 "Date ini-"

Ma Chloe di Terra-1 non doveva mai rivelare il resto del suo progetto, perché proprio i soldati erano stati schiacciati sotto i piedi.

Il Titano Femminile alzò il piede dalla galleria,lasciando un buco nel soffitto.

I resti del dei due erano sotto i detriti.

Un pensiero gli si avvicinò finalmente.

"Noi ... dobbiamo aiutarli." disse Clark.

Dark Solargirl gli afferrò la spalla"Stai indietro."

Lei accigliò all'apertura"Che cosa sta facendo?

Non ti importa se Clark muore?"

Mentre Chloe di Terra-1 spiegò la logica dietro le azioni di Annie,Clark continuò a riflettere sull'inferno che aveva scatenato su Stohess.

Circondato dalla morte,stimolato in avanti dagli urli,l'incertezza e l'iniquità lo consumavano vivo.

"Mi trasformerò, come ho fatto l'altra volta con i cannoni."disse Clark.

Le altre due si guardarono con incertezza,poi si sono riuniti intorno a lui. Portò la mano alla bocca, pallida ma stabile.

I denti colpirono la carne, i muscoli e i nervi e si arrestarono con un terribile scricchiolio.

Sentì come se l'osso si strizzasse sotto le mascelle.

Gli altri due si preparavano, aspettando il caldo bruciante e suoni terribili che significavano la sua trasformazione in un Titano.

Invece, c'era un silenzio.

Il sangue riempì la bocca.

Clark rimase sorpreso.

Non c'era vapore che si alzava dalle ferite.

"Non adesso, per favore, non adesso !"urlò Clark.

Non aveva mai capito quanto fosse doloroso.

Era un tipo di dolore crudo, e strinse le mani fino a quando le sue nocche erano bianche e le sue dita forzarono i palmi.

Sovrastato di agonia fisica e psicologica,Clark cadde in ginocchio.

Udì la voce di Chloe di Terra-1"Non ti puoi trasformare se non hai un obiettivo concreto, vero?

Prova ancora - tieni l'immagine nella tua mente!"

"Ci sono!"protestò Clark.

"Davvero?" disse Dark Solargirl che si inginocchiò accanto a lui e,guardandola,era abbastanza chiaro che sapeva.

Clark guardò lontano per continuare a rovinare disperatamente la sua mano.

"Non dirmi che tu pensi che abbiamo immaginato tutto e che Annie non sia il Titano Femminile!"disse Dark Solargirl "Pensa a quello che hai appena visto!

Era stata quella donna che ha ucciso i nostri compagni! "

"Sta zitta!"disse lui"Lo sto facendo!"

La paura lo aveva costretto ad agire.

Ma non poteva farlo.

Non voleva ricordare ciò che era avvenuto giorni fa nella foresta.

Non voleva ricordare il destino che aveva colpito Petra, Oluo, Gunther ed Eld. Il suo desiderio di ricordare la riunione due giorni fa era ancora scarso.

Gli altri avevano guardato tutto quello che lui diceva che andava dalla confusione,alla pena stanca,al disagio sui loro volti.

Videro come aveva tentato,senza speranza, di difenderla.

"Che cosa faremo se non è Annie?"disse Clark

"Allora lei non sarà più sospetta".disse Steve"Ebbene, mi sento male per lei in quel caso ...

Ma se non facciamo nulla rischi di essere rapito."

"... sai che è vero,giusto?"disse Chloe di Terra-3"O provi per lei qualche sentimento particolare?"

Lui smise di guardare la mano,si volto e la guardò con una furiosa freddezza.

"Che cosa ti importa?"pensò Clark.

Una combinazione di sgomento e totale incredulità ha mostrato le sue caratteristiche.

"Ho un piano."disse Chloe di Terra-1"Chloe io usciremo da due parti diverse.

Annie dovrà scegliere chi affrontare di noi due."

Lei guardò Clark "Mentre succede,devi uscire da qui!

Gli Avengers e noi ci occuperemo in qualche modo di lei."

"Cosa?"protestò Clark "Uno di voi sta per morire!"

"E tutti e tre siamo morti se stiamo qui."disse Chloe di Terra-3 che si allontanò.

Prima che Chloe di Terra-1 se ne andasse, gli parlò.

Due parole registrate nell'oscurità "In bocca al lupo."

E poi correva via anche lei.

Clark chiamò l'altra, pregò di dirle per quale motivo combattevano.

Dark Solargirl si fermò mentre l'altra si era rivolta verso di lui.

Ma lei era priva di ogni pietà mentre parlava "Cos'altro possiamo fare?

Questo mondo è un posto crudele."

Non era quello che voleva.

Erano già in azione, e lui era ancora li,inginocchio, in una disperata sfida della verità che non poteva - non sarebbe stata vita.

Dark Solargirl aveva ragione di questo.

L'altra gli aveva augurato buona fortuna.

"Come potevano dire queste cose?"pensò Clark.

Loro sapevano.

Ma avevano fiducia in lui.

Non meritava nulla, eppure ancora erano con lui.

Si aggrapparono a qualunque fragile convinzione che avevano per lui.

Deve combattere per loro.

Non poteva combatterla, ma quale scelta aveva?

Le due Chloe avevano deciso di combattere,malgrado tra una di loro ed Annie si era sviluppata,in pochi giorni,una forte amicizia.

Avevano deciso per cosa avrebbero combattuto.

Annie aveva perso il controllo.

Perché lui non poteva fare lo stesso?

La situazione non era appropriata per innamorarsi del nemico, non quando c'erano centinaia di persone che contavano su di lui.

Un suono rumoroso lo richiamò dai suoi pensieri frenetici.

Il tunnel si stava avvicinando al crollo totale.

Ricordo l'espressione di Chloe di Terra-3.

Nessun risentimento,nessuna amarezza.

Solo aspettativa.

Il suo messaggio era chiaro.

Mentre guardava da solo, capì qualcosa.

Non l'avevano avevano ordinato di ucciderla, solo di catturarla.

Lo avrebbe fatto, per gli Avengers e per i cittadini di Stohess, ma per lei per più di ogni altra cosa, perché era l'unico modo per pensare di salvarla.

Clark sollevò gli occhi al soffitto.

E il suo obiettivo era chiaro "Devo fermarti, Annie."

Chloe era colpita da quanto era profondamente consapevole di tutto ciò che la circondava, consapevole delle urla del moribondi

Guardò come il Titano Femminile alzava le mani, la carne già indurita con quella sostanza cristallina in previsione di un attacco.

Ma era pronta.

Sapeva come combattere in situazioni come questa – aveva molta esperienza date le battaglie del passato- e naturalmente Annie gli aveva dato più di alcuni suggerimenti utili.

Così andò lei, pronta a usare tecniche che fino ,ad ora non avevano,mai pensato di usare.

Clark era a mezz'aria e pensò in modo inspiegabile i colloqui di Reiner per diventare veri soldati.

Non c'era tempo di pensare.

Chloe non riusciva a parare i suoi colpi.

L'unico pensiero che poteva raccogliere era che lei si era sicuramente trattenuta durante i loro giorni come cadetti.

Una serie di attacchi particolarmente violenti si è conclusa quando l'ha sbattuta contro uno degli edifici,lasciandola momentaneamente stordita.

Si è preparato per il colpo di risposta.

Ma non è accaduto.

Era un bluff.

Nel momento in cui si rese conto di questo, lei aveva già iniziato a correre,scomparendo lungo la strada.

Si precipitò all'inseguimento.

Ciò si è rivelato meno difficile di quanto ella immaginasse.

Annie si voltò proprio mentre l'altra si trovava sotto di lei e Chloe le diede un colpo che l'ha mandata in una delle strutture più stravaganti.

Una cacofonia di voci gridava sul rumore della distruzione.

Quando la polvere si stabilì, il Titano femminile si bloccò, guardò qualcosa che l'altra non poteva vedere,poi si alzò in piedi e riprese a correre.

Si avvicinavano ad uno spazio più aperto e Annie si girò in preparazione per lo scontro.

La sua mano volò e lei scavò le dita in un edificio vicino,voltandosi.

Si fissarono l'un l'altra.

Per la prima volta durante la caccia attraverso Stohess, Chloe poteva pensare.

E così la osservò.

Ha alzato le braccia e ha assunto la sua posizione tradizionale.

Una serie di crepe la fecero accorgere della sua gamba sinistra cristallizzata.

Stava aspettando che lei facesse la prima mossa?

Clark si ricordò i vecchi tempi in cui combatteva con lei e pensò "Così,come i vecchi tempi?"

Ma non era così.

Anche Chloe lo notava.

Qualcosa cambiò in tutta la sua posizione.

Stava allentando, proprio nel bel mezzo della battaglia.

Ha dato due pugni quando avrebbe dovuto darne tre,è ritornata indietro quando facilmente avrebbe potuto mandarla dentro un edificio o romperle ogni osso nel suo corpo.

"Perché non hai informato nessuno del fatto che eri sotto il controllo di quella cosa?"pensò Chloe "Che cosa temevi?

Cosa ti ha fatto tacere,sapendo di poter creare così tanta distruzione?!"

Non l'avrebbe lasciato andare.

Nel combattimento Chloe ebbe la peggio.

Annie l'aveva colpita con la gamba,ma Chloe l'aveva afferrata e non la lasciava.

"TAGLIALE LA GAMBA!"urlò Dark Solargirl "ORA!"

Solargirl era nel in panico mentre pioveva una serie disperata di colpi sulla testa.

Chloe svenne e lei corse.

"Alzati!"pensò Chloe,ma non ci riuscì "Alzati, dannazione!

Poco dopo il Titano femminile stava scalando la parete.

Mentre Clark la guardava stando a mezz'aria,Annie perde la presa sulla superficie della parete Sina e cade all'indietro.

Ora stava cadendo.

Tutto sembrava succedere nel rallentatore.

I secondi sono diventati minuti, ore, giorni, settimane, anni.

Annie continuò a cadere, fino a che il Titan Femminile colpì il suolo tonfo enorme.

