Disclaimer: Harry Potter e tutti is suoi affiliati sono di proprietà e copyright di Jk Rowling e varie case editrici incluse ma non limitate Bloomsbury Books, Scholastic Books, Raincoat Book and Warner Bros. Questa fanfiction non è a scopo di lucro e non è intesa nessuna infrazione di copyright.

Pairings: Harry/Draco, Draco/OFC, Hermione/Ron

Warnings: Sesso descrittivo, soft non-con, linguaggio, violenza non descrittiva, Post settimo libro (senza epilogo).

Questa fanficion è una traduzione. Il testo originale è in lingua inglese e appartiene a phoenixstrike, può essere trovato nel suo profilo di

Traduttrice: Wisteria

Beta: Ravenclaw27

In Loco Parentis
(di phoenixstrike)

Prologo

Agosto 2001

Draco Malfoy trasalì quando il mago sconosciuto lo schiaffeggiò sul viso, ma non emise neanche un gemito di dolore. Si rifiutava di dare ai suoi rapitori la soddisfazione di ascoltare la sua disperazione. La risata di uno degli uomini incappucciati attraversò la prigione di… ovunque fosse stato portato. Era incatenato, nudo, al muro del sotterraneo, le manette stringevano forte i polsi. Senza bacchetta e con una barriera Anti-Smaterializzazione attiva, le possibilità di Draco di fuggire erano trascurabili.

Un acuto grido di dolore richiamò la sua attenzione lontano dalla sua guancia bruciante e gli venne meno il respiro. Cercò per la stanza finché i suoi occhi grigi non trovarono quelli cobalto di Annalisa; le sue iridi solitamente di un brillante blu erano offuscate dalla rassegnazione del suo destino. Le lacrime traboccavano dagli angoli degli occhi quando la bacchetta di uno dei loro rapitori mascherati dilaniò il suo petto nudo, lasciando una profonda ferita sul seno destro.

"Hai scelto bene, Malfoy," lo schernì un altro aguzzino. "È terribilmente carina. Un peccato che stia per darsi a me."

"No!" Gridò Draco realizzando cosa voleva fare l'uomo, ma il suo urlo fu soffocato dallo strillo terrorizzato di sua moglie. Vomitò bile mentre vide, incapace di intervenire, il bastardo che lo aveva schernito aprire il davanti della sua veste ed entrare nel corpo di Annalisa.

"Sei un fottuto traditore, Malfoy," lo derise la voce, mentre cominciava a spingere.

"Per favore, per favore lasciala stare," lo pregò Draco. "Non ha niente a che fare con tutto questo. Prendete me, ma lasciatela andare. Per favore!" Ma sapeva che era inutile. Con una spinta finale, l'uomo grugnì e s'irrigidì mentre si svuotava nel corpo straziato di Annalisa.

"Beh, mia bella piccolina," disse l'uomo, facendo scorrere un dito ossuto sulla guancia della donna mentre usciva da lei. "È stato divertente. Ma sai cosa mi divertirebbe di più? Obbligare quel fallito di tuo marito, lì, a guardarti mentre muori."

Annalisa impallidì mentre Draco singhiozzò. Singhiozzò così forte che non sentì l'Anatema che Uccide lasciare le labbra del rapitore, ma vide il fascio di luce verde uscire dalla sua bacchetta e colpire lei esattamente sopra al cuore. Fissò intontito la faccia distorta dall'orrore di sua moglie, i suoi ignari occhi azzurri erano sbarrati e guardavano in faccia il suo assassino senza vederlo davvero, il terrore stampato sui suoi tratti era l'ultima espressione che il suo viso avrebbe mai mostrato. Urlò. Draco continuò a gridare quando l'uomo puntò la bacchetta su di lui questa volta pronunciò un altro incantesimo non-verbale, e il mondo di Draco Malfoy divenne nero.

Agosto 2002

"Harry, ho bisogno di vederti nel mio ufficio, per favore. Subito." La statura solitamente imponente di Kingsley Shacklebolt sembrava un po' abbattuta e il suo volto era cupo.

Harry posò la relazione che stava scrivendo e, con uno sguardo confuso a Ron, lo seguì fuori dal suo ufficio di Auror fino a quello del Ministro della Magia. Kingsley si chiuse la porta alle spalle.

