L'ultimo periodo era stato davvero difficile per lui, riscoprirsi meno forte di quello che pensava, costretto a vivere su un pianeta non suo, costretto a vivere con dei semplici terrestri, in quella casa, che sembrava non finire mai, con quella donna perennemente presente nella sua vita.
Quella donna…
Era proprio la sua presenza a renderlo così inquieto, non sapeva spiegare bene il motivo ma quando lei gli girava intorno, sentiva una strana sensazione percorrerlo in tutto il corpo. Era così irritante, aveva la capacità di farlo arrabbiare solo nel sentire la sua voce e, allo stesso tempo, aveva la capacità di alleviare i suoi tormenti interni. Spesso si fermava a pensare alla prima volta che l'aveva vista, era completamente terrorizzata da lui. In quel periodo lui non la considerava nemmeno ora invece sembrava dipendere da lei. Da Sayan puro sangue non l'avrebbe mai ammesso ma ora se avesse rivisto di nuovo quel terrore nei suoi occhi, quando lui le era accanto, non avrebbe retto. Tutto era cambiato quando lei gli aveva offerto alloggio nella sua villa, ricordava ancora ora le sue parole, ma soprattutto il suo sguardo mentre parlava.
-E tu bel fusto che intenzioni hai?-
-Non ti unisci al gruppo? Guarda che qui gli alberghi sono un po' cari. Io cucino benissimo sai? Ti potrai abbuffare, così recupererai le forze perdute. Però non farti illusioni lo faccio soltanto perché sono educata non perché mi sei simpatico. E chiaro?-
-Beh l'antipatia è reciproca, sei anche bruttina!-
Non era riuscito a trovare un modo per frenare quelle strane sensazioni se non offenderla in qualche modo. La cosa strana però era che lei sembrava non aver dato peso alle sue parole, felice per il suo assenso.
Lui non si era mai interessato alle donne, intento solo a diventare il migliore ma sapeva benissimo che darle della bruttina non era affatto giusto. Bastava un solo sguardo per accorgersi che non era brutta anzi, era ben messa e sembrava ben consapevole di essere attraente.
Oltre a essere una donna molto attraente era anche molto intelligente, se solo pensava che era stato in grado di costruire questa stanza, dove ora si stava allenando. Una stanza con un meccanismo in grado di aumentare e abbassare la gravità. E lo aveva fatto per lui.
Basta con questi pensieri stupidi!
Gli capitava sempre così quando passava alcuni giorni senza vederla. Si sentiva così confuso: quando lei era presente mal tollerava la sua presenza quando però, lei non c'era, sentiva un vuoto dentro che lo spaventava.
No! Niente può spaventarmi!
Stizzito per quei pensieri, si avvicinò a quel meccanismo per aumentare la gravità e iniziare ad allenarsi.
Vegeta non esagerare!
Sentì la sua voce mentre lo ammoniva e il suo cuore sembrava battere un po' più veloce. In tutta la sua vita non aveva mai incontrato una persona del genere, una persona in grado di stargli vicino senza chiedere nulla in cambio. Forse era una peculiarità dei terrestri, anche Kakaroth sembrava comportarsi come lei.
Kakaroth!
Come odiava quel Sayan, lo odiava con tutto il suo cuore, specialmente quando vedeva i suoi occhi illuminarsi ogni volta che lo vedeva o anche solo se nominavano il suo nome. Era proprio a casa di quest'ultimo che era andata quella mattina, con quell'altro bamboccio che si spacciava per un guerriero.
Vegeta noi andiamo da Goku, vieni con noi?
Era stato tentato di accettare solo per vedere la reazione di quel bamboccio, che non accettava la sua presenza accanto alla sua donna.
I suoi occhi splendevano di una speranza che era stata quasi sul punto di convincerlo, quando poi la vide sorridere verso quel bastardo, il suo cuore sembrò far male. Solo un po'.
Non ho intenzione di trascorrere la giornata con voi, inutili terrestri!
Beh fa un po' come ti pare!
Gli aveva risposto dandogli le spalle, aggrappandosi al braccio di quel ragazzo e andandosene, lasciandolo solo.
Non si era mai sentito così solo come quella mattina e la cosa non gli piaceva affatto.
Io sono il principe dei Sayan, non ho bisogno di nessuno!
Incominciò i suoi allenamenti cercando di concentrarsi, doveva assolutamente diventare anche lui un Super Sayan, non poteva permettere che il principe Vegeta fosse inferiore a quel Kakaroth.
Era ormai sera quando Bulma tornò a casa e, parcheggiando l'auto, vide che la luce della stanza gravitazionale era ancora accasa.
Non mi dire che si sta ancora allenando!