Rose le saltò addosso,ma Annie la mise a terra e le diede un colpo tale che le infilò la testa sul terreno,provocando una crepa immensa,poi la nuca del Titano Femmina esplose.

Clark vide il corpo del gigante piegarsi in avanti.

Un nuovo aumento dell'adrenalina lo spinse all'azione.

Voleva arrivare ad Annie.

Si arrivò al bordo del corpo del Titano e atterrò,mentre il vapore diventava più intenso.

Senza esitazione, mise entrambe le braccia nella nuca.

Era viva.

Mentre la trascinava fuori dalla nuca sanguinante,Annie,che aveva gli occhi pieni di lacrime.

Occhi lontani,almeno prima che si concentrassero su di lui.

"Cosa stai facendo ?"disse Annie,ma Clark la abbracciò.

"Ti aiuterò" mormorò Clark.

"Non puoi ..."disse Annie.

"Penserò a qualcosa."disse Clark.

"Siamo circondati, nel caso in cui tu non l'abbia notato."disse Annie.

Clark guardò indietro, e vide che il vapore era tutto dissipato.

Più di una dozzina di persone li circondavano.

Riconobbe Hyperion,le due Chloe e Cyborg tra i volti della folla.

Natasha non era tra loro.

C'era un orrore universale su ciascuno dei loro volti.

E lentamente,ricordava che non era solo un traditore del re, ma ora era un traditore per i suoi amici e tutto quello per cui aveva combattuto.

Che cosa farebbero gli Avengers a loro?

A lei ?

Qualcosa affiorò, gelido e freddo dello stomaco.

"Eren."disse Annie.

La sua voce era lontana dalle orecchie.

"Clark,guarda me."disse Annie.

Con uno sforzo enorme, Clark lo fece.

Annie si avvicinò,abbastanza vicino che lui si chiese se avesse intenzione di baciarlo.

Poi le sue labbra si trovavano alla mascella e sentì il suo respiro poco profondo all'orecchio.

"Proverò qualcosa."sussurrò Annie"Ti fidi di me?"

"Sì."disse Clark.

I suoi occhi sfrecciarono dal suo viso al gruppo di Avengers che li aspettavano.

"Devi andare,Clark."disse Annie.

"Non ti lascerò così."mormorò lui ferocemente,stringendole la mano.

Lei fece un piccolo sorriso.

Lui la sentì stringere la mano.

"Starò bene."disse lei tranquillamente.

La sua presa si allentava, ed era con la massima riluttanza che la lasciò andare.

Con suo orrore, lei afferrò la parte anteriore della camicia e lo spinse via. Colpì il suolo e gridò: "Ann-"

Ma il resto delle sue parole fu perso in un'altra esplosione di luce e di energia, non arancione, ma blu.

Piccoli cristalli blu sgorgavano dalla carcassa, passando davanti a lui.

Gli si sono fermati mentre i cristalli in miniatura si diffondevano come fuoco.

Una grande struttura cristallina era presente dopo l'esplosione.

Una specie di bozzolo-diamante.

Clark si alzò e si avvicinò ad essa"No-"

Clark svenne.

"Hey."disse una voce.

Clark aprì gli occhi.

Logan era lì.

Le sue labbra si muovevano,ma Clark non riusciva a distinguere le parole che diceva.

Il ruggito dell'esplosione era ancora nella sua testa,e mentre la sua adrenalina stava svanendo, il sonno minacciò di sopraffarlo.

Sconfitto dall'esaurimento,con orrore, con scossa, con dolore e con centinaia altre emozioni, era troppo stanco da parlare.

Clark permise all'oscurità di reclamarlo.

Quando si svegliò di nuovo, era trascorso un tempo indeterminato.

Stava fissando un soffitto in legno.

Una brezza leggera arrivava sulla pelle.

Si sedette e subito l'ondata di vertigini lo raggiunse.

"Non ti affannare."disse Natasha che seduta vicino a lui.

Una mano sottile stringeva la spalla e lo spinse leggermente.

"Natasha?"disse Clark con un tono debole"Dov'è Annie?

... è ancora rinchiusa in quel guscio?"

Nessuno gli rispose.

Si sedette sul letto,lentamente questa volta.

"Pensi che dopo tutto quello che abbiamo fatto per riportarla indietro, avremmo qualcosa in cambio per i nostri sforzi?"disse Hyperion "Sembra che la altre due la vogliano riportare indietro nella loro Terra parallela dove potranno liberarla da quella cosa.

"È incredibile quanto è disposta ad andare oltre,pur di impedire a chi la controlla di farlo ancora."disse Barton.

"Mi fa infuriare."disse Hyperion con rabbia.

Ci fu una pausa.

"Perché l'hai fatto,Clark?"disse Barton.

Gli altri due guardarono Clint, che non sembrava affannato dalla loro attenzione, mentre continuava, tranquillamente e freddamente"L'hai lasciata andare."

Non c'era bisogno di dare una conferma.

Che cosa avrebbe dovuto dirgli?

La verità?

"Volevo aiutarla."pensò Clark .

Gli altri erano già arrivati a concepire un concetto così spaventoso.

Lui fissò fermamente le mani e si sforzò di trovare una spiegazione che non avrebbe scosso completamente la loro fede in lui.

"Clint Barton?"disse una voce.

Tutti hanno alzato lo sguardo.

Alcuni uomini stavano sulla porta.

Clint alzò una mano.

"Ti hanno chiamato per l'interrogatorio."disse uno dei soldati.

Clint guardò Hyperion.

"Certo signore."disse Clint al soldato.

I due seguirono il gruppo.

Hyperion si fermò per un secondo all'entrata, poi proseguì.

Natasha li osservò.

"Mi ricordo come si sentiva,Natasha,il niente ... e io ..."disse Clark che si fermò poiché non sapeva se sarebbe stato opportuno rivelare la prossima parte"... mi ricordo come volevo restare così, per sempre.

Mentre la tenevo tra le braccia,mi sono sentito davvero bene."

Sentì il disagio nel suo sguardo.

"Adesso però è passato."la rassicurò Clark"Nulla di cui preoccuparsi."

Iniziò un lungo e pesante silenzio.

Natasha inclinò la testa, prese la mano di Clark.

Notò che stava tremando.

"... sono contento che tu stia bene."disse Natasha.

La sua voce era silenziosa, leggermente soffocata.

Lui lasciò che tenesse la mano in silenzio,finché non tornò all'incoscienza.

Steve Rogers camminò in corridoio e si fermò ad una delle porte, poi bussò.

Natasha gli aprì la porta e Steve entrò vedendo Clark ancora a letto.

Steve lo guardò sorpreso mentre si rivolse a lei"Buonasera."

Clark si mise seduto al suono della sua voce e rimase congelato.

"Capitano?"disse Clark.

Lui sorrise"Sì.

Vorremmo scambiare due parole con Clark."

"Da soli."aggiunse Logan.

"Oh,certo, signore."disse Natasha che andò via.

Steve si sedette.

Logan si appoggiò alla parete, con le braccia incrociate.

Non appena la porta si chiuse dietro Natasha, cominciò la conversazione.

"Ti senti meglio meglio?"disse Steve.

Clark annuì"Abbastanza bene,signore."

"Buono a sapersi."disse Steve.

Il ragazzo esitò sotto questo tono di conversazione.

Steve si chinò in avanti"Ho qualcosa da chiedere."

"Signore?"disse Clark.

"Voglio che tu ti rimetta a posto, che permetta a te stesso di superare i traumi di questi giorni e per nessuna ragione parlerai a qualcuno della relazione tra te e Annie Leonhardt."

La reazione di Clark era prevedibile"Cosa?

Come fai?"

"Conosciamo molte cose,Kent."disse Logan"Credimi."

"Che significa?"disse Clark.

Logan non disse nulla di questo,ma lo fissò freddamente.

Poi sospirò, inclinò la testa verso la porta"Ti assicuro, l'unica cosa che ti tiene vivo è il fatto che nessun uomo sano possa capire la portata della tua ignoranza e della tua mancanza di rispetto riguardo agli ordini."

"E sarebbe bene che tutti noi mantenessimo così la situazione."aggiunse Steve. "Dopo tutto quello che hai fatto oggi, suppongo che capirai perché abbiamo preso queste precauzioni."disse Logan "Comunque ci hai fatto un ottimo servizio".

"Io non-"disse Clark.

"Ascolta."disse Steve.

"Lascialo parlare."disse Logan con cautela.

Clark si sedette indietro e lo guardò.

Logan sollevò solo un sopracciglio.

"Avrà senso dopo poche settimane."disse Steve"Per ora devi riprenderti."

"E Annie?"disse Clark.

L'angolo della bocca di Logan si contorse.

Steve si sedette indietro.

"Quelle due l'hanno portata via e per quello che ne sappiamo è ancora rinchiusa in quel cristallo."disse Steve "Hanno lasciato al Dr Strange un brandello della loro magia affinché possiamo raggiungere in futuro.

Ci hanno anche promesso che una volta che sarà stata...liberata la manderanno indietro.

Per quanto riguarda i motivi per cui Annie non ci abbia detto nulla, beh ... la tua ipotesi è buona quanto la mia.

Lo sa solo lei."

"Allora cosa le succederà adesso?"disse Clark.

Logan sospirò esageratamente attraverso il naso.

Steve si limitò a sorridere"Non devi preoccuparti di questo,Clark,posso assicurarti che lei è è al sicuro anche se ammetterò che la tua preoccupazione non è del tutto senza ragione.

Lex Luthor avrebbero voluto emanare una condanna a morte,anche se non avrebbero potuto portarla a termine."

"L'uomo che ha cercato di uccidermi con la roccia verde?"disse Clark

"Si."disse Steve"Dato il suo atteggiamento, sono sicuro che tu possa immaginare che cosa possa desiderare di fare a qualcuno potente come lei, data l'opportunità."

Clark non disse nulla.

Steve tese una mano"Sono contento che ci riusciamo a capire."

Il ragazzo prese la mano con cautela.

Steve si alzò e si allontanò.

Logan era dietro di lui.

Poteva sentire il disagio dell'altro.

Entrarono in una delle stanze vuote.

