Titolo: Ragioni – What I am fighting for – Il muro

Autore: Lilya

Genere: Angst/Tragedy

Riassunto: Il sangue è più denso dell'acqua e certi legami lo sono ancora di più.

Protagonisti: Draco, Lucius, OFC

Pairing: nessuno

Rating: PG13

Disclaimer: Hogwarts, Draco e Lucius Malfoy appartengono a J. K. Rowling. Éowyn di Rohan e il Fosso di Helm appartengono a J. R. R. Tolkien. Eiluned Malfoy, Éowyn e Caleb Malfoy e Ariadne Nachistos-Malfoy appartengono a me.

Ragioni

Malfoy Manor, dopo la fine del 4° anno di scuola.

Draco Malfoy e sua madre Narcissa arrivarono a casa con la Polvere Volante direttamente dalla stazione di King's Cross. "…Se tuo padre viene a sapere cosa è successo!" stava dicendo la donna.

"Non preoccuparti, mamma: non lo scoprirà, vedrai" tagliò corto il ragazzo.

"Speriamo…" mormorò togliendosi il mantello.

"Vado da Eiluned" disse Draco facendo altrettanto.

"Prima pulisciti le scarpe, o sporcherai tutta la casa di fuliggine."

Sospirando, il ragazzo eseguì e si lanciò di corsa su per le scale. Non fare baccano! gli urlò dietro sua madre, ma non ascoltò. Arrivò al terzo piano della casa e imboccò un corridoio finché non si trovò davanti ad una porta: prima di entrare bussò leggermente.

"Avanti" disse una bassa voce femminile.

Draco entrò e come sempre dovette socchiudere gli occhi: abituato alla semi-oscurità dei sotterranei di Hogwarts e di Malfoy Manor, gli ci voleva sempre qualche istante per abituare la vista a quella luce.

La stanza era ampia e luminosa, le pareti dipinte di bianco, mobili di legno chiari e leggeri, molto diversi da quelli scuri e pesanti che si trovavano nel resto della casa. Seduta su una grande poltrona stava una ragazzina bionda e minuta molto somigliante a Narcissa Malfoy, dagli occhi grigi ridenti e la carnagione ancor più pallida di quella di Draco, quasi fosse fatta di nuvole. Mettendoci molta buona volontà si potevano attribuirle al massimo dodici anni, invece aveva soltanto un anno meno di Draco. Si chiamava Eiluned ed era sua sorella.

Non appena vide il fratello ritto sulla porta, stese le braccia verso di lui: "Finalmente! Pensavo ti fossi dimenticato di me."

Il ragazzo attraversò la stanza a grandi passi e strinse a sé la sorella: "Scusa, sono appena arrivato."

"Come mai ci hai messo tanto?"

Draco esitò: "Abbiamo trovato traffico…" disse sedendosi sul bracciolo della poltrona.

Eiluned lo abbracciò di nuovo: "Sono contenta che tu sia qui" mormorò affondando il volto negli abiti del fratello.

"Anch'io, sorellina. Anch'io" mormorò circondandole le spalle con un braccio.

Con un lieve "pop" nella stanza comparve un'Elfa Domestica: "Domando perdono signorino Malfoy, signore, ma padrona detto che padron Malfoy non torna a casa questa sera e detto che signorino Malfoy deve mangiare in camera sua."

"Perché non ceni con me, fratellone?" chiese Eiluned "È una vita che non ci vediamo."

"Mi sembra un'ottima idea. Sentito, Jelly? Io e mia sorella ceniamo insieme stasera."

"Signorsì signorino Malfoy" e con un rapido inchino scomparve.

"Dimmi, fratellone" chiese la ragazzina spostandosi leggermente sulla sedia "Chi ha vinto il Torneo Tremaghi?"

"Harry Potter di Hogwarts" mormorò il ragazzo.

"Davvero?" Eiluned spalancò gli occhi "Raccontami."

Draco cominciò a raccontare quello che sapeva: non si interruppe nemmeno durante la cena. Anche se non raccontò proprio tutto.Continuarono a parlare per ore finché Draco non si accorse che la piccola Eiluned cominciava ad essere stanca: la prese in braccio e la infilò nel suo letto, rimboccandole le coperte. Si chinò a baciare la sorella sulla fronte: come sempre, scottava.