Scesa dall'auto e si diresse in quella stanza. Non era la prima volta che ci entrava e ogni volta che si ritrovava a varcare la porta dell'entrata, il suo cuore iniziava a battere forte e uno strano senso di angoscia prendeva ad attanagliarla. La paura di trovarlo in fin di vita era ogni giorno sempre più forte.
Anche se lui non aveva nessuna considerazione per lei, non riusciva a fare almeno di preoccuparsi per lui. Quando lo vedeva esagerare con quelli assurdi allenamenti, si malediceva per avergli fatto quella stanza. A volte sembrava di usare gli allenamenti per sfuggire da qualcosa, qualcosa che sembrava tormentarlo ogni giorno di più.
Quando entrò, si guardò intorno ma di lui nemmeno l'ombra. La gravità era a zero segno che non era stato schiacciato dalla forza gravitazionale.
Forse è uscito a fare due passi!
Quando però lo vide completamente disteso a terra con gli occhi chiusi, il suo cuore sembrò fermarsi per lo spavento. Non aveva il coraggio di avvicinarsi, cercò di focalizzare la vista sul suo petto per cercare di capire se respirasse ancora oppure…
Non può essere!
Ma cosa hai combinato?
Si avvicinò piano e vide che la sua tutta era lacerata in più punti del torace, sembrava aver combattuto un duello molto pericoloso.
-Vegeta?- chiamò esitante.
-Vegeta?-
Non avendo nessuna risposta si precipitò da lui, abbassandosi incurante della gonna troppo corta per quella posizione. Appoggiò le mani sul suo torace per cercare di sentire il suo cuore. Le mani tremanti però non la aiutarono molto, iniziò a scuoterlo piano.
-Vegeta? Rispondimi! Vegeta?-
L'uomo continuava a restare immobile.
Oh mio Dio!
Sentiva un nodo alla gola che prepotente stava diventando sempre più grande, abbassò il viso appoggiando l'orecchio sul petto, all'altezza del cuore, per sentirne il battito. Il contatto con quel corpo muscoloso e caldo le fece uno strano effetto ma non le diede importanza, preoccupata per la sua vita.
-Vegeta?- sentiva la sua voce che lo chiamava, ma non riusciva a capire se stesse sognando oppure…
-Vegeta? Rispondimi! Vegeta?- il suo tono sembrava alquanto spaventato e stranamente la cosa gli dava fastidio. Non voleva sentirla così spaventata quando pronunciava il suo nome. Avvertì qualcosa di caldo toccargli il petto e poi fu invaso da un odore che riconobbe, essere il suo.
Aprì gli occhi e la prima cosa che vide fu la testa di quella donna sul suo addome, sbatté le palpebre molto velocemente, per essere sicuro di non star sognando.
Cosa diavolo sta facendo?
-Vegeta?-
La sua voce ora sembrava preoccupata e la cosa lo stupì molto. Il suo braccio si alzò mosso da volontà propria e sembrava avere tutta l'intenzione di andarsi a fermare tra i suoi capelli.
Il suo sguardo terrorizzato guardò la sua mano che non sembrava volersi fermare.
Ferma! Ma cosa fai?
Sembrava completamente pazzo, non riusciva più a comandare i suoi arti.
-Vegeta?-
Di nuovo quel tono!
Allontanati da me, se ti faccio così paura!
Non sapeva perché ma sentirla così spaventata, gli diede noia facendolo arrabbiare.
-Cosa diavolo stai facendo?-
Bulma sembrava non sentirlo, completamente paralizzata da quello che avevano sentito le sue orecchie.
Possibile che sia vero?
Le era sembrato che il cuore di Vegeta avesse iniziato a battere più forte, accortosi della sua presenza.
-Ehi donna, cosa diavolo stai facendo?-
Facendosi leva sulle mani ancora appoggiate sul petto del Sayan, si alzò per guardarlo negli occhi, come al solito il suo sguardo era imperturbabile, non esprimeva nessun sentimento se non una rabbia, che ormai considerava parte integrante di lui.
-Come stai?-
-Se ti togli da me starò sicuramente meglio!-
Molto esitante si spostò senza smettere di fissarlo, irritandolo molto. Quando lo fissava in quel modo, tornava quella fastidiosa sensazione di disagio che non sapeva bene decifrare.
-Cosa ti è successo?-
-Niente stavo solo riflettendo! E poi questi non sono affari tuoi!-
-Sei insopportabile!- si alzò e si diresse verso il meccanismo gravitazionale iniziando a digitare qualcosa.
Certo che per essere una normale terrestre, è davvero in gamba!
-Cosa stai facendo?-
-Il tuo vocabolario è così limitato?-
-Rispondimi!-
Aveva un brutto presentimento, molte volte lo aveva minacciato di disattivargli la forza gravitazionale e adesso sembrava così indaffarata.