"Dobbiamo davvero mettere le nostre vite nelle mani di un bambino come questo?"chiese Logan,incapace di nascondere l'incredulità nel suo tono"Con tutto il rispetto, signore, non credo che dovrebbe essere fatta una cosa del genere."

"Credi sinceramente che farò una cosa simile senza avere qualcuno a tenerlo d'occhio?"sospirò Steve"Chiedo di avere una po' più fiducia in me,Logan."

"Va bene,chi hai scelto per essere il tuo agente?"disse Logan

"Clint."disse Steve.

"Barton?"disse Logan "Non è un po' troppo vicino a lui?"

"Ha capito le mie intenzioni e ha accettato di aiutarmi."disse Steve.

"E come farà a farlo?"disse Logan.

"Egli terrà d'occhio Clark,e collaborerà con noi,dobbiamo imparare tanto sulle sue abilità di Titano."disse Steve.

Tempo dopo Annie era tornata,aveva distrutto il tempio di Pallas,ma lo scontro l'aveva stremata così era tornata nel cristallo che era stato messo in sicurezza dagli Avengers.

Clark aveva scoperto che Reiner(Sentry) e Berthold (Wonder Man)erano il Gigante Corazzato e il Gigante Colossale e aveva perduto lo scontro venendo rapito da loro che avevano prendo anche Ymir,misteriosa ragazza con l'abilità di trasformarsi in gigante,poiché aveva divorato il compagno di Reiner e Berthold.

I quattro erano sugli alberi giganti.

Il Sole stava tramontando velocemente in lontananza, e c'era una brezza fresca.

Il tramonto si stava avvicinando.

Dal uno dei rami più alti, Bertholdt guardò nervosamente verso Ymir e Clark avvicinandosi a Reiner per richiamare la sua attenzione usando una voce bassa:"Dovremmo fidarci di Ymir?.

Reiner seguì lo sguardo dell'altro.

"Il suo Titano è il più veloce di tutti e se ha una di possibilità di sorprenderci, chi dice che non lo farà?"disse Wonder Man.

Bertholdt abbassò ulteriormente la sua voce "È lei che ha mangiato Marcel. Ricordi?"

Reiner la guardò"Sì.

Ed è proprio per questo che mi fido.

Lei deve essere molto simile a noi, aspettando l'occasione di liberarsi ..."

Reiner si allontanò.

Ymir alzò lo sguardo,alzò le sopracciglia e,con calma, esaminò il braccio.

Lei era quasi completamente guarita.

E poi Aveva conosciuto qualcuno che ha dato valore alla sua vita miserabile.

Carrie.

Bertholdt si rivolse al compagno"Chi sei tu, Reiner?"

"Sono un guerriero e, inoltre, ho ragioni migliori per portare Carrie oltre che il suo bel aspetto.

Ricordati i religiosi che sono venuti ad ispezionarci?"

Bertholdt annuì.

"Annie li aveva seguiti dopo aver lasciato i corsi di formazione per sentirli avere una conversazione tranquilla su una ragazza di nome Carrie."disse Reiner"Li aveva poi identificati come uomini della Chiesa - in particolare-li aveva chiamati Wallists.

È gente importante.

Se Clark non ha la Coordinata, allora la nostra missione non è finita e se abbiamo Carrie,dovrebbe essere molto più facile trovare quello che stiamo cercando."

Clark si chiese, per la prima volta, quanto Ymir sapeva.

Lo sconvolse.

Così ha cambiato argomento.

"Pensa, Reiner."disse Berthold "Tutto quello che dobbiamo fare è prendere Annie, Krista e ... tu, sai, cosa, torna con noi."

Fece una pausa, come se pensasse"E poi avremo compiuto i nostri doveri,siamo quasi a casa".

Reiner sorrise"Non andare troppo avanti,abbiamo alcune cose da fare.

Berthold Annuì"Sì."

A Bertholdt non era mai piaciuto attendere che il nemico per facesse la prima mossa.

Erano tutti intrappolati nella periferia di una foresta di alberi giganti,circondati da giganti Aberranti, e sebbene questo non fosse il posto migliore per trovare un piano, dovevano farlo comunque.

Avevano un'ora.

Avrebbero avuto bisogno di catturare Carrie in modo rapido ed efficiente.

Il Sole ci sarebbe stato per un po',e anche così,i due non sarebbero rimasti seduti li ad aspettare che gli altri fossero fuggiti.

Se Clark fosse riuscito a trattenersi e a collaborare (Bertholdt ha quasi sorriso al solo sentire quel suggerimento da parte di Reiner) il piano avrebbe funzionato molto meglio.

"Forse potrebbe essere convinto?"disse Reiner "Possiamo sempre menzionare Annie.

Clark era sembrata più che un po' affezionato a lei."

"Non mi sembra una grande idea."disse Berthold.

E poi si resero conto che le uniche cose che Clark avrebbe voluto sapere in quel momento erano:Dov'era Annie?

Era ancora in custodia del Reggimento?

Non potevano dare troppe informazioni.

Avrebbero dovuto apparire ben informati,ma sapevano ciò che sapeva Clark, se non meno.

Reiner disse che con Clark potevano tornare a prenderla insieme.

Sì, questo avrebbe funzionato.

D'altro canto, Ymir era una grave minaccia.

Era una tenace come Clark, ma a differenza di lui, sapeva come tenere la bocca chiusa e usare il suo comportamento a suo vantaggio. .

Se fosse arrivata a convincere Clark, avrebbero sicuramente fallito.

Avrebbe agito mentre avevano ancora tempo.

Berthold si voltò verso Clark e stabilì un contatto visivo.

Clark lo guardò velenosamente.

Bertholdt solo sorrise,fece un respiro e aprì la bocca per parlare quando Reiner gli mise una mano sulla spalla.

"Ho una proposta per te, Clark, se mi ascolti."disse Berthold "Ti prometto, vale la pena di ascoltarmi."

"Perché dovrei ascoltarti?"disse Clark

"Perché noi possiamo aiutarti."disse Berthold.

Clark fece una mezza risata"Oh, davvero?

È divertente,detto da un paio di bastardi assassini!"

Reiner lanciò un sguardo incredulo, ma Bertholdt continuò "Possiamo parlare dei dettagli in seguito,ma tu dovrai venire con noi, capisci?

La sicurezza dei tuoi alleati può dipendere dalla tua disponibilità a cooperare."

Quella frase sorprese il ragazzo.

Bertholdt pensò che sarebbe stata solo una questione di tempo prima che tentasse di fuggire.

"Qualunque cosa stai facendo,non funziona."mormorò Reiner.

"Allora prenditi cura di te stesso."disse Berthold.

"Dubito che ascolterà qualsiasi cosa tu abbia da dirgli."disse Reiner.

Bertholdt sorrise sottilmente"Stai insinuando che non puoi tenere a bada un ragazzo, Reiner?"

Reiner gridò"Da quando hai cominciato a parlare come uno dei nostri ufficiali?"

"Qualcuno deve tenere sotto controllo la situazione."disse Berthold.

"Sembri come Annie".disse Reiner.

Bertholdt ignorò questa frase.

Reiner esalò lentamente,"Una volta tornati le dovrai parlare con Annie."

"Di cosa dovrei parlarle?"disse Berthold.

Reiner sorrise"Sai cosa voglio dire."

Bertholdt si guardò indietro verso gli altri due.

Ymir aveva notato lo sguardo di Clark.

"Ehi."disse Clark.

"La riprenderemo e la dea la farà il lavaggio del cervello."disse Reiner.

"Ehi."disse Clark.

"Poi potrà metterle ricordi fasulli in cui tu sei il suo principe azzurro."disse Reiner.

"EHI!"urlò Clark che si alzò e gli altri lo guardarono "Tu mi stai prendendo per il culo,vero?"

"Eh?"disse Reiner "Non mi sembra di aver detto..."

"TI UCCIDERÒ ALL'ISTANTE SE DIARI UN'ALTRA PAROLA DI QUEL DISCORSO!"urlò Clark"SE HAI VOGLIA DI MORIRE CONTINUA A PARLARE!"

Qualche anno prima.

A metà dicembre all'Accademia Militare.

L'inverno era stato duro,il tempo era spesso crudele durante i suoi estremi stagionali.

Le finestre furono,di conseguenza,ricoperta di gocce e un freddo acuto persisteva all'interno della stanza.

Mentre molti dei loro compagni erano raggruppati, Bertholdt era inalterato.

Avendo sia i poteri della dea sia i suoi era immune alle temperature.

Tuttavia fu sopraffatto dal freddo dei sacrifici che aveva intrapreso per raggiungere quello stato.

Vide fuori dalla finestra Clark ed Annie che si allenavano e notò qualcosa tra i due.

Annie sorrideva appena,ma era la prima volta che lo faceva.

Nel presente,Clark era stato liberato dagli altri Avenger,Carrie era stata salvata da Ymir che però decise di andare con Reiner e Berthold.

Nessuno capì le sue azioni quel giorno.

Tutti e tre si sdraiarono sulla cima del muro Maria,illuminati luce lunare.

"Merda." mormorò Ymir, continuando a respirare.

Reiner la guardò"Perché sei venuta con noi?"

"Non puoi tornare al tuo piccolo insediamento a mani vuote,vero?"disse Ymir"Sono la tua offerta di pace".

Reiner non disse nulla per un attimo"Se hai intenzione di fuggire, adesso è il momento di farlo".

Ymir emise un sorso amaro di risate"Mi stai suggerendo di regnare all'inferno? Sono stanca di correre".

Arrivò un altro periodo di silenzio.

Bertholdt fu il primo a romperlo"Ymir,perché mi hai salvato?"

"Se non foste venuti sarei stata intrappolata per il resto della mia vita."disse Ymir"Tutto quello che ho fatto è stato rimborsare un debito".

La facilità del suo tono era inquietante.

"Grazie, Ymir."disse Berthold"...Mi dispiace."

"Va bene."disse Ymir "La vita mortale non è tutto.

È stato bello essere una dea."

Nelle ore precedenti alla caccia, durante il tempo di organizzazione dei piani di inseguimento,i rimanenti Avenger furono temporaneamente bloccati sul Muro.