"Mi sei mancato tanto, fratellone" mormorò la ragazza mentre Draco spegneva le luci.

"Anche tu mi si mancata, piccola" sussurrò il ragazzo sedendosi di nuovo accanto a lei.

Eiluned tirò una mano fuori da sotto le coperte e strinse quella del fratello sospirando leggermente.

Draco rimase con lei ancora a lungo dopo che si era addormentata, accarezzandole i capelli e la fronte calda. Forse a scuola potevano ritenerlo un moccioso viziato senza cuore a cui non importa niente di nessuno, ma non era del tutto vero: le uniche due persone di cui gli importava veramente erano sua madre e la piccola Eiluned. Per questo aveva cercato di colpire Potter alle spalle all'inizio dell'anno: nessuno poteva permettersi di insultare o maltrattare né sua madre né sua sorella, almeno finché lui poteva impedirlo. C'era solo una persona contro cui non poteva fare nulla: suo padre. Draco si sdraiò sul letto accanto a sua sorella Eiluned e si addormentò profondamente.

Hogwarts, quasi un anno dopo.

Hermione fissava a bocca aperta il ragazzo che si trovava insieme a loro nell'ufficio del preside. Non poteva credere a quello che Silente aveva appena detto: Draco Malfoy…una sua spia? Effettivamente durante l'estate era cambiato: continuava ancora a tormentarli come al solito, ma…c'era qualcosa di diverso in lui, qualcosa che nessuno riusciva a spiegarsi. E ora questo…

Il preside li lasciò un attimo soli. I tre Grifondoro fissavano il loro nemico di sempre, che dal canto suo pareva immerso completamente nei suoi pensieri.

"Io non mi fido di te, Malfoy. Scommetto che è tutto un trucco!" sbottò finalmente Ron.

Malfoy si strinse nelle spalle: "Come ti pare, Weasley" la sua voce era piatta e incolore.

"Perché stai facendo tutto questo?" chiese Hermione.

Non sono affari vostri con queste parole, Draco si alzò e fece per uscire dalla stanza, ma nel far questo un fazzoletto bianco gli scivolò dalla mano. L'aveva tenuto stretto per tutto il tempo delle spiegazioni, come se la sua vita dipendesse da esso. Harry lo raccolse.

"Ridammelo, Potter" ringhiò Draco.

"Cos'è, un pegno d'amore della tua fidanzatina, Malfoy?" chiese Ron avvicinandosi per osservarlo: in un angolo era ricamato in verde il nome "Draco".

"Mollalo, Weasley" Draco cercò di strappargli il fazzoletto di mano, ma Ron lo teneva alto sopra la sua testa, perché non ci arrivasse.

"Te l'ha regalato Pansy Parkinson quando hai ricevuto il Marchio Nero, Malfoy?"

"Ridammelo. È tutto quello che mi resta di Eiluned!" Immediatamente Draco si pentì di averlo detto.

"Credevo stessi con Pansy Parkinson, Malfoy. Così fai il doppio gioco anche con le ragazze?" disse Harry con un sorrisetto maligno.

"Idiota" borbottò Malfoy "Eiluned è…era mia sorella."

"Non fare lo scemo Malfoy. Tu sei figlio unico" disse Ron.

"Adesso sì." Nonostante il suo tentativo, la sua voce non riusciva a mascherare la sua profonda tristezza.

"Che storia è questa?" chiese Hermione.

"Anch'io sarei curioso di saperla, signor Malfoy" Tutti e quattro si girarono verso la porta, dove era comparso il professor Silente "Devo ammettere che anch'io sono rimasto molto sorpreso dalla sua improvvisa decisione di mettersi contro la sua famiglia."

Draco sospirò e tornò a sedersi. Prese un profondo respiro e cominciò a raccontare.

"Tutti hanno sempre pensato che fossi figlio unico, ma in realtà, tre mesi dopo la mia nascita, mia madre rimase di nuovo incinta: da quanto mi ha raccontato, sia la gravidanza che il parto furono molto difficili. E il fatto che mio padre abbia spinto mia madre giù dalle scale durante un litigio quando era al settimo mese di gravidanza non fu certo d'aiuto."

Alzò un attimo gli occhi sui suoi ascoltatori.