-Voglio solo riformattare questo meccanismo, in modo che tu non possa usare la gravità 300!-
-Cosa? Non azzardarti a toccarlo!- sentì il sangue ribollirgli nelle vene.
Come osi fare una cosa del genere?
Si avvicinò molto pericolosamente alla donna, muovendo le dita delle mani, segno che era pronto per sferrarle un pugno. Lui era un Sayan e se sperava in un trattamento speciale, solo perche era una donna si sbagliava di grosso. Nessuno poteva dirgli quello che doveva fare e tantomeno quello che non poteva fare.
Si fermò a pochi centimetri dal corpo della donna e fu subito invaso dal suo odore, un odore dolce e sensuale allo stesso tempo. Un odore che gli annebbiò i sensi per pochissimi secondi.
Cosa diavolo mi succede?
Bulma si voltò e i suoi occhi si spalancarono per lo stupore di trovarselo così vicino, non l'aveva sentito avvicinarsi. Approfittando del fatto che sembrava immobile, Bulma lo fissò soffermandosi sul suo volto. Come al solito non riuscì a capire cosa stava pensando, riusciva solo a vedere che era furioso e la cosa la spaventò. Anche se aveva iniziato a credere che in fondo non fosse così burbero, come voleva lasciar credere, in quel preciso istante avvertì un brivido lungo tutta la schiena. Un brivido di paura, o almeno sperava che si trattasse di paura.
-Donna tu non puoi…-
-Donna un corno!- sbottò Bulma impedendogli di continuare la frase.
-Tu sei pazzo, se continui così, ti ammazzerai!-
-Questi non sono affari tuoi!-
-Sono affari miei se muori in casa mia!-
Sembrava particolarmente preoccupata e la cosa sorprese il Sayan che si ritrovò a distogliere lo sguardo, incapace di sostenere quello della donna.
-Non morirò certo per così poco- il suo tono era rude anche se sembrava leggermente diverso, come se stesse cercando di tranquillizzarla.
-Non essere stupido, anche Goku ha avuto difficoltà, ed era una gravità tre volte più bassa!-
Vide l'espressione del suo viso cambiare, i lineamenti dei suoi occhi indurirsi e la vena sulla sua tempia iniziare a pulsare molto visibilmente. Aveva fatto un errore nominando Goku.
Kakaroth!
Ancora Kakaroth!
-Non paragonarmi a quell'idiota!-
-Caro il mio Sayan non mi fai paura! Guarda come ti sei ridotto! Credi davvero che puoi sopportare la gravità trecento?- lo stuzzicò Bulma, toccando con l'indice la sua pelle nuda, attraverso gli strappi della tuta.
Quel tocco, anche se breve, regalò al Sayan uno strano calore, lo stesso avvertito qualche minuto prima, quando quella donna era china su di lui.
La sua pelle era così calda che Bulma si ritrovò a toccarlo con più insistenza, percependo di nuovo il cuore del Sayan battere più forte. L'indice fu in breve accompagnato dalle altre dita e, senza accorgersene, si ritrovò a toccarlo con tutta la mano. Alzò il viso per incrociare lo sguardo del Sayan e si stupì nel costatare che anche lui la stava fissando.
Cos'è questo sguardo? Si chiese Bulma, quando vide gli occhi di Vegeta velarsi di qualcosa di diverso. Sentì un brivido lungo tutta la schiena.
Vegeta appoggiò la mano sul suo polso stringendolo forte.
-C-cosa v-vuoi fare?- chiese spaventata.
-Non è questo quello che volevi?-disse con un ghigno, avvicinandosi pericolosamente a lei.
Non sapeva cosa gli era preso ma in qualche modo doveva farla allontanare da lui, quella donna era terribilmente pericolosa per la sua stabilità emotiva. Le abbassò il braccio mentre schiacciava il suo corpo, intrappolandola tra lui e il muro. Lo sguardo di Bulma esprimeva terrore: era terrorizzata da lui. Ogni volta che qualcuno gli regalava quello sguardo, Vegeta sentiva il suo orgoglio aumentare ora però era diverso. Vedere quegli occhi velarsi di terrore gli provocò una stretta al cuore, una sensazione che non aveva mai provato e alla quale non sapeva dare un nome. Una sensazione che lo faceva sentire strano, particolarmente vulnerabile. Avvertiva l'esigenza di stringerla forte e di rassicurarla, di dirle che non avrebbe mai potuto farle del male.
-V-Vegeta non avvicinarti!-
-Non dirmi quello che devo fare!- ringhiò il Sayan, cercando di riprendere il controllo.