La giornata era ancora leggera, brillantemente di blu e praticamente senza nuvole,ma nessuno sapeva cosa dire.

Clark era stato preso.

Lo stesso era successo a Ymir.

Erano storditi dall'esplosione,e non si erano ancora ripresi.

Tess,Barton e Naytasha erano tra i feriti.

Hyperion,Victor e Diana avevano avuto la fortuna di essere messi in cima al muro, ma questo era piccola cosa alla scoperta di tutto ciò che era accaduto.

A rendere le cose peggiori era Natasha che era inconsolabile.

La prima cosa che fece è stata chiedere di Clark,chiamando Barton, chiedendo perché non avevano inseguito i rapitori e da quanto tempo fosse stata incosciente.

E quando Barton glie lo disse rimase immobile.

Non ha risposto a nessuno,tranne ai superiori.

Il resto degli uomini erano troppo presi dall'orrore del tradimento di Bertholdt e di Reiner.

Hyperion notò la il disagio, la disperazione che era sul volto di Clint quando i loro occhi si incontrarono, nella loro breve ora di tregua inquieta.

Se Clint Barton, la mente più brillante di tutti,non sapeva cosa fare, allora cosa poteva essere fatto?

Ora era la sera prima.

Il Sole tramontava, dipingendo i cieli di una tonalità rossa, arancio e giallo, mescolando in uno splendore naturale.

Al di sotto di questo, la situazione non si era ancora prestata a favore degli Avengers.

Il campo era vasto,riempito da alberi e sembrava allungarsi per sempre.

L'aria era coperta di polvere mentre infuriava la battaglia.

C'erano ,Victor,Diana,Clint e Natasha.

Si aggirarono intorno a Reiner: era ancora difficile pensare a lui come il Titano Corazzato.

Se Hyperion avesse guardato da vicino,avrebbe potuto vedere lo scintillio dell'occhio di Bertholdt.

"Qualcuno deve farlo."aveva detto.

Qualcuno deve prendere la responsabilità.

Natasha si avvicinò all'apertura delle mani del gigante.

Hyperion non l'aveva mai vista mostrare una tale emozione intensa, eppure, allo stesso tempo, sembrava non sentisse niente.

I suoi occhi scuri erano senza vita, interamente senza misericordia o rimorso. Era come se la sua

stessa anima fosse scomparsa, lasciando un guscio vuoto al suo posto, indiscutibile e praticamente inarrestabile.

Quando aveva dichiarato la sua volontà di uccidere tutti coloro che si trovavano tra lei e Clark , Hyperion non aveva alcun problema a crederci.

Alcuni potrebbero essere disposti a etichettare questa volontà come pura follia,e Hyperion era quasi incline a concordare.

Se avesse pensato che fosse la cosa peggiore, non avrebbe potuto essere più in errore.

"Lascialo andare, Bertholdt."ordinò Natasha.

Non c'era risposta.

Prima che potessero decidere cosa dovevano fare, c'era una sorta di sconvolgimento nei soldati sotto, e tutti si voltarono verso il caos.

"Allontanati da lì, tutti voi!"urlò qualcuno"I titani stanno arrivando!"

Hyperion e gli altri si staccarono dal gigante, unendosi alla piccola formazione per guardare come una manciata di uomini a cavallo andasse verso il Titano Corazzato portando una dozzina di giganti.

Vide Steve Rogers proprio davanti all'orda in arrivo, con le braccia sollevate e lo scudo, urlando ordini ai soldati che lo fiancheggiavano.

Come una sola unità si diffondevano, intorno e sotto il loro obiettivo, e lo sciame dei Titani li seguivano.

Hyperion e il tutti gli altri guardavano con stupore, mentre la creatura andò contro i Titani, ma era inutile: c'erano troppi giganti per resistere.

Senza altra scelta,Reiner aprì le mani e colpì i giganti.

"Soldati, a me!"tuonò Steve, tornando indietro per affrontarli"Questo è il momento in cui verrà deciso il destino dell'umanità - ora, avanti!"

Hanno caricato.

Uno dei Titani si alzò e prese Steve Rogers.

L'orrore ha colpito ancora,tutti guardavano mentre i due continuavano il loro cammino e Steve era trascinato facilmente dalla bocca del nemico e qualcuno gridò:"CAPITANO!"

E nonostante il caos, tutti sentivano la voce di Steve"AVANTI,TUTTI VOI!

ANDATE DA CLARK!"

Una o due volte,Hyperion vide Natasha che era stata afferrata e c'era,Barton a fianco.

Hyperion volò subito verso l'obbiettivo.

Ymir la scagliò via,Natasha riuscì a collegare uno dei cavi di metallo della cintura alla schiena del corazzato e tornò indietro,mentre l'altra cercava di colpirla.

Natasha ha dovuto saltare all'indietro per evitare l'offensiva mortale e Hyperion capì che Ymir non aveva mai intenzione di colpirla,e infatti gli enormi artigli del Titano strapparono il cavo di Natasha.

Hyperion la vide mentre cadeva,ma era occupato con un altro gigante.

L'orrore e, soprattutto, un senso del dovere lo riempirono.

Un altro gigante ha preso Natasha.

La mano del Titano si strinse attorno alla sua preda, gradualmente,e Natasha urlò.

Hyperion pensò, inspiegabilmente,a Marco Bodt, e al suo corpo senza vita, e quanti altri innumerevoli altri erano finiti come lui.

Aveva visto i cadaveri tante volte che ci era abituato.

L'odore e la vista del sangue si radicavano nei suoi sensi, proprio come il forte contrasto della pelle marcia e il grigio dell'osso.

C'era sempre qualcosa negli occhi dei morti,come se potessero vedere oltre le nuvole e il cielo stesso e sbirciare in qualunque cosa si trovasse oltre.

Una rigidità negli arti che Barton aveva identificato come qualcosa di chiamato rigor mortis .

Ma non poteva morire.

Non Natasha.

Avrebbe potuto sentire qualcun altro gridare, adesso.

Hyperion la liberò dal gigante e la prese in braccio.

"LASCIAMI ANDARE!" disse Natasha furente.

Hyèerion era quasi impressionato dal fatto che doveva esercitare una forza maggiore per frenarla di quella che doveva esercitare per frenare un uomo.

"Datti un contegno!"gridò Hyperion a lei"Non puoi salvarlo se sei morta, e non morirai!"

Ella lo ignorò completamente,continuando a sbattere in piedi disperata.

"Ascoltami!"disse Hyperion,ma non ci fu nulla da fare"Barton!

Barton, dove sei?"

Clint si voltò, a pochi metri da loro.

"È ferita."disse Hyperion inutilmente,tenendola stretta come se temesse che tutto quello che faceva poteva in qualche modo peggiorare le cose.

Natasha tentò di muoversi,ma Hyperion non l'avrebbe lasciata andare,per niente.

"Ti aiuterò."disse Hyperion che mormorò freneticamente parole sospinte e scosse,come una preghiera.

"Per favore,lascia che ti aiuti." disse lui,ma era una cosa stupida da dire.

Non era il momento, non quando erano circondati dai Titani e dalla promessa di morte.

Eppure qui si trovava ad attirare l'unica cosa vivente vicina a lei, e lui l'aveva tenuta ferita fra le braccia.

Natasha non rispose,ma le sue mani si aggrapparono a lui.

Hyperion lasciò un sospiro"Starai calma?"

Lei annuì debolmente.

Hyperion vide arrivare Barton con un cavallo.

«Ho un cavallo» disse Clint in fretta.

"Non puoi ..." cominciò Hyperion, ma Clint lo interruppe.

"Non abbiamo tempo per discutere!"disse Clint "Vuoi salvare Clark o no?"

Hyperion guardò Natasha,che guardava Clint, che guardava saldamente entrambi.

Hyperion aiutò Mikasa a salire sul cavallo.

"Devo distrarre Bertholdt in qualche modo" urlò Clint"Aspetta un'apertura! Quando lo vedi, non esitate ad agire su di lui!"

Molti Titani erano già staccati dalla messa e inseguivano gli uomini sui cavalli.

Il campo era immerso nel caos.

Il cavallo andò a sinistra per evitare un gigante.

I mostri continuavano a venire, ma ora erano vicini al cuore della folla.

"CLINT!" disse Natasha"È lì, con Bertholdt!"

"Sei sicura che sia lui?"disse Hyperion.

"Deve essere così."disse Natasha.

"Puoi raggiungerlo?"disse Hyperion.

Nei non esitò"Devo."

Qualcuno stava urlando.

Era la voce di un uomo, e Hyperionn non poteva fare a meno di pensare a Bertholdt.

Natasha saltò dal cavallo e utilizzò i propulsori.

"Natasha ..."urlò Hyperion, ma lei era scomparsa, ed era solo.

Poco tempo dopo Superman e Natasha erano su un cavallo pizzicato tra il braccio e il corpo del cavallo.

Sembrava scomodo,ma aveva poco tempo per soffermarsi sulla sua osservazione,perché i soldati dietro di lui gridavano che qualcosa di massiccio era in volo sopra le loro teste e infatti un gigante si schiantò sulla terra,mandando un'ondata di polvere su di loro.

"Dannato Reiner!"gridò Hyperion,furioso e senza speranza.

Si sentirono altre grida e un secondo Titano è volato verso di loro.

"Clark e Natasha sono lì!"disse Clint, gesticolando freneticamente in lontananza, indicando un Titano solitario"Dobbiamo aiutarli!"

Hyperion volò verso di loro,ma un gigante gli saltò addosso,così Hyperion lo trapassò volando e ne affrontò un secondo.

Tempo dopo lo scontro era terminato,Reiner e gli alti due erano fuggiti,mentre gli Avengers erano tornati indietro ed ora era notte.

"Come sta Natasha?"disse Hyperion e tutti erano sul muro.

"È viva."disse Barton.

La parola non lo rassicurò.

Voleva chiedere agli come stavano.

Chiedere a Clint,Victor,Carrie e Diana e tutti, ma il suo cervello non stava collaborando.

Hyperion si mise in disparte.

Era troppo consapevole del suo disagio per parlare.

"Quanti uomini sono morti?"disse Hyperion.