"Nacque una bambina e venne chiamata Eiluned: Lucius non ne fu affatto contento. Lui non voleva altri bambini. Draco sospirò. Chissà, se Eiluned fosse stata un maschio l'avrebbe presa diversamente…Ma invece era una femmina ed era anche debole. Mia sorella è sempre stata debole e in cattiva salute: per questo studia a casa."

Improvvisamente si rese conto di usare il presente.

"Cioè…studiava a casa. Lucius l'ha sempre detestata: la faceva vivere segregata in una parte della casa affidata alle cure di un paio di Elfi Domestici e di mia madre. A dire il vero, lui non voleva che mia madre si occupasse di lei, ma alla fine, non so come, lei è riuscita ad averla vinta. Lucius non voleva nemmeno che io stessi con lei, ma poiché non era quasi mai a casa, mia madre non gli ha dato retta e ha fatto a modo suo. Io ed Eiluned siamo cresciuti insieme, eravamo molto legati. Ci volevamo bene. Quando tornavo a casa per le vacanze passavo con lei tutto il tempo che potevo. Poi…"

Abbassò il volto per nascondere le lacrime che gli riempivano gli occhi. La sua voce tremava leggermente.

"Poi, quest'estate, mio padre ci ha scoperti e…e l'ha uccisa."

Tutti e quattro rimasero a bocca aperta. "Ha usato l'Anatema che Uccide su sua figlia?! articolò a fatica Hermione, orripilata.

Draco scosse il capo. "Magari l'avesse fatto! Sarebbe stato cento volte meglio. No, le ha scagliato la Cruciatus."

"Ma lo Cruciatus non uccide" disse Hermione.

"Come ho già detto, Eiluned era di salute molto cagionevole. Quando Lucius ci ha scoperti, all'inizio se l'è presa con me. Ad un certo punto mi ha scagliato la Cruciatus, e non certo per la prima volta…" inghiottì a fatica "Eiluned…gli si è scagliata addosso interrompendo il contatto, ma lui l'ha spinta a terra. Poi le ha puntato contro la bacchetta e ha scagliato la Maledizione anche a lei…Io c'ero…non dico abituato, ma quasi mentre lei…lei era così debole, così fragile…il suo organismo non ha retto. È sopravvissuta ancora per pochi minuti dopo la fine della tortura e poi…" la frase gli morì in gola.

Nascose il volto tra le mani: "Maledizione, perché si è messa in mezzo?!"

Silente gli appoggiò una mano sulla spalla: ora era impossibile dubitare della sincerità di Draco.

"C-come…" balbettò Ron con un fil di voce "Come ha potuto? Voglio dire, era sua figlia…."

"Lui non l'ha mai voluta. L'ha sempre detestata, pensava fosse una vergogna per la famiglia. In tredici anni di vita Eiluned è uscita di casa sì e no una decina di volte, sempre di nascosto e sempre accompagnata da me. Non la lasciava nemmeno uscire in giardino per paura che qualcuno la vedesse" mormorò Draco raddrizzandosi, gli occhi rossi. Le sue mani si chiusero attorno al fazzoletto "La trattava sempre come se non fosse degna di vivere."

"Le volevi molto bene, non è vero?" chiese Harry a bassa voce.

"Lucius poteva dire quello che gli pareva su di lei…" mormorò Draco "Ma Eiluned era la mia sorellina" la stretta attorno al fazzoletto si fece quasi convulsa.

"Te l'ha regalato lei, vero?" sussurrò Hermione indicandolo con gli occhi.

Draco annuì senza guardare nessuno i particolare: "Quando sono entrato nella squadra di Quidditch al secondo anno" inghiottì a vuoto "Se solo l'aveste conosciuta…scommetto che vi sarebbe piaciuta se non fosse stata mia sorella."

"Così…" disse piano Silente "È per questo che ora vuoi combattere contro tuo padre."

Lo sguardo di Draco si fece deciso: "Quel bastardo deve la deve pagare. Lui e tutti quelli come lui."

Nessuno parlò.

Draco si voltò a guardare Ron, Harry e Hermione: "Vi chiedevate per quale motivo avrei dovuto voltare le spalle alla mia famiglia…Beh, è piuttosto semplice, mi pare" spostò lo sguardo sul pavimento senza in realtà vederlo "Un anno fa a quest'ora io avevo una sorella".