-E' facile fare il duro con una donna, vero? Non sarai mai all'altezza di Goku!-
Quelle parole, la sua voce, il suo disprezzo, il suo nome, la luce nei suoi occhi nel pronunciare quel nome…
Non sapeva spiegarsi per quale motivo in particolare, ma le ultime parole di Bulma lo colpirono nel profondo, sentì il sangue ribollirgli, la sua mente era completamente annebbiata dal rancore per quella donna. Senza riflettere, allungò la mano per stringerla con violenza al collo della donna. Vide i suoi occhi azzurri spalancarsi dal terrore, questa volta però la vista di quel terrore contribuì a far crescere il suo odio per una creatura tanto insignificante, che aveva osato dirgli di essere inferiore a Kakaroth.
Mentre ripensava alle parole di Bulma, stringeva sempre più forte incurante delle suppliche della donna, che cercava di farlo calmare.
Sentiva le sue dita stringere forte intorno alla sua gola, rendendole impossibile respirare, non lo aveva mai visto così arrabbiato o meglio, mai nei suoi confronti. Da quando l'aveva visto la prima volta, il suo atteggiamento era cambiato, anche se lui non l'avrebbe mai affermato. Ora invece sembrava essere ritornato lo spietato Sayan degli inizi. Cercò di allontanarlo spingendo con le mani sul suo petto ma inutilmente, era troppo forte per lei. Appoggiò entrambe le mani sul suo braccio cercando di spingerlo via.
Bastò quel lieve contatto per far ritornare una certa lucidità al Sayan, vide gli occhi azzurri della donna riempirsi di lacrime mentre cercava di riprendere fiato.
-V-Vegeta?-
Cosa diavolo sto facendo?
Prendermela con una donna!
Allentò la presa fino a sciogliere completamente la presa sul collo della ragazza, che iniziò a tossire nel tentativo di riprendere fiato. Ansimava pesantemente mentre si portò una mano al collo, dove le dita del guerriero avevano lasciato una macchia rossa.
-S-sei un pazzo! Ti voglio lontano da me! Sei solo un vigliacco!-
Quella notte non riuscì a dormire ripensava ancora ai suoi occhi mentre nelle sue orecchie rimbombavano le sue parole.
Ti voglio lontano da me!
Lontano da me!
Da quando era venuto a vivere in questa casa, lei era stata l'unica a mostrargli un minimo d'interesse, nessuno gli rivolgeva veramente la parola o s'interessava di quello che faceva.
Perché le sue parole mi fanno così male?
Quella stupida!
Non riusciva a dormire, nonostante avesse continuato ad allenarsi fino a tarda sera, la sua mente non gli permetteva di riposare, continuava a pensare a cosa era stato sul punto di farle.
Perché poi?
Forse il mio odio per Kakaroth sta diventando veramente un'ossessione?
Dovrei cercare di chiederle scusa?
Mai! Io sono il principe dei Sayan e non chiedo scusa a nessuno!
Scattò dal letto decidendo di uscire da quella stanza, aveva bisogno di aria, aveva bisogno di riordinare le idee. Forse stare a stretto contatto con i terrestri lo stava cambiando e lui non poteva permetterlo.
Quando uscì, la prima cosa che notò, era che lei era lì seduta pochi passi lontano da lui, con i suoi soliti pantaloncini, fin troppo corti e la sua maglietta senza maniche. La cosa che lo colpì fu il foulard che teneva legato intorno al collo, era la prima volta che ne indossava uno!
Poi però un'idea si fece strada nella sua mente. L'immagine di lui che le stringeva forte il collo, lo assalì violentemente.
Rimase fermo lì, indeciso se avvicinarsi o no.
Ti voglio lontano da me!
Bulma lo vide poco lontano da lei e non poté far almeno di pensare che sotto il riflesso della luna sembrava ancora più pericoloso. Forse non era la luna, era solo la paura per quello che le aveva fatto. Nonostante tutto non riusciva ad avere paura di quell'energumeno, infondo sapeva benissimo che non le avrebbe mai fatto del male, anche se c'era mancato poco. Istintivamente si portò una mano al collo dove il foulard nascondeva i brutti lividi che le erano venuti. Lo vide avvicinarsi molto lentamente senza dire una parola, non sapeva cosa fare: mostrarsi offesa e ignorarlo, oppure cercare di trovare una tregua. Certo lui non l'aiutava affatto, se ne stava lì limitando a lanciarle qualche sguardo.
Non sarò certo io a parlare con lui!
Si alzò decisa a ignorarlo, lo oltrepassò senza degnarlo di uno sguardo quando all'improvviso sentì le sue dita afferrarla per il polso. Un tocco deciso ma non invadente. Si voltò per fissarlo ma il Sayan sembrava aver perso l'uso della parola.
-Vuoi lasciarmi altri segni?- chiese con aria di sfida.
Sorprendentemente lui non ribatté, le lasciò andare il polso e sussurrò.
-Come va il collo?-
-stai forse cercando di chiedermi scusa?-
-Io non chiedo scusa a nessuno!- ribatté Vegeta, distogliendo lo sguardo.