"Non sono sicuro,Steve è ancora vivo,e anche Natasha."disse Clint.

"Dov'è lei?"disse Hyperion.

Clint non lo guardava.

Hyperion lo afferrò "Clint,dove è lei?"

"Sta bene,Hyperion, non devi preoccuparti per lei."disse Clint.

"Allora perché stai parlando di lei come se fosse morta?"disse Hyperion.

Clint lo guardò negli occhi e c'era tranquilla comprensione"Vedi da solo."

Disse solo quello ,indicando la barella davanti a loro.

Hyperion si voltò la vide "Clark lo sa?"

Clint annuì.

Hyperion si chiese se sarebbe prudente provare a parlare con lei.

Dopo tutto era stata terribilmente ferita.

"Stava per morire."disse Hyperion"Non voglio più del sangue sulle mie mani, se potessi aiutarla,non potrei vivere con me stesso."

Si chiese se Clark ritenesse lo stesso.

"Mi dispiace,Natasha." disse Hyperion piano.

Lei mosse la testa anche se lo sforzo era immenso"Non è colpa tua."

Voleva protestare, ma mentre lo guardava, sapeva che era inutile discutere.

"Hai mantenuto la ragione." mormorò lei"Io non l'ho fatto."

"Mi hai protetta come se fossi della tua famiglia."disse Natasha"Hai fatto la tua parte."

Cercò di sedersi,ma fu sopraffatta dal dolore.

"Oi" disse lui in fretta mettendole le mani sulle spalle"Non affannarti."

"Non spingermi."sibilò lei"Lasciami-"

Hyperion quasi si mise a ridere.

Era altrettanto ostinata come Clark.

"Posso aiutarti, se vuoi."disse Hyperion

"Non ne ho bisogno,Clint" disse lei.

"Mi dispiace,Natasha,Hyperion ha ragione." disse Clint.

Lasciò cadere la testa e mormorò qualcosa sotto il respiro.

Con un sospiro,Hyperion si rivolse a Clint e chiese"È sempre stata così?"

Clint si limitò a sorridere.

Hanno incontrato il resto del loro gruppo a tempo debito.

"Quante persone sono morte a causa mia?"disse Clark una volta tornati in un edificio.

Hyperion trovò estrema difficoltà a non arrabbiarsi.

"Quando siamo partiti,penso che c'erano circa un centinaio di uomini,tra cui la polizia militare.

La maggior parte di loro sono andati.

Ho visto solo quaranta dei nostri soldati finora, e metà di loro non sono nemmeno in piedi.

E Natasha ... "

Hyperion si allontanò.

Non voleva pensarci.

"Hai visto come sta."disse Clint.

Clark sembrava ancora più povero, se fosse possibile"Quindi sì, abbiamo perso molti soldati esperti."

"Non abbiamo però avuto perdite al ritorno." aggiunse Clint"I Titani ci ignoravano completamente e continuavano a correre verso Reiner dopo che Clark ha gridato."

Clark era preso dai suoi pensieri.

Victor e Hyperion si rivolsero a lui.

Clark sembrava innervosito.

"Il Titano Femminile poteva fare qualcosa di simile,ricordi?"disse Clint "Ha emesso quel terribile urlo nella foresta, e poi tutti quei Titani sono accorsi. Chi ti dirà ..."

Clark alzò le mani"Non lo so, tutto è andato a pezzi quando è successo, io ..."

"Stai dicendo che hai manipolato i Titani per attaccare Bertholdt e Reiner?"chiese Hyperion con forza"Come?"

"Aspetta, ho detto che non ..." disse Clark che continuò a protestare, ma Victor si intromise.

"Ecco perché hanno cambiato direzione!"disse Victor.

"Chi ha gridato?"disse

"Ma lui,Hyperion!"insistette Victor"Ha lansciato fuori questo terribile rumore,e poi tutti i Titani hanno interrotto quello che stavano facendo.

Tutti sono saltati su quello davanti a lui come hanno fatto con Reiner.

"E dopo,..." aggiunse Clint"...ha urlato qualcosa a Bertholdt e Reiner, e i Titani hanno smesso di fare quello che stavano facendo e li hanno inseguiti. Ymir è andata con loro.

C'era una pausa mentre tentavano di comprendere questa nuova informazione.

"Non sono sicuro di cosa significhi tutto ciò, francamente." disse Hyperion"Ma se ciò che Clint e Victor dicono è vero …

Se è vero che puoi controllare i Titani allora abbiamo bisogno di te, ora più che mai."

Clark lo guardò come se avesse proclamato qualcosa di assolutamente folle.

Poi la sua espressione si calmò e sospirò.

"Sei sicuro di quello che dici."disse Clark.

Hyperion sbuffò"Almeno non sono ancora un cretino indeciso!"

"E tu hai ancora l'aspetto di un criminale."intervenne Clint.

Hyperion si arrabbiò"Guarda,ho salvato la tua preziosa Natasha,va bene?

Posso almeno avere qualche gratitudine?"

Victor ridacchiò"Non vuoi dire la tua preziosa Natasha?"

"Zitto!"disse Hyperion.

"Grazie,Hyperion." disse Clark tranquillamente.

"Per cosa?"disse Hyperion,completamente confuso da questo cambiamento di temperamento.

"Hai ragione a dire che devo dare un senso alle mie azioni."disse Clark che guardò il suo pugno"Quando avrò chiuso il foro nel Wall Maria e prenderò Bertholdt e Reiner, farò in modo che il signor Hannes e gli altri non saranno morti per niente."

Hyperion annuì, non sapeva cosa dire o, anzi,se voleva dire qualcosa. Fortunatamente, la loro attenzione è stata deviata da Clint.

"Carrie?"disse Clint.

Tutti si sono voltati e l'hanno vista.

Si avvicinò barcollando.

"Non dovresti ..." cominciò Clint,ma lei lo interruppe.

"No."disse Carrie "Questo non è più il mio nome."

Lei si raddrizzò, e la sua voce era autoritaria.

"Mi chiamo Historia Reiss."disse Carrie.

Guardò Clark, mentre gli altri la fissavano in completa confusione.

"Dobbiamo partire per l'altra parte di questo muro il più presto possibile."disse Carrie "Possiamo lavorare insieme."

Clark era un po' più comprensivo del resto di loro.

"Historia, abbiamo appena attraversato una battaglia."disse Clint "Non dovresti riposare?"

"Non preoccuparti per me!" disse lei "Ci sono questioni più importanti da seguire, non capisci?

L'hanno presa!"

Hyperion guardò gli altri, già persi.

"Se non andiamo adesso, sarà già troppo tardi!"disse Hystoria che afferrò Clark dalla camicia"Puoi controllarli, no?

Fai qualcosa,falli fermare!"

"Basta."disse una nuova voce che la interruppe.

Hanno cercato la sorgente.

Era una donna.

Posò una mano sulla spalla della ragazza "Vai a riposarti,Carrie."

Carrie la spinse via. "Te l'ho detto, non lo sono ..."

"Sai, anche dopo che siamo stati presi da Reiner e Bertholdt, Ymir ha sempre detto di volerti tenere al sicuro."disse Clark.

Krista lo guardò"E se la mia vita le importava tanto, per quale motivo avrebbe dovuto scappare con loro?"

C'era un silenzio.

Si allontanò da lui e cadde in ginocchio.

"Non riesco ancora a capire perché Ymir lo abbia fatto."Victor.

"Certo, è un mistero."disse Hyperion, desiderando che Victor avrebbe il tempo di tenere la bocca chiusa.

"Lei ...lei giurò che avremmo vissuto per noi ..." sussurrò Krista"E lei ... mi ha mentito, no?

Vigliacca."

Ella prende i denti"Non lo perdonerò mai."

"Carrie?" chiese Hyperion esitante"Questo non è da te".

Carrie Si voltò,con gli occhi che sfolgoravano con una specie di follia, come se avesse intenzione di afferrare la lama più vicina dalla cintura di un soldato e di condurla contro di lui.

Ma poi ha fatto qualcosa di molto più spaventoso.

Il viso tremò, poi si spaccò in un sorriso terribile e lei cacciò fuori tutto quello che tratteneva.

"Non hai ascoltato una parola che ho detto, vero?"gridò Carrie" Io non sono la ragazza che ti ricordi!

Carrie non era altro che un ruolo che mi è stato affidato per migliorare la mia sicurezza!

Questo è chi sono veramente!"

La guardarono tutti"Non proprio quello che vi aspettavate?

Mi dispiace per deludervi tutti con il mio ..."

"È abbastanza."desse la donna che prima aveva posato una mano sulla sua spalla."Hai bisogno di riposo."

Lei andò via.

"Che diavolo era quello?"disse Victor.

Clark non sapeva cosa dire.

"Andiamo."mormorò Clark.

Il viaggio verso la base era lungo,e non facile.

Hyperion era a mezz'aria,mentre Clint era su un cavallo.

Da un lato,se in qualche modo fossero stati sfortunati da poter essere attaccati da uno dei molti nemici che avevano affrontato durante il mese precedente, c'era sempre il pensiero che il carro di Clark sarebbe stato il primo ad essere attaccato.

Non appena il pensiero attraversò la sua mente ricordò che Natasha era nel carro.

Lei è la più forte di volontà. .

Hyperion vide l'accampamento.

Non c'era molto da vedere.

Niente di nuovo, comunque.

La foresta li circondava, proteggendo una radura.

Nel mezzo di questa era una casa.

"Vieni."disse Clint da qualche parte dalla parte posteriore del carro"Dobbiamo scaricare!"

"Ti piacciono le patate,vero Diana?"disse Hyperion"Perché abbiamo tutte le patate che il tuo cuore potrebbe desiderare."

Diana atterrò "Non so di cosa stai parlando."

"Beh, sono sicuro che qualcuno nel 104 sarebbe più che felice di ricordartelo."disse lui.

Lei ha ignorato questa frase.

Hyperion prese una cassa.

Wonder Woman fece un suono di irritazione"Non capisco perché non possiamo cacciare."

"È illegale."disse Clint che stava allineando alcune casse.