"Siediti, Harry," disse piano. Lui si sedette indirizzandogli uno sguardo perplesso.

"La scorsa notte c'è stato uno sviluppo nel caso che riguarda la sparizione dei Malfoy," cominciò Kingsley, "e, purtroppo, è una brutta notizia. Come sai, era l'anniversario del rapimento di Draco e Annalisa Malfoy, ieri. Beh, quelli che hanno organizzato il sequestro ne erano ovviamente a conoscenza e la scorsa notte hanno provato di nuovo a uccidere Scorpius Malfoy, nonostante la maggiore sicurezza al momento. Sono riusciti a eludere gli Auror di guardia a Malfoy Manor."

Harry trattenne bruscamente il respiro, e realizzò che le dita della mano destra che stringevano il bordo della scrivania di Kingsley erano diventate bianche.

"Si sono diretti verso la nursery ma Narcissa Malfoy è riuscita a mettersi in contatto con gli Auror prima che entrassero. Tuttavia, Harry, la signora Malfoy è stata uccisa mentre cercava di salvare il nipote. É stato l'Anatema che Uccide. Grazie a Merlino, però, Scorpius è rimasto illeso. Sono andato ad Azkaban questa mattina per informare Lucius Malfoy della morte di sua moglie."

Gli occhi chiusi di Harry tremolarono e sospirò pesantemente.

"Scorpius… chi si occuperà di lui?"

Scorpius Malfoy aveva solo tre mesi quando i genitori erano scomparsi. Ora, a quindici mesi, aveva la stessa età di Harry quando perse i suoi. Li univa quello; un legame che due persone non dovrebbero essere mai obbligate a condividere ma che infuse in Harry un bisogno impellente di mantenere al sicuro il giovane Scorpius. Non poteva fare a meno di sentirsi protettivo verso il ragazzo.

"Questa è una delle principali cose di cui devo parlarti," continuò Kingsley. "Come sai, crediamo ancora che il rapimento e gli omicidi siano un atto vendicativo di Mangiamorte ribelli contro l'intera famiglia Malfoy. Scorpius, adesso, è l'obiettivo numero uno. Harry, è di vitale importanza che riceva una protezione di alto livello e ha ben pochi familiari vivi, tutti inadatti ad occuparsene. Ha il nonno ad Azkaban; la sua prozia Andromeda Tonks che era stata allontanata dalla sorella e che non ha avuto contatti con la famiglia Malfoy per tre decenni; e, in Francia, la sorella sedicenne di sua madre che però non ha ancora finito Bauxbatons. Questo è quanto. Di conseguenza, la sua sicurezza è compito nostro." Spostò il peso da un piede all'altro senza incontrare gli occhi del giovane. "Harry, quello che sto per chiederti va ben oltre il senso del dovere, ma non ho nessun altro di fidato a cui chiedere. Dato che sei l'Auror al comando del caso Malfoy, e visto che sei in grado di offrirgli un'alta protezione, ti sto chiedendo di accogliere Scorpius Malfoy in casa tua e di diventare il suo tutore."

Harry rimase a bocca aperta. Ci teneva al bambino, ma occuparsi di lui a tempo pieno, essere un padre per lui, il figlio di un uomo che aveva odiato per così tanto tempo a Hogwarts? Non poteva farlo. Aveva solo ventidue anni e non sapeva niente di bambini.

Poi pensò al modo infelice con cui era stato cresciuto da persone che non avevano voluto prendersi cura di lui. E si rivide disteso, per terra, nella Foresta Proibita, Narcissa Malfoy che mentiva a Voldemort salvandogli la vita. Era in debito con quella famiglia. Anni prima, Severus Piton aveva adempiuto il debito di vita contratto con suo padre, un uomo che oltretutto aveva disprezzato, proteggendo Harry in numerose situazioni; il minimo che poteva fare era offrire lo stesso ai Malfoy.

"Certo, lo farò," disse Harry, decidendo tra sé di fermarsi alla Tana, quella sera sulla strada di casa, per un corso intensivo sulla cura dei bambini con Molly. "Sarà un onore."