Bulma sorrise alla sua ostinazione senza però farsi vedere.
-Hai mangiato?- gli chiese, anche se sapeva benissimo la risposta. Quel ragazzo era praticamente negato con la cucina, spettava sempre a lei preparargli qualcosa.
Anche quella sera gli fece segno di seguirla in cucina dove iniziò a preparargli da mangiare, mantenendo una certa distanza. Era più che convinta che fosse cambiato ma la paura di qualche ora prima non l'aveva ancora abbandonata. Gli preparò qualcosa da mangiare poi gli disse di farsi una doccia.
Rimasta sola in camera sua, sentiva il rumore della doccia che prepotente cadeva sul corpo del Sayan. Si ritrovò a pensare al suo corpo nudo, ai suoi muscoli, ripensò alle sensazioni provate qualche ora prima, quando lo aveva sentito così vicino a lei, quando erano praticamente appiccicati. Vide attraverso lo specchio il suo viso diventare sempre più rosso per quei pensieri, iniziando a sentire un certo calore. Con movimenti decisi, sciolse quel foulard che aveva messo per nascondere quei lividi, iniziando a toccarli chiudendo gli occhi e immaginando di stare toccando le sue mani. Un brivido la percorse per tutta la schiena e una strana eccitazione s'impossessò di lei.
Se solo mi toccasse in un altro modo…
-Dove metto questa?-
La voce di Vegeta la riportò alla realtà facendola vergognare dei suoi pensieri. Si voltò e quello che vide non l'aiutò affatto: lì di fronte a lei c'era lui a dorso nudo con i capelli ancora bagnati e con il suo sguardo da tenebroso.
-V-Vegeta?-
-Questa dove la metto?- ripeté, alquanto infastidito.
-L-lasciala sul letto, dopo la metto in lavatrice-
Vegeta era immobile che continuava a fissarla mettendola in agitazione, lo vide avvicinarsi a lei senza dire una parola, con il suo solito sguardo imperturbabile. Era a pochi centimetri da lei quando iniziò ad allungare una mano.
-S-stai lontano da me!-
Lui sembrava non ascoltarla, continuando ad avanzare verso di lei.
-Ti fa male?- le chiese, sfiorando con le dita il livido al collo, che ormai era ben evidente.
-N-non mi toccare!-
-Non ti faccio del male!- sussurrò piano il Sayan con un tono di voce strano, sembrava quasi…
Non riusciva più a pensare, la mano di Vegeta le stava sfiorando la spalla per scendere piano lungo il braccio.
Se qualcuno gli avesse detto che un giorno lui, il principe dei Sayan, si sarebbe ritrovato a desiderare di perdersi fra le braccia di una donna, non gli avrebbe mai creduto. E invece eccolo lì di fronte a quella donna, non volendo altro che perdersi fra le sue braccia. Da quando viveva sulla Terra, non aveva fatto altro che pensare a lei, era ormai un'ossessione, come Kakaroth, ma se quella per il Sayan riusciva a controllarla, quella verso la donna era più difficile da trattenere, era come una forza che lo richiamava ogni volta che le era accanto. La cosa pazzesca era che in quel momento anche lei desiderasse la stessa cosa, o almeno sperava.
Le sue mani iniziarono a viaggiare lungo il corpo fantastico, la sua pelle era così calda e liscia, avvertiva una eccitazione che non aveva mai provato prima. Il suo corpo bramava di entrare in contatto con quello di lei. La donna sembrava immobile, non collaborava minimamente anche se non si ribellava alle sue carezze. Per lui era tutto così nuovo, cercava di non essere rude e stava faticando molto, non voleva che lei si spaventasse. La sentì tremare quando le infilò una mano sotto la maglietta, per toccare la pelle calda della sua schiena.
-Che fai?- la sentì gemere ma preferì non risponderle, non voleva rovinare quel momento unico. Si sentiva così eccitato proprio come prima di uno scontro, anche se aveva l'impressione che quello che l'attendeva fosse più pericolo di qualsiasi nemico.
Era ormai vittima di quelle mani, forse a causa dei pensieri fatti poco prima, fatto era che non riusciva a liberarsi di lui.
Non voleva liberarsi di lui!
Aveva sempre subito il suo fascino e ora sembrava essere ricambiata. Sentire il suo tocco così deciso sulla sua pelle le regalava sensazioni uniche, chiuse gli occhi per poi riaprirli, sperando che non si trattasse solo di un sogno.
Non era un sogno lui era lì di fronte a lei, che la stava toccando. Le sue dita sulla pelle della sua schiena le provocarono piccole scosse elettriche, suscitandole piccoli gemiti di piacere.
Ma cosa stai facendo?
Lui è pericoloso! Ti farà del male!
Svegliati Bulma!