Diana lo guardò sospettoso"Da quando sei diventato l'esperto della legge qui?"

Clint si strinse nelle spalle"Ho letto molto, aiuta a passare il tempo."

Ci fu una pausa mentre Diana lo guardò con una cassa in braccio, poi camminò.

"Bene, non ruberò niente."disse Diana.

"Probabilmente."disse sotto voce.

"Che cosa?"chiese Hyperion con forza.

"Niente."disse Diana.

Entrando nella casa,si imbattono in Clark,che indossava una fascia sulla testa.

"Hai avuto la possibilità di pulire prima di venire qui?"disse Clark.

Questo era il suo modo di salutarli.

Hyperion non poteva fare a meno di sentirsi un po 'disgustato.

Di tutte le cose inutili da indagare, questa era la sua preoccupazione principale?

"Come avremmo dovuto farlo?"disse Hyperion"Ecco una brillante idea.

Renditi utile e spazza.

Logan ci ha dato questo posto,punto.

Abbiamo ancora una mezza dozzina di queste casse."

Era difficile dire se Clark fosse più insultato per questo confronto o del suo disgustoso per i desideri di Logan.

Qualunque sia il caso,Hyperion si sentiva leggermente meglio... almeno, finché Natasha non entrò con un mucchio di legna sotto un braccio e un'ascia in mano.

"Che cosa fai,in nome di Dio?" esclamò Clint"Le tue nervature sono rotte, hai idea di quale livello di danno potresti..."

"Non voglio restare indietro."disse semplicemente Natasha"Non va male, comunque".

"Non ti preoccupare disse Clint." disse Clark faticosamente"Non mi avrebbe ascoltato, e dubito che lei sarà più incline a farlo adesso."

Clint e Hyperion si sono arrotondati a Eren per ragioni completamente diverse.

"Per amore del cielo,tu non sei un animale selvaggio!"disse Clint, inseguendo Natasha"Hai bisogno di riposo,questo aggrava la ferita ..."

"Perché i nostri superiori avrebbero senza dubbio affidato qualcosa di importante,quanto la sicurezza di Historia e di questo qui..."disse Clark che lo guardava "...quando ci sono Avenger molto più anziani e più capaci di noi.

Siamo stati scelti per la squadra di Logan?"

"Vecchi?"disse Diana "Io ho 5000 anni."

Diana lasciò passare la sua mano su una pagnotta di pane sul tavolo che nessuno aveva toccato"Non è ovvio?

Siamo bravi."

Clint tornò in camera, fumante di rabbia.

"Che stai facendo?"chiese improvvisamente,gesticolando verso Diana"Nella tua mano!"

"Certamente non una pagnotta di pane." disse Diana.

Clint fece un divertente rumore, come un'oca arrabbiata, e gli altri erano molto più occupati a trovare divertimento nella sua irritazione che il pane trovato nella mano di Diana.

Era quasi un'ora dopo,che erano tutti in attesa del ritorno di di Victor e di Logan, e non si erano ancora fatti vedere.

C'era un disagio generale che pervadeva la stanza come una malattia spaventosa e non avevano bisogno di un'altra catastrofe.

Così le cose sono diventate più complicate quando Diana è scomparsa.

Si verificò, come facevano gli inconvenienti più inconvenienti, senza la minima indicazione che vi fosse qualcosa di male in anticipo.

All'inizio, nessuno notò la sua assenza ma Hyperion divenne quasi paranoico .

Ma mentre passava un'altra ora,il resto degli Avngers fu costretto a concludere che Diana non era semplicemente in nessuna parte del locale.

"Dov'è Diana?"disse Diana.

"Pensavo che tu lo sapessi."disse Clark.

"Se lo sapessi, te l'avrei detto,disse, un po 'più dolorosamente."disse Hyperion.

Visto che Natasha era ancora ferita e CLark e Historia erano una priorità assoluta,Hyperion era il solo volontario per andare a cercare la compagna scomparsa.

Nonostante la rassicurazione di Clint,Hyperion si sentiva nervoso.

La foresta era molto meno invitante durante la serata.

Ogni schiocco indistinto di un ramoscello sotto il suono del vento negli alberi metteva in allarme Hypeion che aveva il super udito.

Tuttavia riusciva a vedere bene con la vista a raggi x.

Non avrebbe mai dovuto fare niente di questo se Diana non si alzasse e se ne andasse senza le spiegazioni minime, pensò furiosamente.

"Questo corso di eventi idioti non finirà mai?"disse Hyperion "Prima Clark, poi Historia e gli altri, adesso questo."

Un'esplosione lo prese alla sprovvista.

"DIANA!"disse Hyperion.

Poi vide la figura negli alberi e lo prese.

Il suo aggressore lo spinse a terra.

"Stai per risvegliare tutta la foresta!"disse Diana.

"MA SEI IMPAZZITA!"disse Hyperion"Mi hai spaventato a morte!

Tu sei quella che va a caccia,scommetto."

"Non sto caccia di animali selvatici." sbottò Diana "Stavo cacciando un gruppo di uomini che, per le tue informazioni, erano vestiti in un modo che potrebbe indicare che non sono membri di un qualsiasi corpo militare noto e anche che stiano portando armi, ma sono sicuro che non è di alcun interesse a te-"

"D'accordo, ho capito!disse Hyperion "Dimmi di altro."

"Non possiamo parlarne in queste condizioni."disse Diana.

"Bene."disse Hyperion.

Gli altri erano indubbiamente sorpresi di trovare della situazione.

La sua storia ha messo tutti in allarme.

Secondo Diana, gli uomini non erano molto sospetti a prima vista.

I loro vestiti erano strani,come se fossero coperti da una tuta nera e avevano strane armi.

Erano anche abbastanza rilassati quindi supponeva che erano stati li per un bel po,almeno fino alla ritirata improvvisa.

Ma Diana era convinta che avevano iniziato lo scontro per il semplice fatto che lei li aveva visti e poi erano scomparsi in un lampo di luce.

"Forse cercavano qualcuno."disse Diana.

"Non so se stessero cercando qualcosa."disse Diana.

"Pensi che Logan e Victor possano essere stati..."disse Hystoria.

"No,non sarebbero in grado di catturarli."disse Diana.

"Io so che ci sono molte bande di ladri in giro."disse Clint "Forse erano loro."

"I ladri non spariscono nella luce,mica sono stregoni."disse Clark.

"Potrebbe essere."disse Hystoria "Non hai idea della mancanza di cibo e acqua che ci troviamo ad affrontare,ne cosa la gente possa essere portata a fare."

"Comunque mi aspetto che stiano bene."disse Clark.

"Non sarei così sicuro di questo."disse Clint "Se avevano quelle uniformi e la descrizione dovesse essere corretta, sono probabilmente addestrati, e potrebbero anche essere gli uomini del re,anche se non lo sapremmo mai."

"Clint,questo non sta aiutando." disse Hyperion.

Clint sospirò"Sono solo realistico."

"Allora cosa ne pensi di tutto questo?"disse Diana.

"Onestamente?"disse Clint "Penso che dovremmo chiederci quando torneranno quei due."

Logan tornò entro un'ora, insieme a Victor, al comandante Hange e ad alcuni altri soldati che avevano conosciuto come la nuova squadra.

"C'erano un pochino di problemi durante il viaggio." disse Logan, al momento di dover dare una spiegazione sul loro ritardo"Niente che il nostro gruppo non poteva gestire".

Diana sembrava irritata.

Tutti si sedettero ad un grande tavolo e Logan ci mise dito sopra prima di aderire a loro.

Era tranquillo.

Poi guardò tutti"Questo è ciò che considerate pulito?"

Clark si sorprese e Hyperion soppresse un sorriso.

Logan ignorò questo fatto.

"A prescindere dal tuo lavoro scadente, abbiamo altre questioni di cui discutere.

Clint ..."

Clark si svegliò su un letto di ricambio.

Erano tra le prima volte che dormiva.

La sua fisiologia non ne aveva bisogno.

Il Sole era ancora fuori,ma sapeva che non era più mattina.

Si guardò intorno.

Nessuno era nella stanza.

Guardando fu colpito da un dolore alla testa, così chiuse gli occhi di nuovo e senza molto sforzo, cadde nel vuoto tra il sonno e il sogno.

Non sapeva per quanto tempo si era allontanato prima che il suono della porta lo avesse riportato alla realtà. .

"Ah, sei sveglio." disse la voce di un uomo.

Clark spostò la testa in modo da poter vedere chi fosse e trovò Moblit.

"Ti senti bene per parlare?" chiese Moblit.

CLark annuì lentamente.

Moblit tornò alla porta.

"Chiamerò gli altri."disse prima di andare.

In pochi minuti,Natasha, il comandante Tess e Levi erano in camera.

"Quanto tempo ho dormito?"chiese Clark.

"Circa un giorno." disse Tess.

"Sono contento che tu abbia recuperato, in ogni caso, Natasha probabilmente non sarà più incline a tagliarmi a pezzi".disse Tess.

Alla menzione del suo nome,l'attenzione di Natasha si fissò su di lei, levigata e senza parole.

Tess si schiarì la gola"Comunque, hai qualche ricordo degli esperimenti che abbiamo fatto?"

Clark pensò e trovò la sua mente stranamente vuota"No.

Non mi ricordo niente.

Che ne dite l'indurimento?"

"Purtroppo non abbiamo osservato alcun fenomeno da questo Titano."disse Tess.

Clark cercò di non apparire troppo scoraggiato"Niente di niente?"

Il comandante Tess scosse la testa"Abbiamo controllato per vedere se dopo il passaggio del Titano è stato lasciato qualcosa, ma non abbiamo trovato nulla."

Clark non poteva guardare nessuno di loro"Cosa mi è successo?

Mi ricordo il piano, ma niente sui risultati."

Nei minuti a seguire Tess gli aveva spiegato come erano andate le cose e Clark si sentiva peggio.

"Quindi, almeno sappiamo che ancora non possiamo iniziare l'operazione per il recuperare Wall Maria."

Clark ha iniziato a pensare al motivo.

"Sì." disse Logan"E 'stata una vera delusione per noi, e tutti sono stati delusi oggi a causa di ciò.

