La Storia Di Un Bambino.
A Kingdom Hearts Story
La ragazza continuò a correre,correre fino a che non si sentì più le gambe e i piedi,ma non si sarebbe fermata ora,di certo sarebbe passata dalla padella alla brace..
Gli uomini vestiti di nero non si fermavano,continuando a inseguirla fino in capo al mondo. Non avevano intenzione di fermarsi o lasciar perdere...almeno non finchè la ragazza non avrebbe lasciato la presa…
Ma ella non rinunciò.Non poteva lasciare la presa…sarebbe come lasciare la sua vita.
I capelli biondi splendenti cominciavano lentamente a scendere sul viso pallido mentre correva verso un luogo senza nome. Non sapeva dove sarebbe andata,o se si sarebbe salvata.
Quella guerra fra mondi era iniziata tanti anni fà,dai tempi di Re Topolino,quando si scoprì una magica spada a forma di chiave che conteneva un'immenso potere:il Keyblade.
Dopo pochi minuti che sembravano ore,la ragazza intravide un muro di metallo e una grande porta gialla e blu nella fitta nebbia della pioggia. Corse più veloce che pote',e con le poche forze rimaste,appoggiò delicatamente il panno davanti alla porta. Dal panno si intravedeva un'occhietto docile che dormiva pacificamente,come se la pioggia non gli dasse alcun fastidio. La ragazza fece una carezza vicino all'occhio e gli diede un bacio veloce,cantando una ninna nanna nel piccolo orecchio del neonato,prima di correre via dalla parte opposta sperando di aver messo in salvo la cosa più importante della sua vita.
Qualche minuto dopo,si udì un grido in lontananza...
La mattina dopo…
La porta splendente si aprì con un leggero cigolio,e si intravide un cappuccio nero sbucare fuori da essa e prima di uscire però,la persona incappucciata urtò il panno posato davanti alla porta e vide qualcosa uscire da esso.
Era un neonato.
La persona col cappuccio arricciò il naso e sentì subito un'odore fresco di menta mista a brezza marina attaccargli il naso. Così decise di portarlo dentro all'edificio enorme e lo portò nella sua stanza dopo aver attraversato parecchie scale e vari corridoi,ma tutto era dipinto di bianco…
Il Giorno Dopo…
Quando il piccolo bimbo si svegliò,c'era un cappotto nero appoggiato sulla sedia,un letto bianco con uno strano simbolo spigoloso inciso sopra e una grande finestra che si affacciava su un cielo candido di primo mattino. Il bimbo sbadigliò e si strofinò gli occhi,scalciando cercando di liberarsi del panno ancora avvolto intorno a lui. Non sapeva dove si trovava,sapeva solo che sua madre non era lì con lui…
Dalla coperta del letto si intravedevano qualche ciuffi di capelli e una piccola mano appoggiata sul cuscino.
Il bimbo,sdraiato sulle lenzuola morbide del piccolo letto,si mise lentamente a sedere e gattonò fino alla faccia nascosta dai capelli arruffati. Giro' la testa in curiosità e delicatamente spostò i capelli in modo che avesse potuto vedere.
Un bambino sbucò fuori da sotto quei capelli,un bambino di circa 7 anni,con una faccia innocente che dormiva russando dolcemente rannicchiato sotto le coperte.
Il piccolo,incuriosito da lui,gli andò vicino e incominciò a mordicchiargli il naso giocosamente.
Il bambino coi capelli arruffati aprì un'occhio delicatamente e ridacchiò vivacemente,prendendo il neonato fra le sue braccia.
Il nome del bambino era Zexion,uno dei membri dell'Organizzazione XIII trovato da Xemnas 3 anni fa.
"Ehi tu,come mai già sveglio?" chiese curiosamente Zex. Il piccolo ridacchio e ricominciò a mordicchiargli il naso. Zexion non potè trattenersi una risata e guardò negli occhi del piccolo neonato:erano azzurri,no anzi,verde acqua,si,un verde acqua profondo,come un mare sotto il sole cocente di un'estate senza fine con il riflesso delle stelle al tramonto.
Zex sorrise e si rimise la lunga frangia ardesia davanti all'occhio sinistro,in modo che si vedesse solo uno dei suoi occhi. Il neonato però protestò e li rimise dietro l'orecchio,sorridendo e nascondendosi di nuovo fra le braccia di Zexion.