Vegeta sembrò essersi accorto della sua titubanza, tanto da fermare le sue carezze per fissarla dritta negli occhi, sperando di riuscire a tranquillizzarla con lo sguardo. Il suo volto però, come al solito, non esprimeva niente, solo uno sguardo fiero. Per la prima volta in vita sua, desiderò di lasciar cadere quella maschera di odio e terrore, che da sempre indossava. Quella corazza che impediva a chiunque di avvicinarsi a lui. Desiderava farlo per quella donna, per farle capire che poteva fidarsi di lui, che non le avrebbe fatto del male.
-Non avere paura. Non ti faccio male!-
La donna però sembrava non credergli, continuava a guardarlo con terrore mentre cercava di indietreggiare.
Non era certo la prima volta che Bulma si trovava in una situazione del genere, in fondo era stata fidanzata con Yamcha per tanto tempo. Aveva fatto l'amore con lui molte volte trovando un piacere immenso, ma le sensazioni che stava provando in quel momento erano diverse, più intense, più profonde ed era proprio quello a spaventarla.
Se per lui si tratta solo di sesso?
Vegeta sembrava non volersi arrendere, si avvicinò ancora di più a lei le prese la mano destra e l'appoggiò sul suo torso nudo, sentendola tremare appena a quel contatto.
-Non mordo!-
Non sapeva neanche lui il perché ma voleva rassicurarla, voleva che anche per lei fosse un'esperienza unica e indimenticabile. Si scoprì veramente interessato ai sentimenti di quella donna, alle sue paure ma soprattutto, voleva scoprire i suoi desideri, le sue esigenze, voleva che per lei fosse davvero unico.
Le dita di Bulma gli fecero uno strano effetto, gli sembrava di essere sfiorato da una sfera di fuoco, fuoco che lo bruciava senza fargli male, un fuoco che gli dava piacere, tanto piacere. Quel fuoco sembrò diventare un incendio quando lentamente, molto lentamente, Bulma adagiò la mano sul suo torace approfondendo il tocco. Il Sayan chiuse gli occhi, cercando di controllare i suoi istinti, che gli urlavano di afferrarla per i fianchi e di farla sua, subito! Il tocco di Bulma si fece sempre più esigente, aveva accompagnato la mano destra con quella sinistra, provocando al povero Sayan una miriadi di sensazioni, alle quali non riusciva a dare un nome. Si sentiva completamente succube di quelle mani, succube di quelle sensazioni, sentiva il suo controllo cedere, il suo corpo abbandonarsi a quella donna.
Ormai fuori controllo, il Sayan infilò una mano sotto la maglietta fino a sfiorarle i seni, scoprendo che erano liberi da qualsiasi costrizione. La sentì tramare mentre le fuggiva un sospiro di piacere dalle labbra nel momento stesso che Vegeta appoggiò la mano sul seno. Iniziò a massaggiarla, stuzzicandole i capezzoli che iniziarono a indurirsi sempre di più. Sentì le braccia deboli della donna cingergli il collo, avvicinandosi a lui. Con un movimento deciso della mano le alzò la maglietta scoprendole i seni, spalancando gli occhi per la visione. Bulma arrossì visibilmente conscia di essere ormai nuda davanti agli occhi del Sayan.
Sei bellissima!
Non trovò il coraggio di dar vita a quei pensieri, le parole gli morirono in gola. I suoi tocchi divennero più insistenti, era ormai in cerca di piacere, quel piacere che solo lei poteva dargli, di questo ne era sicuro.
Abbassò la testa per baciarle la pelle calda dei seni, baci ruvidi e passionali, iniziò a leccarle i capezzoli mentre Bulma veniva invasa da mille scosse. La bocca di Vegeta sembrava insaziabile, succhiava e leccava ogni centimetro del suo seno, spostandosi da quello destro a quello sinistro e viceversa. Era ormai evidente che era eccitato e Bulma ne era più che consapevole, visto che la sua erezione le stava suscitando una lieve pressione sulla gamba.
-Oh dio! Ve –Vegeta…-
Con una spinta la fece sdraiare sul letto per poi liberarsi di quei pantaloni che erano troppo stretti, lasciò che Bulma riprendesse fiato, per poi sovrastarla con il suo corpo. Iniziò a baciarle piano il collo, soffermandosi su quei lividi che evidenziavano perfettamente il segno delle sue dita
Non ti farò mai più del male.
Lo prometto!
Continuava a baciarle il collo mentre la mano destra iniziò a vagare sul suo corpo, per fermarsi sull'elastico dei pantaloncini. Scese piano con la bocca per dedicarsi di nuovo ai suoi seni.