Non possiamo perdere altro tempo.

Potrebbero attaccare o piovere dal cielo.

"Logan,Clark ha fatto tutto quello che ha potuto."disse Natasha in difesa.

"Lo so."disse Logan"Ma che cosa mi vorresti dire?

Che cosa importa se ha provato a fare del suo meglio ?

Non siamo più vicino a chiudere il foro di Wall Maria di quanto eravamo ieri, o giorni prima. "

"Ma non puoi solo prendertela con Clark."disse Natasha

"Rilassati Romanoff."disse Logan " Valutare le nostre carenze e la nostra situazione sono entrambe cose importanti".

Natasha sembrò non saper argomentare ulteriormente il punto e si sedette, un po indignato.

Logan continuò"Dentro queste mura l'aria è sempre stata come un immondezzaio, è stato così da più di cento anni,ma non l'ho notato fino a pochi anni fa.

Dal giorno in cui sono nato, l'ho vista come una cosa normale, ma l'aria che ho respirato fuori dalle mura era diversa."

Come ha detto questo, c'è stato un cambiamento silenzioso che lo ha superato, un lampo di vita nei suoi occhi.

Sedeva un po 'più dritto, parlava con freddezza, ma chiaramente"La vita là fuori è l'inferno, ma ha qualcosa che le mura non anno."

"Quello che Levi sta cercando di dire..."ha concluso Tess"...è che abbiamo imparato che non puoi indurire il tuo corpo di Titano.

Ma comunque tenteremo ancora."

Mentre continuavano a parlare a lungo, Clark aveva iniziato a pensare"A questo ritmo, non riesco ancora a fare tutto ciò che mi è richiesto, ma ... sapere che questo potrebbe essere l'inizio di qualcosa di nuovo…

No.

Per ora sono ignorante e impotente.

Per adesso."

Ma c'era qualcos'altro che lo preoccupava, più che la fugace disgrazia del fallimento.

Clark ha riflettuto su quello che Tess gli aveva detto prima.

"Stavi scrivendo a terra per comunicare con noi."disse Tess "Avevi avvisato che non sapevi come indurirti quando,inspiegabilmente, hai scritto:quello che mio padre ha fatto a me."

Lei aveva aggrottato le sopracciglia pensierosa"Hai avuto uno sguardo molto sconvolto dopo.

Ti ricordi di questo?"

Clark aveva iniziato a riflettere :"Perché ho pensato a mio padre durante gli esperimenti?

Avrei potuto concentrarmi più a lungo se non lo avessi fatto?

E perché non ricordo niente?"

Non c'erano risposte.

Era una tortura,aveva trovato una mezza verità solo per trovare ulteriori domande e senza conclusioni in vista.

Almeno,non in questo modo.

Dove sei tu, padre?

Stai vivendo altrove?

O sei già ..."

Si sentì il peso nel freddo della minuscola chiave al petto e la tirò fuori dalla camicia, guardandola, come aveva fatto innumerevoli volte prima,chiedendosi ancora una volta la verità del suo proposito.

E senza preavviso, senza una pronuncia o nessuna spiegazione logica,aveva in mente l'immagine di una donna.

Così potente fu la forza del suo ricordo che nell'istante che apparve, Clark la vide,il mondo che lo circondava fu inghiottito da un buio sconosciuto dietro di lei.

Cercò di respirare, ma era come se i suoi polmoni si fossero trasformati in ghiaccio "Historia?"

Pensò, sconcertato, prima di correggere se stesso.

Non poteva.

Questa donna era molto più grande,con capelli biondi e occhi azzurri.

Chi era lei?

Ricordava un nome,era proprio sulla punta della lingua.

Aveva la sensazione strana che la conoscesse, ma non era Historia, e non c'era modo che potesse essere ... Madre?"

A quel momento aveva iniziato a capire.

Questa era la memoria di qualcuno, non la sua.

Continuò a vedere la scena davanti a lui.

La donna si stava spazzolando i capelli e Clark notò, per la prima volta, che stava fissando direttamente lui.

Non c'era nessun altro in camera,tranne lei.

Era nella sua testa?

Come è stato possibile vedere qualcosa di così lontano?

La donna lampeggiava e la scena scintillava come una fiamma aperta intrappolata sotto il vetro.

No!

In panico,Clark cercò disperatamente di aggrapparsi alla memoria ma sapeva, in qualche modo, che non poteva.

Il suo cranio fu percosso con dolore mentre la donna e la stanza svanivano davanti ai suoi occhi.

"Sei ancora debole,non esagerare."disse Natasha.

Il dolore stava già svanendo.

Tutto era normale.

... Allora, cosa aveva pensato?

Tess stava parlando di nuovo, ma Clark la udiva appena.

Era esaurito,improvvisamente.

Lo lasciarono da solo.

La testa ha colpito il cuscino e lui chiuse gli occhi,cercando di rilassarsi, ma la sua mente era ancora vigile.

Si chiese come si era sentita Annie quando si era trasformata, si trovava a desiderare che fosse qui,nonostante tutto ciò che era avvenuto.

C'era così tanto che voleva chiederle.

La miseria del suo tradimento lo aveva lasciato molto tempo fa.

Il male era sbiadito nell'accettazione,il conflitto in apatia.

Non perché era crudele o incapace di sentirlo, ma perché era solo un'altra perdita, un'altra morte.

Non avrebbe avuto tempo per piangere, non in questa vita.

Non era sorpreso di quanto poco si sentisse in sua assenza.

Non c'era niente in lui, ma solo un vuoto calmo e silenzioso.

Giorni dopo Stohess,si era chiesto se, nell'atto di avvisarla,lei fosse cambiata.

Sperava, forse, che non fosse ancora fredda e irraggiungibile come gli anni lo avevano condotto a credere.

Una delle tante cose ingannevoli che cercava di capire di Annie era la sua mancanza di vita.

Reiner e Bertholdt, indipendentemente dalle loro parole e dalle loro azioni, si erano rivelati irrevocabilmente per ciò che erano veramente.

Erano come i responsabili della disperazione dell'umanità, erano facili da odiare.

Annie non era così chiara nei suoi motivi, e non poteva fare a meno di pensare quello che doveva provare.

Non c'era niente a guidarlo tranne i ricordi, la maggior parte delle quali probabilmente erano bugie.

Era sicuramente insignificante come i suoi compagni,e ancora Clark si disse che c'era di più di questo,non stava pensando nel modo giusto...

Frustrato,avrebbe trasformato queste preziose scene in testa finché i loro colori non venissero colti con l'età e l'attrito, cercando di capire, perché l'aveva conosciuta - o credeva di averla conosciuta - e non era così semplice come un freddo - assassino.

Per quale motivo un assassino avrebbe risparmiato Clint e Natasha?

Quale creatura senza cuore potrebbe uccidere tanti soldati senza esitazione e continuare a guardarlo negli occhi?

Clark sentì una torsione nel suo intestino, ma la ignorò.

Le mani si stringevano approssimativamente insieme, l'osso contro l'osso e i suoi pensieri tornavano in collera.

Come potevano Bertholdt e Reiner avanzare pretese su di lei?

Come osano ?

Nonostante la sua stanchezza,Clark si sentì un'altra ondata di odio ardente che gli sorgeva.

Ma era di breve durata.

Sapeva che non gli avrebbe dato niente di buono.

Ha reindirizzato i suoi pensieri saldamente su Annie, attraversando la sua linea di ricordi, cercando di ricordare tutto ciò che potrebbe aiutarlo.

Non l'aveva mai vista conversare con qualcuno prima, certamente non di propria volontà.

Non ha mai parlato con loro con la stessa apertura che Clark ha condiviso con Clint o Natasha.

Eppure lei aveva avuto pochi momenti positivi fugaci.

Nel corso degli anni è cresciuta,più fredda, un enigma tutto suo.

Ma gli aveva insegnato a combattere,gli avrebbe permesso di amarla ... almeno, in qualche misura.

E aveva risparmiato Clint e Natasha quando poteva facilmente ucciderli tutti.

E si ritrovò, come talvolta, a ripensare al momento della sua caduta.

Quel pomposo grigio pomeriggio quando erano sul lato opposto,e l'immagine di lei mentre lo fissava, sconvolto.

Annie appariva sempre più piccola nell'occhio della mente,in qualche modo.

Più che mai mentre si nasconde in vulnerabilità.

Aveva sconvolto i suoi occhi come se fosse un genitore disapprovato,ignorando il suo controllo,la voce tremava mentre parlava vicino muro sporco del vicolo.

Non c'era alcun limite alle sue parole quando lo chiamava stupido,senza ostilità nel suo tono.

Quando ci pensava di nuovo,vedeva soltanto incredulità.

Si sentiva assurdo.

Annie era sfuggita in tutti i suoi ricordi.

Ma non qui.

Qui si era indebolita un poco quando aveva abbassato le difese,incerta,chiudendo la distanza tra loro.

Aveva appena soffiato quando si allontanò,guardandolo oltre,da qualche parte al di là delle pareti sporche del vicolo.

Aveva piegato il volto perché non aveva saputo cosa dire,cosa fare,solo che voleva aiutarla,voleva, con una potenza che raramente avvertiva,per tenerla con lui per un po'.

E lei non aveva obiettato.

Gli piaceva pensare che aveva accontentato il suo desiderio,allora e ora, perché aveva significato più di quello che faceva di solito.

Non poteva dare nient'altro che la sua parola, e questo era bastato.

Bisognava che fossr abbastanza ...

Clark non poteva continuare in questo modo.

Non avrebbe permesso a quel dolore di sopraffarlo.

Era più facile, alla fine, seguire le orme di coloro che lo circondavano e semplicemente respingere i suoi pensieri come nient'altro che i resti della sua disperazione di credere in lei, accecandolo dalla verità.

Più facile,che pensare che avrebbero potuto abbandonare i loro ruoli e combattere insieme,vivere e regnare insieme.

Era molto più facile bloccare il dolore che strappava al suo interno come aveva fatto cento volte prima,per riconoscere i morenti e i morti senza dimenticare mai i loro sforzi, onorare gli amici persi, i loro familiari e quelli amati.