Sentì il corpo della ragazza contorcersi sotto la sua bocca, la sentiva ansimare mentre spingeva il bacino verso il suo bacino. In quel preciso istante il Sayan perse ogni briciolo di lucidità rimasta. Infilò la mano nei pantaloncini e nelle mutandine per entrare in contatto con la pelle calda della sua intimità. Senza preavviso la penetrò con le dita, suscitando nella donna un grido, che non riuscì a capire se fosse di dolore o di piacere. Con uno scatto improvviso alzò il viso per guardarla negli occhi e dal suo sguardo capì che non era dolore. Iniziò a muovere le dita mentre Bulma lo attirava a sé.
In quel preciso istante avrebbe tanto voluto baciarlo, moriva dalla voglia di sentire le labbra del Sayan sulle sue, di assaporare ogni centimetro di lui ma Vegeta allontanò il viso, dedicandosi al suo corpo.
Bulma si dimenava sotto di lui, chiedendo di più era ormai arrivata al limite, voleva sentirlo, voleva Vegeta dentro di sé.
-Ora…Ve-Vegeta-
Lui però non l'ascoltò, iniziò a baciarla lungo tutto il corpo per poi spogliarla di tutto. Ora completamente nuda, poteva guardarla in tutto il suo splendore. Il Sayan le fece allargare le gambe e iniziò a torturarla con la bocca nella sua intimità.
-Oh Dio!- urlò Bulma, inarcando la schiena quando la lingua del Sayan iniziò a sfiorarla. Istintivamente allungò le mani nei capelli del Sayan, spingendolo più in profondità
-Oh Sì continua!- gemette, quando iniziò a spingere la lingua. Le spinte divennero sempre più insistenti fino a quando non la sentì esplodere, urlando il suo nome.
La donna respirava a faticava cercando di controllare i tremiti che scossero il suo corpo, tremiti di piacere. Vegeta la guardava e una strana sensazione lo avvolse, un sentimento che non aveva mai provato per nessuno. Vederla così appagata grazie a lui, lo rese fiero e orgoglioso, come se avesse appena salvato il mondo da una catastrofe.
-Visto che non mordo?- disse mentre si rialzava per sovrastarla di nuovo.
-S - stupido!-
Vegeta le mise le mani sulle gambe facendole allargare e si posizionò tra di esse.
-C-Cosa vuoi fare?-
-Credevi davvero di godere da sola? Ora è il mio turno!-
-Vegeta… ma- il suo tono era di nuovo spaventato forse a causa della strana luce che lesse nei suoi occhi
-Non era così spaventata mentre ti lecc…-
-Zitto! Stupido!- si vergognava già abbastanza per come si era lasciata andare, non le serviva che lui glielo ricordasse.
Incurante della sue parole, Vegeta continuò nel suo intento avvicinando sempre più il suo corpo a quello della donna
-A-Aspetta! Io…ecco…-
-Non dirmi che sei vergine?- chiese sorpreso
-Stupido!- ripeté mentre con le mani cercava di allontanarlo.
Il Sayan le afferrò i polsi per alzarle le braccia sopra la testa, si abbassò e avvicinando la bocca all'orecchio sussurrò
-Allora non ci sono problemi!-
-Fa piano!-
Fu tutto così speciale, entrò in lei molto lentamente per poi iniziare a muoversi. La sentiva gemere a ogni sua spinta, la sentiva ansimare e chiedere di più. Ormai incapace di trattenersi, Bulma inarcò la schiena mentre con le mani gli accarezzò il viso.
Quel contatto era troppo intimo per i suoi gusti e, anche se gli piaceva molto, non poteva permetterlo, abbassò il viso dedicandosi al suo collo.
-Di più! Oh V-VE-geta più veloce!-
Il Sayan non se lo fece ripetere due volte, intensificò le sue spinte. Sentì le gambe dell'altra intrecciarsi al suo corpo, le braccia stringersi al suo collo mentre lo attirava a sé. I loro corpi si muovevano in sintonia, Vegeta avvertiva un calore partire dal basso ventre ed espandersi in tutto il corpo. Avrebbe resistito ancora per poco. La sentì aumentare il movimento del bacino, sentì il suo corpo irrigidirsi per poi rilassarsi mentre urlava il suo nome. Vederla raggiungere il piacere per la seconda volta lo portò al limite. Non riuscì a trattenere un gemito quando sentì quel piacere esplodere dentro di sé.
Completamente svuotato, si lasciò cadere su di lei mentre entrambi cercavano di riprendere fiato. Vegeta sentiva il cuore battergli all'impazzata.
-Sei fantastico!- ansimò Bulma, stringendolo forte.
Sapeva che doveva dirle qualcosa di carino, avrebbe tanto voluto dirle "anche tu sei fantastica", ma non ci riuscì. Lui era un Sayan e non era il tipo da dire cose così sdolcinate. Si sollevò sulle mani per non pesarle e non poté far almeno di vedere il suo viso leggermente arrossato, i suoi capelli bagnati alla radice da piccole gocce di sudore. E poi avvenne: la sua mano si mosse da sola andando a toglierle quei capelli che le coprivano il viso, sfiorando la sua guancia in un carezza dolce e delicata che ebbe uno strano effetto sulla donna.
Non si sarebbe mai aspettata un gesto del genere da Vegeta, anche se breve quel tocco era stato carico di amore.
Da quel giorno il loro rapporto sembrò ritornare alla normalità, continuavano a litigare e a ignorarsi per giorni interi, fino a quando non si trovavano da soli in una qualsiasi stanza e venivano travolti dalla passione. Vegeta capiva benissimo che non potevano continuare così, anche perché ogni volta sembrava sempre meglio della volta precedente ma soprattutto perché quella terrestre sembrava affezionarsi a lui. Si concedeva a lui sempre più facilmente, non che la cosa lo infastidisse anzi, lui la desiderava sempre, ma quel fatto poteva significare solo una cosa.
Una cosa che avrebbe scoperto presto.
Avevano iniziato a chiacchierare in salotto, a dire la verità era lei a parlare, lui si limitava ad ascoltarla anche un po' irritato, quando si alzò per andarsene, la donna lo fermò chiedendogli di restare ancora un po'.
-Sono stufo di ascoltarti. Sei una donna davvero pesante!-
-Oh davvero! Anche quando fai l'amore con me sono pesante?- chiese maliziosa Bulma, stupendosi della reazione dell'altro.
Vegeta arrossì visibilmente a quella domanda, non si aspettava tanta sfacciataggine da lei
Amore?
Quale amore?
-Io non faccio l'amore con te!- sbottò il Sayan dandole le spalle.
-Ah no! E cosa fai?- chiese, alzandosi e raggiungendolo.
-Sesso!-
-Giusto! Allora anche quando fai sesso con me, sono pesante?- sussurrò, allacciandole le braccia alla vita. Il corpo di Vegeta reagì immediatamente a quel tocco e la cosa non gli piacque. Il suo corpo sembrava succube del suo tocco. E quell'inutile terrestre sembrava giocare con questo, toccandolo sempre quando desiderava qualcosa. Era diventato un pupazzo nelle mani della terrestre e la cosa che lo spaventava era che, in alcuni casi, gli piaceva essere schiavo della terrestre.
Bulma lo fece voltare.
-Bulma, ti ho detto tante volte di chiamarmi Bulma!- lo disse con un tono molto seducente, si strinse forte a lui e gli sussurrò in un orecchio:
-Io ti amo!-
Il cuore del Sayan si fermò di colpo, la mente non riusciva a comprendere più nulla. Tutto intorno divenne silenzioso.
Io ti amo!
Io ti amo
Ti amo
Ti amo
Nelle sue orecchie sentiva solo la sua voce che le ripeteva quelle parole.
Sembrava completamente sconvolto anche se non riusciva a capire bene il perché.
Non era la prima volta che Bulma gli diceva di amarlo. Aveva iniziato a dirglielo subito dopo aver fatto l'amore con lui la seconda volta, prendendo l'abitudine di sussurrarglielo all'orecchio ogni volta che stava per raggiungere il piacere, facendolo eccitare ancora di più
Allora perché ora è diverso?
Perche le sue parole mi hanno colpito?
Perché sono così terrorizzato?
Poi come se avesse acceso all'improvviso la luce dopo tanto buio, la sua mente s'illuminò.
Perché anch'io ti amo!
Era stato sul punto di risponderle "Anch'io"
Era stato sul punto di dirle "Ti amo!".
Non avendo nessuna reazione dall'uomo, Bulma si fece più audace e cercò di rubargli quell'agognato bacio, che lui si ostinava a non darle. Avevano fatto l'amore così tante volte ormai, che aveva perso il conto, ma nemmeno una volta, neanche per sbaglio, il Sayan aveva appoggiato le labbra alle sue.
Quando Vegeta capì le intenzioni di Bulma l'allontanò con una spinta.
-Cosa credi fare?-
-Ehi calmati volevo solo…-
-Stronzate! Non osare mai più fare una cosa del genere!-
Bulma non riuscì a capire il perché del suo comportamento, non le sembrava di aver fatto qualcosa di male.
Non osare mai più farmi sentire in quel modo!
Devo allontanarmi!
Devo andare via!
Si voltò di scatto, abbandonò la stanza, la casa per andarsene, lasciandola da sola senza dirle una parola.
Salve a tutti è la prima volta che scrivo qualcosa su questa coppia, spero vi piaccia. Questa doveva essere una one-shot ma siccome era molto lunga ho deciso di dividerla in due capitoli.
Aspetto di sapere cosa pensate e se vi è piaciuta.