Ma non poteva dimenticare quello che aveva visto.

Annie,confusa e spaventata e quasi speranzosa, mentre lo fissava, come se una qualsiasi magia di normalità tra di essi fosse stata sollevata e che potesse vederla per la prima volta ...

La sua speranza era ciò che lo disturbava, ora, più di ogni altra cosa.

Sola e inattivo,in volo o a piedi o a riposo, all'esterno o al chiuso,fissando il cielo o il muro, o qualunque cosa esistesse di fronte a lui, si chiedeva se fosse parte dell'amore.

Maturando a volte,se l'avesse davvero amata, o se fosse una percezione sbagliata.

Si meravigliava, fino a quando non era quasi malato dal pensiero a lei e ancora non poteva lasciarla andare.

Clark non si confidò mai nelle sue pari.

L'ultima cosa che voleva era dimostrare la sua instabilità emotiva a loro. Meglio lasciarli pensare a qualunque diavolo volessero e sistemare le cose.

A volte si chiedeva perché mai aveva pensato di nascondersi nel cristallo,che naturalmente era una risposta facile:aveva paura.

Ma Annie era dura.

Inumana, quasi.

Che cosa aveva da temere?

E alla fine giunse alla conclusione.

Quando avrebbero distrutto il cristallo che la separava dal resto del mondo,le avrebbe dato la possibilità di rispondere.

Per ora, era il momento di andare avanti.

Tempo dopo il re delle mura fu ucciso e vennero alla luce una serie di oscuri segreti.

La notte seguente Clark si era recato nel sotterraneo dove era il cristallo con dentro Annir.

Una volta davanti al cristallo stese il braccio destro "Annie..."

Clark aveva appoggiato la mano sul cristallo vicino al volto di Annie"Finalmente capisco.

La tua ragione per combattere.

Ti capisco."

Clark si accorse con stupore che delle lacrime stavano scorrendo da sotto gli occhi chiusi di Annie,poi vide che il cristallo aveva cominciato ad emanare energia e che iniziava a frantumarsi,mentre i resti venivano spazzati via.

Annie cadde in ginocchio.

"Annie!"disse Clark che la strinse tra le braccia,mettendole la mano destra dietro la nuca,mentre lei stringeva la sua maglietta sulla schiena.

"Mi dispiace."disse lei con il viso accanto al suo orecchio sinistro e gli occhi chiusi e pieni di lacrime.

"Va tutto bene."disse Clark.

Dopo il loro incontro fu deciso che Annie avrebbe mantenuto il contatto telepatico con Clark e che si sarebbe rimessa nel bozzolo,in tal modo nessuno avrebbe saputo niente.

Tempo dopo si diede inizio all'operazione per il recupero del Wal Maria.

La nuova Regina,Hysotria, era stata instaurata solo una settimana fa, eppure dopo la vittoria schiacciante degli Avengers, era ancora tempo di celebrazione.

Le voci abbondavano sul Titano che aveva tentato di scalare le Mura a Orvud -due volte la scala del Colossale, come dicevano alcuni documenti e mancava una corretta struttura del viso, permettendo di vedere all'interno il massiccio cervello nel cranio, mentre altri insistevano che l'aspetto era più simile a quello di un cadavere bruciato, carbonizzato e inconoscibile, circondato da un fuoco infernale, ma nessuno poteva decidere e la leggenda cresceva.

Ma tutti furono d'accordo su una cosa.

Erano d'accordo che il coraggio degli Avengers e le tattiche nitide della loro regina non potevano più essere negate.

Per molti,era un ricordo piacevole dagli orrori della guerra e dell'incertezza. Per gli uomini come Dieter, era semplicemente un altro giorno al lavoro.

Un altro giorno in questa caverna scura di una cella.

Avrebbe dovuto essere grato.

Poco è accaduto nella camera dove Annie Leonhardt era tenuta al sicuro, e sebbene avesse molti nemici,era la maggiore speranza della razza umana.

C'era una certa eleganza a questo posto.

Sempre, c'era un bagliore che li accompagnava come una candida luce azzurra, e più di una volta aveva considerato la necessità delle torce prima che si accorgesse della luce emanata dal cristallo.

Ultimamente, da qualche parte nella tenebra,qualcosa aveva cominciato a gocciolare.

Il suono era appena udibile,più di un sussurro.

Dieter ricordava ancora la prima volta che questo era accaduto,e pensò di essere impazzito.

Si voltò verso Keiji, chiese: "Hai sentito qualcosa?"

"Ah, come?" disse l'altro.

Dieter si era avvicinato,guardando al soffitto"Come l'acqua corrente."

"Cosa ti aspetti?"disse l'altro"L'acqua piovana attraversa continuamente le crepe e crea delle belle storie di fantasmi,è tutto."

"Non è piovuto nei giorni passati."insistette Dieter.

Keiji gli aveva consigliato di dormire se immaginava cose.

Ma poi era accaduto di nuovo e continuò ancora il giorno dopo.

Dieter chiese alle altre guardie se avessero sentito il suono, e qualcuno l'aveva negato, ma altri avevano confermato.

Quando Dieter presentò questa nuova informazione a Keiji, era ancora abbastanza scettico, ma Dieter non poté fare a meno di pensare che finalmente riuscisse a convincerlo.

E il terzo giorno ,quando c'era Keiji,si notò qualcosa di nuovo.

Quel giorno era lo stesso in cui Clark e gli altri erano andati al Wall Maria.

All'inizio credette che fosse la sua fantasia,ma quando sentiva che il freddo che veniva emanato attraverso la pelle dei suoi stivali,non poteva più ignorarlo.

"L'inferno...?" mormorò, guardandosi in piedi.

Una piccola piscina di liquido, più spessa dell'olio o dell'acqua, si stava lentamente espandendo dai talloni dei suoi stivali.

"Dieter." disse Keiji bruscamente,ma Dieter stava guardando dietro di loro il corpo cristallino, con uno sguardo di orrore totale sul suo volto.

Dieter continuava a fissare con incredulità la vista davanti a loro.

Il cristallo di Annie Leonhardt era incandescente debolmente, ma lo aveva sempre fatto, e non era quello che attirò l'attenzione di entrambi gli uomini.

Il liquido sconosciuto continuava a gocciolare dalla struttura, come la sudorazione intorno a un bicchiere, lasciando fuori un sottile foschia di vapore e oscurando le sue caratteristiche.

"... oh mio Dio." sussurrò Dieter finalmente.

Il suo cuore batteva violentemente,Keiji alzò il braccio tremante.

Il contatto con il cristallo non brucia.

Era come cera con la temperatura della neve fresca caduta.

Ora vide che respirò, debolmente.

Keiji cercò di parlare, ma non riuscì.

"Chiamate subito qualcuno!"disse Keiji.

Dieter si avvicinò all'entrata mentre Keiji scivolò indietro, già estraendo le sue lame.

FINE FLASHBACK

Annie era davanti alla recinzione,e guardava le colline ed il cielo stellato.

Alle sue spalle c'era Clark,con indosso l'uniforme rossa e blu,che si stava avvicinando e si mise molto vicino alla sua schiena spostato sulla destra.

Annie vide la sua mano destra che emanava delle piccole fiamme nere,poi chiuse il pugno ,facendo svanire le fiamme,e lo mise sul petto abbassando la testa e chiudendo gli occhi.

Clark le mise la mano sinistra sulla spalla sinistra,aveva chinato la testa alla sua destra e aveva iniziato a farle delle carezze sulla spalla sinistra.

Lei aveva aperto gli occhi di scatto e aveva iniziato a guardare la mano con sospetto,poi Clark le mise la testa sul lato destro del viso dolcemente.

Lei aveva la testa leggermente inclinata a sinistra e guardava a sinistra,mettendo il pugno destro sul polpaccio sinistro,poi i suoi occhi si spostarono verso Clark,ma il suo volto era coperto dalla due ciocche bionde laterali.

Lui tolse la testa leggermente e stava iniziando a guardarla.

Lei aveva abbassato lo sguardo "Clark,mi dispiace se sono stata fredda con te."

"Non è colpa tua."disse Clark e lei aveva mosso gli occhi prima verso di lui,poi verso il basso"Il tuo carattere è fatto in questo modo."

"Si,ma non una è scusa."disse Annie "Sono stata un disastro."

Annie socchiuse gli occhi che guardavano a sinistra,poi li chiuse e mise la testa verso il basso.

Clark le fece una carezza sulla guancia sinistra,poi mise la mano destra sulla sua guancia sinistra e le fece muovere leggermente il viso nella sua direzione,lei aveva aperto gli occhi,ma era ancora triste.

Lui tolse la sua mano dalla guancia e le mise la sinistra sulla zona dove finiva l'uniforme rossa e iniziava la felpa blu.

Lei aveva leggermente girato il viso verso di lui.

"Per me no."disse Clark e lei chiuse gli occhi appoggiando il suo volto alla guancia sinistra di lui.

Anche Clark chiuse gli occhi.

La mano destra di Clark era poggiata a sinistra all'inizio della giacca di Annie e lei gli toccava l'avambraccio con la mano sinistra.

"Mio padre diceva sempre che cadiamo per poterci rialzare."disse Clark che aveva iniziato a sollevare la mano destra dalla giacca "L'importante è non arrendesi."

Clark chiuse il pugno e mise verso l'alto l'indice e lo rivolse verso di lei "E so che tu sei una persona stupenda che non ha mai voluto fare del male a nessuno."

Lui chiuse il pugno e lo mise sul suo petto ancora.

Annie chiuse gli occhi "Grazie."

Entrambi avevano gli occhi chiusi e la testa piegata verso il basso,in aggiunta Annie aveva ancora la testa appoggiata sul viso di Clark.

Clark mise la mano destra su quella sinistra che era appoggiata poco vicino il collo di Annie,poi aprirono gli occhi e lui riprese a guardarla.

Annie aveva iniziato di nuovo a guardare il cielo e ad assumere uno sguardo inespressivo e Clark aveva alzato la testa verso le stelle anche lui e aveva assunto uno sguardo serio.

I due continuarono a guardare il cielo stando vicini,senza parlare.